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Brevetto Canon 70-200 f/2.8 DO


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avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2016 ore 16:02

"
Per curiosità, hai mai avuto modo di provare un ef 400 do II is usm?Rispetto agli anni '70, ma anche al modello precedente,..."

Guarda un po' quanto sono migliorate le ottiche tradizionali di oggi rispetto a quelle degli anni '70?

ti accorgerai che sono migliorate assai di più di quelle coi diffrattori: un diffrattore mette un limite fisico alla risoluzione, limite che è appunto la diffrazione, la sposta a valori elevati anche a diaframma molto aperti, ci mette un collo di bottiglia alla risoluzione che i vetri non mettono, e per sua natura, soprattutto, genera flare, lo genera lui, è un generatore di flare, opera su quel principio.

Il flare che genera, dovrebbe essere in controfase alla prevista AC del resto del vetro dello schema, ed infatti l'abbassa, in gran parte è in controfase, ma la perfezione in questo mondo non esiste, e parte di quel flare che genera te lo ritrovi in immagine.

E' quel flare lì che "avanza", spurio, che ti abbassa la risoluzione, è come lavorare in diffrazione con le ottiche tradizionali, solo che con un diffrattore ce l'hai a tutte le aperture di diaframma anche se non sempre lo vedi, e non diffuso uniformemente su tutto il fotogramma, ce l'hai ma in certe condizioni ( luci puntiformi in particolare, alti contrasti, etc).

E' fisica, non ci fai nulla.

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2016 ore 16:36


Guarda un po' quanto sono migliorate le ottiche tradizionali di oggi rispetto a quelle degli anni '70?

ti accorgerai che sono migliorate assai di più di quelle coi diffrattori: un diffrattore mette un limite fisico alla risoluzione, limite che è appunto la diffrazione, la sposta a valori elevati anche a diaframma molto aperti, ci mette un collo di bottiglia alla risoluzione che i vetri non mettono, e per sua natura, soprattutto, genera flare, lo genera lui, è un generatore di flare, opera su quel principio.

E' fisica, non ci fai nulla.

Prima di discutere di leggi fisiche si dovrebbe almeno conoscere la specifica implementazione delle ottiche a cui ci si riferisce, altrimenti il discorso perde di senso.

Qui, ad esempio forniscono una indicazione (non molto tecnica, come sempre), delle migliorie introdotte nel nuovo schema ottico.

www.canon.com/camera-museum/tech/report/2014/12/#t08





"The previous dual-layer DO elements, shown on the left, are constructed with two diffraction gratings opposing each other with an air gap in the middle. In contrast, the gapless dual-layer DO elements are constructed with two diffraction gratings in direct contact with no air gap. This construction limits the diffraction efficiency degradation caused by the air gap."

Quanto all'entità delle migliorie in termini di risoluzione e contrasto, tra 400 do is usm e 400 do is II usm, l'espressione "the proof is in the pudding" è particolarmente adeguata: rispetto al 400 f4 do is usm le prestazioni ottiche del 400 f4 do II is usm sono migliorate molto di più di quanto sia accaduto, ad esempio, tra 400 2.8 L is usm e 400 2.8 II L is usm. Basta comparare i grafici mtf (divulgati da canon o presenti su vari siti) o anche provare le ottiche.

400 do vs 400 do II

www.the-digital-picture.com/Reviews/ISO-12233-Sample-Crops.aspx?Lens=3

400 2.8 is vs 400 2.8 is II

www.the-digital-picture.com/Reviews/ISO-12233-Sample-Crops.aspx?Lens=3

Anzi, direi che un 400 do II is usm ha una resa ottica non molto distante da quella di un 400 2.8 II is usm o 300 2.8 II is usm, tanto che in molti lo preferiscono a quest'ultima ottica, soprattutto per la fotografia naturalistica, in cui la lunghezza focale spesso ha la priorità sull'apertura massima.

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2016 ore 16:38

E' fisica, non ci fai nulla.


Ho una mezza idea che col software si possa fare ancora molto (vedi dehaze, etc.) potrebbe esistere qualche tecnica per eliminare o almeno ridurre fortemente il flare indesiderato perché discernibile dall'immagine per caratteristiche non fisiche ma dell'immagine stessa. Quindi operare a valle del processo ottico. E il tutto potrebbe avvenire in Post Produzione in fase iniziale e poi col tempo a livello firmware sull'ottica stessa così da risultare "trasparente" (mai termine fu più azzeccato MrGreen) per l'utente.

In effetti a noi il flare risulta molto evidente nell'immagine, nel senso che poco "ci azzecca" con l'immagine nelle vicinanze (abbassamento di contrasto, aberrazioni cromatica incoerente, etc.). Un automa potrebbe accorgersi del problema? Le tecniche di elaborazione immagine ed estrazione dell'informazione all'interno del rumore hanno fatto passi ad gigante...

