| inviato il 05 Giugno 2016 ore 7:39
Tornando agli Italiani......basta guardare come e se fanno la fila.
Un giorno , con un amico,mi trovai all'aeroporto di Rio de Janeiro per imbarcarmi e tornare in Italia. C'erano le varie Compagnie .....Air France....Pan Am....British Airways.....Lufthansa....
e poi la Alitalia.
Tutti in fila tranne che nella nostra dove la disposizione era ad arco e , a forza di spingere, una ragazza venne calpestata ed arrivò la Croce Rossa.
Noi Italiani, all'estero, ci riconosciamo sempre e sempre siamo riconosciuti.
Mi viene in mente una scena in un supermarket durante la Guerra del Golfo......
un signore che aveva comprato tutte le bottiglie di olio e non ne lasciava una agli altri dietro di lui ( qui ad Ivrea)......dovette intervenire il personale che poi mise il cartello non più di quattro.....
Che il popolo Italiano sia individualista all'estremo......è una scoperta dell'acqua calda.
Non c'è bisogno di scomodare illustri psichiatri,basta guardarsi intorno. |
| inviato il 05 Giugno 2016 ore 9:02
eh massimiliano  quello sarà il profondo sud che ci fa vedere meglio queste caratteristiche, anche perchè dove lo stato manca è inevitabile il crearsi di altre forme di "protezione" e gruppetti sociali che si fanno i vantaggi loro a discapito di tutto e tutti.
Giuliano, io tengo sempre ben presente la storia del mio bisnonno nato nel 1892, orfano di padre in giovanissima età si smazza per fare il liceo con quelle che erano le regie borse di studio. Incomincia a studiare per diventare avvocato e tac, prima guerra mondiale XD ovviamente richiamato e se la fa tutta (almeno come sott'ufficiale e non come soldatino semplcie). Finisce la guerra si laurea, inizia a lavorare, sposandosi e facendo tre pargoli e arriva il fascismo. A lui il fascismo non gli garbava manco per niente e nonostante lo osteggiassero, minacciassero, affamassero ed alla fine mettessero in galera come "pericoloso elemento antifascista", resto coerente con a sua idea. Poi lo mandano al fronte perchè era comunque un veterano esperto e fa quello che deve come soldato, ma durante tutti quegli anni ha sempre scelto, pagandone le conseguenze, di essere contro la dittatura e quello che voleva era pace e lavoro per tutti.
Sull'essera maleducati nelle piccole cose è una costante. Avevo un amico che andava a curarsi in francia e lo accompagnavo spesso, nelle loro corsie c'erano dei baracchini con dentro di tutti, spazzolini, pantofole, pigiami eccetera. Potevi fondamentalmente arrivare li nudo e grazie a quelle cose messe li, incustodite e di libero accesso, sistemarti dignitosamente durante la degenza. In una corsia italiana quanto durerebbe? Prima si fregnao tutto quello che c'è e poi pure il carrellino !
Il problema è che non abbiamo proprio senso del sociale e del comune, "la cosa pubblica" che ci appartiene la trattiamo come non ci riguardasse, qui al sud particolarmente puoi vedere scene del genere: Chi abita nei "vasci" napoletani tende a spazzarsi davanti all'ingresso di casa il vicolo, pulisce tutto, passa la candeggina e se lo sistema per una distanza di circa 5 metri quadrati dalla porta, se passando lo sporchi ti rimprovera pure, ma uscito da quei cinque metri non gli riguarda più e si comporta come il più maleducato degli avventori.
Sono convinto però che una città come Napoli, quando ci sarà lavoro e lo stato sarà veramente presente, tornerà ad essere una delle più belle ed importanti città europee, perchè ha gli stessi problemi che aveva New York negli anni settanta ed anche lo stesso spirito. ( almeno spero) |
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