| inviato il 16 Marzo 2017 ore 9:42
è un discorso complesso che non può essere affrontato in poche righe ... comunque, iniziamo a definire alcuni parmetri iniziando dalla scelt delle carte. Le carte che consentono una maggiore capacità di conservazione sono quelle marcate ISO 9706 che dovrebbe garantire la quasi totale assenza di acidi (quasi, non totale) sono le cosiddette carte acid free, purtroppo chi acquista le carte lo fà sull'onda emotiva di un marchio e non và quasi mai a scaricarsi le specifiche tecniche (data sheet) dei prodotti e scoprirebbe che le carte si dividono in acid free e total acid free, ovviamente le total acid free sono quelle che garantirebbero la maggiore durata nel tempo, se conservate secondo criteri specifici (conservazione museale) le carte non ISO 9706 semplicemente essendo sbiancate con obas (azzurranti) dopo 5/6 anni perdono (in riferimento ai criteri di conservazione) il punto di bianco e tendono non tanto a ingiallirsi ma a riportare a galla il bianco della carta originale. Le carte acid free poi dovrebbero avere anche una riserva alcalina (bufferizzate) che serve come protezione ulteriore. (da questo discorso sono escluse le carte glossy e super glossy che hanno uno strato di politene). Stabilito come scegliere la carte passiamo agli inchiostri. Gli inchiostri day (ad acqua) sempr meno presenti sul mercato consentono un ottima valorizzazione dei colori ma il loro livello di inalterabilità nel tempo è estremamente limitato. Gli inchiostri ai pigmenti sono oggi la soluzione migliore ma, non sono tutti uguali, le formulazioni chimiche differenti danno risultati molto diversi (in riferimento alla conservazione secondo standard museali e non per l'esposizione) esempio Epson parla di durata di 60/90 anni in accoppiata con le sue carte, Canon parla di 80/120 anni e HP di 120/200 anni. è possibile, con interventi sulla superficie della carta aumentare questa resistenza fino quasi al doppio del tempo di quello proposto dalla case citate. Questi interventi si chiamano flattature cioè cospargere con spray, vernici applicate a rullo a pennello o con pistole ad aria uno strato protettivo di flattante o protettivo alla carta, arrivando a effettuare questo intervento davanti e dietro alla stampa per "tombarla" completamente. Gli spray hanno un effetto "blando" e servono sopratutto per dare un protezione UV alla stampa ma non forniscono nessuna proteione meccanica, i flattanti invece essendo acrilico puro incolore oltre alla protezione UV danno anche una protezione meccanica efficace. chiarito che Carte si devono scegliere, quali inchiostri usare e come proteggere le stampevediamo ora come conservarle diviendo il problema in due aspetti: conservazione ed esposizione. Partiamo dall'esposizione, esistono diversi sitemi di protezione delle fotografie esposte in riferimento a quanto tempo dovranno essere esposte e al valore dell'opera. Se dobbiamo fare delle mostre della durata di poche settimane e le fotografie non sono esposte alla luce del sole o con forti luci frontali lo spray potrebbe essere sufficiente e può non servire un vetro protettivo. Se invece le mostre devono girare e devono essere esposte per molto tempo diventa necessario proteggere le opere con vetri specifici, normalmente si usano i vetri ultravue, conservation clear, museum glass. il primo è quello ultratrasparente filtra i raggi UV al 75%, il secondo è quello normale ma filtra i raggi UV al 99%, il terzo è quello museale è sia trasparente che filtrante i raggi UV, ovviamente, in questa discussione, non teniamo in considerazione i prezzi e il valore delle opere. E' importante anche il montaggio delle stampe che dovrà essere fatto su passepartout o cartoni acid free e con colle (3Mrossa) o adesivi (Neschen Filmoplast P90) e fogli di carta barriera tra il fondo del quadro e la fotografia, o montaggio a sacchetto per lavori in cui la fotografia non si dovrà rovinare. Per quanto riguarda la conservazione (dopo la mostra, per collezione o altro) è importante che la stessa avvenga in ambienti a umidità controllata, al buio e dentro scatole da conservazione o buste da conservazione, le singole foto in scatola dovranno essere protette da fogli di carta barriera una per una. questo a grandi linee garantisce la migliore conservabilità e il rispetto dei parametri di conservazione delle stampe come dichiarati dai produttori delle carte . |
