| inviato il 25 Giugno 2024 ore 18:09
Paolo, mi fido della tua esperienza. Di fatti sul colore fino ad ora ho comprato solo Kodak Portra 400/800 e sul b&n ilFord hp5 e Kodak Tri-X 400 | 
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 18:28
Chissà perché, il mezzo formato (o il 24x24 della Tenax/Taxona) si usava anche prima della guerra, con le pellicole di prima della guerra, traendone ottimi risultati. Certo, ripeto, al giorno d'oggi sembra che nessuno guardi più le foto come dovrebbero venire guardate, ovvero da una distanza non inferiore al doppio della diagonale dell'immagine. Oggi, le foto, sembra debbano essere stampe non inferiori a tot metri per tot metri ... da guardare solo con la loupe! Dimentichiamo che anche una foto scattata male, sviluppata peggio e stampata alla garibaldina come quella di Capa col soldato in acqua allo sbarco in Normandia, può avere dei pregi; che anche i compromessi coi quali è stata progettata un'ottica di pregio (uno tra tutti, il Sonnar 50/1,5 della Contax a telemetro), imprimono un loro carattere alla fotografia che verrà realizzata. Questa adorazione della "Dea Nitidezza", quest'affannosa ricerca dell'ottica totale e perfettissima, sta portando in realtà ad un appiattimento della creatività, perché sappiamo che un bravo fotografo è in grado di realizzare belle immagini anche da negativi 24x36 o inferiori. E la fotografia su pellicola, non è solo la pur affascinante diapositiva. | 
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 18:32
“ Certo, ripeto, al giorno d'oggi sembra che nessuno guardi più le foto come dovrebbero venire guardate, ovvero da una distanza non inferiore al doppio della diagonale dell'immagine. Oggi, le foto, sembra debbano essere stampe non inferiori a tot metri per tot metri ... da guardare solo con la loupe! Dimentichiamo che anche una foto scattata male, sviluppata peggio e stampata alla garibaldina come quella di Capa col soldato in acqua allo sbarco in Normandia, può avere dei pregi; che anche i compromessi coi quali è stata progettata un'ottica di pregio (uno tra tutti, il Sonnar 50/1,5 della Contax a telemetro), imprimono un loro carattere alla fotografia che verrà realizzata. Questa adorazione della "Dea Nitidezza", quest'affannosa ricerca dell'ottica totale e perfettissima, sta portando in realtà ad un appiattimento della creatività, perché sappiamo che un bravo fotografo è in grado di realizzare belle immagini anche da negativi 24x36 o inferiori. E la fotografia su pellicola, non è solo la pur affascinante diapositiva. „ quoto anche le virgole | 
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 18:40
io tutta la punteggiatura. | 
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 18:48
“ @Enzo C. Chissà perché, il mezzo formato (o il 24x24 della Tenax/Taxona) si usava anche prima della guerra, con le pellicole di prima della guerra, traendone ottimi risultati. Certo, ripeto, al giorno d'oggi sembra che nessuno guardi più le foto come dovrebbero venire guardate, ovvero da una distanza non inferiore al doppio della diagonale dell'immagine. Oggi, le foto, sembra debbano essere stampe non inferiori a tot metri per tot metri ... da guardare solo con la loupe! Dimentichiamo che anche una foto scattata male, sviluppata peggio e stampata alla garibaldina come quella di Capa col soldato in acqua allo sbarco in Normandia, può avere dei pregi; che anche i compromessi coi quali è stata progettata un'ottica di pregio (uno tra tutti, il Sonnar 50/1,5 della Contax a telemetro), imprimono un loro carattere alla fotografia che verrà realizzata. Questa adorazione della "Dea Nitidezza", quest'affannosa ricerca dell'ottica totale e perfettissima, sta portando in realtà ad un appiattimento della creatività, perché sappiamo che un bravo fotografo è in grado di realizzare belle immagini anche da negativi 24x36 o inferiori. E la fotografia su pellicola, non è solo la pur affascinante diapositiva. „ Amen, gioco, set, partita. | 
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 18:57
Quelle pellicole vendute in quel sito non sono tutte cinesate, le Cinestill sono pellicole Kodak cinematografiche ribobinate. La Fuji economica, non ricordo come su chiami esattamente, forse Fujicolor 200, è prodotta da Kodak. La Ilfocolor non è la vecchia e defunta Ilfocolor prodotta a suo tempo da Ilford quando questa era un'unica azienda, bensì è commercializzata dall'attuale Iflord (diversa da Ilford Photo, nota per le pellicole b&n) ed è prodotta dalla Orwo. | 
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 19:19
