| inviato il 30 Giugno 2019 ore 22:07
come dico sempre c'è chi nasce fabbro e chi chirurgo. quindi direi ai fabbro (seza offesa) di provare a fare altro :D |
user120016 | inviato il 30 Giugno 2019 ore 22:15
Bitter, scusami ma non sono d'accordo. Con lo studio, l'applicazione e la pratica si impara a far tutto. Tanto il fabbro quanto il chirurgo. |
| inviato il 01 Luglio 2019 ore 0:27
“ Domenico Mancuso „ avere una buona manualità bisogna avercela già di base, altrimenti per farti le ossa, lo studio e l'applicazione ne combini di guai e questo te lo assicuro, rovinare un sensore è un attimo sai quanti pazienti muoiono prima che il fabbro riesca a salvarne uno? |
| inviato il 01 Luglio 2019 ore 7:31
In fotografia digitale, con la polvere uno bisogna che impari a conviverci, oppure che si sveni a far pulire da altri il sensore, ma si fa benissimo in proprio, alla fine è un lavoro facile che richiede solo un po' di manualità. Le ML hanno il tiraggio più corto, e non hanno lo specchio che fa da barriera alla polvere dunque sono più afflitte dalla presenza di polvere sul sensore. |
user7851 | inviato il 01 Luglio 2019 ore 7:48
La polvere si toglie con una vigorosa spompettata, quello che si deve togliere con le spatoline, sono i pollini che si aggrappano e insozzano il sensore. Un accorgimento utile, ma non definitivo è sostituire l'ottica con il bocchettone rivolto verso il basso |
| inviato il 01 Luglio 2019 ore 7:59
Per esperienza personale di 10 anni di reflex ed ora di ML, ti assicuro che i sensori si sporcano tutti, l'unica è comprare una compatta, sigillata all'origine e quindi impermeabile alla polvere. Le ML si sporcano più facilmente perché il sensore è proprio a ridosso del bocchettone, però, per lo stesso motivo, è più agevole individuare la polvere e pulirlo. Pensare di mandare in assistenza la macchina ogni volta che si sporca il sensore è pura follia, e se ti si sporca a metà di una vacanza in una isoletta sperduta? Il primo step di pulizia, cioè la soffiata con la pompetta (io uso il perettone di Amazon, un po' ingombrante, ma efficacissimo), è alla portata anche dei fabbri. Diciamo che se controlli spesso la pulizia del sensore e non aspetti giorni o mesi, per levare la polvere, è più facile che venga via solo soffiando. Tecniche più invasive, che prevedono il contatto diretto con il vetro del sensore (ricordo che tutte le digitali, anche quelle senza filtro, hanno comunque un vetro di protezione, non è che tocchi direttamente i pixel), come tamponi, liquidi ecc ..., se attuate con un minimo di delicatezza, non causano alcun danno. Io come secondo step uso il lecca lecca Pentax. La Sony A7 II che uso ora, si sporca più facilmente rispetto a K10 e K50, ma sono sempre riuscito a pulirla usando solo il perettone, solo una volta, una minuscola caccolina resistente, mi ha costretto ad un colpo di lecca lecca. Siccome il sensore è molto più visibile rispetto alle reflex, riesco, facendoci cadere la luce radente, ad individuare la polvere ed intervenire con il lecca lecca in maniera selettiva, passandolo solo dove serve e non applicandolo su tutto il sensore. Sulle ML si riesce ad individuare la polvere più facilmente, perché non è necessario scattare la foto, cosa che ero costretto a fare sulla K10, che non aveva il live view. |
user120016 | inviato il 01 Luglio 2019 ore 8:27
“ sai quanti pazienti muoiono prima che il fabbro riesca a salvarne uno? „ Io vengo da una famiglia contadina per cui ho subito imparato ad usare zappa e badile. Poi sono diventato medico chirurgo. Il passaggio dal badile al fonendoscopio e' notevole ma non è che mi abbiano messo in mano un bisturi e va' con Dios... Allo stesso modo, non penso che ci si metta a trafficare sul sensore senza averlo visto fare in precedenza. È vero che bisogna avere una manualità di partenza ma qui parliamo di cose molto molto basic. E come scrive giustamente Fileo, con le ML spesso te la cavi solo con una energica pompata d'aria. A tal proposito, un laboratorio di fiducia usa quei mini compressori a batteria che insufflano aria a bassa pressione, tipo quelli adoperati per togliere la polvere tra i tasti dei PC portatili. |
