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Si stava meglio quando si stava peggio, ovvero pellicola vs sensore


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avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 14:01

Alla fine con il digitale prendo il jpeg e lo stampo


se devi fare le stampine delle ferie ok.... MrGreen

se invece vuoi un prodotto fine art, allora preparati a spendere cifre importanti, prova a dare un occhio ai listini dei vari stampatori e ti renderai conto.

inoltre se nelle stampe a colori è più facile ottenere risultati accettabili, in BN prima di tutto devi avere stampanti che permettano di stampare solo con con inchiostro nero e vari grigi (tipo le epson che hanno due grigi ed un nero photo)

poi la carta deve essere a base cotone con una buona consistenza.... il monitor deve essere profilato la stampante pure.. insomma non proprio prendo un jpeg e lo do in pasto alla stampante e stop ;-)
per fare tutto in casa prevedi di investire 1500/1800 euro,

se invece vuoi sperimentare la stampa BN in camera oscura per iniziare ti bastano poche centinaia di euro.


avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 14:27

Bene, ritorniamo in tema e tralasciamo le discussioni su chi ce l'ha più lungo.


mi spiace che la interpretiate in questo modo.
Mi sembrava uno spunto interessante per capire come sono fatti i raw, invece di pensarli a mo' di scatoletta magica - ma andiamo pure avanti con le pellicole, dato che non vi interessa.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 14:59

Bene, ritorniamo in tema e tralasciamo le discussioni su chi ce l'ha più lungo.


Lungi da me infognarmi in discussioni del genere, i fatti sono stati esposti per la fruibilità di chiunque.
Il RAW non è una scatoletta magica ovviamente, e capire cosa c'è dentro farebbe bene a molti.

avatarsupporter
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 15:05

Simonecelli, francamente non vedo il perche' di questa butade. Chiunque sia intervenuto in questo topic lo ha fatto esprimendo le proprie idee cercando di chiarire degli aspetti tecnici dei 2 sistemi.
Sia digitale che analogico sono contemplati nel titolo del tuo topic e in molti si sono adoperati per apportare il loro contributo e il loro punto di vista. Mi sembra normale rispondere se non si e' d'accordo su parte degli elementi scritti da altri; e' uno dei principi dei fora.

Se ti interessa una parte ristretta di informazioni titola in modo diverso un eventuale prossimo topic.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 16:17

Perbo & Raamiel, a mio modesto giudizio vi state confrontando su un concetto che è quasi più filosofico che oggettivo.
Per assurdo anche digitale e analogico esprimono una stessa cosa... lo so non è proprio così ma quasi.

Visibile, invisibile, sensori, retina, processori, cervello, B&N e colori... tutto codifica e decodifica quello che chiamiamo immagini ma che anche in natura è fatto di "impulsi".

Non è improprio dire che il RAW salva diverse immagini monocromatiche, che non si possono considerare tali fino a che non vengono ricostruite in una area bidimensionale. Anche la pellicola è un insieme di "punti" disposti in maniera più o meno regolare e anche loro, per potersi "colorare" sono disposti su strati differenti alternati da gel che permettono il passaggio di determinati raggi visibili (stile sensore faveon).

Per il discorso digitale vs analogico, ho la sensazione che nell'area più ampia del consumer/pro il digitale ha ampiamente superato l'analogico. Per quanto riguarda l'altissima qualità il discorso è più complesso... il digitale è troppo preciso e rigido, quella naturale imperfezione dell'analogico porta con se gli stessi segreti e sensazioni che si provano con i materiali naturali confrontati con quelli di sintesi.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 16:41

No.. non è una questione filosofica, semplicemente tecnica.

Una fotografia è un insieme di coordinate colorimetriche device indipendent, ogni pixel è una coordinata. Punto, non c'è altro da aggiungere.
Il RAW NON contiene coordinate colorimetriche; senza fare tutti i passaggi (linearizzazione, demosaicizzazione, caratterizzazione) qui dati non possono essere considerati un immagine; non sono in scala di grigi, sono solo una scala di valori numerici. Pensarli come dei grigi è un concetto errato.

