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cosa distingue un vero fotografo, quale il tratto distintivo ?


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avatarsenior
inviato il 19 Giugno 2018 ore 15:50

Per il dizionario Garzanti, Fotografo è chi fa le fotografie e in particolare che le fa per professione. Che poi un fotografo abbia talento artistico ed un altro no è un'altra cosa. Siamo tutti ( o quasi) automobilisti anche se pochi di noi sono piloti da corsa.

avatarsenior
inviato il 19 Giugno 2018 ore 16:53

E' difficile dirlo Giacomo ,ognuno ha il suo modo,vedi tu quale preferisci o ti sembra piu',idoneo, posato o rispettoso,in quanto le foto non le vediamo.C'è un approccio col paesaggio,che ultimamente col diffondersi della fotografia sembra sempre piu' presente e invadente.Allo stesso tempo si potrebbe scorgere qualcuno che si muove su o giu' per la scena,restando a lungo,oppure chi arriva svogliato, fa due passi rapidamente e scatta.Dal modo di fare si potrebbe supporre che quello forse...ma chissà...
Ci sono state discussioni infinite ,sulla vera fotografia che è un tema assai delicato,o sul fotografo con definizioni varie.
Il fotografo era di professione prima artigiano bottegaio a volte con frequentazioni per vicinato con l'artista,fino a leggere che il fotografo è quello con la macchina in mano, colui che scatta,con la passione dell'amatore,fino alla "rivolta" degli smartphone....

avatarsupporter
inviato il 19 Giugno 2018 ore 19:39

ciao amici, grazie a tutti per il vostro contributo....ammetto che la mia idea è un po' romantica e si scontra certamente col mondo del business ( anche fotografico ) e con le sue necessità...ma sono solo un amatore, forse per fortuna e mi piace l'aspetto gioioso dello scatto...buona estate a tutti !!!!

avatarjunior
inviato il 19 Giugno 2018 ore 21:00

Provo a spiegare la mia idea,un professionista sa quasi al 100%cosa gli serve per essere a posto con il cliente,il fatto che un paesaggio non lo colpisce più di tanto e che prima di diventare un pro e stato anche lui un amatore,magari avrà scattato quel paesaggio diverse volte in diverse ore della giornata addirittura.Prima di diventare un pro ce un periodo di transizione dove si scatta un po tutti i generi,per poi concentrarsi nel genere che più ci piace o che per diversi motivi possiamo fare più frequentemente con soddisfazione.Nessun pro ha iniziato a scattare con l'idea di farlo come lavoro principale.I più bravi riescono a scattare foto emozionanti con freddezza assoluta.

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2018 ore 7:21

"....cosa ne pensate, …"

Il mondo è bello perché è vario.

Alla fine, nella vita, contano solo i risultati, tutto il resto conta ben poco: per un fotografo contano solo le fotografie che fa, se sono "belle" è bravo, se non sono "belle" bravo non lo è, e come le fa le "belle" fotografie non deve importare, è irrilevante.

Il punto critico della questione, fotografo bravo o meno, è sulla definizione di fotografia "bella" o meno.

Sulla definizione della fotografia "bella" se ne vedono di tutti i colori, il problema è lì, sul giudizio estetico e tecnico dell'immagine: la grandissima maggioranza degli osservatori di immagini sono completamente impreparati, non hanno la minima preparazione culturale e tecnica della Fotografia, e dunque la grandissima maggioranza di chi guarda e giudica delle fotografie, prende fischi per fiaschi in modo clamoroso, c'è un sacco di vero pattume giudicato "bello".

Le fotografie veramente "belle", come composizione e tecnica, mediamente NON sono giudicate tali dalla massa, che ama invece roba d'effetto, delle vere patacche, roba inguardabile, ed in rete, anche qui, se guardi le foto con tanti "mi piace", in larga maggioranza vedi degli orrori.

Se uno fotografa per soldi, e tira a far ciccia, se si mette a far belle fotografie, fatte bene, meditate, potrebbe anche morire di fame, deve far "roba", quello è, d'impatto, roba che piaccia alla massa e dunque tira fuori patacche, tante e le deve rinnovare sempre: questo giustifica la qualità media di molti professionisti oggi, tremenda, ma d'altra parte, oggi l'ingaggio o meno è anche dato dal numero dei "mi piace" che uno si becca in rete, e se il "mi piace" a te porta i soldi, quelle foto devi fare.

avatarsupporter
inviato il 20 Giugno 2018 ore 13:29

ciao Gentjan, ciao Alessandro...
avete ragione amici miei...grazie delle risposte...
Giacomo

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2018 ore 22:26

Penso che "il fotografo" sia colui che produce fotografie, non che RIproduce fotografie. Mi spiego: per me chi sa fotografare è colui che riesce a dare un'interpretazione personale di quello che vuole rappresentare in termini di qualcosa di diverso, qualcosa di più, rispetto a quello già fatto/visto, qualcosa che crea stupore, curiosità, pathos, riflessioni in colui che guarda la sua fotografia.
Colui che non è un fotografo perchè RIproduce fotografie è la persona che magari sa utilizzare bene il mezzo ma che riproduce automaticamente cose già viste e riviste, immagini che sono assolutamente riproducibili da chiunque (magari anche tecnicamente perfette) immagini che si trovano a migliaia uguali su google

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2018 ore 23:07

In effetti Gaga ha ragione.

