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Fotografia Amatoriale


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avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2017 ore 15:10

A me pare che la fotografia amatoriale sia diventata così facilmente abbordabile da aver preso l'aspetto di una moda, per cui in tanti la seguono semplicemente per quello, senza nemmeno porsi domande sui possibili stimoli.
Nel calderone delle mode attuali, che non costituiscono nemmeno più un elemento di distinzione sociale, non mi stupisce che anche la fotografia venga esercitata solo perché così fan tutti.
Poi, non è che i bravi fotoamatori siano spariti; probabilmente non sono diminuiti e forse sono persino aumentati, ma è la visibilità dei semplici pigiatori del pulsante di scatto ad essere aumentata in modo talmente esponenziale da sommergere quella dei bravi fotografi

avatarjunior
inviato il 13 Novembre 2017 ore 15:29

Vero, vero! come per la musica.

Con le moderne pianole elettroniche, ad esempio, basta imparare tre o quattro accordi e il resto lo fabbrica, a volte anche bene, la macchina.

Si diventa così tutti "compositori". Poi ad un concerto di un grande esecutore, a teatro, facciamo le nostre dotte disquisizioni sull'esecuzione, sul tale timbro sonoro o che altro, senza magari sapere nemmeno qual'è la differenza tra una scala maggiore e scala minore.........

Non fai male a non stupirti Daniele Ferrari.

franco santi

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2017 ore 15:56

@Ettore:
Nel mondo della fotografia amatoriale leggo una certa tendenza a riporre nelle mani della tecnologia l'eventuale capacità creativa/innovativa del fotografo

come dire: "questa cosa la posso fare solo se ho questo automatismo/questa app/questa funzione/questa lente/filtro/lampada/schermo... ecc."
E quindi via a comperare tutto il possibile e l'impossibile... ma molte cose si possono fare anche senza avere quasi nulla di tutto ciò.

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2017 ore 16:00

ma molte cose si possono fare anche senza avere quasi nulla di tutto ciò.

Però bisognerebbe vedere quanti abbiano la voglia di imparare a farle, mentre se siamo sempre alla rincorsa dell'ultimo modello uscito sul mercato, è facile scaricare la responsabilità dei nostri obbrobri sulla "vecchia e inadatta" attrezzatura (che magari, a dispetto delle false scimmie, non cambieremo mai proprio per non dover ammettere la nostra incapacità MrGreen)

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2017 ore 16:15

Personalmente non mi piace caricarmi di materiale quando vado in giro.
Preferisco ingegnarmi con quello che ho e accontentarmi poi del risultato.

Se c'è da fare una bella foto perchè si presenta l'occasione, la si fa e basta. Non sarà certo per la mancanza del polarizzatore o del cavalletto che ci perdiamo il paesaggio fantastico (se si va di notte, il cavalletto ovviamente ci vuole...).
Certo forse le mille risorse della tecnologia moderna, specialmente in fase di PP riusciranno a rendere interessante una foto piatta e priva di qualunque attrattiva. E' come truccare una donna bruttina... Se però è simpatica, nemmeno il trucco serve.

Ora non voglio inoltrarmi nei soliti discorsi, ma per tornare in tema, come si può amare la la fotografia se è fatta per il 90% di aggeggi elettronici e di tempo passato davanti ad un monitor a smanettare sui cursori? Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2017 ore 16:32

Fotografia AMATORIALE
va contrapposto a cosa?
a PROFESSIONALE...
o a COMMERCIALE?

Queste ultime due categorie hanno come parametro principale il reddito: di chi la pratica o di chi la commissiona.
Come può essere "artisticamente" o "emozionalmente" interessante per chi la pratica?
Purtroppo però i modelli sono quelli.

La fotografia AMATORIALE, lo dice la parola stessa, la si pratica per passione, perchè ci piace. Non per far soldi o collezionare "like" (che sono una forma astratta di reddito).
Passione, reddito e competizione sono cose diverse, possono convivere nello sport, ma in un'arte figurativa non credo.

