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Consigli sul futuro Uk o Canada?


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avatarjunior
inviato il 14 Novembre 2016 ore 1:14

Io penso più che altro che se mi trovassi qualsiasi lavoretto all'estero, dove si parla inglese, imparerò meglio la lingua che mi servirà sempre per eventuali collaborazioni, perchè si, alla fine credo che in Italia ci sia gente e Aziende, solo che sono di meno e che la realtà dei fatti è ben diversa, ci sono molti meno fondi e meno concorrenza, che non deve essere vista come concorrenza spietata, ma anche concorrenza positiva, giusto il mettersi a confronto con altri.
In Australia mi sono organizzato male e sono tornato dopo due mesi, ma volendo potevo stare di più se non avessi rifiutato un lavoro a 200 metri dall'ostello perchè il capo mi stava antipatico o perchè quando raccoglievo i mirtilli non mi sono informato meglio, che c'erano datori di lavoro migliori degli Indiani che pagavano poco e pretendevano tanto. Ok, erano lavori del cavolo, ma sacrificandomi qualche mesetto mi sarei almeno ripagato i soldi spesi tra viaggio e mesetto di cazzeggio. Mi è comunque servito in generale, ho imparato ad arrangiarmi da solo, se non fossi andato mi chiederei ancora come potrei arrangiarmi a farmi da mangiare, lavarmi vestiti e fare chiacchierate in inglese con la gente.
Riconosco che da un certo lato ho sbagliato, sono stato superficiale, ma da un altro lato devo riconoscere che ho provato a vivere un'altra realtà che la maggior parte delle persone non crede di poter affrontare neanche per un giorno.

Se mi organizzassi in modo migliore e mi impegnassi saprei che potrei almeno stare per un periodo da solo all'estero tranquillamente, l'ho già fatto, non sarebbe una novità, non starei più un mese indeciso sul da farsi a buttare soldi e basta. Comunque l'Australia è andata, quel visto me lo sono giocato, ma Canada e Nuova Zelanda offrono praticamente lo stesso visto, in Canada è un pò più difficile, non so se ce la farò, mi informo, mal che vada andrò un mesetto, giusto per cercare qualche modo di fare conoscenza e di riprendere un pò l'inglese parlato.
Io vorrei la giusta esperienza che serve per fare conoscenze, per poi poter collaborare, quando ne avrò la possibilità, con gente che ha esperienza e gente che non ce l'ha.
Credo ci sia tanta gente che, anche con esperienza, si senta scoraggiata dal sistema che da poco spazio all'arte e che vuole andare sul sicuro, sfruttando ciò che vende già.
Una startup di soli dilettanti comunque la eviterei.
Penso che in certi ambiti non si è visti come l'immigrato che ruba lavoro ai cittadini, tutto il mondo è paese ed ogni individuo ha le sue capacità e se in qualche modo si riesce a dimostrare che si ha una propria personalità, che si ha un proprio stile non credo che nessuno guardi il paese d'appartenenza, se non per dire poi che quel paese può offrire individui di un certo livello.
Io dico che mi dovrei organizzare per plasmare il mio carattere ed essere più sicuro, perchè le idee non mi mancano, ne ho parlato varie volte con amici e conoscenti, solo che per metterle in pratica ci vogliono altre persone. Quello che informandomi mi ha dato un minimo di fiducia in me stesso, ma allo stesso tempo è un grande punto interrogativo, perchè non mi sono messo in gioco, è il trovare persone giuste, che non valorizzano solo l'esperienza, ho più volte letto e visto interviste di persone che dicono che in questi ambiti che interessano a me non conta l'esperienza e il curriculum, ma bisogna realizzare qualcosa in qualunque modo coi mezzi che si hanno, fino a che non ci si riesce a far notare da qualcuno che poi l'aiuto te lo da, perchè cercava una persona come te. Non stiamo parlando solo di finanziatori, ma gente anche già avviata che capisce che c'è del buono anche in chi non ha i mezzi per fare qualcosa di concretamente migliore, qualcuno che non guarda se hai studiato e se hai referenze importanti, almeno all'inizio, poi oh se ci sono in ballo tanti soldi di produzione è anche giusto che guardino persone esperte. Scorsese, che ha studiato cinema dice che scuola di cinema, corsi, ecc. possono anche essere marginali, cita anche un professore che ha detto: L'unica ragione per andare a scuola di cinema è mettere le mani sull'attrezzatura, non ti sanno dire come fare un film, devi averlo in te il film, devi avere l'ispirazione e la passione.
Quello che posso dire io, che se il ruolo di regista mi sembrerà troppo impegnativo e logorante mi "accontenterò" di imparare a scrivere meglio soggetti e sceneggiature, il brutto poi sarà il rischio di vedere stuprato quello che la mia mente immaginava. Le scelta di poter pensare di fare ciò che dico è una scelta ponderata col tempo, che ahimè avrei preferito fosse stata più incisiva e prematura, ma forse devo considerarla una fortuna di averla presa comunque in considerazione. Mi sono detto più volte: E' da quando sono nato che scrivo storie e storielle, che disegno, ma poi ho trascurato queste cose, ho imparato a suonare la chitarra da solo e ho trascurato anche quella, mi sono appassionato al cinema e voglio imparare a fare cinema. Col cinema e coi videogiochi posso accomunare le passioni per il disegno, per la musica e per la narrazione. E soprattutto se in tutti questi anni ho trascurato queste mie passioni per provare a cercare un lavoro normale che non è mai arrivato e queste cose sono sempre tornate a me, perchè fanno parte di me, perchè dovrei continuare ad ostinarmi a fare una vita normale senza senso, relegando queste mie passioni solo a poche ore?
Ho avuto paura di esprimere me stesso e adesso pago le conseguenze vivendo al limite della depressione.

