| inviato il 15 Febbraio 2019 ore 17:51
“
Scusate ma se la dimensione del sensore non c'entra allora perché per evitare il mosso a parità di focale (es 50 mm) su una FF ci servono 1/50 di sec e su un'apsc almeno 1/70 ? (i sensori sono alla stessa distanza dal piano focale dell'ottica) il sensore APSC non utilizza forse una minore superficie delle lenti dell'obiettivo? quindi meno superficie= meno luce che passa ?? „
Perché hai l'angolo di campo di un 75mm, quindi i movimenti della macchina vengono amplificati dato che è come se stessi zoomando di più.
Tutti i sensori utilizzano l'intera superficie dell'obiettivo, la differenza la fa la quantità di cerchio di immagine proiettato che vai effettivamente a registrare.
Puoi fare una semplice prova per rendertene conto, prendi una lente (possibilmente un tele per rendere l'effetto più evidente) e scatta una foto, poi copri metà lente con qualcosa di opaco tipo una carta di credito o un cartoncino e scatta di nuovo la stessa foto con impostazioni identiche, vedrai che perdi luminosità anche nella parte di foto non coperta dato che (perlomeno nei tele) tutta la lente contribuisce a tutti i punti del fotogramma. |
| inviato il 15 Febbraio 2019 ore 18:06
@tracmaster
Per l'effetto crop, mosso ed esposizione son cose diverse, infatti puoi liberamente usare per esporre bene qualunque coppia di valori tempo diaframma, ma su soggetti in movimento si predilige utilizzare la coppia col tempo inferiore |
| inviato il 15 Febbraio 2019 ore 20:34
Se la dimensione del sensore o della pellicola influissero sull'esposizione non si potrebbero utilizzare gli esposimetri esterni che, infatti, non hanno nessun tipo di "compensazione" da impostare in base al formato di volta in volta utilizzato. |
| inviato il 15 Febbraio 2019 ore 21:41
Grazie delle spiegazioni |
| inviato il 15 Febbraio 2019 ore 21:45
É una prova che da tempo mi ripropongo di fare: macchina in manuale ed eposimetro in luce incidente come ai tempi delle dia! Ma comodità e pigrizia ed il tempo tiranno......... Tu, Diebu, l' hai fatto?! |
user90373 | inviato il 15 Febbraio 2019 ore 22:46
Si fanno gli scatti, si sviluppa il rullino e si scoprirà la verità. |
| inviato il 15 Febbraio 2019 ore 23:38
@Pier: no, mai fatto un confronti diretti tra gli ISO della pellicola è quelli del digitale, anche perché non ho fotocamere digitali. Facendo prevalentemente paesaggi non uso neanche l'esposimetro a luce incidente ma quello TTL della macchina fotografica. Mai riscontrato problemi e trovo che gli ISO delle pellicole corrispondono perfettamente a quelli dell'esposimetro della mia macchina fotografica. |
| inviato il 15 Febbraio 2019 ore 23:55
@ pier ca
Esposimetro esterno lo ho usato in studio con la d200, è molto più preciso rispetto allo spot, foto fatta con un cono di luce sul viso, con un'inquadratura larga, il viso con esposimetro fotocamera risultava un pelo sovraesposto |
| inviato il 16 Febbraio 2019 ore 0:29
Grazie Diebu e grazie Daunio, non mi resta che provare in digitale vincendo la pigrizia. |
| inviato il 16 Febbraio 2019 ore 1:08
Magari dico una cosa stupida: ma le pile dell'esposimetro sono ancora in commercio? Perchè le vecchie macchine spesso usavano quelle da 1,35V che ora non si trovano. |
| inviato il 16 Febbraio 2019 ore 8:10
"Aiutatemi a fare chiarezza!!"
Le logiche di esposizione usate dai due esposimetri sono diverse, e va tenuto ben presente poi che una esposizione TTL dipende anche da come è fatto (=trasmissione della luce diversa) l'obiettivo che è montato sulla fotocamera, a parità di tutto, lunghezza focale, luminosità massima, apertura del diaframma, se cambi obiettivo con un altro con numero e qualità diversa di vetri ti cambia l'esposizione perché la luce che ci passa dentro è di più o di meno in funzione dell'assorbimento di luce dell'obiettivo usato.
