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Evidentemente qualcuno che conosce bene il sistema ha trovato i punti deboli del processo di reso e li sta sfruttando per rubare la merce in modo sistematico e la cosa comincia a fare male ad Amazon tanto che è stata data una stretta, sembrerebbe in maniera molto approssimativa, rivalendosi sul cliente finale anche in assenza di precedenti e anzianità di rapporto commerciale. Strano, per una azienda che del rapporto con il cliente ha fatto il suo punto di forza. Probabilmente non è ancora stata definita una strategia e la gestione è lasciata a livelli intermedi. Ma anche in questo caso stanno succedendo cose strane, nel gruppo FB si legge di resi autorizzati e fatti per materiale sbagliato e poi riaddebitati con la motivazione che è stato restituito materiale diverso rispetto all'ordinato (!) Personalmente sto evitando di acquistare su Amazon oggetti di valore e che posso trovare a prezzi analoghi in altre catene e mi limito ad articoli che non si trovano facilmente e a sfruttare Prime per non avere spese di spedizione per importi bassi.
Secondo me occorre mettere in giusto rapporto i numeri. Quante sono le spedizioni che Amazon fa ogni giorno? Quanti sono i resi che devono essere fatti per ragioni effettive di errore materiale? Quanti sono i resi fatti da chi ne approfitta per provare la merce gratis? Quanti pacchi vuoti arrivano veramente ad Amazon? Quanti pacchi vengono svuotati prima che un controllo lo accerti? Questo è il modo di ragionare di una realtà industriale piccola o grande. Un pò com'è quando qualcuno scopre un problema nel suo obiettivo o nella sua fotocamera e pensa che il costruttore lo voglia fregare. Poi arrivano quelli che cercano di ridimensionare il problema e quelli che raccontano delle loro innumerevoli disgrazie con la marca in questione. Amazon ha una sua politica commerciale che miliardi di persone hanno accettato con i loro acquisti. La vera ragione per cui questo marchio, che pure io uso, dovrebbe essere censurato sono i profitti incredibili che realizza sfruttando le possibilità offerte da paesi che glielo consentono con basse tassazioni Non è possibile che io, piccolo artigiano, debba sostenere trattenute che superano il 60% e loro se la cavano col 5 o10%.
sono i profitti incredibili che realizza sfruttando le possibilità offerte da paesi che glielo consentono con basse tassazioni Se il ragionamento è questo, ce ne sarebbero di attività commerciali da censurare! Con questo discorso apri un vaso di pandora e si va o.t.
Io ad Amzazon contesto la politica commerciale del reso gratuito senza motivazioni. Commercialmente è blasfemia imperdonabile. Fa saltare il banco ai venditori tradizionali ma soprattutto diseduca le persone all'acquisto responsabile. La gente anela al "semplice" e al "senza responsabilità": se glielo dai, coltivi una generazione di molluschi. Ti ho mandato esattamente la cosa che hai chiesto? Si? E allora, anche se hai cambiato idea o pensavi fosse altro te la tieni. Fine. C'è bisogno di più "vaffanc" che di resi gratuiti.
“ Ti ho mandato esattamente la cosa che hai chiesto? Si? E allora, anche se hai cambiato idea o pensavi fosse altro te la tieni. Fine. C'è bisogno di più "vaffanc" che di resi gratuiti. „
Amazon non è l'unicao ad applicare il "soddisfatti o rimborsati". Anche ad esempio, un canale commerciale come Qvc da tempo 30 giorni per provare il prodotto e poi decidere se tenerlo o renderlo. Inoltre il codice al consumo prevede l'obbligo di applicare la possibilità di reso per le vendite on line e in generale per tutte le vendite in cui il cliente non ha la possibilità di visionare materialmente il prodotto prima di riceverlo. Diverso è il discorso per gli acquisti in negozio in cui il cliente può visionare e "toccare" il prodotto prima di decidere l'acquisto: in questo caso sta al negoziante applicare la possibilità di reso.
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