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Edobette non sto attaccando Milano ma quella che sta diventando e il rischio che corre. Se attrai talenti e non li paghi abbastanza se ne vanno fuori. Fino a 10 anni fa era la Milano che descrivi, adesso è peggiorata, ma direi lo stesso di Catania o altra città dove ho vissuto per molti anni. Grazie Rcris pensavo fosse chiaro.
Perchè gli stipendi, in Italia, sono rimasti fermi negli ultimi 30 anni. Per questo vi dico, se riuscite a trovare lavoro nei vostri paesini o piccole città di provincia, potete permettervi di dormire con la porta aperta di notte e mandare i vostri bimbi in giro da soli a giocare per strada, allora avete vinto tutto. Poca spesa e massima resa. Ma se decidete di venire a Milano per mettervi in gioco in una realtà ipercompetitiva...AUGURI! Se avete le spalle molto, MA MOLTO COPERTE (genitori, nonni, bisnonni) potrete accedere alla città vera, ovvero l'interno della "circonvalla" In caso siate poveri, avete due opzioni: 1) Mini bilocale iperprezzato, senza ascensore e senza cantina. 2)Ottimo trilocale con terrazzo e box in Città Metropolitana, meglio conosciuta come "inculandia" (con disprezzo per Milano città, incorporato).
La mia compagna ha la casa all'interno della circonvallazione, ma abitiamo in provincia. I tempi delle uscite, concerti, aperitivi ed altro sono passati preferisco qualcosa di diverso. Con ciò non sputo su Milano, sono cambiati i bisogni.
Prova ad affittarla: farai soldi a secchiate! A Niguarda, un quartiere della periferia nord, per una stanza letto, ripeto una stanza letto, chiedono 700 €. E siamo almeno a 5 km dalla "circonvalla".
Finché trovano qualcuno... Il problema è di quelli che devono lavorare in presenza e con stipendi bassi, e non puoi prendere stanza se non dopo Gessate. Prima o poi ci arriveranno.
Il mercato del lavoro è molto dinamico. Anche se gli italiani rifiutano certi stipendi ridicoli (ed hanno ragione a farlo), ci saranno comunque milioni di persone in tutto il mondo pronte ad accettare qualsiasi compromesso pur di mangiare. Questa è la globalizzazione. In questo momento mi trovo a Cesenatico in vacanza e nell'appartamento di fronte al mio, un bilocale di 55 mq, vivono 8 bangladini che lavorano nei mercati, in campagna e nei negozietti (quelli che vendono collanine, borse, ciabatte, ecc). Escono alle 7.00 e si ritirano alle 23.00, spesso hanno almeno due lavori. Neanche il caffè si permettono e mandano tutto quello che guadagnano a casa dalle loro famiglie. Capite? È la vita che hanno fatto i nostri nonni, che qualcuno ha definito con poco rispetto, "di merda".
Mettere le lotte sindacali insieme a BR, attentati, eroinomani, etc. non si può sentire.
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