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quando la fotografia è arte?


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  4. » quando la fotografia è arte?





user35763
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inviato il 10 Giugno 2016 ore 16:36

Puo' essere futile generalizzare ed eccessivamente banalizzare realta' molteplici e diverse tra loro quali si possono incontrare nell'arte dei nostri giorni(del resto ci si sta solo scambiando impressioni e pareri,inevitabilmente parziali,tagliati con l'accetta a causa dell'improponibilita' di dilungarsi e approfondire come si dovrebbe in questo spazio,in definitiva per forza di cosa poco "seri", e nessuno di noi,spero,qua dentro si è autoinvestito di una missione educatrice)


Un eccessiva confusione e offerta porta talvolta a rifugiarsi nella sicurezza dei classici e del passato,anche molto prossimo ma certo e assimilato,di cui si conoscono codici,mappe e bussole per orientarsi.

Vorrei credere che la grande arte,come la grande fotografia aveva ed ha una potenza intrinseca,colpisce e resta a piu' livelli di cultura e di comprensione poiche' tocca il nostro inconscio,i nostri archetipi,la dimensione collettiva che ci accomuna.

Ci cambia,ci trasforma collettivamente.
Funziona!

S'impone e colora la societa' tutta,anche nascostamente,disconosciuta,sottobanco,anonima.

Forse l'unico,fondamentale problema di tanta arte contemporanea risiede nella sua impotenza.
Nel suo mancato ruolo collettivo.Nel suo avere abdicato a questo ruolo.
A questa potenza.

Non è piu' fertile,potente,non semina,e spesso chiusa in un individualismo sterile,di giochi puerili in fondo intercambiabili e infiniti nella loro soggettiva individuale liberta' castrante;
priva di concreta forza comunicativa e fecondatrice senza trovare radici nell'inconscio collettivo.

Non sembra interpretare e colorare efficacemente,ineluttabilmente lo zeitgest del nostro comune vivere nel mondo.

E' sempre piu' simile a una curiosa e pittoresca minoranza da salvare come specie protetta da una sua inevitabile estinzione.
Oramai necessita anche lei della protettiva censura del politicamente correttoSorriso

E' un arnese che pare non funzionare piu'!
Che pare non servire piu' a niente.

Non sembra piu' avere un posto e scopo fondante e generale nel nostro mondo odierno.
Un mondo che sembra avere superato l'umanesimo.
Ma forse sono solo mie pigre impressioni.

Mi capita di pensare che l'arte non abbia motivo di voler nascere come tale,che l'autore debba forse e soltanto lavorare come meglio puo' e crede a una richiesta,commissione,bisogno,pubblico piu' possibilmente vasto;

Evitando il rischio d'essere una sorta di gioco cerebrale di ruolo che consiste nel dire in modo sempre nuovo,astruso,complesso,esoterico a mo di rebus e labirinto praticamente nulla,e in tal modo nascondere e vanamente nobilitare in un illusione quel nulla che valesse la pena di dire.

Semplicemente. Pontificare con quella richiesta,commissione e pubblico,costruire un ponte percorribile e comprensibile tra la sua interiorita' e motivazione e l'altrui.

Cosa che del resto è sempre avvenuta nelle epoche passate dove anche una dittatoriale,ideologica,commerciale,religiosa commissione non inficiava e limitava l'espressivita' ,l'artisticita',l'autorialita' di un artista ma al contrario la convogliava in un proficuo percorso e in una sfida.

Cosi' che la manifestazione artistica comunicasse e interagisse con la societa' tutta,ne facesse VIVA parte.
Arte viene,diviene solo dopo,in seguito,per caso,merito o destino(quando esaurito il suo vivo compito esce dalle strade del mondo entrando nei musei a riposare in pace).

Forse il posto di cio' che chiamavamo arte è stato preso da altro che ancora non si riesce bene ad inquadrare e chiarificare.
A riconoscere in quanto tale.

L'arte è forse solo cio' che resta;che in ogni caso e ad ogni modo rimarra' almeno in un prossimo futuro(nulla è per sempre)che avra' avuto un effettivo ruolo nella nostra cultura e costume generale.

Forse possiamo solo umilmente,onde non presuntuosamente sentenziare,dire:
"Fu vera gloria?Ai posteri l'ardua sentenza"

La Mayer?Tra 10 o 15 anni forse se ne parlera' ancora,forse sara' completamente dimenticata,e cio' al di la del suo effettivo valore fotografico,in ogni caso per lei non è cambiato ne cambiera' niente.



ps. Il mezzo fotografico non puo' nemmeno rappresentare o avvicinarsi ad alcuna realta',
puo' -questo si! - rappresentare immagini bidimensionali quello che le facolta' visive specifiche e limitate alla nostra specie umana possono percepire.

Ogni specie ha una percezione e "interpretazione"visiva e propia a suo limite e misura.
(in quel gioco tra occhi e cervello dove la nostra percezione interpreta e "costruisce" da stimoli di luce e materia esterni,e che fa si che molto di quello che vediamo è dato da quel che sappiamo) .

Questioni che possono anche sembrare di lana caprina ma è bene ribadirle per non correre il rischio di eccessivo antropromorfizzare la natura della materia e della luce.

