| inviato il 30 Gennaio 2016 ore 23:33
la seconda che hai detto. Ci sono sicuramente cultori degli aggettivi in titolo riferiti agli obiettivi, ma è altresì probabile che anche tra di loro non tutti diano lo stesso significato a questi aggettivi. è per questo che ti proponevo un'eventuale definizione di quei termini riferiti ad una figura piana. Nessuna definizione, nessuna intesa comune, al massimo una fratellanza in cui il vero punto d'unione è il feticismo per una certa lente. |
| inviato il 30 Gennaio 2016 ore 23:53
Quello che solitamente viene definito come "tridimensionalità" di un immagine, è l' insieme di più fattori oltre alla pdc molto ridotta è anche un insieme di soggetto, luce, ambiente. Poi magari certi obiettivi, per doti di una particolare progressione dello sfocato e/o colori, microcontrasto esaltano maggiormente questo effetto, ma non è solo una questione ottica. |
| inviato il 31 Gennaio 2016 ore 0:02
io non me lo spiego ancora ma... penso nel mio caso sia andata così: dopo un utilizzo di lenti canon (non L e superluminose però) sigma tamron per qualche anno,sono capitato per caso circa nel 2010 sul forum fredmiranda nella sezione "alternative gear" dove c'erano discussioni su materiale Zeiss Leica etc insomma ciò che non era Canikon , e rimasi "folgorato" da certe foto e sopratutto di un utente in particolare,ricordo ancora il nick "Denoir",che usava prima 5d2 con ottiche zeiss come l'85/1.4 e zeiss contax (forse addirittura una con baionetta rollei tipo il distagon 35/1.4 HFT), poi è passato ad usare leica M9 e tutta una serie di bendidio di lenti dedicate sempre fisse luminose ecco da allora sono un invasato di quel tipo di materiale,purtroppo economicamente arrivo solo alle zeiss o contax zeiss o canon L, Leica nada, ma in quelle foto notavo qualcosa di diverso e forse ora ogni volta che vedo una foto scattata con quel materiale in particolare, il mio cervello si fà ingannare vedendo tridimensionalità,ariosità |
| inviato il 31 Gennaio 2016 ore 0:17
“ il mio cervello si fà ingannare vedendo tridimensionalità,ariosità „ Esatto. Alla fine è una semplice percezione. Una foto può sembrare tridimensionale a me e non ad un altro e viceversa. Ci sono varie tecniche anche di post produzione per aumentare questa "percezione" agli occhi di chi la guarda.. ma alla fine è il nostro cervello che comanda. Io credo molto in questa cosa comunque. In certe foto, soprattutto con formati piu grandi è piu facile notarla. Un piccolo esempio dove in alcune si nota: www.flickr.com/photos/68344820@N07/albums/72157627800477689/with/72786 Lo sfocato fa moltissimo. Ma dev'essere morbido e graduale. Se lo stacco è netto, ciao.. si perde tutto |
| inviato il 31 Gennaio 2016 ore 0:36
Provo a dire la mia. Posto che una fotografia si osserva su un supporto piano, essa é la riproduzione di una scena tridimensionale. Ciò detto, questa riproduzione può riprodurre in maniera più o meno marcata la tridimensionalità di quanto ripreso. Mi appare evidente che in tale "riproduzione" intervengono anche fattori soggettivi ma credo sia altrettanto evidente che vi siano ottiche/sensori che oggettivamente amplificano maggiormente questa percezione. Io credo che Leica, assieme alle sue ottiche, si ponga in tale condizione. Poi, é possibile che sia io che vedo cose che non ci sono ma, da scettico e con l'esperienza che arriva a cinquant'anni di fotografia, mi appare legittimo dubitarne. Ad esempio in questo banale scattuccio: www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1645151 percepisco una tridimensionalità che le mie Nikon non mi trasmettono con nessuna delle mie numerose ottiche. PS sottolineo che ho usato termini come "percepisco" con tutte le ovvie implicazioni del caso. |
| inviato il 31 Gennaio 2016 ore 0:48
Anche io faccio parte degli scettici. Mi sembra che la differenza vera , per es. il gatto sopra. sia data dal bokeh morbido, sfumato che quando degrada da una sensazione di profondità tridimensionale. In ogni caso mi piacciono molto le foto del Sigma Art linkato prima |
| inviato il 31 Gennaio 2016 ore 1:02
Paolo, é evidente che i "mezzi" che un ottica ha per "riprodurre" la tridimensionalità sono parametri ottici quali, ad esempio, la morbidezza dello sfuocato ma é proprio la capacità di alcune ottiche di combinare al meglio questi fattori per generare, in chi osserva, la percezione di maggior tridimensionalità la "dote" che le differenzia dalle altre. |
| inviato il 31 Gennaio 2016 ore 1:35
sono d'accordo |
user3834 | inviato il 31 Gennaio 2016 ore 1:37
Con un 50 mm


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user3834 | inviato il 31 Gennaio 2016 ore 1:45
Con un 135 mm


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| inviato il 31 Gennaio 2016 ore 11:48
Negli scatti postati da Blackdiamond credo sia evidente che la terza, complice anche il punto di ripresa e la prospettiva conseguente, fornisca una sensazione di tridimensionalità che le altre non danno. |
user3834 | inviato il 31 Gennaio 2016 ore 11:59
Quella è esageratamente tridimensionale grazie proprio alla composizione, nelle altre è solo un gioco legato allo sfocato della lente e alla luce ed è ovviamente meno percepibile. |
| inviato il 31 Gennaio 2016 ore 12:03
Se guardo una foto in bianco e nero di Ansel Adams, stampata non a video, ho tutte quelle sensazioni sopracitate. Beppe |
| inviato il 31 Gennaio 2016 ore 12:12
OK, è evidente che un soggetto posto in primo piano perfettamente a fuoco su uno sfondo sfocato, magari in particolari condizioni di luce crei nella nostra percezione un surrogato di effetto 3D. La mia domanda è un'altra: supponiamo di fare una ventina scatti utilizzando in forma anonima ottiche di differente marca, dello stesso soggetto, con identiche regolazioni ecc. ecc., secondo voi quale è la ragionevole possibilitá di riuscire ad individuare la foto scattata con l'ottica di marca XYZ tra tutte le immagini ? Spero che "mi ho spiegato!!!!!" |
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