user92930 | inviato il 19 Marzo 2016 ore 18:16
Non faccio morali... ma se volete conosco uno gnomo. |
user80653 | inviato il 19 Marzo 2016 ore 18:30
Giuliano Scusa, ho frainteso. Mi pareva che a pag. 12 tu avessi consigliato a qualcuno l'accoppiata Elmarit 90 R + 35 2,8. Rileggendo ora mi sono accorto che parlavi di un 35 di luinosità 2.8 e quindi non Summicron. Onofrio Hai in gran parte ragione ma devi anche capire che discutere solo ed esclusivamente dei contenuti della fotografia sarebbe una gran noia. Siamo fotografi dilettanti e, in quanto tali, vogliamo anche (e appunto) dilettarci. Tratto dal mio vocabolario di lingua italiana: “ Dilettarsi : dedicarsi a un'attività per diletto, come svago o passatempo. „ |
user92930 | inviato il 19 Marzo 2016 ore 18:34
Ma io mica avevo capito che vi stavate dilettando.. a leggervi mi era senbrato che stavate facendo sul serio. |
user80653 | inviato il 19 Marzo 2016 ore 18:49
Sì, quando scriviamo ci diamo un certo tono serio ma in realtà stiamo cazzeggiando, almeno io. |
| inviato il 19 Marzo 2016 ore 18:52
non si può generalizzare, un vecchio 300 mm 2.8 degli anni 80 è sicuramente migliore del 18-55 di plastica.......... |
| inviato il 19 Marzo 2016 ore 22:38
 90 2,8 R Leitz Progressività nello sfocato che le ottiche di oggi non hanno più |
user80653 | inviato il 19 Marzo 2016 ore 22:58
La progressività dello sfocato è certamente una caratteristica di alcune vecchie lenti Leitz ma dipende molto anche dal diaframma impostato. |
| inviato il 19 Marzo 2016 ore 23:40
“ 90 2,8 R Leitz Progressività nello sfocato che le ottiche di oggi non hanno più „ Non generalizzerei, non vale per tutte le ottiche moderne. |
| inviato il 20 Marzo 2016 ore 0:10
 un'altra. Non voglio dire per tutte,ma per gran parte.( quelle che ho provato io) |
| inviato il 20 Marzo 2016 ore 8:33
Le ottiche quando impiegate a breve distanza sfocano tutte progressivamente, indipendentemente che siano vecchie, di qualche anno fa o recenti sfocano tutte, anche quelle corte viceversa non avrebbe alcun senso logico produrre focali luminose
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| inviato il 20 Marzo 2016 ore 9:13
Quoto Otto. Non si può generalizzare. Tra obiettivi entry level sicuramente dà più soddisfazione un vintage, ma salendo di livello le cose cambiano radicalmente. È vero che le ottiche di un tempo fanno ancora bella figura, ma un ultragrandangolo, uno zoom, un supertele, un ultraluminoso datati sono solitamente inferiori. Se poi si entra nel campo della "magia", ossia delle cose non misurabili, diventa anche questione di gusti, sensibilità, ricordi etc., entra in campo la soggettività e allora non se ne esce |
user39791 | inviato il 20 Marzo 2016 ore 9:26
E' vero se prendi ottiche molto datate (ed economiche come quelle russe in genere), in questo caso le differenze possono essere quasi tutte a favore di progetti recenti. Parliamo ovviamente di fissi, gli zoom vintage sono quasi tutti non confrontabili con quelli attuali. Idem i supegrandagolari in quanto erano stati progettati per una superficie del tutto piana come la pellicola mentre quelli moderni sono stati progettati per i sensori digitali e per queste ottiche sposta molto. La situazione cambia parlando di ottiche dal 35 al 300 circa e in questo range ci possono scoprire sorprese inaspettate. Ad esempio alcune ottiche tra il 90 e il 200/300 proposte ad Giuliano sono incredibili. Per restare a ottiche più recenti non sono ancora convinto che il 35II di Canon sia superiore all'I su tutti gli aspetti, idem il 24 70 2,8. Reputo gli sfocati dei due prima serie nettamente migliori dei serie II, a me questo interessa più di una maggiore risoluzione. E' evidente però che si torna sempre ai gusti personali. |
