| inviato il 30 Luglio 2017 ore 9:26
Seguo la discussione. Porto la mia esperienza: ho 50 art e da poco 24-105 art. Due lenti eccellenti sotto molti punti di vista e senza problema alcuno di ff/bf con la mia d7100. Leggendo sopra mi sembra di essere stato più che fortunato (anzi direi un gran c..o) Ma domando a chi è più esperto di me: vi sembra normale che obiettivi che proprio entry level non sono abbiano bisogno per la maggior parte di interventi post vendita tramite la dock? Non sarà forse una scelta...commerciale...di sigma per vendere anche la dock? Altrimenti non si spiega perché i vari nikon, canon, tamron ecc. Non prevedano dock o equivalenti. |
| inviato il 30 Luglio 2017 ore 13:24
@Mar80, la tua ipotesi è da prendere in seria considerazione . C'è da dire, peró, che da quando uso il digitale in fotografia, quasi mai ho trovato un'ottica perfetta nella MAF, e più o meno tutte hanno avuto necessità di microregolazioni, di qualsiasi marca fossero. Evidentemente soddisfare con estrema precisione la densità dei sensori attuali è cosa non semplicissima da ottenere in tempi utili in fabbrica, quindi viene fatta una taratura piu o meno standard , rimandando la microtaratura al momento in cui l'obiettivo lavorerà in accoppiata con la fotocamera cui è destinato. IMHO! |
| inviato il 30 Luglio 2017 ore 13:39
“ Altrimenti non si spiega perché i vari nikon, canon, tamron ecc. Non prevedano dock o equivalenti. „ Io in qualche modo me lo spiego; finito il periodo di garanzia se vuoi avere ottiche perfettamente calibrate, paghi! |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 11:55
@Mar40 Non credo sia una scelta commerciale, bensì finalmente è aver messo una pezza al famoso problema che sigma ha da anni con il front/back focus (in particolare con le versioni Canon). Fosse stata una strategia la Dock sarebbe uscita molto tempo prima. Non credo sia una fortunata coincidenza quella che la maggior parte di coloro che non hanno necessitato di regolazioni sono i possessori di modelli APS-C, ovvero con una profondità di campo maggiore a parità di apertura di diaframma (e quindi più tollerante ) |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 11:59
Piuttosto vorrei avere una info io, da possessore di Canon 6D... Si riesce sempre a ottenere una regolazione soddisfacente (a tutte le distanze) con l'utilizzo della Dock sigma sulle ottiche fisse Art? |
| inviato il 25 Agosto 2017 ore 12:53
Sigma deve cereare un programma migliore con carta di riscontro stampabile per la regolazione af , cosi prima si controlla l' ottica poi si regola in base al riscontro , cosi uno può giocare con le microregolazioni a tutte le focali, comq disabilitando controllo aberrazione e distorsione in macchina si risolvono molti problemi legati alla compatibiltà lente macchina |
| inviato il 09 Novembre 2017 ore 15:35
Grazie Beth! In effetti dopo un po' di foto col Sigma 85mm ho notato che qualche problemino di messa a fuoco lo ha. E cosi' questi giorni ho acquistato la dock usb. Ma devo ancora mettermi a fare la taratura dell'obiettivo, visto che sulla mia Nikon d3400, come segnalavate in precedenza, la taratura fine dell' AF non si puo' fare. Appena la faccio, vi racconto le impressioni e i risultati: praticamente peggiorero' la messa a fuoco su ogni distanza! |
| inviato il 06 Febbraio 2018 ore 13:41
Saluto tutti e mi scuso se riapro una vecchia discussione, ma vorrei condividere un'esperienza recente. Ho finalmente deciso di svecchiare il mio parco ottiche Nikon e, dopo lunga ricerca e meditazione, ho deciso di tornare alle origini acquistando focali fisse, anche considerando i risultati poco brillanti degli ultimi zoom AF-S 24-70. “Il solito bastian contrario”, penserete voi, visto che tutti si stanno muovendo su macchine di dimensioni microscopiche con otturatore elettronico e zoom 20X. Ammetto per alcune cose ho seguito volentieri la moda: ho cambiato da borsa con spallaccio a zaino. Il tempo passa anche per me e non riesco più a tenere 15 chili su una spalla sola molto a lungo… Ho recentemente comprato un Sigma 50mm f/1.4 DG HSM ART per Nikon, ma sono rimasto spiacevolmente sorpreso subito dopo aver controllato i primi scatti. Ammetto di aver pensato: “#@*#! mi hanno rifilato un fondo di bottiglia!”. Poi ho controllato la messa a fuoco e ho constatato che l'obiettivo richiedeva una regolazione fine dell'autofocus di +8. Mica poco… Una volta sistemata la regolazione fine della messa a fuoco, il battito cardiaco e la pressione sono tornati nella normalità. Pensare che tutti i corpi macchina e tutti gli obiettivi prodotti industrialmente siano esattamente uguali è una follia. Non è possibile fare una produzione meccanica industriale con tolleranza zero e non serve scendere a livelli di fisica quantistica per dimostrarlo. Se poi pensiamo a come viene prodotto il vetro ottico, credo sia del tutto impossibile produrre due lotti esattamente identici, neanche per caso. Pensare poi che solo gli importatori ufficiali ricevano prodotti perfetti è un'idiozia: il prezzo alla fonte è uguale per tutti e la diversità del prezzo al dettaglio non è dovuta alla migliore qualità del prodotto. Quindi è chiaro che lo stesso problema si ritrova per tutte le marche (chi più e chi meno) indipendentemente da chi le commercializza (a meno che non faccia il filibustiere di professione). Pensare che i sistemi autofocus diano costantemente