| inviato il 29 Agosto 2012 ore 17:57
“ Ma conoscere le regole, la storia della fotografia e le opere dei maestri mica significa copiare ;) E' più facile creare uno stile personale conoscendo le "regole" che non conoscendole. L'istinto è un dono per il fotografo, ma senza conoscenze tecniche, di composizione etc. mancherà sempre qualcosa. E poi come diceva quel tale 'per infrangere le regole bisogna prima conoscerle' ;-) „ mai detto il contrario quello che tu dici mi sembra un fondamento per potersi avvicinare alla fotografia. Spero che dalle mia parole non si intendesse qualcosa di diverso. |
| inviato il 29 Agosto 2012 ore 18:30
“ Ma conoscere le regole, la storia della fotografia e le opere dei maestri mica significa copiare ;) E' più facile creare uno stile personale conoscendo le "regole" che non conoscendole. L'istinto è un dono per il fotografo, ma senza conoscenze tecniche, di composizione etc. mancherà sempre qualcosa. E poi come diceva quel tale 'per infrangere le regole bisogna prima conoscerle' ;-) „ Ma infatti, sottoscrivo pure io. Però a volte noto la tendenza alla sottomissione a convenzioni e regole per apparire "a posto", sicuri di piacere alla comunità fotografica; in fondo a me vien da dire: chissenefrega! Ovviamente questo elitarismo non porta da nessuna parte ed infatti alla fine se ci sono cose che funzionano sarebbe da sciocchi non considerarle, ma rimane il mio personale fastidio di veder troppe persone che non si fidano di se stesse; lo vedo anche nei commenti alle foto: in questo forum ci sono foto di altissima qualità, però la stragrande maggioranza dei commenti sono deidcati a questioni tecniche che per forza di cose si basano sue regole e "obblighi" tecnici: nulla di male, per carità, però io vedo l'eccessiva tendenza all'appiattimento del tutto in una disquisizione tecnica dove "chi sa di tecnica fotografica" è considerato "giusto", e gli altri invece no, con dei frichettoni della foto che devono alfabetizzarsi che manco vengono considerati ; io credo invece che manchi tutta la parte interpretativa e chiamiamola filosofica dello scatto, ci si perde tutto quello che ha da dire la foto a favore invece di un ripasso di tutte le "regole rispettate e quelle non rispettate".. Me ne accorgo anche su me stesso: dopo aver comunque assimilato o in qualche modo compreso le regole, un approccio più immediato e smaliziato mi da scatti migliori, ovviamente considerando il mio amatoriale livello. |
| inviato il 30 Agosto 2012 ore 8:11
ma è anche vero che la fotografia è un linguaggio e come tale ha sua sintassi, la sua grammatica e le sue regole. Che non sono un astrazione ma una convenzione che permette la trasmissione del messaggio. Per cui penso che la tecnica nella fotografia aiuti tantissimo a trovare un modo di trasmettere la propria idea visione messaggio emozione ( chiamatelo come volete) nel modo piu' efficace possibile anche se il fruitore è ignaro di queste regole. Faccio un esempio : se devo fare un discorso ad una platea e voglio enfatizzare il mio discorso alzo il tono della voce, cambio la mia postura, etc, etc. Se voglio enfatizzare un soggetto in un ritratto abbasso il punto di ripresa. Chi friusce della foro è ignaro di questa accortezza tecnica ma ne percepisce l'effetto. Poi penso che una volta assimilati tutti questi concetti diventi istintivo usarli mentre si scatta, senza doverci pensare troppo e senza togliere spontaneità allo scatto. |
| inviato il 30 Agosto 2012 ore 8:16
Cmq una volta ho sentito un maestro di fotografia che raccontava una cosa che diceva sempre ai suoi allievi insofferenti ad assimilare tutte le regole della fotografia. " se riuscite a dire con la vostra fotografia quello che avete in mente senza conoscere le regole allora potere anche non saperle ma se non ci riuscite non vi resta che impararle". Non sono le paroel testuali ma il concetto è questo. |
| inviato il 30 Agosto 2012 ore 11:15
