| inviato il 03 Giugno 2016 ore 15:05
“ In live view funziona proprio un altro AF, cioè quello a rilevamento di contrasto, che invece usa il sensore immagine per rilevare il fuoco. In questo caso non c'è alcuna taratura da fare: quando il sensore rileva il massimo contrasto, l'immagine è per definizione a fuoco. „ aggiungo che se state tarando gli obbiettivi con la chart di non usare assolutamente il live view, perché come detto da Pdeninis non tari niente, ma va tarato tramite oculare |
| inviato il 03 Giugno 2016 ore 15:26
fino a qui ci ero arrivato |
| inviato il 03 Giugno 2016 ore 15:47
Il LV va usato solo all'infinito, per confrontare i risultati ottenuti con l'AF e quelli, appunto, con il LV. Li le chart non si possono usare |
| inviato il 03 Giugno 2016 ore 16:20
“ Nessun mistero che in LV funzioni perfettamente. Il front/back focus è un errore sistematico può riguardare solo l'AF a ril. di fase, perché il fuoco non viene misurato sul sensore immagine ma su un sensore diverso. La sua taratura consiste proprio nell'allineare, attraverso il firmware, il piano di fuoco con il piano dove è realmente collocato il sensore immagine (taratura software) e, in casi estremi dovuti a montaggi troppo fuori dalle tolleranze, nel ripristinare prima meccanicamente la giusta distanza tra la flangia ed il sensore (taratura meccanica). „ Diciamo che vi sono tarature effettuabili sia sull'ottica che sulla fotocamera. Le ottiche più recenti consentono di spostare il piano di messa a fuoco con incrementi molto minori, rispetto a modelli datati. Ad esempio con la mia 6d e il 50 1.2 L usm è stato sufficiente effettuare una taratura secondo specifica delle fotocamera e dell'ottica, mentre con altre ottiche, come il 28 1.8 usm, 35 1.4 L usm o 135 f2.8 soft focus è stato necessario utilizzare anche la microregolazione af della fotocamera. Tra l'altro, pare che l'elettronica del 50 1.2 L usm consenta di specificare delle compensazioni della messa a fuoco (che viene sempre eseguita alla massima apertura del diaframma) anche in base all'apertura del diaframma impostata: se così fosse (è un'informazione che mi è stata fornita dal tecnico che ha effettuato le tarature sulla mia attrezzatura) si dovrebbe riuscire a correggere anche il focus shift. Purtroppo non sono riuscito a reperire i manuali tecnici del 50 1.2 L usm, dato che sarei interessato ad approfondire la questione. “ In live view funziona proprio un altro AF, cioè quello a rilevamento di contrasto, che invece usa il sensore immagine per rilevare il fuoco. In questo caso non c'è alcuna taratura da fare: quando il sensore rileva il massimo contrasto, l'immagine è per definizione a fuoco. „ Dipende dalla fotocamera: sulle canon con il sistema dual pixel cmos viene eseguita la messa a fuoco a rilevamento di fase direttamente dal sensore. In ogni caso, la sostanza non cambia, in quanto il punto è che lo specchio non viene utilizzato per la messa a fuoco, per cui si elimina a monte un problema (anche se ne possono insorgere altri, in quanto con alcune ottiche il sistema dual pixel cmos o a rilevamento di fase possono risultare solo parzialmente compatibili). |
user39791 | inviato il 03 Giugno 2016 ore 16:23
“ Tra l'altro, pare che l'elettronica del 50 1.2 L usm consenta di specificare delle compensazioni della messa a fuoco (che viene sempre eseguita alla massima apertura del diaframma) anche in base all'apertura del diaframma impostata: se così fosse (è un'informazione che mi è stata fornita dal tecnico che ha effettuato le tarature sulla mia attrezzatura) si dovrebbe riuscire a correggere anche il focus shift. Purtroppo non sono riuscito a reperire i manuali tecnici del 50 1.2 L usm, dato che sarei interessato ad approfondire la questione. „ Non sono un tecnico ma credo che sia tecnologicamente possibile solo con i dispositivi STM. |
| inviato il 03 Giugno 2016 ore 16:39
“ aggiungo che se state tarando gli obbiettivi con la chart di non usare assolutamente il live view, perché come detto da Pdeninis non tari niente, ma va tarato tramite oculare „ Se si utilizzano le impostazioni adatte si può usare anche la modalità live view: basta specificare di utilizzare il sistema af che fa uso dello specchio (nel caso di canon la modalità è denominata quick mode). Quando si esegue la messa a fuoco lo specchio si abbassa, e viene utilizzato il sistema af. Anzi, è un valido metodo per valutare rapidamente se vi siano problemi. 1) Dopo aver impostato il quick mode, si ingrandisce la schermata a 10x e si esegue più volte la messa a fuoco. Se si nota che vi è una differenza abbastanza marcata, a livello di risultati ottenuti, conviene cambiare soggetto inquadrato, dato che probabilmente presenta dei riflessi o ha una forma tale da non rendere ripetibili i risultati della messa a fuoco. 