gli stessi risultati è pure un'utopia. La messa a fuoco sposta avanti e indietro (nella maggior parte dei casi) un gruppo di lenti o l'intera ottica fino a fermarsi in una posizione che il sistema ritiene essere la migliore. Provate a fate dieci scatti dello stesso soggetto nelle stesse condizioni EV e poi ditemi se sono uguali: statisticamente è impossibile. Se avete una focale fissa, facilmente potrebbe essere necessario ottimizzare la messa a fuoco anche a seconda della distanza dal soggetto (la variazione della regolazione tende a diminuire man mano che la distanza di messa a fuoco cresce – asintoto tangente alla curva all'infinito). Se poi avete uno zoom, facilmente potreste dover fare anche una regolazione diversa a seconda della lunghezza focale. Vorrei farvi notare che su alcuni corpi macchina Canon permette di impostare due valori di messa a fuoco fine per le due lunghezze focali agli estremi dello zoom (Wide e Tele). Peccato che Nikon non offra qualcosa di simile. Se poi ci si mette pure la costruzione dell'ottica stessa (focus shift – con la messa a fuoco che cambia a seconda della chiusura del diaframma), siamo a proprio a posto. Dimenticando per un attimo la modalità Live View, ci sono due tipi di sistemi di autofocus: uno a rilevamento di contrasto e l'altro a rilevamento di fase (e un terzo che li combina entrambe). Una fotocamera digitale con lo specchio ha un sensore che raccoglie l'immagine e uno che comanda il sistema di autofocus. Il sensore che comanda l'autofocus ipotizza che il sensore che raccoglie l'immagine sia posizionato in un punto prestabilito. Ovviamente anche la posizione dello specchio gioca la sua parte: lo specchio potrebbe non trovarsi più nella posizione di fabbrica (i cuscinetti si usurano – chi ha acquistato i primi AF-S ne sa qualcosa). E poi siete sicuri che il bocchettone di innesto dell'ottica sia perfettamente parallelo al sensore? Oltre tutto, il sensore stesso potrebbe essersi spostato per aver preso qualche botta (basta un micron). Più facilmente (se siete dei maniaci come me, tenete tutto in tripla ovatta in atmosfera controllata di gas inerte) oggi vi trovate a fotografare nella Death Valley a +45 °C e tra un mese sarete in Siberia a -45 °C: secondo voi la posizione delle lenti dell'obiettivo, dello specchio e del sensore è la stessa di quando fotografate a +25 °C? Altro che micron… Infine: 1. Se mettete lo stesso modello si obiettivo (numeri di serie diversi) sullo stesso corpo macchina avrete sicuramente risultati diversi. 2. Se mettete un obiettivo (sempre lo stesso) su diversi corpi macchina dello stesso modello avrete sicuramente risultati diversi. Morale della favola. Ovviamente più elevata è la risoluzione del vostro sensore, maggiore è la massima apertura del vostro obiettivo e più facilmente potrete accorgervi di differenze anche importanti. Se siete dei maniaci come me, vi consiglio di controllare sempre la messa a fuoco di tutte le vostre ottiche e impostare una regolazione fine se necessario. Chi dice che le regolazioni non servono dovrebbe investire qualche decina di euro e acquistare un software di calibrazione dell'autofocus. Dopo ne riparliamo. Per questo motivo la docking station è utile, senza costare una cifra esagerata. Magari Sigma potrebbe creare un incentivo (un mini cash back con sconto su due o più lenti?) per promuoverne l'uso. Per concludere, sono contento di aver comprato il 50mm f/1.4 DG HSM ART. |
| inviato il 06 Febbraio 2018 ore 17:37
Ottima spiegazione, peraltro confermata da Roger Cicala di Lens Rental, in suo articolo specifico sul tema dell'errore di messa a fuoco. |
| inviato il 06 Marzo 2018 ore 11:49
é per questo che non vedo l'ora che spariscano gli specchietti e che siano tutte ML. |
| inviato il 06 Marzo 2018 ore 12:37
Sono in possesso di lenti Sigma Art 35, 50 e 24-70 che utilizzo con due corpi Nikon (D610 e D500). Nessuna delle ottiche in questione ha avuto problemi di calibrazione ma è risultata "perfetta" appena tirata fuori dalla scatola. Stessa cosa per un amico che ha l'85 su D4s. Ho notato che per Nikon sono già perfettamente tarate dalla casa mentre (soprattutto) per Canon la calibrazione con la dock è necessaria. |
| inviato il 06 Marzo 2018 ore 13:07
“ Ho notato che per Nikon sono già perfettamente tarate dalla casa mentre (soprattutto) per Canon la calibrazione con la dock è necessaria. „ Mi dispiace, ma le cose non stanno affatto così .. Le tolleranze di produzione sono imprescindibili, sia che il costruttore si chiami Canon, Nikon, etc. Un'affermazione del genere non sta in piedi, neanche con la colla per metalli... |
| inviato il 06 Marzo 2018 ore 13:38
“ Un'affermazione del genere non sta in piedi „ Io mi baso sui fatti, testati da me e/o da persone vicine. Sulle mie D610 e D500 nessun problema, D4s del mio amico nulla, ho chiesto ad un altro che ha la D810 nessun problema così come un altro con D750. Diversi amici con le 5d mark... hanno tutti dovuto fare la calibrazione. “ Le tolleranze di produzione sono imprescindibili, sia che il costruttore si chiami Canon, Nikon, etc. „ Evidentemente qualcosa c'è... |
| inviato il 06 Marzo 2018 ore 13:58
“ "Le tolleranze di produzione sono imprescindibili, sia che il costruttore si chiami Canon, Nikon, etc. " Evidentemente qualcosa c'è... „ L'intervento di Pda è molto esauriente in proposito... |
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