Che ne pensi Alessandro?

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2016 ore 16:43

Dimenticavo i grafici mtf:

400 do





400 do II





400 2.8 is usm





400 2.8 II is usm




avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2016 ore 16:48

Una cosa è certa: il 400/4 DO II è ben altra cosa rispetto al primo modello.
E se tanto mi da tanto c'è da ritenere che dalla presentazione di questa tecnologia fino a giungere alle ultimissime realizzazioni qualche miglioria siano riuscita a introdurla ... ragione per cui aspettiamo e vedremo.
Io di certo non cambierò il mio fantastico 70-200/2.8 L IS II col 70-200/2.8 DO solo per risparmiare il 45-50% in fatto di peso ... ma se alla stazza minore corrispondesse la stessa qualità o addirittura, come nel caso del 400/4 DO II, un incremento prestazionale il cambio lo faccio di sicuro ... non subito chiaramente perché preferisco attendere che il prezzo si stabilizzi, ma al momento che io riterrò opportuno il cambio lo faccio eccome!

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2016 ore 16:58

Senza contare che sempre dai test di TDP appare evidente come il 400/4 DO II abbia delle prestazioni ottiche superiori a quelle del 300/2.8 L IS e solo leggerissimamente inferiori rispetto a quelle del 300/2.8 L IS II, e quanto a flare batte nettamente il primo 300 ed è pari al secondo.
Quindi direi che ci sia da aspettarsi un 70-200/2.8 eccellente ... altrimenti, oh, ci teniamo il vecchio, che oltretutto è stratosferico, del resto mica dobbiamo cambiarlo per forza!

avatarsupporter
inviato il 20 Giugno 2016 ore 18:32

Personalmente credo che la vita ci dia poche certezze e tra queste le piu' sicure sono tecnologiche. Il progresso tecnico permette di cambiare abitudini o di rendere possibili cose prima costosissime e impossibili.
Anche l'uso della fluorite in casa Canon ha visto fare progressi sensibili. Il 500 4.5 era ottimizzato a f:6.3 e non a tutta apertura come le versioni successive a f:4. Non vedo perche' questo non dovrebbe accadere anche con la tecnologia diffrattiva. Canon sta brevettando schemi DO per i principali supertele. Da questo intuisco la tendenza a produrre tele da 6X (300 mm) a 20X (1000mm) accorciandoli e alleggerendoli di un 25% rispetto agli stessi ingrandimenti ottenuti con prima lente in fluorite artificiale.
Se anche si perdesse il 10 % di linee/mm potendo usare un 800 5.6 a mano libera, io preferirei fotografare uccelli in volo con quest'ottica a mano libera che con l'attuale versione in fluorite su cavalletto. ;-)

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2016 ore 19:25

Se la resa eguagliasse quella del 70-200mm f2.8 L sarebbe davvero una lente incredibile considerata la riduzione di dimensione e peso


Considerato che la tecnica diffrattiva è migliorata rispetto al passato è possibile che le prestazioni siano equivalenti a quelle di uno schema normale o leggermente inferiori, ma alcune cose non le possono cambiare e dipendono anche dalla focale in uso. La cosa che non possono cambiare è il profilo dello sfocato, la lente diffrattiva non ha densità uniforme per definizione e quindi lo sfocato ne risente. Su super tele si nota poco perchè lo sfocato tende ad amalgamarsi meglio, su medio tele devono inventarsi qualcosa, specie sugli zoom. Forse una sorta di filtro apodizzante che inverte la densità degli elementi diffrattive rimuoverebbe completamente il problema, al costo della luminosità t/stop però. A meno che più elementi DO si compensassero perfettamente, cosa che mi risulta difficile da credere.

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2016 ore 19:32

Proprio a partire dall'800mm Canon ha introdotto nuove tecnologie, continuando a usare la fluorite. Anzi proprio l'800mm ha aperto la strada alla drastica riduzione di peso. Anni fa avevo un bellissimo obiettivo, il 600/4. Pesava 6 kg, come il coevo 400/2.8, inusabili a mano libera. Poi con gli is, si è scesi di qualche centinaio di g, ma erano ancora inusabili a mano libera. Infine appunto l'800/5.6, geometricamente simile ad un 400/2.8, a soli 4.5kg. Questo è già usabile agevolmente a mano libera (per modo di dire, ovviamente occorre averci fatto la mano con questi bestioni, altrimenti si fanno danni).
Ora sono usciti gli is2, che hanno perso ulteriormente peso. Il 400/2.8 is2, pesa 3.850 kg. Dunque potrebbero costruire un 800/5.6 sotto i 4 kg. Ecco, da qui scendere ulteriormente di peso, addirittura di un altro 25% mi sembra difficile. Dubito riescano in tempi normali a fare un 400/2.8 o un 600/4 o un 800/5.6 da 2.9 kg, DO o meno.
Ipotizzo invece, più o meno a parità di peso, l'introduzione del moltiplicatore incorporato, penso sarebbe una innovazione non troppo dispendiosa, in tutti i sensi, ma che sarebbe graditissima a tutti gli utenti di questi bellissimi strumenti. Personalmente sceglierei un 400/2.8 con 1.4 incorporato, che con altro 1.4 esterno arriverebbe a 800/5.6, mentre con un duplicatore raggiungerebbe 1120/8, che accoppiato alle nuove macchine con più punti a f/8 sarebbe usabile a mano libera;-)

