| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 16:53
Il TT350 l'ho preso da poco, secondo me si se parliamo di ritratto in una stanza quindi su brevi distanze. |
user92023 | inviato il 29 Gennaio 2019 ore 17:26
@Simone. Beh, con numero guida 60, direi senz'altro di si, sempre che tu ti riferisca a "normali" stanze d'appartamento (non più di una trentina di metri quadrati, in ogni caso!)! Ciao. G. |
| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 17:37
Simone, visto che non hai ancora nessuna attrezzatura da illuminazione, ti trovi in una situazione ideale. Sei libero di scegliere tra luce continua e flash... Fantastico! Io non ho dubbi a consigliarti il flash. Tutti temono un po' questo strumento, pensando che sia più complesso da usare rispetto alla luce continua. Non è vero. Prenditi un po' di tempo e guardati con calma la sezione "Lighting 101" del blog di David Hobby e vedi come non sia complesso con uno o due flash tipo Speedlite (o cobra) realizzare schemi di illuminazione anche molto interessanti. Leggendo ti passano tutti i timori reverenziali... strobist.blogspot.com/2006/03/lighting-101.html Un altro fotografo da vedere per quanto riguarda l'uso dei piccoli flash è Joe McNally. portfolio.joemcnally.com/index Leggi, leggi, poi mi dici... |
| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 18:06
Grazie anche ad Ale Z e Lucianof del passaggio e dei preziosi consigli. In realtà non sono a zero con attrezzatura. Già possiedo un mio studio con lampeggiatori, beauty dish e ombrelli diffusori. Speedlight ne ho usati ma veramente poca roba. Quello che mi preme e che più mi interessa è che sia: 1) un qualcosa di poco ingombrante - in casa con stanze arredate e al max 30mq quadrati devo muovermi io, la modella e avanzare ancora dello spazio; 2) immediato perchè ritengo che nei ritratti ambientati il set è molto più dinamico rispetto ad un set di beauty in studio; 3) restituisca un effetto tale da non stravolgere la naturalezza dell'ambientazione dove il soggetto è inserito. Mi rendo conto che ci son tanti fattori in gioco. Ora leggerò come suggerito da Ale Z qualcosina per rendermi conto... |
| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 18:15
I tuoi tre punti stanno nella filosofia dei fotografi che ti ho citato. |
| inviato il 29 Gennaio 2019 ore 18:21
io ho in godox che con un piccolo trasmettitore permette di tenere il flash lontano dalla macchina. posizionandosi dove vuoj |
| inviato il 30 Gennaio 2019 ore 9:08
Enzillo, rimarrei in Godox che con Fuji canta come una viola e ho già il suo trigger. Ale Z, ho letto e riletto sia lighting 101 che guardato McNally. Sostianzialmente la scimmia si è svegliata... dei lavori stupendi ma continuo ad essere perplesso per l'immediatezza. Probabilmente è + a dirsi che a farsi come dici tu. Ad un piccolo speedlite che diffusorino veramente poco ingombrante posso abbinarci? |
| inviato il 30 Gennaio 2019 ore 10:28
I diffusori puoi farteli da solo con cartoncini o fogli di alluminio trasparente, tutte cose che trovi da brico o dal cinese. Sul web trovi molti tutorial in merito. Un classico per togliere durezza alla luce è la calza rotta, ma puoi usare anche un qualsiasi tessuto molto sottile. |
| inviato il 30 Gennaio 2019 ore 21:14
“ Ad un piccolo speedlite che diffusorino veramente poco ingombrante posso abbinarci? „ Come avrai letto, diffondere significa fondamentalmente aumentare la superficie del corpo illuminante. Quindi una cosa "poco ingombrante", è piccola e diffonde poco... Io uso questo che è un buon compromesso fra superficie riflettente, dimensione, peso. www.apromastore.eu/shop/brand/expoimaging/rogue-flashbender2-bounce-ca |
| inviato il 31 Gennaio 2019 ore 9:38
Grazie Ale Z, sempre esaustivo e gentilissimo! Ieri sera ho fatto due chiacchere con un fotografo di Ravenna come me che usa spesso gli speedlite off camera in interne e mi faceva notare che il voler ricreare una luce il più naturale possibile ed avere portabilità stride un pò. Lui sostiene che più il diffusore sarà grande, più l'effetto risulterà naturale. Confermate o ritenete che non sia giusto... |
| inviato il 31 Gennaio 2019 ore 9:51
"Lui sostiene che più il diffusore sarà grande, più l'effetto risulterà naturale. Confermate o ritenete che non sia giusto..." giusto è una questione puramente "fisica" |
| inviato il 31 Gennaio 2019 ore 9:56
Cioè, questa cosa la sapevo già, nel senso che comunque vale anche in studio. Purtroppo in indoor ambientato ho poca esperienza pertanto oltre un idea mia, cerco di assorbire da tutti e in qualunque modo. Ho capito che a sto punto posso mettermi l'anima in pace e ingombro per ingombro mi porto dietro uno dei miei lampeggiatori e diffusori annessi! |
| inviato il 31 Gennaio 2019 ore 10:54
Sulla diffusione. La dimensione relativa dell'illuminante in rapporto al soggetto determina la qualità della luce dura/diffusa. Mi spiego: un softbox/ombrello di un certo diametro posto ad un metro dal soggetto produce una certa diffusione. Lo stesso illuminante posto a 10 metri (oltre a diminuire l'intensità luminosa) produce una luce più dura, perché la sua dimensione relativa rispetto al soggetto diminuisce. Il sole è "grandissimo" ma la sua luce diretta produce ombre dure perché è "lontanissimo", quindi la sua dimensione relativa è per noi molto piccola. Con i piccoli flash si usano modificatori come ombrelli e softbox, ma chiaramente soffri del limite della loro potenza rispetto ad un flash da studio. Questo soprattutto se hai intenzione di "cancellare e rifare da zero" la luce di una certa scena. Con gli Speedlite la strategia che paga di più è quella di partire dalla luce ambiente e di usare il flash per modificarla e/o valorizzarla. Questo significa ad esempio che nel calcolo dell'esposizione inizi tenendo in considerazione la luce ambiente esistente. E aggiungi il flash. È un approccio molto diverso da lavoro in studio classico. Comunque un cavalletto Manfrotto ultraleggero (mi pare si chiami Nano), un softbox da 50cm. di lato, flash, trigger e accessori vari, stanno in uno zainetto. Questo è il set che consiglia Hobby per lavori tipo ritratti ambientati ad uso editoriale. Ti mostro il mio caso.
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| inviato il 31 Gennaio 2019 ore 12:21
“ Lui sostiene che più il diffusore sarà grande, più l'effetto risulterà naturale. Confermate o ritenete che non sia giusto... „ Naturale non vuol dire niente perche in natura ci sono tutte le sfumature possibili. Si potrebbe fare riferimento ai grandi pittori del rinascimento che come te usavano la finestra come fonte di illuminazione e ne venivano dei ritratti eccezionali. Ne consegue che per simulare tale effetto dovremo avere diffusori grandi quanto una finestra e usarli ad una distanza abbastanza vicina. Importantissimo è l'orientamento della luce; se anche o una luce diffusa e la dirigo frontalmente non sarà certo lo stesso effetto che di lato. Non è detto che ci vogliano per forza dei diffusori, se io illumino una parte di muro grande come una finestra mi rifletterà la luce come fosse una finestra. Dunque lavorando in luce indiretta è importante l'orientamento e la distanza fra fonte luminosa e fonte riflettente. |
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