| inviato il 16 Marzo 2017 ore 10:06
Discorso completamente condivisibile a parte il discorso sugli spray. Non ho mai capito perché ci si riferisce ad un metodo di stesura come ad un prodotto blando. E guardate ch parlo da verniciatore ... Lo stesso prodotto io posso darlo in maniera diversa. Lo spray è solo un mezzo. Detto questo il printguard che consiglio vivamente di stenderlo a spray modifica il comportamento meccanico delle stampe. Diventano impermeabili e resistenti ai graffi. Incredibilmente però nelle finiture semigloss non risulta visibile se non nel togliere i difetti tipo bronzing e simili. La carta viene completamente sigillata, protetta uv e ozono. Una stampa dye in questo modo può essere esposta per anni senza problemi. Ho delle stampe 60x90 fatte con i Claria e verniciate che sono esposte da anni al vivo senza aver subito alcun viaggio. |
| inviato il 16 Marzo 2017 ore 11:27
Di che spray si tratta precisamente? |
| inviato il 16 Marzo 2017 ore 11:29
Printguard Lyson oppure premier printshield. È certificato Epson |
| inviato il 16 Marzo 2017 ore 11:58
Caspita! Grazie infinite per questa infarinatura limpida ma dettagliata ! |
| inviato il 16 Marzo 2017 ore 13:28
parlavo degli spray tipo hahnemuele ... effetto blando intendo che danno una protezione UV ma non una protezione meccanica ... stò provando in questi giorni il PremierArt Print Shield Spray 400mL ... poi vi dico, questo l'ho trovato su amazon ... ma l'altro dove si trova ? |
| inviato il 16 Marzo 2017 ore 14:52
Quale altro? |
| inviato il 16 Marzo 2017 ore 14:54
“ Printguard Lyson oppure premier printshield. È certificato Epson „ Grazie Alberto! |
| inviato il 16 Marzo 2017 ore 15:22
Il printguard e ill printshield sembrano essere lo stesso prodotto. Probabilmente premier lo produce e Lyson rimarchia. Ma è lo stesso, provato. Da usare se finiture semigloss |
user94858 | inviato il 16 Marzo 2017 ore 15:38
Nella mia ignoranza consiglio la carta satinata o comunque opaca, ho stampe vecchie di più di 20 anni ancora in ottime condizioni. |
| inviato il 16 Marzo 2017 ore 16:09
Printguard Lyson |
| inviato il 16 Marzo 2017 ore 17:03
la Marutti PrintGuard dovrebbe essere uguale alla PrintGuard Lyson ... ma in Italia questi prodotti non si trovano ? mi è arrivato adesso un messaggio da amazon.com che la bomboletta richiesta non la spediscono in europa perchè contiene materiale infiammabile ... |
| inviato il 16 Marzo 2017 ore 18:51
Infatti, non la spediscono più se non in quantità e via terra. Da shades international trovi la printshield di premier Art che come ho già detto è il medesimo prodotto. Però lo trovi in taniche da 5 litri È l'unico ad averlo in Italia mi sembra |
| inviato il 16 Marzo 2017 ore 19:04
ho ancora diversi litri di flattante tecco lucido e semilucido da finire, ho bisogno degli spray ... provo con la Marutti che la spediscono da Londra ... |
| inviato il 16 Marzo 2017 ore 19:21
Secondo me si mitizza troppo il viraggio dei colori, e sicuramente oggi è più facile che ci si stufi di vedere una foto appesa al muro piuttosto che questa inizi a virare, se si stampa con ink e carte adeguate. Se si necessita di opere museali allora è meglio andare di "vetro" per mille motivi, non solo legati ai raggi UV. Un buon vetro museale senza riflessi costa 300€ al m2. Io ho quasi tutte le stampe affisse senza vetro, alcune iniziano ad avere parecchi anni, e sono sempre in splendida forma. Ovviamente nessuna laminazione sopra. |
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