avatarjunior
inviato il 20 Giugno 2016 ore 19:42

Mi dispiace hbd non sono affatto d'accordo con te sulla crescente richiesta di qualità. È il contrario.... un tempo il 6x6 era un ripiego al banco ottico e serviva per abbattere peso e dimensioni. Poi è arrivato il 35mm per costi e praticità. ... sempre con un calo della teorica qualità finale e un crescendo di compromessi. Oggi vanno le mirrorless che saranno il futuro ma non perché lavorino meglio di una 1dx. La verità è che il tempo che ci si impiega per fare una foto vale più della qualità finale.... giusto o sbagliato non importa. Ma non mi si parli di una richiesta crescente in qualità, per l'amor di Dio!


avatarsupporter
inviato il 20 Giugno 2016 ore 19:43

Giuliano: Il 400 DO isII f:4 pesa circa il 20% in meno del 300 2.8 con 1.4X.
La prima lente DO ha un angolo di rifrazione maggiore che rende piu' corto l'obiettivo: questo riduce il peso rispetto alla stessa focale con prima lente ED o in fluorite.

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2016 ore 19:48

300/2.8is2 e 500/4is2 non hanno però beneficiato di riduzione di peso del 25% come 400/2.8 e 600/4 dunque proprio 300/2.8 e 500/4 possono dimagrire ulteriormente, 400/2.8, 600/4 e un ipotetico nuovo 800/5.6 invece dubito così tanto

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2016 ore 21:44

Io credo che la riduzione di peso, in sé, non sia un problema ... semmai il problema è quanto ci costerebbe questa riduzione.
Assodato infatti che nella costruzione della struttura dell'obiettivo potrebbero tranquillamente adoperare il Titanio, invece del solito Ottone, se così facessero già potrebbero abbattere i pesi (della struttura) del 50% aumentandone pure, nel contempo, la rigidità strutturale.
Se poi certi particolari invece che in metallo li costruissero in fibra di Carbonio il risparmio di peso potrebbe essere anche molto più sensibile, si potrebbe ipotizzare insomma anche un risparmio nell'ordine del 60 se non addirittura del 70%, e a questo punto il nocciolo duro del problema sarebbe solo il peso del vetro che però potrebbe essere abbassato con la riduzione del numero degli elementi, anche se è difficile pensare che si mettano a ridefinire da capo tutte le architetture ottiche, oppure con l'adozione di un sempre maggior numero di lenti DO ... che di fatto pesano poco o nulla.
Detto in altre parole non credo sia impossibile realizzare un 600/4 DO o un 800/5.6 DO che pesino ognuno meno di tre chili ... l'unico vero (e aggiungerei gigantesco) problema è cercare di stabilire quanto verrebbe a costare un obiettivo del genere Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 20 Giugno 2016 ore 23:06

Una delle ragioni per cui le ottiche con tecnologia DO consentono una riduzione del peso (e della lunghezza) è che combinando opportunamente delle lenti DO (per numero, forma, e posizione all'interno dello schema ottico) si riescono a contenere le aberrazioni cromatiche, mentre in uno schema ottico tradizionale sarebbe necessario un numero maggiore di lenti, per ottenere la medesima correzione.

Qui spiegano maggiormente in dettaglio la questione:

cpn.canon-europe.com/content/education/technical/canon_do_lenses.do?pa

"By combining a refraction optical element and a multi-layered diffractive optical element, colour aberrations can be cancelled out. Colour aberration compensation was previously done by combining convex and concave lenses but it can now be done by using only convex lenses. This makes it possible to make the power of each element group weaker, thereby permitting effective correction of other aberrations besides colour. Moreover, by partially changing the period (spacing) of the gratings, it is also possible to achieve an effect identical to that of an aspherical lens, making it possible to compensate for spherical aberration."

cpn.canon-europe.com/content/education/technical/canon_do_lenses.do?pa


avatarjunior
inviato il 20 Giugno 2016 ore 23:45

Se il Canon EF 70-300mm f/4.5-5.6 DO IS USM costa circa 1000€ in piu della versione non DO immagino che il 70-200 f2.8 L iS DO superi abbondantemente i 3000€

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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