.....................ma a te, alla fine, che te frega se le due esposizioni sono nominalmente diverse?
Basta che la fotografia venga esposta bene per il workflow che si usa per arrivare alla foto finita tecnicamente corretta. |
| inviato il 18 Febbraio 2019 ore 9:37
“ Basta che la fotografia venga esposta bene per il workflow che si usa per arrivare alla foto finita tecnicamente corretta. „
Concordo |
| inviato il 18 Febbraio 2019 ore 17:16
Intanto puoi verificare che l'esposimetro della digitale sia corretto. Non è difficile. Applica la regola del 16. Metti Av, iso 100, f16 e scatta puntanto in piena luce.
Guarda il tempo che deve corrispondere a 100.
dal manuale mi pare di capire che la lettura è in stop-down. Sai cosa è?
|
| inviato il 19 Febbraio 2019 ore 16:21
“
Salve a tutti, mi sto affacciando alla fotografia analogica però ho qualche dubbio per quanto riguarda l' esposizione delle fotografie visto che vorrei sprecarne il meno possibile.
Ho una, a mio parere, bellissima Asahi Pentax ES perfettamente funzionante (o almeno credo) e ho preso un rullino Kondak Ultramx 400 che mi hanno detto essere abbastanza versatile in più o meno tutte le situazioni di luce.
Ho provato a fare delle prove comparative fra la lettura dell' esposimetro della Pentax e quella della mia canon digitale, mettendo entrambe le macchine in priorità di diaframmi e impostando su entrambe la sensibilità a 400 iso e f 5.6:
la digitale mi restituisce un tempo di 1/40 e l' analogica un tempo a metà fra 1/250 e 1/125 (penso 1/160), quindi mi chiedevo se la sensibilità iso 400 delle pellicole sia più sensibile degli iso digitali, oppure se l' esposimetro dell' analogica è partito completamente.
Premetto che le prove sono state fatte con un 50mm f1.8 stm sulla canon che è un apsc con il metodo di valutazione dell' esposizione spot sul punto centrale di messa a fuoco, mentre un Takumar 50mm f1.4 sulla analogica
Aiutatemi a fare chiarezza!!!
„
In realtà vi sono diversi punti su cui fare chiarezza.
1) Le sensibilità asa delle pellicole non sono equivalenti, in generale, alle sensibilità iso riportate sulle fotocamere digitali. Inoltre, comparando le stesse fotocamere digitali, gli standard utilizzati per determinare i valori iso possono variare a seconda del modello e costruttore.
Ad esempio, dal 2007 in poi diversi costruttori giapponesi sono passati al "recommended exposure index" REI, per determinare la sensibilità iso. Tale standard consente ai costruttori un certo "margine" di scelta, rispetto ad altri, che sono basati ad esempio sulla saturazione del sensore.
Ad esempio dxomark utilizza un altro standard, per misurare la sensibilità iso, rispetto al REI, e ciò spiega le discrepanze che si notano nei loro test.
2) I sistemi di esposizione di fotocamere diverse operano non solo in modo potenzialmente differente (i modelli prodotti negli ultimi anni sono in grado di rilevare cromie, e talvolta anche i volti presenti nella scena), ma le indicazioni che forniscono sono fortemente dipendenti dall'ottica in uso.
Infatti, elementi come la vignettatura e la trasmittanza dell'obiettivo hanno impatto sulle letture del sistema di esposizione, e quindi sulle indicazioni da esso fornite. |
| inviato il 20 Febbraio 2019 ore 14:38
“ Intanto puoi verificare che l'esposimetro della digitale sia corretto. Non è difficile. Applica la regola del 16. Metti Av, iso 100, f16 e scatta puntanto in piena luce.
Guarda il tempo che deve corrispondere a 100.
dal manuale mi pare di capire che la lettura è in stop-down. Sai cosa è? „
L' esposimetro della digitale funziona, esce proprio 1/100 per il tempo a f16.
no non so osa sia questo stop-down |
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