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Baudelaire, la fotografia e l'Arte.


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avatarsenior
inviato il 23 Maggio 2021 ore 18:17

L'arte non è la fotografia (la vecchia cabina per fototessere istantanee?), non è la pittura (l'imbianchino?), non è la danza (la serata in balera?) e via così; però l'arte può usare tutto questo e molto altro ancora.
Baudelaire è stato un poeta, scrittore, critico letterario, critico d'arte, giornalista, filosofo, aforista, saggista e traduttore; ho sempre diffidato dei tuttologi.

user12181
avatar
inviato il 23 Maggio 2021 ore 21:10

"L'arte non è la fotografia (la vecchia cabina per fototessere istantanee?), non è la pittura (l'imbianchino?), non è la danza (la serata in balera?) e via così; però l'arte può usare tutto questo e molto altro ancora."

Ottimo, hai detto tutto quel che c'era da dire, la chiusa è ancora meglio, apre la porta alla speranza, all'essenza della funzione liberatoria dell'arte, produzione di libero gioco (indefinito, cioè infinito) di immaginazione e intelletto. Non c'è proprio altro da dire. Chi sa fare, fa, non ha bisogno di autorizzazioni e certificazioni (certamente, però, deve saper fare).

avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2021 ore 10:39

Una precisazione: quanto ho scritto sulla mia diffidenza rispetto ai tuttologi non significa che Baudelaire non abbia realizzato cose eccelse con la penna in mano, ma che quando ti inoltri in settori differenti da quello a te più congeniale, i rischi di non centrare il bersaglio si moltiplicano, anche se nel tuo campo specifico sei un genio.
La cosa non crea particolari danni se siamo noi ad esprimere le nostre idee su una miriade di argomenti, qui su un forum o a cena con gli amici, ma quando un giudizio errato viene espresso da persone considerate decisamente autorevoli, anche se in altri campi, quella dichiarazione rischia di creare un pregiudizio collettivo molto difficile da estirpare, al punto che può diventare una sorta di "tara ereditaria" che perseguiterà a vita il proprio bersaglio.

avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2021 ore 10:52

+1

avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2021 ore 12:19

Partendo dalla famosa citazione di Baudelaire (“ la fotografia é una arte di serie B) , mi volevo riallacciare a molte foto viste alla fotografia europea 2021 .
Ho notato due cose :
1) non esiste più la foto singola ma esiste solo il “ progetto “
2) la fotografia , intesa come scatto , é sempre più contaminata da esplorazioni artistiche : foto fatte di collage , foto che da bidimensionali si trasformano in tridimensionali in “ teatrini “ costrutti dall''artista , foto di denuncia dove su boschi bruciati vengono inserite con Photoshop immagini di vacanzieri a prendere il sole , foto destrutturate con minimo comune denominatore il quadrato ecct ecct .

Tutto questo è da riallacciare alla frase iniziale di Baudelaire dove il fotografo cerca di spingersi più in là per approppiarsi della definizione di artista, quasi come se avesse il complesso di essere etichettato come un artista di serie B.

avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2021 ore 13:31

1) non esiste più la foto singola ma esiste solo il “ progetto “


Questa cosa mi ha davvero stufato... sarà che già l'idea di un progetto la trovo estremamente noiosa.

Su Baudelaire che dire... ciascuno la pensa come vuole. Sorriso
Altri hanno pensato diversamente, nessuno ha ragione e nessuno ha torto. Di aforismi con tutto e il contrario di tutto è piena e satura anche la rete ormai.
Ad ogni modo la contestualizzazione aiuta ad inquadrare meglio la vicenda.

avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2021 ore 14:43

che comunque, la fotografia non sia altro che uno strumento, penso sia assodato.
Associarla all'arte e' difficile.. ma non impossibile. Alla fine dipende tutto dall'uomo che sta a monte.

Cercare di classificare le infinite sfumature credo sia, alla fine, troppo riduttivo. In fondo anche inutile.

Certi ritratti colgono l'anima del soggetto. Pur essendo tecnicamente imperfetti, sconfinano nell'arte. Invece certi quadri iperrealisti, tutto sono tranne che arte..

avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2021 ore 15:49

Le cose evidenziate da Lastprince credo che siano dovute in gran parte anche al fatto che al giorno d'oggi il mercato ha una gran "fame" di artisti, più che di arte, per cui vengono accreditati come tali parecchi personaggi che, pur essendo anche molto bravi tecnicamente, non raggiungono propriamente quel livello; poi incide anche il fatto che l'arte, in generale, vive un momento di intense contaminazioni tra linguaggi e strumenti differenti, quindi la fotografia non può andarne esente solo per mantenere una verginità che non ha mai avuto (un po' come quando Bob Hope raccontava di ricordarsi di quando Doris Day NON era ancora vergine Cool)

avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2021 ore 16:17

la fotografia , intesa come scatto , é sempre più contaminata da esplorazioni artistiche :


Credo pero' che questa ansia di deragliare dalla fotografia canonica abbia come risultato la produzione di opere d'arte in cui si trovano fotografie. O opere d'arte in cui la fotografia non e' esattamente arte. ma ricopre un ruolo marginale.
Un po' come la tela che supporta la pennellata dell'artista.

