| inviato il 09 Febbraio 2016 ore 8:54
“ Grazie delle dritte analogiche. Penso che acquisterò due rullini di varie pellicole e mentre faccio esercizio con la macchina scelgo quella che mi piace di più. „ Le differenze che noterai saranno dettate da esposizione, sviluppo e dalla particolare situazione più che dalla pellicola stessa... a meno di mettersi a fare test rigorosi. |
user86925 | inviato il 09 Febbraio 2016 ore 22:48
“ Cosa mi interessa, cosa lavora dentro di me per fare di me ciò che sono, quali sono i miei demoni, che cosa mi attrae, che cosa mi fa incazzare, che cosa mi fa prendere una posizione, quali sono le esperienze primarie che hanno deciso il percorso, quali ricordi sono più vividi? „ mi piace molto leggerti e ti ringrazio per la condivisione del tuo progetto, credo che con la motivazione giusta si riesca a creare un buon lavoro e viste le premesse sicuramente lo farai “ Ha ragione quel mio amico che dice che sei creativo non se hai molte possibilità ma poche, se hai molti vincoli, molti limiti da gestire. „ vero, la creatività è impregnata nell' atto irripetibile e nei momenti frenetici che spesso compaiono alla presenza di limiti (limiti di tempo, spazio, materiali, danaro, etc etc) “ Grazie delle dritte analogiche. Penso che acquisterò due rullini di varie pellicole e mentre faccio esercizio con la macchina scelgo quella che mi piace di più. „ a mio parere meglio scegliere già un emulsione ed un suo sviluppo, senza perdersi nel labirinto infinito delle molteplici possibilità, Roby02091987 ti ha ben consigliato, parti dalle sue indicazioni per la pellicola e scegli quale sviluppo abbinarci... |
| inviato il 10 Febbraio 2016 ore 11:41
riguardo la pellicola, qualche suggerimento molto rapido: se vuoi risparmiare, le kentmere 100 e 400 sul sito ars-imago vengono 3€ a rullino da 36 pose. Sono sempre fabbricate dalla ilford/harman, quindi la qualità è assicurata. Alcuni sostengono che siano le vecchie emulsioni fp4 e hp5 NON plus. Idem le ilford pan. Anche le rollei rpx dovrebbero essere simili. Se preferisci pellicole famose, della quali si è scritto, parlato, studiato di tutto di più, kodak trix e ilford hp5+ sono quelle che fanno per te se vuoi un look un filo vintage*, se invece preferisci un look più moderno (e minore grana), ci sono delta 400 e t-max 400. Se scatti tanto, le kodak vengono vendute anche in bobina da 17 o 30 metri. Con una bobinatrice ti fai da te i rullini della lunghezza che vuoi e risparmi parecchio. *anche qui, dipende da come viene trattata la pellicola (esposizione, sviluppo, stampa). Potresti anche non vedere affatto differenze o vedere differenze dovute esclusivamente allo sviluppo. |
| inviato il 10 Febbraio 2016 ore 12:49
@Roby02091987: ieri sera spulciavo pagine su pagine web proprio a riguardo delle pellicole per foto bn. Ti dirò che, anche vista la mia inesperienza, ero già orientato alle hp5+ o le trix. Mi stavo anche informando circa i filtri: tu li usi? Se sì, puoi eventualmente consigliarmi alcuni filtri con cui partire? Tieni conto che scatterò alla sensibilità nominale (400) e l'obiettivo sarà o un f2 o un f2.8. |
| inviato il 11 Febbraio 2016 ore 1:12
in questa fase non ti consglio di usare un filtro, prendi prima confidenza con la pellicola e poi con lo sviluppo. se invice lo vuoi proprio, allora prendi un giallo leggero per iniziare, quello classico è della Kodak. Tendenzialmente ti aggiunge un po di contrasto, leggibilità nel cielo e migliore incarnato. più il cielo è sereno e maggiore è l'effetto del filtro. |
| inviato il 11 Febbraio 2016 ore 8:22
I filtri, almeno all'inizio, sono un "voler mettere troppa carne al fuoco". Come effetto, in generale, si può dire che schiariscono il loro colore e scuriscono il loro opposto. Io uso il giallo abbastanza spesso e, col contagocce, il rosso. Se proprio vuoi partire con un filtro, io ti consiglierei il giallo (y2) che rende le immagini più "naturali", inoltre dato che toglie uno stop di luce, può tornare utile per scatti a TA quando c'è tanta luce ambientale. Il rischio, almeno all'inizio, è avere troppa roba, non capirci nulla e finire per fare le cose a casaccio o lasciare tutti i filtri nel cassetto . |
| inviato il 11 Febbraio 2016 ore 9:19
Ragazzi, grazie mille per i consigli (ne farò tesoro) e la pazienza Da principiante spero che l'esposimetro della M6 sia preciso così da non buttare troppi scatti. Magari per i primi due rullini mi porto dietro la nikon digitale così confronto le letture esposimetriche a parità di condizioni (apertura, ISO, etc). Più avanti comunque l'idea è di ricorrere all'esposimetro solo se indispensabile. Vorrei fare esperienza delle principali condizioni di luce ed andare in manuale il più possibile. |
