| inviato il 14 Marzo 2018 ore 14:56
“ Sono gli altri che decidono se un lavoro (di qualsiasi tipo) è arte. „ Anche tra gli "altri", occorrerebbe distinguere .. fior da fiore.. |
user148740 | inviato il 14 Marzo 2018 ore 15:13
Forse ha veramente ragione chi dice che l'arte è morta |
user148740 | inviato il 14 Marzo 2018 ore 15:13
aiutooo cosa ho scritto |
user148740 | inviato il 14 Marzo 2018 ore 15:23
morta forse no ma incartata su se stessa sì. è un po' la rappresentazione della società in generale. Nessun faro all'orizzonte |
user148740 | inviato il 14 Marzo 2018 ore 15:25
Opisso dai pensaci tu dai qualcosa che smuova un po' dal fondo la società. |
| inviato il 14 Marzo 2018 ore 15:44
Sì, se l'apprezzano in pochi rischia di essere autoreferenziale, ok, però va ponderato anche la preparazione del pubblico. Una parte di responsabilità l'ha l'autore che cerca di arrivare al numero più possibile di persone e coinvolgerle, l'altra metà ha responsabilità il fruitore, che deve prepararsi ad accogliere un opera. E questo mi pare che avvenga sempre più raramente. E va dato atto che se l'autore ha una sua visione (costruita da esperienza, cultura, studi, sensibilità), non è che se è condivisa o capita da pochi allora si deve adeguare al pubblico, che sia chiaro, cristallino, scolpito nella pietra. Sennò snaturiamo il lavoro solo per essere apprezzato, poi va visto caso per caso, e tipo di contesto. Altrimenti avremmo solo ritratti alla McCurry e non alla Freger, per intendersi con il primo esempio venuto a mente. |
| inviato il 14 Marzo 2018 ore 15:46
Mah, se leggete i miei precedenti interventi , parlavo di Arte fruibile... poi come ho detto , abbiamo tutti il diretto di sentirci degli artisti , se ci fa piacere , come ho esordito nell'intervenire in questo 3d ... Quindi anche l'artista che si rivolge a pubblico ristretto ha diritto di sentirsi tale , io non lo critico per questo , pur non apprezzando i suoi lavori. Critico molto di + il presunto curatore di una mostra che inserisce a catalogo l'opera di un artista , il quale si limita a utilizzare le ragnatele per interrompere la continuità spaziale di una tela bianca di 3 mt per 5. Se lo stesso curatore me la espone in un museo la cui esistenza è foraggiata dai contribuenti , e mi espone altrettante opere incomprensibili e oggettivamente disconesse dal concetto di bellezza , il cui unico sentimento che possono suscitare e solo una grande perplessità , ecco , allora non esiste livello di difficoltà che tenga , altrimenti io potrei rappresentare un'installazione di un orto di pomodori e melanzane adducendo la grande difficoltà nel mantenere pulito e bello ogni singolo tralcio , il terriccio del giusto ph, e perchè no , del catturare il giusto mix di lombrichi del terreno stesso. Ed il titolo che gli darei suonerebbe come " Origo Mundis ecce mater Naturae con scappellamento a destra " |
| inviato il 14 Marzo 2018 ore 15:48
supercaxxola denaturata come sottotitolo |
| inviato il 14 Marzo 2018 ore 15:56
@opisso : poi sì , la mia è una generalizzazione , per forza di cose , poichè le attività creative in genere (altra generalizzazione ) , mal si prestano a generalizzazioni. Ma raggiungere un pubblico + vasto , non significa necessariamente abbassare la qualità , forse invece l'esatto opposto : riflettiamoci : è piu facile esprimere un qualcosa che colpisce 4 gatti o un qualcosa che colpisce una moltitudine ? Ricordiamoci che la società e il gusto cambia , ed è col trascorrere delle epoche che emerge il vero grande artista , altrimenti potrebbe essere solo un'omologazione a quello che è il gusto dell'epoca. |
user148740 | inviato il 14 Marzo 2018 ore 16:11