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2017 ore 16:42

come si può amare la la fotografia se è fatta per il 90% di aggeggi elettronici e di tempo passato davanti ad un monitor a smanettare sui cursori?

Il vero problema non è tanto questo, quanto il "perché" lo si fa; se la cosa è pianificata già prima dello scatto, come lo era il vecchio lavoro di camera oscura, ha un senso, ma se è frutto del "tanto, poi ci farò qualcosa con Photoshop", allora non ci siamo.
Si è perso il senso della complessità del lavoro; chi sviluppava e stampava i propri negativi, scattava già con le idee abbastanza precise su quello che sarebbe stato il trattamento in camera oscura, mentre oggi sono in tanti che scattano a casaccio pensando che Photoshop sia una sorta di bacchetta magica che, in un modo o nell'altro, aggiusterà tutto.
Se ci fai caso, è difficile che gli obbrobri in postproduzione nascano dalle mani di chi proviene dalla gavetta della camera oscura, perché anche col digitale lavora ancora con la vecchia mentalità (dove vecchia non è certo sinonimo di antiquata, tuttaltro!)

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2017 ore 16:52

Mah, devo dire Daniele che a me interessa veramente poco il lavoro di chi scatta a vanvera e poi cerca in PP di dare un tono alle proprie foto, imitando gli stilemi degli autori più in voga. Che facciano pure, se si divertono.
Preferisco di gran lunga foto tecnicamente meno evolute, ma con qualche idea.

Foto scattate a vanvera ce ne sono sempre state, basta guardare gli album di famiglia dei tempi passati... però almeno c'era un intento: quello di immortalare un evento ben preciso. Nel contempo non c'era nessuna pretesa di "artisticità".


avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2017 ore 17:06

Il digitale, facilitando tutto ha creato un problema di quantità. Io stesso ci casco quotidianamente:
Si scatta veloce, si vede subito il risultato, e soprattutto NON COSTA NULLA.

In 4 anni di A7 ho scattato più foto che nei precedenti 40 anni. Ho però avuto la possibilità di sperimentare molto, sempre a costo zero, quindi di fare dei progressi. Questo mi fa molto piacere e perciò non me la sento di denigrare il digitale. Io lo apprezzo molto.
Visto che però odio cercare nei menu della macchina, regolare funzioni, automatismi ecc. mi sono trovato una mia configurazione standard che va bene per tutto. E così vivo felice senza aprire praticamente mai i menu, e girando solo le rotelle sulla camera quando serve, senza nemmeno togliere l'occhio dal mirino.

Mi perdo qualcosa? Forse sì, ma io sono un semplice fotoamatore, niente più, e non devo rendere conto a nessuno.
Ogni tanto qualche bella foto riesco a scattarla e questo mi rende felice. Non ho mai avuto l'impressione di aver perso chissà quale foto per mancanza di tecnica o apparecchiature. Le buone foto sono poche semplicemente perchè le buone opportunità non si presentano tutti i giorni.

user90373
avatar
inviato il 13 Novembre 2017 ore 17:08

Nel mio precedente intervento intendevo che ultimamente c'è bisogno del "giocattolo nuovo" perchè quello vecchio non sembra più in grado di soddisfare le crescenti esigenze, molto spesso generate non da un reale bisogno ma dalle aspettative riposte nel nuovo "mezzo". Il mezzo può essere qualsiasi cosa rientri nella catena fotografica: una nuova pellicola, rivelatore, carta, ingranditore, obbiettivo, fotocamera, PC, schermo, software, e chi più ne ha più ne aggiunga. Sorriso

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2017 ore 17:13

Il mezzo sempre più performante, ogni volta dell' 1% migliore, può rientrare in due categorie:
- la passione per il mezzo meccanico/elettronico in sè stesso
- la competizione: la mia macchina è più bella, veloce, nuova, costosa della tua, e quindi le mie foto automaticamente saranno migliori.