| inviato il 20 Marzo 2016 ore 9:35
Filiberto stai dicendo quello che ho detto io. Poi attenzione, a distanze medio-brevi, soggetti statici e bene illuminati, obiettivi poco luminosi e/o comunque diaframmati, qualsiasi obiettivo rende al meglio quindi le foto che citi non fanno molto testo |
| inviato il 20 Marzo 2016 ore 10:32
“ È vero che le ottiche di un tempo fanno ancora bella figura, ma un ultragrandangolo, uno zoom, un supertele, un ultraluminoso datati sono solitamente inferiori. „ Oddio... tra gli ultragrandangoli il Nikkor 13 mm f5.6, prodotto tra il 1976 e il 1998, fa ancora un figurone, specie per l'assenza di distorsione visibile. Per una volta metto il link a Ken Rockwell (per i Nikkor vintage mi fido più di Rorslett, ma qui ci sono delle foto molto interessanti fatte con l'ottica in questione): www.kenrockwell.com/nikon/13mm.htm Vero è che costava quanto una Mercedes serie S. C'era l'alternativa del 15mm f/3.5, che costava come un'utilitaria (o forse bastava per una media cilindrata) ed era difficile da gestire se entravano nell'inquadratura (o anche fuori dell0inquadratura) delle fonti luminose. Di ciò ne parla Marco Cavina in questo articolo (basta digitare "riflessi di" nell'opzione di ricerca ricerca nella pagina del browser si trova subito la parte in questione): www.marcocavina.com/articoli_fotografici/TEST_15mm_Nikkor/00_pag.htm Certo che con il prezzo di un Nikkor 15/3.5 adesso ti compri un furgone pieno di Samyang 14mm f/2.8 (e con quello di un 13/5.6 un intero tir). All'epoca parlare di un 14mm economico era come parlare di un jet executive alla portata di tutti: non stava né in cielo né in terra. |
| inviato il 20 Marzo 2016 ore 11:17
Guarda non parlarmi del 15/3.5. Lo comprai usato 2.5 milioni di lire nel 1991. Era un oggetto meraviglioso. Una vera scultura, 600 grammi di metallo e vetro, da museo di arte moderna. Le sue immagini poi molto incise e poco distorte. Ricordo alcuni primissimi piani a distanza ravvicinata nitidissimi. Peccato che per il resto fosse normalmente inusabile. Cavina lo accenna appena, perchè ha fatto solo dei test, probabilmente, e non un uso intenso sul campo. Questo splendido oggetto produceva, oltre che dei riflessi pazzeschi, un'altra tipologia di flare, degli sottili aloni enormi, che spesso neanche vedevi a mirino; ma il bello era che li faceva anche senza alcuna luce nell'inquadratura, e in maniera imprevedibile. Una volta me ne fece uno che prendeva un terzo dell'inquadratura all'interno di un bosco, completamente in ombra. Dopodichè lo diedi via, anche un po' dispiaciuto, perchè un ultragrandangolo così mi serviva. Credimi, un 16-35 attuale lo ammazza. Per quanto riguarda il 13mm poi mi sembra una citazione inutile, è sempre stato un esercizio di scuola, ne hanno prodotti pochissimi pezzi. Il mio consiglio, parlando di ottiche, è di rimanere sulle cose "normali", e meglio sarebbe parlare e contestare con ciò che si è provato personalmente. Ken Rockwell non l'ho letto ma, al di là della sua fama, suppongo debba anche mangiare e che un certo sensazionalismo gli giochi a favore, dunque mi fido di più della mia prova. In ogni caso, avevo detto subito di non generalizzare e che “ sono solitamente inferiori „ . |
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