| inviato il 11 Febbraio 2025 ore 21:34
Checco,
ripeto: non ci lavoro e mi posso permettere il lusso di essere filosofo.
L'imperfezione è umana, la perfezione è della macchina.
Viviamo nell'Era, nella Religione, della Tecnica.
Nata (il linguaggio, la clava, la ruota, l'astronave) per essere al servizio dell'Uomo, ora vede l'Uomo al suo servizio.
Siamo divenuti schiavi della Tecnica.
Quindi, oppongo sempre una certa resistenza, alla Macchina.
|
| inviato il 11 Febbraio 2025 ore 21:37
Troppo estremismo, adieu |
| inviato il 11 Febbraio 2025 ore 22:16
@Smart. Sono STRA-d'accordo con te! + 1, + 2, + 100 (le tue immagini sono bellISSIME!)!
Poi capisco che le esigenze di chi: ci si guadagna la pagnotta, fà la BIF, segue sport particolari, ecc. siano meglio supportate dalla tecnologia, ma ... chi fà ritratto, paesaggio, still life, street, macro, ecc., del fucile mitragliatore si fà il classico baffo. Io, ad esempio, in 60 anni di fotografia la raffica l'ho usata una sola volta (a 2 ftg./sec.!).
Ciao. GL |
| inviato il 11 Febbraio 2025 ore 23:18
Grazie, Giovanni, troppo buono!
Naturalmente, non la proibisce il dottore, ma per le ragioni di cui sopra, preferisco non usarla!
Poi, per quanto all'acqua di rose, la BIF la faccio anch'io!
 |
| inviato il 11 Febbraio 2025 ore 23:28
“ E allora se non lo sai, sarebbe più elegante chiedere "dove posso vedere qualcosa di tuo" invece di partire subito con il sarcasmo (anche perchè juza pullula di gente che per millemila motivi personali non pubblica nulla....anche se fotografa solamente per passione e non per NG)... „
L'eleganza è frigida (Parise) e io sono "l'uomo che non deve chiedere mai", Rigel: se non le vuoi pubblicare avrai le tue buone ragioni, e non ne devi rendere conto a me.
 |
| inviato il 11 Febbraio 2025 ore 23:42
“ Checco, ripeto: non ci lavoro e mi posso permettere il lusso di essere filosofo. L'imperfezione è umana, la perfezione è della macchina. Viviamo nell'Era, nella Religione, della Tecnica. Nata (il linguaggio, la clava, la ruota, l'astronave) per essere al servizio dell'Uomo, ora vede l'Uomo al suo servizio. Siamo divenuti schiavi della Tecnica. Quindi, oppongo sempre una certa resistenza, alla Macchina. „
Ogni resistenza è inutile (i Borg, cit. Star Trek)
Allo stato la tecnologia è ancora a servizio dell'uomo se quest'ultimo non se ne lascia intimidire (in futuro vedremo). Anche la raffica è un servizio per chi vuole usarla, e come succede spesso alle comodità a volte può capitare di farne abuso, ma in questo caso il prezzo dell'abuso è davvero molto piccolo.
|
| inviato il 12 Febbraio 2025 ore 0:04
“ L'eleganza è frigida (Parise) e io sono "l'uomo che non deve chiedere mai" „
L'Uomo che non deve chiedere mai, sa stare zitto........cmq qui ce ne sono qualche decina di migliaia di visibili....tu hai le 4 in croce su juza, o ne hai da vedere altrove?
rigel.smugmug.com/
|
| inviato il 12 Febbraio 2025 ore 0:24
Hegelianamente, Alfredo, il Padrone (l'Uomo) non può più fare a meno del Servo (la Macchina) quindi ne diviene Schiavo.
Al netto dei folklorismi sulla intelligenza artificiale, oramai, vieni assunto o licenziato, integrato o deportato, curato o lasciato morire, bombardato o difeso, assolto o condannato, sulla base di un CALCOLO.
E chi fa il calcolo?
Un esempio solo.
Il medico possiede anche la Scienza per curarti, ma deve applicare un Protocollo, ch'è frutto di un CALCOLO che tiene conto di mille fattori, e la tua sopravvivenza è solo uno di questi e nemmeno il più importante, un altro sono i costi, e così via.
