| inviato il 06 Luglio 2019 ore 17:56
pescando tra i meandri della memoria, mi sovviene che ce l'aveva col numero 92... chissà cosa gli aveva fatto 
comunque bravi a cercare una nuova avventura in edicola, sicuramente molto coraggiosi... |
| inviato il 06 Luglio 2019 ore 19:13
Tragicomiche, Bergat.Però non sempre mi andava di leggerle. |
| inviato il 06 Luglio 2019 ore 20:37
L'ho presa... ma non mi ha convinto, continuo a preferire Tutti Fotografi che ritengo un giusto mix di attrezzatura, tecnica, articoli e interviste a professionisti più o meno affermati. |
| inviato il 06 Luglio 2019 ore 22:21
gli Almanacchi però erano fatti proprio bene... vere guide all'acquisto, complete ed esaustive.
prima di internet, quasi indispensabili. |
| inviato il 06 Luglio 2019 ore 22:50
Aldilà delle pagine sopra le righe,negli ultimi anni della sua vita,Cesco Ciapanna,ha formato migliaia di fotografi con la sua rivista e con i suoi libri.
Ho scaricato il mensile, è la reputo,senza ombra di dubbio,migliore della precedente. |
| inviato il 06 Luglio 2019 ore 23:00
guardate un po' qui che ho trovato
onomanzia.wordpress.com/
il blog di Cesco Ciapanna! 
per far capire ai più giovini di che si trattava... questo stava proprio fuori come un balcone...  |
user12181 | inviato il 06 Luglio 2019 ore 23:09
Mi pare si sottovaluti il contenuto di quel letame, evidentemente non è stato letto con attenzione, il che è anche comprensibile.
P.S. Non ho affatto insultato il Ciapanna morto, e neppure quello vivo. Ho mostrato soddisfazione per la sua morte solo in relazione al fatto che ha implicato il venir meno di quel fetore. Che si possa respirare minimamente meglio è un fatto. Per quanto concerne il Ciapanna persona, non posso dire nulla, non avendolo mai conosciuto, e perciò non ho detto nulla. Purtroppo molti non sanno o non vogliono comprendere un testo scritto, pazienza. |
| inviato il 06 Luglio 2019 ore 23:28
“ evidentemente non è stato letto con attenzione, il che è anche comprensibile. „
leggere con attenzione quella roba è... follia! |
| inviato il 07 Luglio 2019 ore 11:44
“ L'ho presa... ma non mi ha convinto, continuo a preferire Tutti Fotografi che ritengo un giusto mix di attrezzatura, tecnica, articoli e interviste a professionisti più o meno affermati. „
E' che sono più o meno tutte uguali ormai le riviste di fotografia, possono appassionare i neofiti, ma chi ne ha lette da diversi anni ormai da quasi per scontato il suo contenuto.
Mitiche le pagine di Ciapanna, probabilmente non ci capiva niente nemmeno lui, ma mi avete messo la curiosità e devo andarmi a rileggere qualche "articolo".
A parte lo scempio delle ultime pagine, mi piaceva quando inserivano articoli molto tecnici, che all'epoca non faceva quasi mai nessuno. |
| inviato il 07 Luglio 2019 ore 12:05
I testi "particolari" di Ciapanna non li trovato "del tutto" antisemiti, ma spesso di cattivo gusto.
L'antisemitismo o "anti" è tale quando si reputa che un popolo che pensi o agisca in un certo modo, debba venire svantaggiato o escluso da un consesso civico. Purtroppo nei dogmi mistici di ×e ne stanno in quantità ma poco conosciute e se qualcuno le esterna viene facilmente visto come tendenzioso. Nei suoi testi "occultistici" Ciapanna menzionava molto i carabinieri, le sette sataniche, la massoneria, il clericale ecc... e a mio giudizio non erano esternazioni che potessero incorrere in qualsivoglia reato. Sembravano esercizi di un certo stile... Di certo era un linguaggio astruso che stancava e soprattutto aveva niente a che fare con la fotografia. Io lo acquistavo raramente e soltanto per articoli interessanti, proprio per questo motivo.
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| inviato il 07 Luglio 2019 ore 13:08
“ E' che sono più o meno tutte uguali ormai le riviste di fotografia, possono appassionare i neofiti, ma chi ne ha lette da diversi anni ormai da quasi per scontato il suo contenuto. „
Sì è vero, ma io distinguerei le riviste di fotografie (tipo "Il fotografo", in cui le fotografie sono al centro dell'attenzione) dalle riviste di fotografia che mettono un po' di tutto (news, interviste, recensioni, tutorial, ecc.).
