| inviato il 06 Luglio 2016 ore 16:12
Ma le emozioni bastano? O anche le emozioni devono essere SAPUTE leggere? Credevo che ,banalmente, le regole della composizione,ad esempio, nascessero dallo studio del perché una immagone fosse più comunicativa di un altra. Da lì qualcuno capi come funzionava il linguaggio e la comunicazione visiva. Ma è solo un vago ricordo questo. Magari mi sbaglio. |
| inviato il 06 Luglio 2016 ore 16:19
Si ok ma senza farla lunga vogliamo o no ammettere che la foto "funziona" o non "funziona" ? Se un paesaggio è mal eseguito non ha appigli , non funziona e basta, se una foto con "codice segreto" è mal fatta (in senso lato) può sempre dire "non sai decodificarla" , a me questo non va molto giù. Se io trovo che gran parte della "transavanguardia" sia una cagata pazzesca a dispetto del critico di turno che ci mangia sopra, puoi pure darmi i codici segreti, per me continua a non funzionare, ed ho fatto un esempio estremo che riguarda comunque una corrente artistica fatta da artisti veri......figuriamoci tutta quella marea di fotografi improvvisati "photographer" che fanno a gara a farla più strana...la foto, così tutti si chiedono chissà quale ricerca e significato nasconda. |
| inviato il 06 Luglio 2016 ore 16:22
Appunto. Partiamo dalle emozioni. Dico. |
user39791 | inviato il 06 Luglio 2016 ore 17:07
Eru la transavanguardia nacque proprio per tentare di superare quello che tu chiami "codice segreto" tipico del linguaggio astratto-concettuale delle neoavanguardie, e lo fece ritornando a tecniche di pittura e di figurazione ripescate (rivisitate) dal passato. Un vero e proprio tentativo di uscire da un concettualismo incapace di andare oltre sé stesso. Ad ogni modo qua siamo veramente OT, direi. |
| inviato il 06 Luglio 2016 ore 17:08
Sembra di essere sempre allo stesso punto di tante altre disccussioni,della foto mediocre,di quello che domanda" come fai a non notare l'evidenza" e l'altro che dice "oohh che bella"... e se mai qualcuno tentasse una sintesi,ci si domanda dove sia nascosta l'interpretazione personale dell'individuo,o sono tutte sovrastrutture,assorbite,raccolte,delle ombre percepite incatenati nel mito.Ecco il raffronto col filosofo- fotografo definito per comodita' con sottile humor,non tanto guru che cerca di,ricordare com'era la foto prima del wow ,dei mi piace e come sarebbe senza il dover piacere,in una sorta di esortazione return to innocence,nella sua posizione elitatiaria di chi cerca di interpretare,rispetto alla semplice percezione. Un fatto è soffermarsi sulla riflessione senza distinzioni di sorta, fra fotografia che interpreta e percepisce, e lo stesso fotografo nell' attimo di comporre l'immagine potrebbe ondeggiare fra i due stati,diverso è parlare del luogo idoneo e dell'opportunita'.Davvero devo credere che il vecchio casale sia in evidenza fra le foto selezionate e in qualche modo le migliori,per leggere poi piu' popolari? Tralasciando che la percezione è strutturata,mentre qualche discussione fa si diceva del parere soggettivo di fronte all'opera d'arte(e qualcuno diceva davvero?)allora sfugge il sistema della foto scelta e confezionata senza che sia arte per produrre una reazione,perchè ci sono dei legami.Allora viva il social le nuove possibilita'per chi non le aveva e non le avra',se non forse nella nuova realta' virtuale, e a volte mette da parte i ricordi personali per i wow,poi passano gli anni e ci si pensa di come tutto cambia e appare diversamente. |
| inviato il 06 Luglio 2016 ore 17:41
“ Il passaggio dal significante al significato può assumere due diversi valori: denotazione (Preferirò sempre un bel tramonto od un bel falco) o connotazione (ad un astratto mediocre nelle forma che funziona solo nella testa del suo creatore), qua entra in gioco la codifica (e la decodifica). Dovremmo però fare lo sforzo di passare dal linguaggio verbale a quello iconico se vogliamo considerare la possibilità di raccontare con una fotografia. „ Sicuro? nella foto che posto sotto entra in gioco la decodifca? Percettiva o interpretativa?
 E' un ritratto di Scarlet o è un'interpretazione? Un osservatore che non avesse mai visto il quadro, o peggio, non conoscesse la sublime Johansson come decodificherebbe la foto? |
user39791 | inviato il 06 Luglio 2016 ore 18:00
Se uno scrittore racconta un bacio appassionato tra due persone tu come lo decodifichi? Si amano follemente o uno dei due sta tentando di attaccare all'altro, che odia, un virus mortale che lo ha contagiato? Decodifichiamo sulla base di ciò che possiamo decodificare, vale per ogni tipo di comunicazione possibile. Il messaggio reale non è mai quello che viene emesso, ma quello che viene recepito. |
| inviato il 06 Luglio 2016 ore 18:17
La scrittura è codificata non lascia molto da interpretare, o conosci la lingua e l'alfabeto o niente. Nella foto il significato di quel bacio è interpretabile perché non passa l'intenzione dell'autore. Sta all'osservatore decodificare eventuali segnali lasciati più o meno intenzionalmente. E solo da questa intenzionalità dipende l'indicalità non da un codice generale e convenuto. |
user39791 | inviato il 06 Luglio 2016 ore 18:21
Ma nooooooo!!!!!!!!!!! Ripeto: Se uno scrittore racconta un bacio appassionato tra due persone tu come lo decodifichi? Si amano follemente o uno dei due sta tentando di attaccare all'altro, che odia, un virus mortale che lo ha contagiato? Descrive solo il bacio. Non lo puoi decodificare con assoluta certezza, come se fosse codificato così:
 Visto che hai menzionato l'indicalità introdurrei più che altro il concetto di riflessività, cioè che ogni osservazione costituisce la realtà stessa per chi la osserva. Quindi torniamo alla mia affermazione di prima: il messaggio reale non è mai quello che viene emesso, ma quello che viene recepito. |
| inviato il 06 Luglio 2016 ore 18:41
Ammazza quanto vi complicate la vita, funziona o non funziona questo è il problema |
user39791 | inviato il 06 Luglio 2016 ore 18:46
Alla fine il problema è sempre quello, bastava chiedere una consulenza "famigliare"!! |
| inviato il 06 Luglio 2016 ore 19:16
Io non volevo affrontare la questione, comunque comprendere le dinamiche della comunicazione non è male. Se capiterà un'altra occasione sarebbe bello confrontarci, io ho sempre da imparare. Scusa ho letto solo ora il riferimento alla riflessività, non ne so niente. |
user39791 | inviato il 06 Luglio 2016 ore 19:18
Io più di te! |
| inviato il 07 Marzo 2017 ore 11:27
Buongiorno; mi piace leggervi e mi piace ciò che scrivete. Dissertazioni su un argomento che da hobby o passatempo, si trasforma in pensiero filosofico. Resto dell'idea (e vi chiedo scusa per questo) che fare scatti, se sentiti e pensati, possa provocare emozioni; se lo scatto è bello, l'emozione sarà ricordata e rivissuta in un modo; se lo scatto non è di pregevole fattura..............la rivivrò allo stesso modo e magari riderò della mia scarsa bravura di fotografo. Scusate se ho espresso la mia opinione. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |