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Teoria del Colore e fotografia paesaggistica


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avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2019 ore 12:00

Tutto molto interessante ... in teoria, e ancor più quando puoi aggiustarti la scena a piacimento.
Poi sul campo la situazione ottimale la trovi una volta su un milione e quando ti serve stai pur certo che la fanciulla con l'ombrello rosso da te non ci passa SICURO ... men che meno in una giornata di SOLE pieno!

avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2019 ore 12:01

Poi se le fanciulle le paghi ...

avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2019 ore 13:13

La teoria del colore è fondamentale in settori come quelli della moda. Basta dare un'occhiata alle riviste di punta come Gucci, Vogue ed altre che realizzano immagini basate sull'applicazione della teoria del colore. Quindi ruota cromatica alla mano e scelta di toni basati su complementari, colori analoghi, triade etc. Nulla è dato al caso. Stessa cosa nella cinematografia, dove a parte la preparazione del set ben studiata dal punto di vista fotografico, c'è il perfezionamento del "look" della ripresa da parte del "colorista", il quale si occupa di ricolorare la ripresa, spesso girata "flat" o ungraded per avere maggior gamma dinamica poi. L'applicazione del grading quindi presuppone una ottimale conoscenza di come correggere i colori. Non solo palette già preconfezionate quindi, ma anche personalizzazioni non affidate al caso. Nella grafica professionale quindi anche una semplice brochure deve seguire queste regole, altrimenti è grafica da improvvisati. Per chi conosce l'inglese vi riporto a ques'articolo su come sono utilizzati alcuni schemi di colore nella fotografia cinematografica.
www.cinema5d.com/film-color-schemes-cinematic-color-design/



avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2019 ore 13:19

... il che la dice lunga sulla competenza che necessita una pp efficace.;-)

avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2019 ore 13:39

@Fireshoot molto interessante, appena riesco lo leggo!


avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2019 ore 15:23

Grazie! Finalmente un bel post! Al solito per chi è nell'ambito più o meno dettagliatamente l'argomento è noto, ma un buon ripasso è sempre utile! ;-)

avatarsenior
inviato il 31 Maggio 2019 ore 8:58

Leggero' con calma gli articoli proposti, grazie percaverli condivisi ;-)

avatarsenior
inviato il 31 Maggio 2019 ore 15:20

se un farmaco può alterare la chimica del cervello e, quindi, la sua percezione dei colori, quali altri processi (anche non indotti artificialmente) possono farlo? ;-)

Beh, banalmente, ognuno di noi vede i colori in maniera differente, perché i nostri occhi non sono uguali fra di noi: i daltonici sono l'esempio più chiaro; certo, loro sono un esempio lampante, però non è che noi "normali" vediamo tutti uguale.
Giustamente, è corretto parlare di processi, perché la vista umana non funziona come un sensore, ma il cervello processa, appunto, le informazioni dall'occhio: questo è un'altra stazione che introduce variabilità fra di noi e anche durante la nostra vita; per l'appunto, questi processi sono ingannati dalle illusioni ottiche: per la percezione del colore è anche importante cosa gli sta intorno.
www.diregiovani.it/2015/03/02/1151-38482-illusioni-ottiche-vestito-cam


avatarsenior
inviato il 31 Maggio 2019 ore 15:31

è corretto parlare di processi, perché la vista umana non funziona come un sensore, ma il cervello processa, appunto, le informazioni dall'occhio

Se mai ce ne fosse bisogno, un esempio lampante dei processi che lavorano in background alla base della nostra percezione visiva ;-)


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