Le prime, bene o male, potrebbero interessare anche i "veterani".
Le seconde, se ben fatte e varie, hanno il loro perché.
A me ad esempio piacciono abbastanza Digital Camera World (la versione inglese originale, visto che quella italiana è una versione ridotta) e Digital Photographer (dello stesso editore, sempre edizione inglese) in cui trovi il giusto mix di tutto e, spesso e volentieri, comparative di prodotti che non vengono distribuiti in Italia ma che è facile procurarsi ad esempio via ebay.
Sì poi certamente ci sono articoli più o meno pallosi (ad esempio io le interviste le trovo tutte uguali: chi sei, come hai cominciato, che attrezzatura usi, che consigli dai a chi vuol fare il tuo stesso genere, ecc.) ma non si può avere tutto.
E' ovvio che se ci si limita alla sola tecnica probabilmente dopo un po' vengono a noia articoli come "il diaframma: a cosa serve", "come sfuocare lo sfondo" e via discorrendo.
“ continuo a preferire Tutti Fotografi che ritengo un giusto mix di attrezzatura, tecnica, articoli e interviste a professionisti più o meno affermati. „
Tutti Fotografi per me ha perso parecchi punti da quando non pubblica più i test di laboratorio (ma dicono sia temporaneo) e traduce gli articoli di Chasseur d'Images.
Trovo poi veramenti inutili ed anacronistiche le pagine rosa dedicate a listini, mercatino e pubblicità varie, nonché la pagina dedicata agli eventi di Torino...
Interviste menose e tutte uguali (sono fatte sempre dalla stessa persona).
Eppure la prendo tutti i mesi, per un semplice motivo: è la meno peggio.
Le altre ho provato a prenderle qualche volta ma o ho trovato test casalinghi fatti con l'occhiometro anziché misurando i valori, o recensioni faziose (in cui si evidenziavano i vantaggi di un prodotto rispetto ad un concorrente ma non si evidenziavano gli svantaggi rispetto allo stesso) o articoli di una semplicità disarmante (e quindi abbastanza inutili).
Magari quando sono in ferie provo a dare una nuova chance alla concorrenza. |
| inviato il 07 Luglio 2019 ore 13:18
“ A me ad esempio piacciono abbastanza Digital Camera World (la versione inglese originale, visto che quella italiana è una versione ridotta) e Digital Photographer (dello stesso editore, sempre edizione inglese) in cui trovi il giusto mix di tutto e, spesso e volentieri, comparative di prodotti che non vengono distribuiti in Italia ma che è facile procurarsi ad esempio via ebay.
Sì poi certamente ci sono articoli più o meno pallosi (ad esempio io le interviste le trovo tutte uguali: chi sei, come hai cominciato, che attrezzatura usi, che consigli dai a chi vuol fare il tuo stesso genere, ecc.) ma non si può avere tutto.
E' ovvio che se ci si limita alla sola tecnica probabilmente dopo un po' vengono a noia articoli come "il diaframma: a cosa serve" e via discorrendo. „
Anche a me è sempre piaciuta la linea editoriale inglese, in Italia si limitano a tradurre e sono riusciti a far chiudere Digital Photographer Italia, infatti esiste solo la versione inglese da comprare in digitale. Ma per chi le cose le sa e se le cerca su internet, oggi le riviste sono molto limitate. DCW e DP per attrarre clienti negli ultimi numeri regalano software completi ( tra cui Aurora HDR 2018 e Aftershot 3 ). |
| inviato il 07 Luglio 2019 ore 13:34
“ DCW e DP per attrarre clienti negli ultimi numeri regalano software completi ( tra cui Aurora HDR 2018 e Aftershot 3 ). „
Io sono abbonato (ancora per poco perché sono stufo di spendere parecchi soldi per vedermi arrivare, quando non si perde, la rivista con 20/25 ed anche oltre 30 giorni di ritardo) a Digital Camera World ed oltre ai software (che di solito sono la penultima versione e sono regalati per spingerti a prendere l'ultima) regala delle specie di "figurine" di cartoncino con consigli di tecnica (anche se forse la cosa è appena terminata), ebook di guide all'acquisto (l'equivalente degli almanacchi di Fotografare) e video tutorial.
Inoltre una cosa che mi urta è che se risiedi nel Regno Unito e ti abboni ti regalano sempre qualcosa (uno zaino piuttosto che un treppiedi o altro) mentre la cosa non vale se abiti altrove: capisco che le spese di spedizione sarebbero elevate ma si finisce per pagare parecchio di più per avere di meno... |
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