Quello che più mi spinge ad andarmene è che in casa mia, tra una cosa e l'altra non riesco a dedicarmi appieno a ciò che devo fare, siamo in troppi e ho troppe distrazioni esterne non mie, che non voglio più avere, poi ho un lavoro in nero vicino a casa, il che per un periodo mi è andato bene, ma comincia a starmi stretto.
Dall'avere troppa gente in casa e non potere che ne so registrare una canzone in santa pace, provare a recitare davanti allo specchio e/o registrarmi facendo il pazzo, col lavoro non ho più praticamente una serata libera e i miei capi non sono cattive persone, ma sono troppo stressanti e rompiballe, sono arrivato al punto o di andarmene o di costringerli a prendere un altro ragazzo per farmi cambio ogni tanto.
Quindi la soluzione che mi può dare un pò d'aria è quella di andarmene almeno per un pò e non dare conto a nessuno. Sto per la maggior parte delle mie giornate in 300 metri di spazio, non c'è il relax o l'ispirazione che potrebbe darmi un ambiente dove potrebbe essere facile condividere le passioni, avere dei riscontri e degli stimoli per fare le cose sempre più in grande.

Grazie per il link, leggerò qualcosa anche per vedere dove le persone sbagliano.

avatarjunior
inviato il 14 Novembre 2016 ore 1:56

Tranquillo, posso capire che quello che elaboro non viene praticamente da nessun confronto serio e quindi può essere banale e qualunquista.
Ho modificato qualcosina nel post precedente, perchè avevo scritto un pò male con una brutta punteggiatura, adesso come adesso non mi sono manco accorto se ho aggiunto qualcosa, sto scrivendo troppo, aaahah.
Capisco si discute e mi serve anche per sfogarmi, a parole parlate mi esprimerei molto peggio e non avrei tempo di rifletterci su, mentre scriverle e pensare per qualche momento di aver scritto qualcosa che veramente penso mi toglie un pò di stress.
Non ho una grande cultura, magari sopra alla media di tante persone che credono di averla, però sono sempre un libro aperto vuoto dove scrivo degli appunti.
Per compassione intendi provare il dispiacere altrui e pensarci su, capendo che alla fine c'è chi sta peggio? Se è così forse è da quello che nasce la rabbia inconscia, l'avere dentro di me qualcosa che mi blocca perchè non mi sembra giusto fare qualcosa quando alcune persone nel mondo non sanno nemmeno che si possano fare certe cose.
Certo ho una rabbia inconscia e sono inesperto di vita, la quale ho bisogno di vivere appieno.
Ciò che inconsciamente mi turba e mi fa sentire male non è per via di traumi, ho vissuto una vita felice, la mia famiglia non la cambierei con nessuno al mondo, amici avrei voluto averne di più, ma non sono mai stati un problema.
Credo che sia per colpa di miei pensieri a livello esistenziale, cose che secondo me neanche i più esperti potrebbero darmi la risposta, la risposta sarebbe nel trovare una fede che non ho o un qualcosa che mi porti a ridimensionare la realtà e a darle un senso del tutto nuovo, che abbia senso per me.
La rabbia inconscia deriva credo da quello e il non darmi pace di essere un essere inutile come un qualunque essere vivente, che per un momento crede di essere importante. Non riesco forse ad accettare il fatto che dobbiamo romperci così tanto le balle fino a sentirci male, anche quando fisicamente stiamo bene, se poi dobbiamo morire,
Non riesco ad accettare perchè soffrire di dolore se poi dobbiamo morire. Se qualche poveraccio in qualche paese sottosviluppato o in guerra, se leggesse ste cose mi verrebbe a prendere a pugni se potesse...

