| inviato il 15 Aprile 2018 ore 16:33
C'è un errore secondo me in quello che hai esposto ed è proprio quello che ho tentato dire io col mio post: puoi avere grandi storie da raccontare, grandi idee. Ma devi avere i mezzi per metterle in pratica. La tecnica fotografica è stata sviluppata alla base di concetti psicologici e umani tali per cui certe forme, certe composizioni, certi colori danno una certa sensazione. Le due cose non sono scindibili. Per trasmettere qualcosa hai bisogno di un mezzo e quindi della tecnica. Certo rincorrere la mera tecnica non è altro che rincorrere la mediocrità. Almeno secondo me. |
| inviato il 15 Aprile 2018 ore 16:36
“Ma devi avere i mezzi per metterle in pratica.“ E chi ti dice che io scarti dal conteggio i mezzi per metterle in pratica? Ho forse detto questo? |
| inviato il 15 Aprile 2018 ore 17:06
Anche la fotografia è un "linguaggio" e come tale può comunicare e trasmettere cose diverse. È chiaro che la padronanza della tecnica aiuta a trasmettere meglio qualcosa ma credo anche che la passione per la natura, nel nostro caso Banjo (avifauna), dovrebbe essere determinante per comunicare qualcosa di più che non una semplice immagine anche se tecnicamente impeccabile. Io spesso mi fermo anche semplicemente ad osservarli gli animali per impararne i comportamenti e cercare di capire i significati e a volte mi provo a riprendere alcuni di questi momenti, se poi ci riesco... non lo so. Ma devo almeno provarci. Stefano |
| inviato il 15 Aprile 2018 ore 17:08
Hai detto che agli spettatori, alla massa interessa solo il messaggio. Certo, l'uomo della strada non conosce la regola dei terzi, la spirale aurea, i colori complementari, ecc. Ma il suo cervello inconsciamente gli trasmette certe sensazioni in presenza di certi elementi compositivi. Non è vero quindi che la massa è attirata solo dal messaggio. La tecnica è necessaria e funzionale al messaggio. |
| inviato il 15 Aprile 2018 ore 17:15
io pensavo dopo anni di documentari di quark e passaggioa nord ovest che la documentaristica non potesse motrarmi più nulla di nuovo. poi sono arrivati i documentari bbc planet hearth e frozen planet e mi sono dovuto ricredere! quindi penso che il problema sia il tempo e l'esperienza. si sogna la foto fighissima che è data da un po' di culo, dalla consescenza del soggetto e dell'attrezzatura. ma non si ha tempo per dedicarsi alla conoscenza del soggetto e magari neppure delle condizioni migliori di scatto, e si compensa con tecnica e attrezzatura. le foto memorabili sono frutto di mesi o anni o vite di ricerca. |
| inviato il 15 Aprile 2018 ore 20:29
Giusto Pingalep, sono frutto molte volte di studio e di anni passati alla ricerca senza mai demordere. E' triste pensare pero', che chi non possa dedicarci la “vita”, non potra' mai ottenere scatti indimenticabili e altamente quotati. |
| inviato il 15 Aprile 2018 ore 20:32
“La tecnica è necessaria e funzionale al messaggio. Bach forse mi sono spiegato male. Io per Tecnica intendevo, Tecnologia, il creare lo scatto nitido e ultracolorato, ma che non ha significato e un linguaggio artistico. Far prevalere quundi la tecnica che va di moda attualmente e metterla davanti come piu' importante anche, del significato che trasmette l'immagine stessa. |
| inviato il 15 Aprile 2018 ore 20:40
Dipende molto da che fotografie si vigliono fare e cosa si intende per fotografia. Ho visto molti giovani fotografi che sapevano non tanto di tecnica ma avevano idee e creatività. Ho visto anche molti giovani fotografi farsi continue masturbazione mentali sulla tecnica. I primi hanno fatto da subito mostre, continuano a farle e a creare. I secondi sono ancora lì che si fanno masturbazione e nient'altro |
| inviato il 15 Aprile 2018 ore 21:28
Gaga...... ho visto molte masturbazioni anche alle mostre..... |
| inviato il 15 Aprile 2018 ore 21:44
Banjo trovo difficile esprimere il mio pensiero senza rischiare di risultare assolutista e criticone (cosa che non sono per nulla) Parlando di avifauna trovo che il 90% degli scatti che vedo su juza (e non solo) sono legati allo stereotipo del "devo occupare i due terzi del frame con il soggetto" o "se non discerno perfettamente il numero di piume è da cestino".... Di questo passo ovviamente anche lo spazio per la creatività è minimo.... E ci si ritrova nelle gallerie delle varie specie con scatti fotocopia dustinguibili solo da postproduzione e attrezzatura...... D'altra oarte sono proprio quelli gli scatti che riscuotono successo (emblematico uno scatto meraviglioso di un martino fatto da Petr Bambousek che come like sta dietro a centinaia di matrini sul posatoio o in tuffo che occupano tutto il frame) A parer mio la naturalistica che "ti rimane dentro" e altra cosa.... Magari poi posto qualche esempio |
| inviato il 15 Aprile 2018 ore 22:20
@robot Si certo anche le mostre sono piene di masturbazione. Ma almeno di tipo estetico espressivo, che sono le materie con cui la fotografia dovrebbe confrontarsi. No su nitido si nitido no ecc |
user28347 | inviato il 15 Aprile 2018 ore 22:26
è difficile però in avifauna trovare scatti particolari o romantici o che raccontano qualcosa o un bel controluce ecc. a parte la tecnologia indispensabile per lo scatto,a volte è puro cul. www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2750219&l=it guardate questa che roba,arte e tecnica insieme |
| inviato il 15 Aprile 2018 ore 22:47
Bravo Sergio, e' quello che si avvicina a quello che citavo io, qualcosa fuori dallo schema, che , purtroppo, non tutti hanno la possibilita' di vivere e fotografare durante la propria esistenza, magari solo per la possibilita' esigua di viaggiare. |
user28347 | inviato il 15 Aprile 2018 ore 22:49
già,io faccio al massimo 10 km per i fenicotteri e i momenti super sono rari |
| inviato il 15 Aprile 2018 ore 22:52
Sono convinto però che anche nel nostro piccolo possiamo fare grandi scatti. Bisogna ricercarli nel quotidiano anche nelle cose che diamo per scontate, di scontato non c'è quasi mai nulla, almeno visto agli occhi degli altri, quelli che quella scena non la vedono nella loro quotidianità. |
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