| inviato il 29 Novembre 2020 ore 4:34
Valgrassi, capisco poco delle tue spiegazioni tecniche (perché capisco poco di tecnica) ma ti ammiro: anche per il tuo sottile humor! |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 5:00
Prima che si chiuda il 3D. Gli EXIF completi citano come ultimo dato LV (Light Value) che è la stessa cosa di Lv che ho riportato nella relazione: Lv=Ev+C-Sv Quando Sv=0 cioè log2(100/100)=log2(1)=0 l'ISO è 100, che in genere è anche l'ISO nativo di molte macchine (non sempre, ci sono anche 160, 200 e la passata Leica Monochrom addirittura 320 ISO). Ci serve passare da LV alla luminance media L in cd/m2. È molto semplicemente: L=2^(LV-3). Ossia: usiamo l'esposimetro come fosse un fotometro il che è osé ma meglio di niente. Conoscere la luminance media evita un improprietà abbastanza comune: testare gli alti ISO col sole splendente. Si può fare, ma dice poco sul sensore. Gli alti ISO mettono in luce il read noise dei sensori nelle ombre, le alte luci fanno un altro sport.
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| inviato il 29 Novembre 2020 ore 6:13
"@Alba photographylife è uno dei siti peggiori per farsi una cultura sulla fotografia digitale. Spencer Cox che citi è un peracottaro, lo so perché è da anni che posta quasi-verità. Il fatto è che hanno ben presente il livello di chi li legge in USA." Coerente con le critiche che hai rivolto a Fabio . Infatti quando ho scritto che si era "ispirato" all'articolo di Spencer Cox intendevo che ha riportato paro paro quello che c'era scritto. Ma cmq in linea di massima l'isoless pensiero in rete è quello. Per il resto non posso ne confermare e nemmeno contraddirti sulle formule che hai postato,non ne ho le competenze. Mi affascina la tecnica fotografica e cerco di comprenderla e conoscere fotocamere e obbiettivi con cui scatto ma non mi addentro fino a questo punto. Un saluto |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 7:09
God save the photography! (from scientists) |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 11:38
“ @Alba l'ISO-Invarianza oggi ce l'hanno chi più e chi meno quasi tutti „ Ok,questo lo so Valgrassi.Ma vorrei farti un riassunto di quello che io so del concetto iso-invariante e a questo punto di quello che ho capito di questo video.Sebbene il video viene considerato dai più tecnico analizzandolo attentamente risulta più facile di quello che si crede. (1) Abbiamo tre fonti di rumore.Il rumore fotonico che si verifica a causa della fluttuazione dei fotoni prima che la luce inconti il sensore e che non ha nulla a che fare con la fotocamera.Il rumore di lettura front end,detto anche a monte ed ha origine nella fotocamera.Qui avviene il processo dell'amplificazione analogica,in pratica i fotoni entrano in collisione con i pixel (fotodiodi) i quali cominciano ad emettere elettroni.A questo punto il processore converte questa carica in tensione analogica amplificando questa tensione. Ma ciò che a questo punto ci interessa di più ed è il nocciolo della questione è la terza fonte di rumore,ossia back end,detto a valle.A questo punto avviene l'amplificazione digitale,le informazioni vengono convertite in numerazione digitale,scritto in binario. (2) Quindi per aumentare l'illuminazione in post non facciamo altro che moltiplicare questo numero binario accettando la moltiplicazione delle imperfezioni (rumore ecc) che questo numero binario ci appioppa. (3) Ne consegue che più aumentiamo gli iso meno luce entra ma più viene amplificata moltiplicando appunto questo numero binario. (4) Avendo individuato il problema,ovvero la fonte di rumore back-end (amplificazione digitale) possiamo concludere che più questo fenomeno è prossimo allo zero e più la nostra fotocamera è iso-invariante. (5) Viene sostenuto che i sensori sono (abbastanza-molto-totalmente,non entro in merito) iso-invarianti solo su alcuni range di valori iso. (6) In conclusione tutto questo casino per dire che ci conviene usare un valore iso basso (nativo) per preservare le alte luci per poi agire in post auumentando di qualche stop l'esposizione ottenendo anche un rumore più basso schiarendo le ombre.Tutto questo grazie al sensore iso-invariante. Ok,ho semplificato al massimo e con questo non vorrei spiegartela a te (tutt'altro,come detto prima le mie competenze finiscono qui,e riconosco la tua preparazione in materia) ma più che altro per chiederti se cosi l'ho capita bene o se c'è qualcosa di sbagliato.Ma per cortesia senza usare formule perchè non mi entrano nella capoccia .Un saluto |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 12:58
Pellicola Ilford ad Esposizione Variabile, L'Invarianza in salsa Chimica
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| inviato il 29 Novembre 2020 ore 13:07
Io ho capito che conviene sempre fare ETTR, il vantaggio dell'isoinvarianza è nel minor rumore nelle ombre, e te ne accorgi se hai bisogno di schiarire le ombre. |
user209843 | inviato il 29 Novembre 2020 ore 13:09
“ Pellicola Ilford ad Esposizione Variabile, L'Invarianza in salsa Chimica „ Ai tempi usata diverse volte, con ottimi risultati |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 13:31
Ditemi se dico..... azzate Determinato l'intervallo di iso-invarianza, più luce fai entrare, salvando le luci, meglio è per le ombre. |
| inviato il 29 Novembre 2020 ore 15:21
Non vorrei banalizzare, ma una esposizione Valutativa se necessario 1/3 o 1/2 stop di Correzione EV scatto RAW e spesso anche solo JPEG e con qualunque moderna digitale se ne ha più che a sufficienza per il 99 % delle fotografie per il resto serve una valutazione ottimizzata che tenga conto delle brillanze e del soggetto in termini più dettagliati. |
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