In questi giorni vedo se riesco a fare il visto, almeno farlo, poi da gennaio in poi potrò pensare quando andare, altrimenti farò solo un viaggio di ispezione, visto che ho bisogno di aria continentale diversa.
Come già detto, mal che vada tornerò con dei contatti se andrà proprio male potrò ricordarmi in futuro di essere stato in America, se andrà ancora più male mi ricorderò che sarà andata male.

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2016 ore 2:47

Rottentrip, lungi da me volerti fare la predica, ma ho letto anche i tuoi interventi successivi e mi trovo a dover dare ragione a chi ti ci ha (amichevolmente) mandato. A leggerti quello che ti frega secondo me è la mancanza di convinzione - ossia dici che hai le idee, e va bene, però non vedo da nessuna parte la voglia di farsi il cXXo quadro per realizzarle. Invece leggo che una volta hai rifiutato un lavoro perché ti stava sulle balle il capo, adesso un lavoro ce l'hai ma lo vuoi lasciare per lo stesso motivo, hai mille progetti in testa ma non riesci a trovare la forza e la pazienza di sbatterti per superare le difficoltà diciamo logistiche, pensi di fare il regista ma già ti fai le paranoie pensando che potrebbe essere troppo logorante... insomma non ci siamo. Metti pure che ti dice bene (ma molto bene) e trovi chi ti fa lavorare anche senza esperienza o curriculum, ma almeno la voglia di sbattersi ci deve essere, che siano produzioni piccole o grandi cambia poco - se qualcuno ci mette dei soldi vuole vedere dei risultati, e giustamente direi.

Poi tutto questo tu lo vorresti fare all'estero, tra l'altro in paesi pieni di laureati in media e cinema che lavorano da Starbucks perché il settore spettacolo è già strasaturo - è vero che non è un settore in cui ci si fanno troppe menate sullo straniero che ti frega il lavoro, ma ti troveresti comunque a competere con migliaia di ragazzi del posto che a parità di tutto ti passerebbero davanti solo perché sono, appunto, del posto, parlano già la lingua e via dicendo. Poi sia chiaro io ti auguro tutto il bene di sto mondo, come dicevo ci sono passato anch'io in un periodo così, però occhio che con l'atteggiamento che emerge dai tuoi interventi non ti fanno manco arrivare ai blocchi di partenza.

avatarjunior
inviato il 14 Novembre 2016 ore 3:56

No beh, non è che non avrei voglia anzi, non metto in dubbio la voglia. Dei lavori che parlo sono lavori come lavapiatti, aiuto pizzaiolo eh, che sono lavori che volendo si trovano sempre e in tutto il mondo, che possono servire per mantenersi, lasciarli ad un certo punto, se non si ha interesse ad aprire un locale o si hanno altri progetti è inevitabile. Io quando lavoro do sempre la mia piena disponibilità e non mi lamento mai sul lavoro, se poi dovessi fare il lavoro che mi piace non credo proprio di non avere voglia, ho solo dei dubbi, non so come reagirei in certe situazioni e con certe persone, dico solo che non so cosa aspettarmi, ci potrà essere gente che mi sfrutta, gente che mi prende in giro, gente da gestire, ecc. Queste cose sono tutte da vedere mettendole in pratica.
Quello che prima di tutto mi serve è andare in un posto dove è facile trovare una persona che ha avuto qualche tipo di esperienza nel settore, parlarci e frequentarla magari. Capire come si muovono, come pensano e come agiscono in situazioni difficili.
Non voglio andare a chiedere di fare il regista, ma fare qualcosa da volontario al massimo, osservare il tutto e cercare di partecipare in qualche modo. Ci sarà qualche modo è normale che nessuno mi prendi in considerazione, se non so neanche prendere una videocamera in mano.
Io dico solo che qua non succede mai, cosa ci sto a fare? Si incontra gente che fa i soliti mestieri perchè non hanno trovato di meglio o non avevano ambizioni artistiche o al massimo non le avevano a tal punto di essere un'ossessione.
Magari scrivendo troppo ho dato l'impressione di credermi uno pieno di talento ed idee, dando per scontato che piacciano, ma sono sfigato e non faccio niente.
Le idee non sono niente senza essere messe in pratica, io potrei pensare che siano interessanti perchè ho la mia visione, magari dette a qualcun altro possono sembrare stupide e banali o addirittura certe persone potrebbero avere una visione più completa della mia.
Poi oh, lasciando stare le mie insicurezze, sulle quali devo lavorarci sopra, quello che mi ha fatto venire il pallino, sono le indicazioni dei registi stessi, sono solo banalità per creare false speranze nei loro fan?

avatarsenior
inviato il 14 Novembre 2016 ore 12:52

Quando una passione diventa lavoro, smette di essere divertente. Sia in Italia, che all'estero perché ci sono scadenze da rispettare, capi / clienti che magari stanno sulle palle, ma pagano e fino a quando non sarai coreggiato spietatamente da qualcuno che vuole il TUO lavoro dovrai scendere a compromessi.