Certo, d'accordo anche su tutto ciò, ma se uno deve ridursi a scervellarsi e a soffrire per assimilare regole in quanto le sue foto "non vanno bene", vuol dire che magari è meglio lasciar perdere.. e dedicarsi ad altro, non so se mi spiego.. parlo anche per me stesso eh, magari mi si ritorcerà contro questo mio discorso, ma chi predica la sofferenza e il "sacrificio" per quello che dovrebbe invece essere un divertimento, un hobby, non lo capisco.. In ogni caso questa è la mia opinione, ci mancherebbe (da amatore); ognuno poi è legittimato a viverla come più gli aggrada |
| inviato il 30 Agosto 2012 ore 15:27
il sacrificio lo capisco...la sofferenza no.... comunque il discorso di lasciar perdere potrebbe valere per tutte le attività umane quando non arrivano risultati degni...ma penso che la questione è soggettiva e comunque ogni espressione artistica umana abbia la sua dignità a qualsiasi livello venga praticata. In fondo non si vive di solo lavoro e di solo pane. Siamo troppo complessi per esaurire le nostre instanze in poche ed utilitaristiche attività. |
| inviato il 31 Agosto 2012 ore 8:24
Bello questo post, pensavo di essere solo io con questi problemi e invece siamo tanti ad avere questa malattia di "collezionare" gli scatti. Inizialmente anche io tenevo tutti gli scatti nell'HD senza nessuna regola, con il passare del tempo stò migliorando molto, mi sono fatto uno specchietto che riepiloga il workflow per non dimenticare niente, comunque io ho tutto diviso per anno/mese/giorno, importo con ligtroom e cancello subito le foto inutilizzabili, poi inserisco i tag, correzioni lente, geolocalizzazione ecc.. Poi le elaboravo in pp ma perdevo molto tempo, ora le lascio cosi e elaboro solo quelle che mi servono tipo pubblicazione su siti o stampa. L'importante come diceva Conte_hamlin l'importante è divertirsi e rilassarsi |
| inviato il 31 Agosto 2012 ore 9:18
Tornando alla domanda iniziale, io scarico tutte le foto, le archivio in una cartella con un nome "logico" (io uso AAMMGG-titoloSessione, ad esempio 120830-Colosseo) e le guardo subito, eliminando quelle inutili (tentativi di settaggi strani, foto mosse, teste e piedi tagliati o occhi chiusi quando ne ho altre senza questi difetti) ed assegnando una stella a quelle che mi piacciono di più. Difficilmente mi metto a fare PP in questa prima passata. Dopo qualche giorno ci ritorno e faccio un'altra passata, incrementando o decrementando le stelle, in genere a passi di 1 (può darsi che 1 stella diventi 2 o 0 ma non 5), comincio a fare dei tentativi di PP e metto i jpeg risultanti (quando ci arrivo) da un'altra parte. Se nella sessione ho fatto un solo tipo di foto (es. foto del Colosseo) basta quello, se ci sono scappate anche altre foto (es. un bel ritratto di mia figlia), le taggo ed eventualmente le aggiungo alla relativa collezione. Procedendo così dopo un po' mi ritrovo con l'archivio ordinato e con le foto migliori più o meno "emerse" e catalogate. Ah.. Non essendo un professionista e non scattando nulla di particolarmente valido, non faccio un backup giornaliero ma soltanto ogni tanto, più o meno una volta al mese. |
| inviato il 31 Agosto 2012 ore 15:48
X Cridesign e D1ego: mi sembra che anche se un po diverse tra di loro le vostre procedure sono molto ordinate e ben pensate. Mi sarà sicuramente d'aiuto per cercare di ordinare la libreria di Aperture ( D1ego tu usi Aperture?)e ritrovare il bandolo della matassa..... io nella mia libreria a parte dei lavoro specifici che avevo bisogno di tenere separati...ho creato dei macro progetti e adesso mi trovo con 3-4 progetti con dentro migliaia di foto.....praticamente sono l'esempio di cosa non fare per non finire schiacciato dalle proprie fotografie.... Inoltre dovrei imparare a taggare le foto....è un lavoro noioso e poco creativo ma poi alla fine può tornare veramente d'aiuto quando si hanno tante foto... |
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