| inviato il 20 Dicembre 2015 ore 20:32
Va te che topic, proprio oggi ne ho bevuti un paio. Sono partito col giapponese Nikka from the barrel, dolce, con sentore di vaniglia in primo piano. Sono passato poi al torbato Kilchoman Machir Bay del 2015. Finalmente la botta di torba si sente mica male. Adoro il copertone bruciato da sbevazzare |
| inviato il 20 Dicembre 2015 ore 20:41
Grazie! |
| inviato il 20 Dicembre 2015 ore 20:41
Guido, mi permetto un paio di suggerimenti. Dopo del Nikka prova Yamazaki o Hakushu, quando avrai finito il Machir Bay e vuoi continuare con Kilchoman evita assolutamente il Port Cask (etichetta amaranto) e prendi l'Original Single Cask (etichetta verde) |
| inviato il 20 Dicembre 2015 ore 20:53
Ciao Josh, in realtà ero da amici che hanno il pallino del whisky. Io solitamente non sono un intenditore, mi piace a volte, soprattutto fare dei confronti con il torbato che sento in alcune scotch ale dato che mi considero in tutto e per tutto affine alla birra, sia da amatore/bevitore che lavorativamente parlando. Tornando al discorso, il Nikka non mi è dispiaciuto, mi pare fosse un blend, non un single comunque. Non è il mio genere in qualunque caso, troppo "dolce", preferisco i sapori decisi. Diverso invece lo scozzese (Etichetta blu) che nonostante non sia proprio "catrame" come gli Ardbeg va giù che è una bellezza. Meno estremo del primo, ci ho trovato una puntina di dolce nel mezzo, che tornava però fumosa e terrosa nel finale. |
| inviato il 20 Dicembre 2015 ore 21:09
Ciao Guido, in realtà la produzione della birra e quella dello scotch whisky è molto molto simile, almeno nelle prime fasi della produzione. Mi riferisco al processo di maltazione dell'orzo e al mashing, all'infusione. Successivamente si differenziano ma non di rado, alcuni produttori di whisky anche famosi, mi riferisco a Bowmore, producono anche un'ottima birra che in Italia non è facile procurarsi. |
| inviato il 20 Dicembre 2015 ore 21:19
Ciao Josh, si infatti, leggevo qualche mese fa del processo di produzione del whisky, e trovavo per l'appunto le medesime basi, concetti, anzi, procedimenti che utilizziamo anche noi. Purtroppo non conosco Bowmore. Io piuttosto ho il pallino del torbato da quando anni fa provai la Traquair House Ale, che nonostante non sia l'esempio più vicino ad un whisky, ha un retrogusto di torba che ne fa assieme al resto dei sentori una birra veramente ottima. |
| inviato il 20 Dicembre 2015 ore 21:44
Non è come Ardbeg ma anche Bowmore è una delle distillerie nella patria del torbato: l'isola di Islay. Lì dove c'è Kilchoman, Bruichladdich, Lagavulin, Laphroaig, Bunnahabhain, Caol Ila e la stessa Ardbeg. |
| inviato il 21 Dicembre 2015 ore 11:08
Comunque ad un primo assaggio ti rendi conto di come solo provando i vari distillati si ha la possibilità di affinare il palato e cominciare a capite le differenze. Comincia ad entrare nello spirito di una nazione, nelle sue differenze geografiche. I whisky occidentali, quelli delli isole, all'inizio apparentemente scontrosi e burberi ma caldi ed avvolgenti e ricchi di sfumature, poi quelli dello spyeside più composti e tradizionali, per poi scendere verso sud dove i paesaggi classici delle lowlands e dei borders creano whisky più regolari e oserei dire delicati. Eppoi diciamolo oltre che buoni sono anche begli oggetti da avere e degustare nel tempo, riscoprendoli a distanza di tempo. Stefano |
| inviato il 21 Dicembre 2015 ore 11:44
Ciao Stefano, hai centrato perfettamente il bersaglio dell'affascinante mondo del distillato. A differenza degli altri, cognac, armagnac, rhum e gli altri, il whisky è il mondo più esteso, quello che più permette di spaziare. Ti do due, tre anni al massimo, e quando avrai terminato le opzioni di più facile reperibilità, per continuare ad affinare il palato, per soddisfare la curiosità e per allargare gli orizzonti, sono sicuro che mi racconterai che vai anche tu a "far la spesa" su Scotchwhiskyauctions.com |
| inviato il 21 Dicembre 2015 ore 18:51
Ma su Scotchwhiskyauctions.com possono comprare tutti? Potresti dirmi come funziona? Grazie mille Dario |
| inviato il 21 Dicembre 2015 ore 19:22
www.scotchwhiskyauctions.com/ Ciao Dario, quello è il link della Home Page. Aperto il link ti apparirà evidente il tasto "Click here to create an account". Una volta che hai il tuo account potrai partecipare alle aste che una volta al mese vengono organizzate. L'account costa (per sempre) 5 sterline. All'apertura, la casa d'asta ti manda una mail di avviso. Tu vai sul sito e scorri i lotti in vendita. Se c'è un lotto che ti interessa fai la tua offerta... naturalmente funziona come una normalissima asta: offerta, rilancio sull'offerta e così via. Al termine del tempo a disposizione, chi avrà fatto l'offerta maggiore si aggiudica il lotto. Credo che ci sia il bisogno di specificare che il prezzo indicato è in sterline (rapporto 1 sterlina= circa 1,40 euro) e che la casa d'asta prende la provvigione del 10% in aggiunta al prezzo di aggiudicazione. Comunque è tutto spiegato molto bene nel menù alla voce Buying/Selling La prossima asta inizia alle 21 del 25 dicembre e termina alle 21 del 3 gennaio. |
| inviato il 21 Dicembre 2015 ore 20:10
Grazie per la spiegazione Comprando su ebay, si potrebbe incappare su bottiglie contraffatte. Immagino che su questo sito si abbia la certezza di acquistare una bottiglia originale, vero? Dario |
| inviato il 21 Dicembre 2015 ore 20:18
esatto. Le bottiglie non sono della casa d'aste ma di persone esterne al sito che vendono. Potrei essere anche io un venditore, tu, qualsiasi altra persona... loro sono gli intermediari, ricevono le bottiglie in sede e organizzano l'evento. E' chiaro che non metterebbero mai in vendita una bottiglia contraffatta per il 10% di una provvigione. |
| inviato il 22 Dicembre 2015 ore 19:23
Io pian piano sto scoprendo un mondo....fatto di legni e torba..di botti e alambicchi...di invecchiamenti, malto e soldi...perché effettivamente per prendere certe bottiglie bisogna mettere mano al portafoglio. Ma è vero che si può bere qualcosa di buono anche restando a cifre molto più accessibili. Stefano |
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