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RAW scaricabili di comparazione del Nikkor 14 - 24 F 2,8 con lo Zeiss Milvus 18 F 2,8


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avatarsenior
inviato il 21 Giugno 2018 ore 16:26

Queste sono considerazioni da perfezionista, io lo sono, magari anche per lavoro

Stavo per scrivere le stesse identiche parole. Ho capito, in base a ciò che dici, che tu dai molta importanza ad un insieme di caratteristiche, forse anche troppe per chi non è entrato direttamente in contatto con queste cose e il tuo lavoro sicuramente ha contribuito in larga parte.
Diciamo che, giustamente, la qualità si paga( vale lo stesso per il Nikon che, come grandangolo, ha un bel prezzo) ma a volte, secondo me, i prezzi sono eccessivamente “pompati”, tipo quelli di alcuni Leica da 7000-8000 euro. Ecco, quelli sembrano davvero ridicoli.

avatarsenior
inviato il 21 Giugno 2018 ore 17:25

“L'effetto collaterale possibile, che si può verificare, è che lasci passere di più le onde corte, i blu, tagliando le onde lunghe, i rossi: l'immagine ti prende così una dominante fredda.”

Domanda che mi sono sempre posto, la resa delle lenti Canon che vira sui Rossi/Gialli, e' dettata dal trattamento superficiale?
E codesto, con gli anni viene meno? Oppure si puo' anche non preoccuparsene?

avatarsenior
inviato il 21 Giugno 2018 ore 23:29

" Che tu sappia questi trattamenti antiriflesso ai nanocristalli sono usati da tutti i produttori di wide-zoom recenti?"

A mia conoscenza, ed io NON sono il vate dell'ottica, i trattamenti a spugna di nanocristalli hanno una delle loro applicazioni specifiche sulle ottiche SWA, zoom inclusi, Nikon di sicuro, ma anche Canon, mentre Sigma/Tokina/Tamron non so.

Sono molto efficienti, veramente molto efficienti, abbattono benissimo i riflessi rossastri, che sono la maggioranza, ma possono avere effetti collaterali, danni collaterali, come quelli visibili su quei RAW.

avatarsenior
inviato il 21 Giugno 2018 ore 23:38

"1) Domanda che mi sono sempre posto, la resa delle lenti Canon che vira sui Rossi/Gialli, e' dettata dal trattamento superficiale?
2) E codesto, con gli anni viene meno? 3)Oppure si puo' anche non preoccuparsene?"


1) Non so ma a parer mio, NON credo affatto, ritengo sia una peculiarità della casa, ciascuna casa ha i suoi colori tipici, e li manifesta in fase di mosaicizzazione, ossia quando costruisce il RAW, file dati, che poi viene convertito in file immagine secondo un ben definito profilo di conversione.


Se il profilo di conversione è fatto veramente bene, al netto delle dominanti cromatiche delle ottiche, la fotocamera sforna colori compatibili alla realtà e standardizzati neutri.

Con un profilo di conversione fatto bene, i colori della Nikon sono praticamente uguali ai colori della Canon

2) No. Il sensore NON si usura e non cambia caratteristica nel tempo.

3) per usi normali, uno se ne sbatte tranquillamente di tutte questi affinamenti di ordine superiore, li trascura, tanto al Clientela normale o l'Osservatore normale non vede praticamente mai dominanti cromatiche, non ha occhio esperto.

avatarsenior
inviato il 21 Giugno 2018 ore 23:44

“ciascuna casa ha i suoi colori tipici, e li manifesta in fase di mosaicizzazione, ossia quando costruisce il RAW, file dati, che poi viene convertito in file immagine secondo un ben definito profilo di conversione”

Cioe' intendi che non dipende da caratteristiche di filtrazione luce caratteristiche del vetro ottico Canon in confronto a quello Zeiss per esempio. La filtrazione della luce e' quindi la stessa, e' la rielaborazione del RAW Canon che conferisce valori tonali caldi. E' voluta dal costruttore.

avatarsenior
inviato il 21 Giugno 2018 ore 23:58

Alessandro tu le correzioni lenti come le apporti? In ACR ci sono o profili lente che aggiustano abbastanza bene le distorsioni, ma la nitidezza/definizione agli angoli in che modo e' migliore trattartli? Immagino che tu ritagli pochissimo, se non mai, se ti curi particolarmente di avere omogeneita' centro/bordi alta.

