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letterina arancione inps ( pensione )


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avatarjunior
inviato il 17 Gennaio 2018 ore 21:54

Non per farti diventare pessimista, ma se ti capita come a noi 60enni che abbiamo iniziato a lavorare con una regola e ce la siamo vista modificare nel tempo, anche il 2044 potrebbe rischiare di diventare una "speranza".
Quello che rompe di più è che per anni ti fanno versare i contributi per poi dirti che non hanno soldi per mandarti in pensione; beh, qualcuno quei contributi deve pur averli mangiati, perché 35 anni di contributi basterebbero, con i livelli pensionistici attuali, a farti vivere per altri 35, quindi a conti fatti saremmo ancora in media con l'aumento della prospettiva di vita.]

Vedremo che succede , sembra cosi lontano ma il tempo vola .
Non disperare, nel 2044 il mondo sarà cambiato di nuovo, in meglio, se voi giovani ci saprete fare ed eliminerete tutte le boiate fatte da noi 50-60enni in questi anni

Con questi politici non sai mai cosa può succedere MrGreen

avatarjunior
inviato il 17 Gennaio 2018 ore 23:30

"La crisi economica del paese è superata", sento dire da questi parassiti ogni giorno.
Se pure fosse in parte vero, ciò è stato realizzato (e questo viene al solito taciuto) a mezzo degli ingiusti sacrifici cui dobbiamo soggiacere, non ultimo appunto la ruberia perpetrata ai danni dei nostri contributi. Diritti acquisiti? Ma scherziamo? Davvero ci illudevamo di poter lavorare "solo" 35 anni? Camperemo tutti in media fino a 115 anni, non lo sapevamo? Ormai ogni due anni se ne escono con la favoletta dei 6 mesi in più nell'aspettativa di vita. Mi vergogno di essere italiano. Perdonate tutti il mio ennesimo sfogo.

avatarsenior
inviato il 18 Gennaio 2018 ore 9:48

Concordo pienamente con te; mi rammarico ogni giorno di essere nato in questo paese!

avatarsenior
inviato il 18 Gennaio 2018 ore 9:55

Che poi, se si tolgono le pensioni sociali dal cumulo, l'INPS è in attivo.


Più che le pensioni sociali, tutta la parte assistenzialistica.
Se separasserro assistenza da previdenza, la seconda sarebbe in attivo.
Il problema è poi chi paga la prima?

user102516
avatar
inviato il 18 Gennaio 2018 ore 10:12

Il problema è poi chi paga la prima?


Le tasse!
Che invece vengono impiegate per vitalizi e agevolazioni anche ai discendenti delle varie caste politiche, le spese in armamenti e interventi militari all'estero, le sovvenzioni e finanziamenti a giornali, e tutta una lunga sfilza di dispersione spreco e insabbiamento dei nostri soldi.

avatarsenior
inviato il 18 Gennaio 2018 ore 10:28

quotone per Vascello, le tasse, utilizzate in modo iniquo.
poi esiste anche qualcosa che si chiama "contratto sociale".
Io potevo anche decidere ci andare a vivere in Australia o nella savana quando ero giovane. erano fatti miei ed una scelta mia.
Ho deciso di restare in questo paese, intraprendere un iter di studio, fare un certo lavoro, considerando le aspettative di durata dell'attività lavorativa e i criteri pensionistici di allora. Ho guardato avanti ai miei anni come ho sempre fatto nella vita, fin da giovane.
Ho deciso quindi di accettare di lavorare in Italia, con le aspettative postemi a quel tempo. Era questo il mio contratto sociale.
Il contratto è stato cambiato unilateralmente a mio sfavore.
Io il contratto lo sto rispettando, chi governa questo paese non lo ha fatto.
mi ha cambiato le carte in tavola dopo che ho studiato e mi sono preparato per lavorare in questo stato. Hanno disertato, sono venuti meno ai patti sociali.

Hanno di fatto tradito me e milioni di altre persone. Un abuso istituzionale bello e buono.
Sembra che i governi abbiano la prospettiva di ragionamento per il futuro che va da venerdì alle ore 23:30 a sabato ore 8:45.
io invece penso alla pianificazione della mia vita, da sempre.
cosa assurda. uno stato dovrebbe proiettare i propri interventi strutturali in vista di molte generazioni, quindi una proiezione secolare.
Ci trattano come se non avessimo memoria.


vai di 80euro che l'italiano medio costa poco.