La differenza sostanziale più che tra amatori e professionisti è tra chi ha una solida , direi originale personalità nel modo di vedere e il resto del mondo che fa tanti click per divertirsi senza pensieri e divertirsi un po' con i suoi amici, oppure fa un lavoro su commissione.

Un numero elevatissimo di persone in ogni parte del mondo nel primo caso, più ridotto nel secondo, ma il talento è raro in tutti.

Buona serata a tutti gli intervenuti in questa discussione.

Patrizio

avatarsupporter
inviato il 21 Giugno 2018 ore 18:00

beh amici...credo che abbiate ragione, e capisco anche un'altra cosa....che io mi ritengo un fotografo, ma non sarò mai un professionista....amo condividere con gli amici le foto che mi piacciono, che mi dicono qualcosa ( agli occhi ma più spesso al cuore ) anche se magari sono foto "già viste un milione di volte" come diceva una volta un grande critico su una rivista...
buona estate e grazie di aver condiviso il vostro parere...
Giacomo

avatarjunior
inviato il 21 Giugno 2018 ore 22:53

Deve saper vendere, essere infaticabile... La genialità non é fondamentale.

user146073
avatar
inviato il 21 Giugno 2018 ore 23:23

Ciao Giacomo, ma sei proprio un pazzo Eeeek!!! .-.
Ho guardato le tue foto, evidentemente non segui i dibattiti e le menate sulla "Privacy" -. Devi essere proprio benestante così da poter risarcire tutti quelli che si sentiranno lesi nel loro diritto di anonimato (sigh!).

Scherzi a parte, molte foto mi sono piaciute: Conto di rivederle con calma; sopratutto i paesaggi naturali e limpidi, non fiabeschi o esasperati-

Per essere in tema col topic: io non penso che che ci siano fotografi veri o... falsi; ci sono fotografi per professione e fotografi per passione.
Bravura, intuizione, ispirazione, capacità di vedere, rappresentare ecc. sono patrimonio personale e possono appartenere ad entrambi.
Cordialmente

avatarsenior
inviato il 21 Giugno 2018 ore 23:46

Per completare la definizione

Un vero fotografo è chi sa scegliere

Che cosa merita di essere inquadrato e poi mostrato

A lui stesso prima di tutto

E poi a tutti i suoi spettatori

*****

Buonanotte a tutti

user12181
avatar
inviato il 22 Giugno 2018 ore 0:23

"Denn schließlich, – welcher Anblick wäre kläglicher als der des Lebens, wenn es sich in der Kunst versucht? Wir Künstler verachten niemand gründlicher als den Dilettanten, den Lebendigen, der glaubt, obendrein bei Gelegenheit einmal ein Künstler sein zu können. Ich versichere Sie, diese Art von Verachtung gehört zu meinen persönlichsten Erlebnissen. Ich befinde mich in einer Gesellschaft in gutem Hause, man ißt, trinkt und plaudert, man versteht sich aufs beste, und ich fühle mich froh und dankbar, eine Weile unter harmlosen und regelrechten Leuten als ihresgleichen verschwinden zu können. Plötzlich (dies ist mir begegnet) erhebt sich ein Offizier, ein Leutnant, ein hübscher und strammer Mensch, dem ich niemals eine seines Ehrenkleides unwürdige Handlungsweise zugetraut hätte, und bittet mit unzweideutigen Worten um die Erlaubnis, uns einige Verse mitzuteilen, die er angefertigt habe. Man gibt ihm, mit bestürztem Lächeln, diese Erlaubnis, und er führt sein Vorhaben aus, indem er von einem Zettel, den er bis dahin in seinem Rockschoß verborgen gehalten hat, seine Arbeit vorliest, etwas an die Musik und die Liebe, kurzum, ebenso tief empfunden wie unwirksam. Nun bitte ich aber jedermann: ein Leutnant! Ein Herr der Welt! Er hätte es doch wahrhaftig nicht nötig…! Nun, es erfolgt, was erfolgen muß: lange Gesichter, Stillschweigen, ein wenig künstlicher Beifall und tiefstes Mißbehagen ringsum. Die erste seelische Tatsache, deren ich mir bewußt werde, ist die, daß ich mich mitschuldig fühle an der Verstörung, die dieser unbedachte junge Mann über die Gesellschaft gebracht; und kein Zweifel: auch mich, in dessen Handwerk er gepfuscht hat, treffen spöttische und entfremdete Blicke. Aber die zweite besteht darin, daß dieser Mensch, vor dessen Sein und Wesen ich soeben noch den ehrlichsten Respekt empfand, in meinen Augen plötzlich sinkt, sinkt, sinkt… Ein mitleidiges Wohlwollen faßt mich an. Ich trete, gleich einigen anderen beherzten und gutmütigen Herren, an ihn heran und rede ihm zu. 'Meinen Glückwunsch', sage ich, 'Herr Leutnant! Welch hübsche Begabung! Nein, das war allerliebst!' Und es fehlt nicht viel, daß ich ihm auf die Schulter klopfe. Aber ist Wohlwollen die Empfindung, die man einem Leutnant entgegenzubringen hat?… Seine Schuld! Da stand er und büßte in großer Verlegenheit den Irrtum, daß man ein Blättchen pflücken dürfe, ein einziges, vom Lorbeerbaume der Kunst, ohne mit seinem Leben dafür zu zahlen." T. Mann

user146073
avatar
inviato il 22 Giugno 2018 ore 12:36

Chi traduce ??????????????????????????????????????????

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2018 ore 12:42

translate.google.it/?hl=it&tab=mT#de/it/Denn%20schlie%C3%9Flich%2C%20%

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