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2018 ore 8:23

"1) IAlessandro tu le correzioni lenti come le apporti?

2) In ACR ci sono o profili lente che aggiustano abbastanza bene le distorsioni, ma la nitidezza/definizione agli angoli in che modo e' migliore trattartli?

3) Immagino che tu ritagli pochissimo, se non mai, se ti curi particolarmente di avere omogeneita' centro/bordi alta. "


1) In ACR uso i moduli suoi, tutte le mie ottiche sono state profilate da Adobe, idem in CaptureOne, anche loro hanno fatto i profili di correzione ottica per le mie ottiche, salvo lo Zeiss Milvus 25 F 1,4, che è recentissimo come immissione sul mercato e che CaptureOne non lo ha anocora profilato, ma essendo uno Zeiss lo farà a breve.
Per quello c'è comunque la possibilità di intervenire manualmente, correggendo la piccola distorsione, oltretutto ad arco semplice, ed in Capture One aumentare anche la nitidezza ai bordi, ma in pratica di quella non c'è bisogno, è bello nitido ai bordi.

Per gli zoom, in pratica, detta in poche parole, si tratta di:

- incrementare il microcontrasto dove ce n'è poco

- aumentare la saturazione e la brillantezza dei colori verso i bordi, o comunque dove l'ottica fa le bizze

Io uso per lo più le maschere di nitidezza: il principio è descritto qui:

www.lensrentals.com/blog/2013/04/sharpening-maps-and-masks/

e l'area di debolezza della propria singola ottica va trovata con prove pratiche, io non ho, e non ho intenzione di comprare, l'Imatest, le aree delle MTF me le trovo da me fotografando tetti o alberi lontani.

Come strumenti di nitidezza uso diversi tipi di sharpening, diversi a seconda dell'effetto che voglio, spesso la Nitidezza Avanzata, molto meno le maschere di contrasto, sempre utilizzate su livello separato con fusione ad "imbuto", in modo da evitare macchioline bianche e nere ( non dai sharpening ai toni grigi molto scuri ed ai toni grigi molto chiari).

L'incremento della sensazione 3D, di plasticità, lo do con USM di tipo HIRALOAM, basso ammontare, raggio anche di 350 Px e soglia bassa.

3) di solito io non ritaglio praticamente nulla, salvo il ridimensionamento dell'immagine per portarla alla dimensione geometrica della carta da stampa, lo Standard A della carta non corrisponde allo standard 2X3 del formato dei sensori Fx e Dx

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2018 ore 9:23


Capito, in pratica fotografando superfici uniformi e contigue riesci a stabilire da centro frame verso gli esterni, più o meno da quale punto l'ottica comincia ad essere deboluccia e vai ad intervenire lì migliorando il microcontrasto/saturazione/brillantezza, dopodichè con una maschera vai a nascondere la parte buona che è già ottima grazie all'ottica. Ma una domanda. Le zone di transizione tra il buono/non buono, sono così evidenti, cioè è facile operare per dare contiguità all'intera immagine oppure risulta difficile ed è facile creare diseguaglianze nette durante la raffinazione a parametro qualitativo uniforme?

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2018 ore 9:28

Interessantissimo.
Alessandro, quando trovi un po' di tempo libero e chiaramente se ne hai voglia, potresti aprire una discussione in cui tratti nello specifico questo argomento, una sorta di tutorial insomma?
Credo possa esser d'aiuto a tantissime persone.

