| inviato il 01 Ottobre 2016 ore 12:17
Max devo nuovamente dissentire... il talento esiste eccome (io non ce l'ho ma so riconoscerlo  ). Tanti tra noi, per quanto si applichino e si sforzino, non gliela faranno mai... |
| inviato il 01 Ottobre 2016 ore 12:21
Ric: c'è anche una base scientifica a supporto della mia opinione, uno studio recente sulle qualità dei geni. Purtroppo non riesco più a trovare il link. Pubblicato negli USA, non ricordo se sul NYT o su Nautilus, citava anche Einstein, che si è dedicato a fondo ad una sua passione grazie al fatto che il suo impiego normale gli lasciava un sacco di tempo libero. Lui ci ha messo la dedizione.
Ma è un tema periglioso da discutere, quindi non contesto ciò che dici, anche perché non ho gli strumenti. Forse preferisco pensarla così, in modo da avere qualche speranza anche io  |
| inviato il 01 Ottobre 2016 ore 12:25
Le foto che negli anni hanno conservato un valore per me, sono quelle della sfera privata. Cioè le persone care, gli amici, ad esempio, immortalate in un luogo e in un periodo della vita. Queste sono anche quelle uniche, nel senso che non c'è un Ansel Adams che possa averle fatte.
Immagini anonime, come i paesaggi ad esempio, per quanto belli e tecnicamente perfetti, dopo un certo tempo perdono valore ai miei occhi, perchè anonimi e uguali a tanti altri; durano il tempo della soddisfazione di aver fatto un bello scatto e basta. |
| inviato il 01 Ottobre 2016 ore 12:29
Jazz: sono perfettamente d'accordo con te, le foto fatte nella sfera del privato sono sempre uniche. Purtroppo ho delle remore a pubblicarle, l'audience è troppo ampia e non voglio perdere il controllo dei volti dei miei affetti. Ho timore della Rete  |
| inviato il 01 Ottobre 2016 ore 12:32
Concordo con Jazzcocks e condivido completamente i timori di Maxbini: anche io, tra le poche cose che pubblico, preferisco non mettere foto "private" |
| inviato il 01 Ottobre 2016 ore 12:34
@Maxbini +1
anche io non pubblico quelle a cui tengo di più. Per la sicurezza, ma anche per un discorso di pudore.
Se posso fare ancora un esempio... uno degli scatti di cui sono più fiero e stato fatto ad una mia nipote a poche settimane dalla nascita, in culla dall'alto, con un 50mm zeiss e flash diffuso su pellicola kodakchrome. E' ancora appesa come quadro nelle case dei parenti. Ogni volta che la vedo è una piccola emozione. |
| inviato il 01 Ottobre 2016 ore 12:34
Fotografare persone è, in un certo senso, garanzia di unicità. Lo sostengo "pro domo mia" perché il ritratto è uno dei miei generi preferiti. A parte gli scherzi, la composizione di un ritratto può replicare quella di miliardi di altri scatti, ma la persona fotografata è e resterà unica. Non so bene cosa significhi quello che ho appena scritto... forse mi sto contraddicendo. Ma non credo, le considerazioni fatte finora riguardano il contenuto formale e stilistico, altrimenti sarebbe come sostenere che le foto di due rose rosse non sono uguali perché non si tratta dello stesso fiore. |
| inviato il 01 Ottobre 2016 ore 12:38
Ric: è chiarissimo, e preciso ulteriormente: i ritratti delle persone comuni, perché quelli dei VIP sono per forza di cose inflazionati (sono essi stessi a far diventare famoso un personaggio, altro potere della fotografia ed elemento unico di questa pratica).
Infatti ritengo che Giuliano, che in un post mi rivelò di avere fatto decine di migliaia di ritratti a persone diverse, un fotografo molto significativo proprio perché ha creato una sterminata serie di immagini mai viste prima. |
| inviato il 01 Ottobre 2016 ore 12:40
Chiedo scusa, ho rieditato il mio post precedente con il quale rispondo in parte all'ultimo tuo. |
| inviato il 01 Ottobre 2016 ore 12:51
Basta con il post-produrre i post |
| inviato il 01 Ottobre 2016 ore 13:00
Non lo faccio più, promesso.
A parziale contraddizione di quanto ho sostenuto finora vi propongo uno dei miei fotografi preferiti:
www.maciejdakowicz.com
Street photographer di buon valore, Dakowicz ha avuto un'intuizione semplice ma geniale: applicare il suo indubbio talento per la street al mio genere preferito, il reportage di viaggio. Quel che ne esce è, in molti casi, se non proprio inedito perlomeno molto interessante. Buona visione!
|
| inviato il 01 Ottobre 2016 ore 13:14
Urca che belle foto, grazie per la segnalazione, va nell'archivio immediatamente :) |
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