“ @Ilbradipo La cosa più "rivoluzionaria" che si possa fare in un topic qua dentro è bloccare un utente MrGreen Per le foto invece non saprei. Se vuoi ci sono le lezioni di fotografia di Toscani in edicola... Eeeek!!! „ peccato, si vede che c'è della brace lì sotto che vuol venir fuori... Per Opisso e Matteo attenti che stante quasi strambando nello snobbismo. Non so perché mi ha fatto venire in mente le sfilate di moda, in cui sfilano modelle anoressiche spalmate di sangue. |
user148740 | inviato il 14 Marzo 2018 ore 16:14
“ un'installazione di un orto di pomodori e melanzane adducendo la grande difficoltà nel mantenere pulito e bello ogni singolo tralcio , il terriccio del giusto ph, e perchè no , del catturare il giusto mix di lombrichi del terreno stesso „ Mauri va bene mi hai convinto, ti espongo alla triennale virtuale del mondo d'arte virtuale di qualche post fa |
| inviato il 14 Marzo 2018 ore 16:26
prima di tutto: il mondo dell'arte è piena di luci ed ombre, in cui da padrona la fanno le relazioni personali. Ma è sempre stato così, non che oggi è diverso, giusto o sbagliato. È un mercato, per cui girano molti interessi, per cui capisco cosa intendi. Però vedo anche che, nelle mostre dell'artista con ragnatele e tela bianca, quanti si impegnano a cercare di capire l'artista, il suo lavoro, a vedere lavori precedenti, la sua visione? Poi, io sono il primo che critica mostre, curatori e autori che non introducono al proprio lavoro. Ma anche chi viene a vedere le mie foto e dice: "oh, questa foto mi mette *tristezza*" "Eh, ci sta, però guarda, la sulla parete c'è la locandina in cui ho riportato il senso della sequenza" "No guarda, valuto la foto in base alle mie sensazioni, conta quello, le emozioni" Non c'è stato verso di far leggere la descrizione. E tu cosa gli rispondi? Vaffancu.lo, ecco cosa. Poi, un'artista può non piacere, può farlo, non piace ma si comprende e si apprezza, oppure dopo un poco di esperienza si capisce chi è supportato da qualcuno e basta oppure chi è supportato da qualcuno ma con qualcosa da dire. |
user148740 | inviato il 14 Marzo 2018 ore 17:07
adesso va? scusatemi mi si era inchiodato il browser ho scritto 2 volte inutilmente una riposta a matteo, forse era semplicemente destino che non gli rispondessi comunque volevo semplicemente dirti che capisco il tuo discorso. Il perché la gente rifiutasse il termine arte era il motivo che mi ha spinto a scrivere sto post. E dopo 15 pagine secondo me ne è uscito che la gente si senta in qualche modo mortificata davanti all'arte. Vogliono semplicemente "sentirla" l'arte. e un po' di ragioni secondo me l'hanno anche loro. Ovviamente non mi riferisco a matteo in specifico visto che manco lo conosco. Per questo mi chiedo, ma siamo sicuri che l'arte debba per forza "sminuire" chi la fruisce. Non esiste un'altra via? |
| inviato il 15 Marzo 2018 ore 9:41
“ Ma raggiungere un pubblico + vasto , non significa necessariamente abbassare la qualità , forse invece l'esatto opposto : riflettiamoci : è piu facile esprimere un qualcosa che colpisce 4 gatti o un qualcosa che colpisce una moltitudine ? „ Dipende chi sono i 4 gatti Per colpire la moltitudine si fa con il metodo X-factor. Si cerca di capire quali sono i gusti del pubblico. Poi si fa una prima selezione basata su questo. E ci si fa un programma sopra fidelizzando le persone. A questo punto chiunque salterà fuori è già “famoso” ancora prima di “diventarlo”. Che sarà pure “bravo”, Marco Mengoni per me è un fenomeno eh! L'assunto commerciale è giusto visto che il valore stampato di una banconota non varia con chi la spende. Comunque… hai ragione pure tu. Considera che alla fine anche il prodotto elitario è giustamente, anch'esso un oggetto commerciale su cui l'artista deve campare. E vendere solo una foto ma a 4,3 milioni di dollari può farti consolare del fatto che non la capiscano tutti… |
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