Lo scambio di idee tra creativi può avvenire comodamente da casa propria, internet e i social sono fantastici per questo.

Esperienza personale, in Italia ho pubblicato 6 libri di fotografia, a spanne ho venduto 20.000 copie, ma non sono conosciuto, non lo ero nemmeno quando ho iniziato. Ho solo rischiato un po' di risorse per creare un portfolio e sono andato in cerca di risorse in un mondo che non conoscevo, a volte presentandomi di persona e altre per telefono. Su 1000 rifiuti qualcuno che ha approfondito l'ho trovato (a volte ci vuole anche un po' di fortuna).

Poi, appena uscito il primo libro, uscivo la mattina e tornavo la sera per andare a presentare il lavoro ad aziende e professionisti, qualche giorno svuotavo il bagagliaio, altri giorni tornavo a mani vuote. Ma se vuoi metterti in gioco da qualche parte devi pure cominciare.

Mi sento tutt'altro che arrivato, ma nel mentre ho conosciuto distributori, editori, contatti che rimangono sempre utili.
E ripeto all'inizio non conoscevo nessuno, era un sogno come il tuo, ma in 7 anni qualcosa si è mosso, sono arrivate gratificazione e riscontri positivi sia di critica che di pubblico.

Ovviamente mi mantengo facendo anche altro, perché fare quello che faccio costa, ma anche girare un film costa.
Dalle mie parti (basso piemonte) hanno girato un film in crowdfunding. Girando in loco, senza grosse attrezzature (scordati piano-sequenza, camera car, set multi camera, motion control, CGI, color grading professionale) e hanno speso 160.000 euro. Sono stati bravi a promuoversi localmente e sono rientrati della spesa. Ma il film è abbastanza sconosciuto al di fuori dell'ambito locale.

Vuoi avere visibilità? Scrivi un soggetto per un corto (che non sia il solito ragazzo disperato che trova l'illuminazione), fa un bel lavoro. Almeno avrai un biglietto da visita da presentare.





avatarjunior
inviato il 14 Novembre 2016 ore 14:13

Del divertimento non me ne importa è il vedere realizzato ciò che ho in mente solo io che mi ispira.
Lo scambio di idee certo può avvenire anche da internet, devo saper selezionare i posti giusti.
Come ho già detto è anche un pò la situazione monotona e pesante che mi fa sentire un pò troppo limitato, in casa perchè non riesco a concentrarmi abbastanza, a lavoro non ho un sostituto pronto e non mi sento libero di chiedere di prendermi una o più giornate per dedicarmi pienamente ai miei progetti, perchè i miei capi mi farebbero storie e potrei litigarci, per colpa loro che non vogliono trovare qualcuno nuovo per un paio di giorni a settimana. Così mi costringono ad un certo punto a non andare più del tutto, se proprio devo seguire la mia strada è inevitabile, se mi mettono alle strette soprattutto.
Un altro lavoro due anni fa lo lasciai perchè non mi pagava da quasi tre mesi, neanche un acconto, gli dissi che dovevo andare via e mi pagò tutto subito... Li capisco fino ad un certo punto, avere un'attività è dura, però alla fine gli si fa un piacere a loro, che non riescono neanche ad assumermi e pretendono troppo, bloccandoti o non pagandoti si può resistere fino ad un certo punto.

Magari te non ti consideri arrivato, ma insomma, credo che riesci a viverci almeno un pò della tua passione o comunque di quello che sei portato a fare e appunto hai contatti volendo, che è la cosa più importante, poi dipende da cosa proponi e a quanta gente arrivi.
Se fai lavori che non c'entrano assolutamente niente con te stesso e più che altro ti portano via troppo tempo, non credo si riesca a combinare qualcosa a breve, il tempo poi vola.
Una via di mezzo sarebbe l'ideale, trovare anche datori di lavoro che ti vengono un attimo in contro. Ieri mi sono girate le balle anche a me per una mia collega che ha chiesto un giorno in più ADESSO per fine anno, sorbendosi la predica che non si sa se ci sarà casino quel giorno, arrivando al punto quasi di negarglielo... Mi dispiace perchè questi miei capi non sono cattive persone, ci si trova anche bene spesso, ma spesso ragionano anche male,il locale è loro, si devono organizzare loro se una persona ha altri impegni, tra l'altro avvisati in anticipo...
Sono queste situazioni che dopo ti portano a lasciare lavori e per cosa, per sentirti dire: hai lasciato un lavoro buono, adesso sei senza. Se uno come me ha delle passioni si trova legato al niente, perchè questi lavoretti non aprono porte.

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