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2018 ore 9:32

"Le zone di transizione tra il buono/non buono, sono così evidenti, cioè è facile operare per dare contiguità all'intera immagine oppure risulta difficile ed è facile creare diseguaglianze nette durante la raffinazione a parametro qualitativo uniforme? "


Con la USM si recupera nitidezza, e per fare un lavoro invisibile, basta sfumare la USM opportunamente.

Io copio lo sfondo, allo sfondo copiato ci applico una USM bella robusta, ignorante, poi aggiungo una maschera di livello bianca e sulla maschera bianca ci faccio un bel cerchio grande, che su un 30 x 40 cm arriva ad un paio di cm dal lato superiore ed inferiore, i lati lunghi, poi lo riempio di nero, e poi il cerchio nero lo sfumo bene, sui 500 Px.

In quel modo la USM viene sfumata, non opera nel centro, e comincia ad operare gradualmente verso il mediano, per raggiungere il massimo ai bordi.

Lo faccio col 14 - 24 e col 24 - 70, mentre il 70 - 200 F 2,8 VRII in pratica non ne ha bisogno, ha i bordi buoni.

I fissi che ho vanno bene, non hanno bisogno di ripresa ai bordi, praticamente nulla.

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2018 ore 9:34

Lo faccio col 14 - 24 e col 24 - 70,

Ma lo fai a diaframmi più aperti giusto?
Chiudendo il problema non dovrebbe sussistere,no?

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2018 ore 9:40

Esatto, lo faccio sugli scatti che sono mosci ai bordi, dunque quelli fatti a diaframmi aperti, e cambiano da ottica ad ottica e sugli zoom da focale a focale.

Il 24 - 70 alle corte focali ha bordi un po' mosci anche ad F 8, mentre oltre 35 mm, fino a 70 mm, i bordi sono buoni già ad F 5,6.

Bisogna dare un'occhiata alla singola immagine e decidere prima se darla o meno, e se sì quanto forte.

Se il moscio è solo sul bordo estremo, basta usare lo strumento Nitidezza

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2018 ore 9:55

Alessandro la tecnica che descrivi è più che utile per le foto "civili", e ho fatto qualcosa di simile anch'io a volte... Peccato che in campi particolari come quello astronomico, se non hai nitidezza (puntiformità stellare) agli angoli, eventuali interventi analoghi possono solo evidenziare i problemi ottici, rendendo più visibili le distorsioni.
In alcune ottiche i bordi sono terribili (penso in primis ai primi due 16-35 2,8 Canon) e le stelle che dovrebbero essere puntini appaiono delle forme più varie, da piccole "V" a crocette, o anche piccole rondini o ancora semplici aloni circolari....
Per fortuna la progettazione più recente, grazie a superfici asferiche e vetri particolari, ha eliminato o quantomeno ridotto moltissimo questi problemi.

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2018 ore 10:07

Per astrofotografia ci vogliono ottiche buone.

Se l'ottica è un cesso, magari con un bel coma sagittale, alle grandi aperture una stella, dunque una luce puntiforma, situata ai bordi dell'immagine ti diventa una luce chiara a forma di coda rondine, e come se non bastasse, con gentile omaggio anche di frange colorate: non la recuperi più

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2018 ore 10:08

Per precisione penso che il tutto andrebbe rapportato anche alla vignettatura (EV) delle lenti che andiamo a utilizzare.

utilizzate su livello separato con fusione ad "imbuto"

Questa affermazione non la capisco, puoi spiegare con 2 passaggi come fai?

Un'altra cosa, le rapportazioni sul frame (dimensione cerchio nitidezza maggiore centro ottica) su quanto indicato quì:

" www.lensrentals.com/blog/2013/04/sharpening-maps-and-masks/ "

E' facilmente fattibile, ma se abbiamo curve MTF classiche (quelle fornite da costruttori per intenderci) diventa molto più difficile intuire quali siano le zone di transizione e dove andare a operare con la USM. Non resta che farsi le prove da sè per ogni diaframma/focale di uso delle lenti in nostro possesso.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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