2) Se il problema permane, allora la cosa è dovuta ad una questione di scarsa precisione della messa a fuoco, e non la si risolverà con la microregolazione af. 3) Se invece le differenze sono minori, allora si può provare a ruotare manualmente la ghiera di messa a fuoco (sempre mantenendo l'ingrandimento a 10x): se l'immagine diventa più nitida, dopo aver regolato manualmente la messa a fuoco, e la nitidezza si riduce nuovamente, eseguendo quella automatica, allora con la microregolazione af vi è effettivamente margine per migliorare l'accuratezza della messa a fuoco. Se 3) si verifica solo in presenza di illuminazione artificiale, e le differenze sono minime in altre condizioni, allora probabilmente si tratta di un focus shift dovuto alla tipologia di luce. Alcune fotocamere hanno dei dispositivi per compensare in parte alla cosa, anche se non sempre sono così efficaci: in ogni caso la microregolazione af non sarà risolutiva, a meno di eseguire una taratura per quella specifica condizione di illuminazione, e poi disattivarla in altri casi. |
| inviato il 03 Giugno 2016 ore 16:42
“ Non sono un tecnico ma credo che sia tecnologicamente possibile solo con i dispositivi STM. „ Così a priori non vedo per quale ragione la tecnologia del motore af dovrebbe avere un ruolo rilevante. Ovviamente la tipologia e specifica implementazione del motore di messa a fuoco influenza l'accuratezza e precisione della messa a fuoco, tuttavia la compensazione che citavo dipende principalmente dall'elettronica dell'ottica, e dal modo in cui è implementato il protocollo di comunicazione con la fotocamera. |
user39791 | inviato il 03 Giugno 2016 ore 18:35
Può essere un cavolata quella che ho detto, ma credo che la conoscenza della distanza di maf esatta possa essere ottenuta solo con motori stm. |
| inviato il 03 Giugno 2016 ore 22:06
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| inviato il 03 Giugno 2016 ore 22:30
Hbd “ Tra l'altro, pare che l'elettronica del 50 1.2 L usm consenta di specificare delle compensazioni della messa a fuoco (che viene sempre eseguita alla massima apertura del diaframma) anche in base all'apertura del diaframma impostata: se così fosse (è un'informazione che mi è stata fornita dal tecnico che ha effettuato le tarature sulla mia attrezzatura) si dovrebbe riuscire a correggere anche il focus shift. Purtroppo non sono riuscito a reperire i manuali tecnici del 50 1.2 L usm, dato che sarei interessato ad approfondire la questione. „ Il firmware degli obiettivi tiene in considerazione anche il parametro apertura diaframma: quindi è probabile, per me è sicuro ma non ne esistono le prove, che la MAF venga registrata sia per varie distanze che per varie aperture. Questo certamente consentirebbe di compensare il focus-shift più che degnamente: registri la posizione del fuoco per ogni diaframma in tutto l'intervallo di distanze. Il vero problema però è quello cui accennava Filiberto: un AF degno di questo nome - e quindi NON quello delle 5D prima della III e quello dell'attuale 6D - ha bisogno di lavorare su un rilevatore di posizione della ghiera del fuoco dell'obiettivo, altrimenti l'errore di posizionamento è già più ampio del problemi che si vogliono risolvere. In definitiva, tu hai ragione nel dire che il motore STM non risolve il problema di focus shift in sé: è sempre un firmware ad hoc per diaframma che lo consente. Però ha ragione Filiberto nel senso che un AF del genere, per avere senso, deve essere affetto da una varianza di funzionamento ridottissima, altrimenti avrebbe sì la accuratezza sufficiente (controllo dell'errore sistematico) ma non la precisione (livello dell'errore casuale). Una precisione certa è il prerequisito indispensabile per la risoluzione degli errori sistematici Il 50L NON ha questo rilevatore. Non ce l'ha nemmeno un obiettivo STM: ma per costituzione, l'STM ha intervalli di posizionamento abbastanza stretti (step by step), può consentire una MAF precisa. Purtroppo nessun vecchio luminoso serie L ha il rilevatore. Credo lo abbia invece il 35 LII. |
user46920 | inviato il 04 Giugno 2016 ore 0:48
quante palle, ma comperatevi una mirrorless e mettete a fuoco manualmente ... si fa prima !!  EDIT: era naturalmente una battutaccia provocatoria |
user39791 | inviato il 04 Giugno 2016 ore 8:59
Oppure fate come Robert Capa che le faceva tutte mezze sfocate per dare un maggiore effetto di movimento alle foto...... se iniziate a ragionare così le varie dock station diventano un minus valore! |
| inviato il 04 Giugno 2016 ore 9:02
la soluzione e': tutti Samyang |
| inviato il 04 Giugno 2016 ore 9:15
Dopo brutte esperienze con i sigma NON Art e un canon 50mm f1.4 , mi sono comprato lo Zeiss ZE 50mm f1.4 con la conferma di maf e giuro che non mi ha mai cannato una foto nemmeno a tutta apertura. Da allora mi piacciono solo le ottiche MF , almeno se una foto dovesse uscire sfocata non mi faccio le pippe mentali, perché saprei che è colpa mia e non dell'AF della lente. |
| inviato il 04 Giugno 2016 ore 9:18
Condivisibile in parte. Io uso quasi soltanto ottiche MF e pure senza la conferma di messa a fuoco così posso davvero dire che sono io il responsabile di tutto. |
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