| inviato il 11 Giugno 2015 ore 16:12
Non abbiamo messo nessuna focale arrangiata. Cosa intendi esattamente? Non capisco bene che confronto intendi fare se non di distanza tra il piano più vicino a fuoco sufficiente e quello più lontano: i soggetti sono tagliati in modo molto differente... |
| inviato il 11 Giugno 2015 ore 16:15
“ Invece tra apsc 50 1.8 e FF 85 1.8 quale avrà meno PDC? „ Tra APS-C 50 mm e FF 80 (non 85) mm entrambi a 1.8 avrà meno PdC il FF. L'uguaglianza delle PdC l'avresti infatti con il FF a f 2.8. E quella di livello di rumore l'avresti con il FF a 256 e l'APS-C a 100 ISO. Infatti l'area del FF è 1.6^2 (2,56) volte quella dell'APS-C. Vuol dire che la quantità di luce che arriva sul sensore FF è 2,56 volte maggiore a pari esposizione e quindi il livello di rumore diverso è dovuto ad un'amplificazione del segnale maggiore caratteristica dei formati più piccoli "a pari tecnologia". |
| inviato il 11 Giugno 2015 ore 16:19
@Alesmarcioni: perdonami, ma non e` una questione di fede, a cui si e` liberi di credere o non credere, e` questione di matematica. Premesso che il piano di messa a fuoco e` uno e uno solo, ed e` appunto un piano (quindi una cosa che fisicamente non ha spessore), cio` che si dichiara "a fuoco", in realta`, o e` davanti o e` dietro al piano stesso, e quindi e` percepito a fuoco anche se non lo e` realmente. Piu` ingrandiamo un'immagine e piu` cio` che percepiamo a fuoco ci appare sempre piu` sfocato, e questo e` vero a meno che altri fattori, come esempio il potere di risolvenza dell'ottica, la dimensione e la densita` dei pixel del sensore, non subentrino prima (cosa tanto piu` probabile quanto la focale e` corta o il soggetto e` distante). Un'immagine generata da un sensore piccolo e` probabile (ma non certo) che venga ingrandita piu` di una che viene da una FF. Piu` ingrandisci e piu` il cdc deve essere piccolo. Come hai visto, nella formula proposta da Pdeninis per il calcolo della distanza dell'iperfocale, il cdc compare (ed e` al denominatore). La pdc dipende dall'iperfocale secondo una formula che trovi facilmente in rete. In un cellulare e` sempre tutto a fuoco in quanto generalmente l'ottica e` un grandangolo e anche perche` fa foto viene rivista sullo schermo del cellulare stesso. Ciao Ale. |
| inviato il 11 Giugno 2015 ore 16:22
“ In un cellulare e` sempre tutto a fuoco in quanto generalmente l'ottica e` un grandangolo e anche perche` fa foto viene rivista sullo schermo del cellulare stesso. „ Hai dimenticato qui il "pezzo forte": sopratutto perché il sensore del cellulare è molto più piccolo di quello di una reflex. Più piccolo è il sensore maggiore è la PdC in immagini di uguali dimensioni osservate dalla stessa distanza. Tra immagini di diversa dimensione il confronto NON È AD ARMI PARI. La foto ingrandita di più da sensori uguali avrà sempre meno PdC. |
| inviato il 11 Giugno 2015 ore 16:25
“ Ma siamo sicuri che nella formula occorre mettere la focale 'arrangiata' al sensore? „ Nella formula occorre considerare la focale dell'obiettivo, che e` appunto caratteristica dell'obiettivo e non dipende dal sensore. La dimensione del sensore entra nella formula, come ti dicevo, indirettamente attraverso il cdc secondo la relazione: sensore piccolo -> maggiore ingrandimento -> necessita` di cdc piu` piccolo -> iperfocale piu` grande (o pdc ridotta). EDIT: dimenticavo di dire una cosa importantissima: questo, ovviamente, a parita` di focale. E` chiaro che se fotografo una casa riempiendo il frame, a parita` di distanza dalla casa, con un aps-c usero` una focale inferiore rispetto a una FF, e quindi avro` una pdc maggiore. Questo effetto compensa, e a volte supera, la necessita` di considerare un cdc piu` piccolo (ed e` per questo che generalmente si dice impropriamente che i sensori piccoli hanno maggiore pdc). |
| inviato il 11 Giugno 2015 ore 16:27
“ Hai dimenticato il "pezzo forte": „ In realta` non l'ho dimenticato: era quello che malamente ho provato a spiegare con: " Un'immagine generata da un sensore piccolo e` probabile (ma non certo) che venga ingrandita piu` ". Grazie comunque per la precisazione. |
| inviato il 11 Giugno 2015 ore 16:36
La situazione che determina una minore PdC nel formato maggiore è quella a focali equivalenti. In questo caso l'APS-C ha al numeratore la focale minore * fattore di crop (che diminuisce il CdC rispetto al FF), mentre il FF ha la focale minore * fattore di crop ^ 2 (proprietà distributiva dell'elevamento a potenza rispetto alla moltiplicazione). A denominatori uguali. Quindi a focali equivalenti e pari diaframma il formato più grande ha sempre meno PdC. |
| inviato il 11 Giugno 2015 ore 16:38
Ale.c Lo so, l'ho letto. “ Un'immagine generata da un sensore piccolo e` probabile (ma non certo) che venga ingrandita piu` di una che viene da una FF. „ Da qui sembrerebbe che dipenda in realtà dal diverso ingrandimento. Tra l'altro mancava nella sintesi finale; poteva in conclusione sembrare ininfluente. Invece tutte le altre condizioni si possono uguagliare: e a condizioni uguali è proprio la dimensione del sensore a determinare la diversa PdC. |
| inviato il 11 Giugno 2015 ore 17:05
@Ale.c Se intendo invece riempire l'inquadratura su FF con la stessa casa che riempiva l'APS-C, senza cambiare lente, mi devo avvicinare; ad un certo punto troverò un'inquadratura esattamente uguale, con stessa PDC. Giusto? QUI altre info sul tema Ciao Stefano |
| inviato il 11 Giugno 2015 ore 17:35
dunque riepiloghiamo e spero di non scrivere cacchiate: se io guardo una foto stampata ad esempio in 24x36cm e la guardo ad una distanza predefinita (che sò, 50cm) la profondità di campo varia in funzione di: - la focale utilizzata, espressa in mm; - il diaframma utilizzato, espresso in F1/n; - il piano di messa a fuoco, espresso in cm o mt di distanza dal sensore facciamo una foto a pari angolo di campo , ovvero pari inquadratura e stesso piano di fuoco. - scattando con un sensore FF ho un piano di 24x36mm esposto, e nella stampa lo ingrandisco di 10 volte. - scattando con un sensore APS-C ho un piano grande la metà e nella stampa dovrà ingrandirlo di 20 volte per avere la stampa di 24x36cm - scattando con un sensore 4/3 ho un piano grande 1/4 della superficie del Full Frame, dovrò ingrandirlo 40 volte e così via. la risoluzione del sensore ci permetterà di avere più o meno dettaglio a parità di stampa. per avere lo stesso angolo di campo e la stessa distanza dal soggetto dovrò usare focali diverse in base al sensore. rispettivamente, se uso un 85mm per sulla fullframe, ottengo lo stesso angolo di campo con un 50mm su APS-C, e lo stesso con un 24mm su 4/3. variando la focale ma non la distanza dal soggetto, aumenta la profondità di campo al diminuire della focale. variando la distanza dal soggetto ma non la focale, aumenta la profondità di campo all'aumentare della distanza. |
| inviato il 11 Giugno 2015 ore 17:36
“ ad un certo punto troverò un'inquadratura esattamente uguale, con stessa PDC. „ Beh, in realtà non arriverai ad un'inquadratura esattamente uguale, anzi: avvicinandoti cambi il punto di ripresa, e quindi cambia la prospettiva. Anche la profondità di campo varierà perché sebbene tu non abbia cambiato la lente - e quindi la focale - né tanto meno il diaframma, ti sei avvicinato al soggetto, e quindi hai ridotto la pdc. |
| inviato il 11 Giugno 2015 ore 17:56
“ Avrà meno PDC (quindi più bokeh) un 50 1.8 montato su ff o un 85 1.8 su apsc? Ovviamente parlando a TA „ A parte le nozioni tecniche sicuramente molto utili perché penso che per fare delle belle foto bisogna conoscere come si comporta una determinata focale, soprattutto nel ritratto, penso che specialmente in APS-C l'alternativa all'85mm non sia il 50mm bensì un'ottica intermedia ovviamente di buona qualità. Io circa tre anni fa mi sono comprato un 50mm f/1.4 e credo di non averci mai fatto un ritratto, l'ho usato un paio di volte per fare delle foto in strada e nient'altro, tanto che a volte penso persino di regalarlo |
| inviato il 11 Giugno 2015 ore 18:00
“ in APS-C l'alternativa all'85mm non sia il 50mm bensì un'ottica intermedia ovviamente di buona qualità. „ Il problema è che alcune case un'ottica intermedia non la offrono, o se lo fanno sono ottiche specialistiche non destinate all'APS-C/DX (penso al Nikkor 58mm f/1.4, per il costo, o al Tamron 60mm f/2.0 macro (non costruito in primo luogo, come tutti i macro, per i ritratti)). EDIT: vedo che la Tamron pubblicizza il 60mm come “ Unico e veloce per il ritratto e la macro „ , ma rimango della mia idea, che un'ottica macro 1:1 sia specialistica. |
| inviato il 11 Giugno 2015 ore 18:04
@Daniele, hai messo tanta carne al fuoco... Allora, iniziamo col dire che che le due ultime affermazioni sono vere, mentre: i fattori di ingrandimento che hai indicato non sono esatti. Se è vero che con FF ingrandisci 10 volte, con APS-C ingrandisci circa 15 e con 4/3 poco più di 20. la risoluzione del sensore interviene laddove diventa il parametro predominante rispetto al cdc (o alla risoluzione della lente). In relazione ai parametri di scatto (lunghezza focale, diaframma impostato, distanza del soggetto) la perdita di dettaglio potrebbe essere data dalla sfocatura prima che dal limite del sensore. E anzi, per ingrandimenti relativamente bassi, come il 24x36cm, è probabile che non arrivi al limite del sensore (se parliamo di APS-C recenti) mentre è facile che hai porzioni di foto non a fuoco. la terzultima affermazione ha deve essere "ritoccata". Per avere un angolo di campo di un 85 su ff devi usare un ipotetico 56mm su APS-C (Nikon) e un ipotetico 42mm su 4/3. |
| inviato il 11 Giugno 2015 ore 18:10
seguo con interesse
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