avatarsenior
inviato il 18 Gennaio 2018 ore 12:04

Infatti quello che più rompe le scatole è il fatto che tu sei stato invogliato a pianificare la tua vita sulla base di regole che hai persino sottoscritto quando ti hanno fatto firmare il tuo bel contratto di lavoro, ma è come se su tutti quei contratti mancasse da sempre la firma dello Stato (chissà poi perché mi ostino a scriverlo con l'iniziale maiuscola; mica se la merita) e, sulla falsariga, cominciano a "mancare" anche quelle dei datori di lavoro. Ma allora a cosa serve un contratto, cioè un documento che, per sua natura, costituisce un vincolo reciproco tra due o più soggetti?
Ma soprattutto a cosa serve avere una Carta Costituzionale; al momento di applicarla non sarà anche quella solo "carta straccia" come tutti i nostri bei contratti?

avatarsupporter
inviato il 18 Gennaio 2018 ore 13:46

Perché il nostro Paese ha cessato di essere uno Stato prima sovrano e poi di Diritto, demandando, anzi direi abdicando di fatto in favore di poteri esterni (chi ha orecchi per intendere intenda) ai quali non può interessare di meno dei diritti pregressi e/o acquisiti dei cittadini ma hanno come unica finalità il famigerato "pareggio di bilancio"; che in se, intendiamoci, è cosa buonissima e giustissima, ma lo sarebbe ancor di più ed effettivamente , se la strada per raggiungerlo fosse disseminata di minori "lacrime e sangue" e, sopratutto, se a pagare il rientro nei "parametri" non fossero sempre gli stessi; il famoso pareggio di bilancio, inoltre, si può raggiungere, assai più equamente e oculatamente, non solamente recuperando risorse da un gettito fiscale divenuto via via più medievale e operando feroci tagli al welfare (e qui entrano in gioco le continue modifiche alle leggi pensionistiche, sempre più penalizzanti) ma da una attenta e saggia gestione dell'apparato produttivo (leggi agevolazioni all'impresa), il vero motore dell'economia di una nazione e fonte di reddito e sostentamento per lo Stato, e non strangolando di fatto chi vuol fare impresa con tasse inique e burocrazia di stile borbonico; come ha già detto qualcuno più sopra, c'è chi continua ad affermare trionfalisticamente che siamo fuori dalla "crisi" (termine improprio e fuorviante, citato impropriamente per celarne i veri motivi) e come mai allora non passa giorno che non si vedano in televisione lavoratori in picchettaggio davanti al solito stabilimento chiuso e nelle nostre città vi sia una continua moria di attività commerciali piccole/medie e questa "uscita dalla crisi" proprio non si veda a livello di lavoratori/pensionati?
Ma proprio non siamo neppure capaci di copiare come sono organizzate nazioni il cui P.I.L. sfiora le due cifre?
Di questo passo, temo che non solo non ci saranno i soldi per le pensioni future, ma ci sarà addirittura un "ritocco" al ribasso di quelle già in essere, altro che diritti acquisiti! Non di quelle dei Sig.ri politici e magistrati, naturalmente!





avatarsenior
inviato il 18 Gennaio 2018 ore 18:40

la maggioranza abbondante della popolazione italiana preferisce la continuità ad una possibile variazione degli eventi.
significa che molti hanno interessi da proteggere, bigottismi partitici o paure delle porte da aprire.
un paese di vecchi barbagianni (vecchi mentalmente prima di tutto).
se dessero la pensione per la vecchiaia mentale non lavorerebbe quasi nessuno. Sorriso

user102516
avatar
inviato il 18 Gennaio 2018 ore 18:57

Concordo.
E sarebbe anche giusto che camera, senato, presidenze del consiglio e della repubblica
non superassero l'età della pensione (per ora i 67).

Abbiamo visto questi vecchi babbioni fare veri e propri colpi di stato.

avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2018 ore 9:39

Ho iniziato nel 1974 e ad oggi la mia scadenza è il 3/6/2023 "forse'',fai i tuoi conti

avatarjunior
inviato il 21 Gennaio 2018 ore 14:44

@ Fabio , se hai iniziato nel '74 non hai avuto interruzioni di lavoro perché parli di 2023 ?

avatarsupporter
inviato il 21 Gennaio 2018 ore 18:43

Già, io ho iniziato nel '70 ed è già dieci anni che sono in pensione... iniziando nel '74, sempre se non hai interruzioni, nel 2014 hai fatto 40 anni e credo fossero sufficienti... o ricordo male?

avatarjunior
inviato il 21 Gennaio 2018 ore 19:22

Ad oggi siamo sui 42 anni e 10 mesi ( mese più mese meno) come requisito per andare in pensione di anzianità.
Io ho fatto una simulazione e mi ha dato come risultato marzo 2028 con 44 e 4 mesi

avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2018 ore 20:42

no lavorando devo recuperare qualche anno,versamenti che sono andati persi,poi ci si è messa la Fornero

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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