Non lo decide l'Uomo (il medico) ma la Macchina, se tu puoi vivere. |
| inviato il 12 Febbraio 2025 ore 1:02
@Rigel sono di Torino, dove si trova il palazzo con la corte quadrata dri tuoi notturni non riesco a individuarlo.
Grazie. |
| inviato il 12 Febbraio 2025 ore 1:27
@Gainnj....è palazzo Valperga.....in via Alfieri....2 passi da Piazza San Carlo... |
| inviato il 12 Febbraio 2025 ore 8:07
Smart ti quoto anch'io ma soprattutto chi ci si guadagna la pagnotta dovrebbe iniziare ad imporre la propria vision non inseguire gli altrui dettami.
Il tempo della maturità mi ha permesso di selezionare le commesse e gestire i rapporti con i referenti.
Se un'Agenzia mi commissiona un lavoro la linea editoriale la condivide con me non me la impone, altrimenti si prende un ragazzotto armato dell'ultimo ritrovato tecnologico che si fa una selezione tra miliardi di immagini senza quel Quid che solo l'esperienza ti può aver portato a maturare.
Sempre all'interno del mio lavoro, se avessi avuto la possibilità di sviluppare il progetto in più stagioni con la consapevolezza iniziale avrei certamente optato per la "bellezza" e non per la "perfezione" dell'immagine.
Sicuramente l'immagine affetta da mosso spinto sarebbe stata la linea editoriale che avrei dettato.
Ma ormai dovendo affiancare ad immagini con altro timbro mi sono adeguato.
Quindi per me quelle dell'immagine perfettina, dell'assenza di grana, dei bordi perfetti ormai frega nulla.
L'importante è l'attimo ed il concept l'errorino tecnico interessa al massimo al giovane editor dell'Agenzia che vuole essere in linea con tutto il resto delle proposte che si vede su Insta sul suo profilo
postimg.cc/RW0hwMVK
Anch'io rivendico ed accetto ed apprezzo, anche sul lavoro, la mia inevitabile obsolescenza perchè ho imparato a riconoscerla come un valore aggiunto e non come qualcosa da cui rifuggere. Ad ognuno il proprio tempo, le modine di insta le lascio giustamente a chi si trova oggi ad affrontare quel segmento.
E mi rendo sempre più conto che le immagini (imperfette anche) fatte con metodi antichi hanno insita una durevolezza che quelle di oggi non hanno più.
Tant'è vero che sono il più richiesto proprio ai 18mi dal momento che noi sottovalutiamo troppo spesso la capacità di valutazione dei giovani e dopo aver visto come può essere raccontato da un punto di vista autorale un momento, per loro, così importante scelgono la qualità rispetto alla quantità delle migliaia di immagini che escono dai cell degli invitati.
Ovviamente parlo di settori ad ampio raggio... dovessi fare avifauna o sport per me una R1 e via di raffica (ponderata) sarebbe il massimo.
E comunque la raffica c'è... è li e non vedo perchè non usarla quando serve... è giusto non demonizzarla semplicemente, come nel mio caso, bisognerebbe imparare a non abusarne, credo.
|
| inviato il 12 Febbraio 2025 ore 8:33
Condivido le tue considerazioni, Istoria (compresa e soprattutto, quella sulla imperfezione).
Tranne l'ultima.
O meglio, anch'io avrei piacere ad usare R1 o, nella fattispecie, Z9, ma continuerei a fare a meno della raffica (a meno che non dovessi illustrare una... enciclopedia degli animali, ovvero non fosse un lavoro).
Insomma, in sintesi, si tratta di decidere se la fotografia sia Arte o Industria.
Che non vuol dire che io o che tutti ci si debba sentire grandi artisti ch'è cosa di pochi. Ma che, come dici, si debba cercare il bello (perché è una categoria dell'umano) e non la perfezione tecnica (che è una caratteristica della macchina).
|
| inviato il 12 Febbraio 2025 ore 8:49
Naturalmente, (almeno in parte) le stesse considerazioni si possono fare (le ho fatte in passato, e per anni ho avuto la forza di resistervi) anche sull'autofocus.
Si può dire che quest'ultimo consenta un dominio sullo Spazio quanto la raffica lo consenta sul Tempo.
Quindi l'Uomo si illude di essere Dio.
Poi ci pensa la Morte, a portarci coi piedi per terra.
|
| inviato il 12 Febbraio 2025 ore 8:54
Troppa filosofia fa male, l'ho sempre detto. |
|
Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |
JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.