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2016 ore 16:46

...ma la realtà non esiste, quello che noi chiamiamo reale è inesistente soprattutto quando associamo la parola reale a vero perchè reale.La realtà è una delle tante menzogne della mente.
L'arte se associata alle emozioni ed agli stati più sottili delle nostre percezioni, visioni ha un senso, l'arte dei mercanti e della mercificazione è un'altra.
Mi vien da dire :fuori i mercanti dal tempio MrGreen

ciao
rob

user46920
avatar
inviato il 10 Giugno 2016 ore 17:15

La realtà è una delle tante menzogne della mente.

Eeeek!!!

nel senso che tu non sei reale? ... e quindi nemmeno quello che dici?


menomale MrGreen

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2016 ore 17:20

Occhio il tuo contributo a discussione è pari a zero hai solo sprecato tempo e parole.
Quando dimostrerai in modo matematico che una realtà in tre dimensioni( facciamo finta di non considerare tempo) rappresentata in un sistema bidimensionale non ha perdita di informazione ti ascolteremo, se no per ora hai valenza di quelli che affermano che terra è piatta

user46920
avatar
inviato il 10 Giugno 2016 ore 17:37

secondo me siete parecchio fuori di testa !!!

soprattutto nel non capire cosa sia un'immagine e quindi una rappresestazione fotografica e se poi contiamo che siamo proprio nel bel mezzo di un sito di fotografia .... è veramente il colmo !!! Eeeek!!!


avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2016 ore 17:40

Il principio che riassume la tua visione, è quella per cui è fondamento tanto in voga in questi tempi, è che una cosa (o una persona) per esistere deve apparire, deve essere ripresa, se ne deve parlare, altrimenti non esiste.

Se fosse come dici mi butterei a capofitto nell'autoreferenzialità e pretenderei di possedere l'aura dell'artista.
Purtroppo, però, è proprio l'autoreferenzialità che nasconde la paura di non esistere se non si appare, se non si raggiunge la vetta dell'arte (per cui ci si autoconsidera artisti più per "darsi un tono" che per convinzione vera). L'autoaffermazione è il surrogato di un mancato riconoscimento all'esistenza da parte della società.
Quello che sostengo io è che l'arte può essere tale solo se nasce all'interno di un dialogo tra produttore e fruitore dell'opera; ma la consapevolezza e il riconoscimento di esistere (e che anche l'altro esiste) deve già essere stata raggiunta, altrimenti il dialogo non si instaura (e infatti la cosa che manca di più al giorno d'oggi è il dialogo, a tutti i livelli)

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2016 ore 17:48

Beati voi che siete arrivati a porvi questo quesito fondamentale. Io mi accontenterei di capire come scattare una Fotografia significativa...e di strada ce n'è molta da fare ;-)

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2016 ore 17:53

Ma qui artisti non ce nè. Credo che discorso era su chi davvero ha idee e ha fatto percorsi significativi e magari cercare di capire cosa li rende significativi

user86191
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inviato il 10 Giugno 2016 ore 18:33

Ancora qui a dibattere su cosa e l'arte? L'arte non esiste, pochi eletti decidono che un prodotto ha un valore artistico e tutti gli altri seguono, chi per convenienza, chi per fiducia, chi perché non si ritiene idoneo a giudicare.

Un esempio viene dall'arte astratta, una poltiglia di linee oppure macchie di colore, tutti coloro che non sanno essere espressivi finiscono nel fare dipinti astratti (me compreso) smerdi un po di colore su una tela e ti senti un artista perché qualche eletto molto tempo fa decise che quella e arte.

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2016 ore 18:35

l'arte
l'artista
l'opera d'arte

nella mia personalissima visione delle cose, il primo punto :l'arte, potrebbe avere una definizione anche variabile o non influente.Mentre l'artista è colui che pesca più o meno coscientemente dal proprio subconscio e più in profondità delle sue parti emotive e li "traduce" con forme, disegni foto sculture poesie, musica e quant'altro per renderlo fruibilile a tutti.Il fotogafo "artista" è colui che nelle proprie immagini riflette più o meno visibilmente aspetti interiori personali che possono andare dal dualismo più spinto alle armonie più elevate, cioè proietta molto della sua interiorità sulle proprie immagini.

saluti
Rob

user39791
avatar
inviato il 10 Giugno 2016 ore 18:38

Finiamo il topic in bellezza!!!!!MrGreenMrGreen:-P





avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2016 ore 19:04

MrGreenMrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2016 ore 21:26

Il mezzo fotografico non puo' nemmeno rappresentare o avvicinarsi ad alcuna realta',
puo' -questo si! - rappresentare immagini bidimensionali quello che le facolta' visive specifiche e limitate alla nostra specie umana possono percepire.

Ogni specie ha una percezione e "interpretazione"visiva e propia a suo limite e misura.
(in quel gioco tra occhi e cervello dove la nostra percezione interpreta e "costruisce" da stimoli di luce e materia esterni,e che fa si che molto di quello che vediamo è dato da quel che sappiamo) .

Questioni che possono anche sembrare di lana caprina ma è bene ribadirle per non correre il rischio di eccessivo antropromorfizzare la natura della materia e della luce.

Concordo e credo non ci sia bisogno di aggiungere nulla.

P.S. @Silvano R.r.
Complimenti per la qualità dei tuoi interventi!


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