Insomma, credo che alcuni artisti abbiano prodotto arte fotografando. Ma che, in proporzione, poche fotografie possano essere definite come opere d'arte.

avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2021 ore 17:19

Oggi vi è una visione distorta della parola arte, il cui etimo è pressochè misconosciuto, ed in cui il protagonista principale normalmente si autodefinisce artista in via autoreferenziale. Accade in tutti i settori e così è se ci pare.
Fa più marketing vendere una foto, così come un quadro, una scultura e via dicendo, di un artista che di un fotografo, un pittore, uno sculture... insomma i mestieri e le arti correttamente intese pare che valgano meno, e la patente di artista non la si nega a nessuno. Non so in quanti riescano a mangiare con questo (credo assai meno di onesti fotografi), ma così va il mondo.

avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2021 ore 18:05

E' anche la mia impressione

avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2021 ore 20:17

La colpa di tutto è della parola " moderno ", si tratta del passaggio da una non conoscenza a una nuova conoscenza e ciò corrisponde alla perdita di alcune conoscenze e alla acquisizione lenta di conoscenze nuove. Lo stesso Theophile Gautier, sempre in quegli anni, ebbe a dire che la scoperta della polvere da sparo aveva ucciso la prestanza fisica dei guerrieri in battaglia e, ricordava, come i gladiatori al Colosseo potessero contare solo sulla loro prestanza fisica e, su una spada, quando si confrontavano con una tigre a digiuno da tre giorni, solo per divertire il pubblico che nel frattempo incitava il gladiatore all'epico scontro! A volte vinceva la tigre ma era anche il suo bello. La parola " moderno " porta ad un radicale cambiamento con il passato. Ciò che è per pochi diventa alla portata di tutti anche se si paga molto in termini estetici. La fotografia confronto ad un dipinto di un grande maestro è un prodotto incredibilmente rozzo ma è il cambiamento con il passato che fa parte del tutto e che ancora oggi, prima con la pellicola, poi con il digitale, poi ora con le mirrorless è in continuo perfezionamento, un processo lungo che ha ancora molto da farci vedere.

avatarsenior
inviato il 24 Maggio 2021 ore 21:42

Tutto deve essere rivestito dalla parola 'concept' per potere passare e dalla esplicitazione di uno 'statement', come dire devi spiegarmi a parole cosa hai fotografato e perché.

avatarsenior
inviato il 25 Maggio 2021 ore 10:19

Non mi ero accorto che era una riesumazione di un post datato...

La colpa di tutto è della parola " moderno ", si tratta del passaggio da una non conoscenza a una nuova conoscenza e ciò corrisponde alla perdita di alcune conoscenze e alla acquisizione lenta di conoscenze nuove.


a parola " moderno " porta ad un radicale cambiamento con il passato. Ciò che è per pochi diventa alla portata di tutti anche se si paga molto in termini estetici.


In realtà non credo che nel caso concreto, e pertanto contestualizzando, la questione fosse tra moderno e passato.
Era proprio una visione diversa ed una contrapposizione netta dei ruoli di pittura e fotografia che all'epoca di Boudelair era agli albori.
Scianna ne descrive abbastanza chiaramente i passaggi almeno in paio di suoi libri per quanto riguarda la ritrattistica, analizzandone il percorso, la richiesta, gli usi, etc. Con l'avvento della fotografia molti pittori ritrattisti dovettero cambiare mestiere o vagliare nuovi percorsi o diventare fotografi perchè da li inizio il mito foto-realtà, che tecnicamente non era raggiungibile dalla pittura.
Da qui le considerazioni di Boudelair (il dagherrotipo nasce in quel periodo) sul ruolo della fotografia.
Al mito foto realtà iniziarono pian pian distaccarsi molti fotografi, ed è forse con Man Ray che inizia un nuovo capitolo di camera oscura votata all'utilizzo del mezzo per fini artistici.
La dicotomia dell'uso della fotografia come mezzo o come fine permane ancora oggi (niente cambia mai in realtà) con le diverse visioni che ciascun autore assume. Si può spaziare dalla foto tessera per la carta di identità, richiamando Scianna, ossia la massima attestazione del vero utilizzata dalla società, alle visioni industriali di Andy Warhol... e nel mezzo una grosso oceano in cui tutti dal fotoamatore agli artisti navigano.

avatarjunior
inviato il 18 Luglio 2021 ore 19:47

Mi fa piacere che un post del 2019, solletichi ancora nel 2021 la vostra vis scriptoria e vi ringrazio tutti.

Accanto a Baudelaire segnalo a questo punto un saggio di Walter Benjamin : "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica", che completa, a ritroso, il percorso.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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