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 17:36

No.. non è una questione filosofica, semplicemente tecnica.

Una fotografia è un insieme di coordinate colorimetriche device indipendent, ogni pixel è una coordinata. Punto, non c'è altro da aggiungere.
Il RAW NON contiene coordinate colorimetriche; senza fare tutti i passaggi (linearizzazione, demosaicizzazione, caratterizzazione) qui dati non possono essere considerati un immagine; non sono in scala di grigi, sono solo una scala di valori numerici. Pensarli come dei grigi è un concetto errato.


Raamiel, mi spiace che tu non riesca a capire.
Ma mi sono spiegato fin troppo, postando i link a supporto di quello che affermo. Chi avrà voglia di approfondire un po' avrà materiale serio su cui lavorare, al di là di affermazioni che lasciano il tempo che trovano.
Per chi avesse perso il post precedente, il link è questo: lclevy.free.fr/cr2/

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 17:48

Certo Perbo, certo... tranquillo, ti ho già detto che hai sempre ragione; tranquillo su dai...

avatarsenior
inviato il 10 Dicembre 2014 ore 17:53

oh, ma sono tranquillissimo, figurati.
Mi fa un po' specie vedere che non hai ancora capito che non mi interessa avere o meno ragione, bensì raccontare come stanno le cose, ma penso che vivrò sereno lo stesso.

avatarjunior
inviato il 12 Novembre 2016 ore 22:12

No, una foto analogica ben riuscita è più bella dell'omologa digitale.
Ricchezza di toni, tridimensionalità, ecc..
Per quanto riguarda la risoluzione, quella della pellicola è più che sufficiente.
Spesso la nitidezza del digitale è dura, innaturale.
Domanda che taglia la testa al toro: i quadri dei grandi pittori figurativi del passato hanno una resa che somiglia più alla pellicola o al digitale?

avatarsenior
inviato il 12 Novembre 2016 ore 22:24

Proiettate una Velvia 50 scattata con obiettivi di qualità.....poi confrontatela con i colori del vostro monitor.....
Un signore che aveva appena speso 12000 euro in attrezzatura Canon digitale,venne a trovarmi e mi chiese una bella proiezione con ottiche e proiettore Leitz. Rimase allibito, voleva riportare indietro tutto.....
Il nemico del buono è il meglio e ciò lo vedi col confronto.Il massimo sta ancora dietro.....

avatarsupporter
inviato il 12 Novembre 2016 ore 23:13

Scattando foto d'azione non posso dire lo stesso: con la pellicola le foto ben inquadrate e ben esposte, prive di ombre illegibili e assolutamente nere erano pochissime, 1 o 2 per rullino. Certo che facendo ritratti era tutto un altro mondo... capisco la nostalgia. La Velvia era spettacolare... ma con non piu' di 3 diaframmi di latitudine di posa preferisco un buon sensore. Quello della 1dxii ne ha piu' del doppio. Schiarisco anche di 3 diaframmi le ombre. Tutta un'altra storia.

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2016 ore 0:44

Misteri del perchè si riesumino topic di un paio di anni orsono...Sorriso

Comunque sui 3 diaframmi di latitudine citati qui sopra, mi sa che ci si è confusi con le negative colore.
La Velvia se la giocava su mezzo diaframma.
Con 2/3 di stop la resa era già alquanto se non irrimediabilmente compromessa.

Uno neanche nel mondo dei sogni.
In quel caso non rimaneva che il cestino, quello fisico.

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2016 ore 0:50

Di diapositive ciccate ne conto qualcuna,ma di foto digitali con bianchi bruciati ne ho moltissime....

avatarsenior
inviato il 13 Novembre 2016 ore 1:05

Già, ed è da quello che nasce la febbre da doppie esposizione (ove possibile), o ben di più gli spasmodici resuperi che se non arrivano ai 5 stop. oggigiorno le neo uscite non valgono un tubo. MrGreen

I test che hanno imperversato per settimane, o meglio mesi, questo era/è il pane quotidiano che passa il convento nei thread più trendy. Sorriso
Insieme al rumore a 12800 o 25000 iso. MrGreen

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