| inviato il 11 Febbraio 2016 ore 9:57
Difficile confrontare la lettura di un esposimetro a ponderata centrale tarato sul grigio medio con un esposimetro RGB tarato su quel particolare sensore . Potrebbe portare risultati errati, meglio assicurarsi che quello della leica sia tarato ed usare quello. “ Più avanti comunque l'idea è di ricorrere all'esposimetro solo se indispensabile. Vorrei fare esperienza delle principali condizioni di luce ed andare in manuale il più possibile. „ Questo non è "andare in manuale", ma andare a casaccio. La regola del 16 che ti proponi di usare lascia il tempo che trova e restituisce nella migliore delle ipotesi un'indicazione di massima approssimativa, che se ti va bene ti fa ottenere un risultato decente. Per esporre come si deve e/o ottenere il risultato che cerchi, un esposimetro è fondamentale, come è fondamentale saperlo usare ed interpretare. Se la tua idea di foto è molto "point and shoot", l'esposimetro integrato fa il suo lavoro. |
| inviato il 18 Febbraio 2016 ore 12:24
La macchina è arrivata e così pure l'obiettivo. La M6 l'ho presa qui sul mercatino, trovandomi molto bene: è in ottimo stato e fresca di revisione. Per l'obiettivo non è stato semplice. Alla fine ho optato per uno zeiss 35/2.8 c biogon in condizioni perfette che ho preso all'asta su ebay ad un prezzo particolarmente buono. La preferenza era per Leica, ma ho preso atto che non avevo le idee chiare sul tipo di lente ( asferica, pre-asph, etc) mentre i soldi necessari erano comunque tanti. Così ho preferito fare una scelta più consapevole in futuro e intanto cominciare a scattare con qualcosa di abbordabile e di buona qualità. Confesso che la prima impressione che mi ha lasciato la M6 è notevole. Devo praticamente auto convincermi che si tratta un oggetto di 30 anni, perché quando la maneggi sembra fatta ieri. La meccanica appare così fluida e precisa. Non so come mi troverò con l'esposimetro, spero di non frustrarmi troppo, ma il telemetro mi sembra un sogno. Io scatto lento e spesso in manuale: con la D810 è tutto uno zoomare col live view, perché col mirino non ci fai nulla. Qui la storia è ben diversa... L'HP5+ è caricato, adesso ho la mia Monochrom d'annata per lavorare al mio progetto! www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1712328&l=it |
user5164 | inviato il 18 Febbraio 2016 ore 13:34
per l'obiettivo hai scelto benissimo, la serie degli zm e' spettacolare, avevo il 25 sulla m4p, una resa da favola, e veste benissimo sulla leica nera ottima scelta per la pellicola che e' la mia 400 preferita, ma te lo devo dire faarla sviluppare da terzi equivale a castrarla |
| inviato il 18 Febbraio 2016 ore 14:10
Probabilmente è così. Per ora intanto inizio e chissà che non mi venga l'urgenza del fai da te! |
user86925 | inviato il 18 Febbraio 2016 ore 22:14
hai fatto un ottimo acquisto, sia per il corpo che per la lente... hai in mano l' apice della qualità costruttiva meccanica, però controlla la taratura del telemetro ad infinito (con il telemetro che collima ad infinito, basta l' antenna su un tetto distante 50m, la tacca sull' ottica deve trovarsi ad infinito) ed anche alla minima distanza di messa a fuoco (con il telemetro che collima a 0,7m la tacca sull' ottica deve trovarsi a 0,7m). Nel caso qualcosa non combacia, non è nulla di grave, è sufficiente una semplice taratura che però è meglio farlo fare ad un tecnico, ma nel frattempo puoi continuare ad usarla. L'esposimetro nella sua essenzialità è semplice da usare, i triangolini (pensati come la punta di una freccia) indicano anche il verso di apertura del diaframma (sottoesposizione triangolo di sx -> apro diaframma, sovraesposizione triangolo di dx <- chiudo diaframma). Ricorda che la lettura esposimetrica è uno spot centrale, ampio, praticamente legge su quel pallino bianco disegnato sulla tendina che vedi quando togli l' ottica, ecco tieni a mente il diametro di quel pallino e la sua proporzione rispetto al fotogramma sapendo che tutto quello che ne resta fuori (anche una forte luce) non viene tenuto in considerazione dalla lettura esposimetrica, cercando di puntare un grigio medio dalla composizione (che può essere una giacca rossa, l' asfalto, un cassonetto, l' erba). Il palmo di una mano ad esempio è più chiaro di circa 1 stop del grigio medio. quando le condizioni di luce sono critiche, con le dovute accortezze, ad es. appoggiando la spalla o trattenendo il respiro si riesca a scattare anche con 1/8 di sec, in rari casi anche 1/4 di sec con un 35mm. con i primi rulli esultare per 1-2 scatti riusciti ad ogni rullo è normale, poi più gli scatti saranno meditati e maggiori saranno soddisfazioni. |
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