| inviato il 01 Luglio 2019 ore 8:42
“ Domenico Mancuso „ quello che non riesco a spiegarti è che non tutti nascono fuoriclasse, anche se continui ad allenarti per diventarlo. con questo credo che l'esempio ci possa stare. non tutti si è portati per cose tecniche e delicate . ne ho lette di discussioni di persone che han rovinato il sensore. poi non è importante essere figli di contadini o di grandi ingegneri. è importante come vieni cresciuto e l'ambiente in cui sei. senza nulla togliere al fatto che tu sia un chirurgo . ma ci sono chirurghi e chirurghi....la lista di esempi sarebbe molto lunga. poi che basti una spompettata ci sta , ma ripeto senza tentare di convincere nessuno, c'è chi è portato e pulisce un sensore al primo tentativo facendolo uscire immacolato e chi purtroppo te lo riesce anche a graffiare |
user120016 | inviato il 01 Luglio 2019 ore 9:02
Bitter, ti sei spiegato benissimo e son d'accordo con te che la predisposizione alla manualità conti molto. C'è chi asporta un colon con relative anastomosi in 20 minuti e chi impiega 3 ore per un'ernia inguinale semplice Ma tra fuoriclasse e schiappe ci sono tante vie di mezzo. In questo caso non si tratta di montare un filtro a sensore o di modificare la macchina agli infrarossi. Poi, che ci sia chi riesce a rovinare un sensore pulendolo non lo metto in dubbio ma spero che sia una piccola minoranza. Semplicemente non vorrei fare terrorismo e scoraggiare l'autore del thread. |
| inviato il 01 Luglio 2019 ore 9:45
“ Domenico Mancuso „ ma il mio tutto è tranne che terrorismo (difatti nel mio primo intervento gli ho scritto che poteva pulirselo da solo, non gli ho mica scritto stai fermo e non toccare niente ). metto solo in guardia l'utente che bisogna fare attenzione, che bisogna andarci delicato, ci sono tante vie per spiegare un concetto. meglio dire subito i pro e soprattutto i contro, poi è l'utente stesso che deve valutare sè stesso e decidere se è il caso di mettere mano alla questione. |
user120016 | inviato il 01 Luglio 2019 ore 10:05
Pienamente d'accordo! |
| inviato il 20 Ottobre 2021 ore 22:50
Io ho una discreta manualità, ma occorre anche usare giudizio e pensare prima di fare... Pur avendo una discreta esperienza sulla pulizia delle lenti, non avevo mai toccato un sensore prima d'ora, ma mi è toccato di farlo stasera. Tutto è successo quando mi sono procurata una di quelle lenti (loupe) con tanto di LED per esaminare i sensori (accessorio che raccomando senza riserve). Naturalmente ho trovato due o tre granellini di sporco (non era polvere, quella l'avevo già soffiata via con la pompetta). Crisi nera, passato un mucchio di tempo a cercare swab e liquidi, me li sarei anche comprati ma io volevo togliere SUBITO i maledetti puntini, altrimenti non avrei più dormito la notte , così questa sera ho guardato cosa avevo a disposizione, ci ho ragionato sopra e mi sono lanciato allo sbaraglio. Ho usato una cartina Kodak originale (ne ho ancora qualcuna), arrotolata a mo' di sigaretta e il mio liquido per pulire gli obiettivi (alcool isopropilico e acqua distillata, 50/50). L'dea era quella di "spazzolare" con la punta della cartina (umidificata) soltanto i punti dove avevo visto con la lente i granellini appiccicosi di sporco, evitando lo "sweep" (spazzolata) dell'intero sensore. Con la massima attenzione e delicatezza ci ho provato e....bingo! Tutti i punti di sporco sono spariti. Tempo richiesto: 30 secondi o giù di lì. Vi racconto questo per dimostrare che, con un po' d'attenzione e ragionamento, a volte è possibile fare cose che sembravano difficili e pericolose (e, naturalmente, molto costose, se fatte dai centri di assistenza). Non la voglio fare semplice: come ho già scritto per la pulizia delle lenti, gli ingredienti devono essere della massima purezza (laboratory grade). Adesso mi farò da solo anche il liquido Eclipse (è poi solo alcool metilico), naturalmente con prodotti da laboratorio di analisi. Che volete, ho una nuora farmacista! |
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