| inviato il 22 Maggio 2017 ore 14:51
Io non uso quasi mai la raffica, però sto attento a quello che sta per accadere e cerco di immaginare prima la scena, poi quando tutto combacia scatto, 2 o 3 scatti! Forse immaginare cosa accadrà da lì al momento giusto può aiutare molto |
| inviato il 22 Maggio 2017 ore 14:52
Ma io solo guardo la foto e non me ne può fregar di meno di come è fatta? Buon momento colto, significa che in "quella foto" c'è un momento particolare. Se poi fatta con una pellicola ad avanzamento manuale o una ammiraglia da 8000 frame al secondo per il valore di QUELLA foto non cambia nulla. Se poi parliamo di capacità fotografiche, e si può fare, è un altro discorso che però non rientra nel valore di QUELLA foto e del suo "buon momento colto". A me sembra abbastanza semplice. Ciao LC |
| inviato il 22 Maggio 2017 ore 15:32
@Diebu “ Mi sono sempre chiesto cosa ci sia di così difficile da dover scattare a raffica! „ Prova ad immaginare: una testata giornalistica ti spedisce per un paio di fogli da 100 per avere uno scatto ad un politico in una situazione come quella che hai descritto tu. Ok tu aspetti due ore (il momento ) e sgomiti con altri 20 fotografi per guadagnare la posizione migliore. E quando sei li hai 4/5 secondi per scattare... cosa fai l'integralista che non usa la raffica e te la rischi? Se poi il figlio del politico nell'unico scatto che porti in redazione ha le dita nel naso che figura ci fai? |
| inviato il 22 Maggio 2017 ore 15:38
Ho polemizzato ok... ma solo sull''abuso della frase "ottimo momento colto" e con ironia. Se l'argomanto è raffiche si o no non so che dire se non dipende McCurry avrà usato una raffica? Pagato il ragazzino? Secondo me ha aggiunto la parete sulla dx che non ha molta ragione di essere li... ma ha importanza? Mi volete dire che una foto così, se non è frutto di "un momento colto" ma una sequenza di scatti post-rimontati e/o pre-studiati nel dettaglio, cambia in qualche modo? Cambia il giudizio e il suo valore fotografico? |
| inviato il 22 Maggio 2017 ore 15:43
se fosse in posa la cosa un po' cambia, ma se è una raffica o meno direi che frega meno di zero |
| inviato il 22 Maggio 2017 ore 15:48
Sono d'accordo (come sempre) con te Labirint... se è una raffica ed è probabile che sia così chissene Se è una "posa" cambia, ma non è un documento, non può rischiare di essere un falso... quindi cosa cambia in realtà? |
| inviato il 22 Maggio 2017 ore 15:49
Ciao Giuliano, è ovvio che quello che dici tu rientra tra i motivi, e non è che non ci avessi pensato ; quello che trovo esagerato è la quantità di scatti che fanno (va bene fare una raffica di qualche foto, ma poi riperla ancora e ancora e ncora.... mah!). Anche perché dai, nel caso ad esempio del politico fermo impalato (magari fosse impalato davvero ma questo è un altro discorso) con il foglietto del voto sospeso a metà sopra l'urna, non è che ci sia il rischio di chissà quali errori o imprevisti (comprese dita nel naos), e se aveva gli occhi chiusi te ne accorgi subito. Poi boh, magari fossi io al loro posto mi comporterei allo stesso modo, chissà! La mia era una riflessione su quanto la disponibilità di tecnologie abbia impoverito la capacità (o se preferite chiamiamola "sicurezza delle loro capacità") dei fotografi. Anche nei matrimoni, una volta il fotografo inquadrava, aspettava l'attimo giusto e scattava, ora anche in quel caso raffiche di foto e risultato finale centinaia o migliaia di foto per una cerimonia. |
| inviato il 22 Maggio 2017 ore 15:51
non sono un super fan di McCurry anche se non posso non ammetterne i meriti. Lui fa un racconto di luoghi lontani mostrandone il lato affascinante, romantico, colorato, lo fa tramite foto che in un certo senso sono quello che gli occidentali vogliono vedere per sognare di andare in quei luoghi. Il fatto che sia un racconto però e non un set è importante per questo, poi è ovvio che certi ritratti siano in posa o con soggetto consapevole, ma quelli sono ritratti, anche se fanno proprio parte del racconto, come dire: puoi incontrare queste persone |
| inviato il 22 Maggio 2017 ore 16:10
“ E quando sei li hai 4/5 secondi per scattare... cosa fai l'integralista che non usa la raffica e te la rischi? „ Ma infatti. Paradossalmente mi sembra che sia più sensato usarla per un professionista dove la minima differenza ti può portare dalle stelle alle stalle e viceversa. Certo magari fare 30 scatti al secondo alla modella ferma in posa non ha molto senso... Ma considerate poi che neanche un genio della Street ha il controllo immediato di tutti i particolari... Per cui anche ai tempi della pellicola non era così strano fare più scatti più o meno uguali allo stesso soggetto. Cioè secondo voi Bresson faceva centro con un solo colpo?   petapixel.com/assets/uploads/2016/05/contactsheetsstoryfeat.jpg Il momento decisivo se lo sceglieva a posteriori. Certo nello scatto era un genio assoluto a leggere le situazione e a capire cosa andare a cercare... |
| inviato il 23 Maggio 2017 ore 13:20
Resta il fatto che in fotografia al giorno d'oggi cogliere il momento credo siano capaci tutti con millemila foto al secondo... credo! McCurry sei un grande, le tue foto sono bellissime ma la loro storia no... non credo in nessuna... per me eri d accordo in tutte! Quindi in fotografia ripeto, specialmente al giorno d'oggi cogliere il momento non esiste quasi più! |
| inviato il 23 Maggio 2017 ore 13:42
Secondo me uno che ha dovuto cogliere il momento è stato lui: www.vanillamagazine.it/un-fotografo-documenta-la-formula-1-con-una-mac Io alle volte quando uso la Olympus E-1 non so per quale arcano motivo di impostazioni, mi trovo a fare 1 foto ogni 10 secondi, quindi devo per forza cogliere l'attimo, anche se, poco mi importa, anche perché "l'attimo me lo creo aspettando". |
| inviato il 23 Maggio 2017 ore 15:40
“ Resta il fatto che in fotografia al giorno d'oggi cogliere il momento credo siano capaci tutti con millemila foto al secondo... credo! „ Ok ma dipende anche da che attimo cogli/vuoi cogliere L'attimo in cui un gatto spicca il balzo per raggiungere le crocchette ha un valore diverso dell'attimo in cui l'attentatore che leva il dito al cielo (vedi link di Labirint) E poi questo cavolo di attimo decisivo di matrice Bressoniana/ fotogiornalistica è anche per certi versi sopravvalutato Non è che per fare una buona foto devi per forza cogliere l'attimo |
| inviato il 23 Maggio 2017 ore 16:09
 Sei anni, 4600 ore di lavoro e circa 720mila scatti: in questo caso si può dire che ha colto l'attimo? Sì, perchè ha beccato preciso il momento in cui entra in acqua, no perchè ha sparato millemila raffiche? |
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