La prima la posso capire, la seconda ... lasciamo perdere.

PS: aspetto con impazienza le prime prove del nuovo Sony 24-105mm MrGreen

avatarjunior
inviato il 16 Novembre 2017 ore 13:19

I fotografi del nostro tempo che, con parola equivoca, si dicono moderni, non hanno vita facile.
Il più delle volte sono oggetto di rampogna, quando non di derisione e disprezzo.
Quale la loro colpa? Quella di non aver prodotto un capolavoro. Rimprovero ingiusto perchè l'addebito andrebbe fatto, se mai, alla storia e sarebbe sciocco perchè alla storia non si fanno processi.

Ma poichè nel cielo dell'estetica c'è poco da scrutare, abbassiamoci sul terreno della pratica e vediamo i fatti come si svolgono.

Il Fotografo nasce, ma quando non è nato il suo posto viene occupato dal suo surrogato, l'esperto, il saputo, quello che dove mette le mani là esce la fotografia.
Mancata la divina grazia della fotografia, rimane la scaltrezza, la perizia, la raffinatezza.
I fotografi del nostro tempo, che con parola equivoca si dicono moderni, ebbero il gran dono di riuscire a fotografare con eleganza quando non avevano niente da dire. Diventarono complicati e difficili e si ritrassero in solitudine. E si inventò la favoletta di un'estetica antiborghese.
Non conobbero l'eroismo e la stupenda sicurezza dei grandi che seppero sfidare avversioni e rancori a difesa della propria personalità, ne conobbero la sublime indifferenza di E.Weston che fotografava solo per se stesso.
Alla prova del fuoco dell'impopolarità non seppero resistere; Rivoluzionari a vent'anni, a cinquanta divennero codini.

Dopo l'oscurità, la faciloneria, in mancanza di ispirazione si vagheggiò l'artigianato.
Un disagio indicibile invade il mondo della fotografia.
Tutto diventa vecchio subito mentre si attende il nuovo, che non arriva mai.

E il fotografo si consuma nell'attesa, divorando il proprio cuore.

franco santi

(concetti già espressi in altri luoghi)


avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2017 ore 14:21

Purtroppo, al giorno d'oggi quei concetti manterrebbero validità anche se al posto di "fotografi" citassimo parecchie altre categorie; pare che modernità faccia sempre più rima con mediocrità, e non ci sarebbe nulla di male se questa mediocrità non si fosse messa in testa di rivendicare l'aura dell'arte

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2017 ore 14:35

Un autore non può autodefinirsi "artista". Semmai sono gli altri a ritenerlo tale.
Il numero di persone che apprezzano un artista non è ancora il metro di misura per il livello artistico. Infatti molti artisti in vita non erano per nulla apprezzati.
La perfezione esecutiva non è sinonimo di arte, semmai di capacità tecnica nel padroneggiare i mezzi a disposizione.

Il fotoamatore non ha bisogno di essere un artista. E' sufficiente che si diverta e sia soddisfatto del proprio lavoro.
Del resto non tutti possono essere artisti. Quelli veri sono pochi.

avatarsenior
inviato il 16 Novembre 2017 ore 15:35

"Un autore non può autodefinirsi "artista". Semmai sono gli altri a ritenerlo tale." e aggiungo: un critico o un gallerista possono proporre autori come artisti...ma è una loro visione (parlo in modo generico). L'abilità di un gallerista o di un critico d'arte molto spesso sta nel presentare cose orrende come straordinarie... e sanno essere anche convincenti. È il loro lavoro. Purtroppo la gente investe senza badare a spese nelle opere d'arte certificate anche se le trovano orrende. Cosa è arte cosa non lo è potrebbe essere uno dei tanti post che non se ne esce a capo!!!
MrGreen

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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