“ Quelle pellicole vebdute in wuel dito non sono tutte cinesate, le Cinestill sono pellicole Kodak cinematografiche ribobinate. La Fuji economica, non ricordo cone su chiami sattanente, firse Fujicolor 200, è priditta da Kodak. La Ilfocolor non è la vecchia e defunta Ilfiord prodotta a suo tempi da Ilford quando questa era un'unica azienda, bensì è commercializzata dall'attuale Iflord (diversa da Ilford Photo nota per le pellicole b&n) ed è prifotra dalla Orwo „ Non farti prendere dalla fretta di dover rispondere a tutti i costi: dagli errori di battitura, mi sa che eri in auto o in moto, dribblando il traffico... | 
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 19:26
“ Rigel, quindi tutti questi negozi, raccontano balle ai clienti? „ Continui a fare orecchie da mercante....io non ho assolutamente accusato nessuno di raccontare palle...io sto dicendo che bisogna parlare di NUMERI... perchè se ne avevi 5, le hai vendute tutte e sei rimasto senza è diverso da dire che ne avevi 500, le hai vendute tutte e sei rimasto senza....dai non è difficile da capire!!....che inizino a citare un po' di numeri concreti, non frasi senza senso compiuto....il successo di un prodotto è sancito solo dai NUMERI di vendita (e già li, poi ci sarà da discutere...perchè per alcuni X macchine vendute sarà un successo, per altri solo Y macchine vendute rappresentano un successo....ma almeno si discute sui numeri, non sul nulla. | 
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 19:28
Enzo ha messo il dito nella piaga. | 
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 19:36
“ Non farti prendere dalla fretta di dover rispondere a tutti i costi: dagli errori di battitura, mi sa che eri in auto o in moto, dribblando il traffico... „ In realtà era un test per vedere chi leggeva il mio post e chi riusciva a interpretarlo No, scherzi a parte, la tastiera del telefono è piccolissima e non riesco a inserire il correttore automatico, infine la vista comincia ad essere quella di un cinquantenne... Ora correggo a beneficio di tutti i lettori, grazie. | 
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 19:59
Certo, ripeto, al giorno d'oggi sembra che nessuno guardi più le foto come dovrebbero venire guardate, ovvero da una distanza non inferiore al doppio della diagonale dell'immagine. Oggi, le foto, sembra debbano essere stampe non inferiori a tot metri per tot metri ... da guardare solo con la loupe! ********** ********** Non saltiamo da un eccesso all'altro Enzo. Per una consuetudine ormai accettata da tutti e direttamente, o pure indirettamente legata alle grandezze arbitrarie che sono alla base della fotografia stessa, la distanza di osservazione ritenuta ottimale è pari alla diagonale del formato della stampa... con una tolleranza del 5-10% in più, mai in meno. Da ciò deriva anche che, in una mostra fotografica, due fotografie non dovrebbero distare fra loro meno di quella stessa distanza*... questo per far si che il visitatore della mostra possa porsi alla giusta distanza di osservazione senza che il suo sguardo venga distratto da tutto l'insieme delle altre opere presenti. *) per le opere incorniciate la diagonale di riferimento, ovviamente, è quella della cornice stessa | 
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 20:00
Domando, dato che si parla di pellicola, le Adox? Io sto utilizzando la BN Adox HR 50, mi pare ottima. Tra l'altro il supporto è particolarmente adatto per la scansione/digitalizzazione, sottile e trasparente. Sembrerebbe essere prodotta in Germania, non so da chi però. | 
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 20:06
Dimentichiamo che anche una foto scattata male, sviluppata peggio e stampata alla garibaldina come quella di Capa col soldato in acqua allo sbarco in Normandia, può avere dei pregi; che anche i compromessi coi quali è stata progettata un'ottica di pregio (uno tra tutti, il Sonnar 50/1,5 della Contax a telemetro), imprimono un loro carattere alla fotografia che verrà realizzata. ********** ********** Anche qui non esagerare Enzo (anche se questa tua in fondo è solo una iperbole), perché in una immagine che deve documentare un evento le esigenze della documentazione devono sempre venire prima della bellezza e della correttezza formale. | 
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 20:15
In queste discussioni salta fuori spesso la Kodak Ektar H35. Ebbene, è uscito il nuovo modello, con dei significativi miglioramenti. È stato ritoccato anche il prezzo. | 
| inviato il 25 Giugno 2024 ore 21:18
Questa adorazione della "Dea Nitidezza", quest'affannosa ricerca dell'ottica totale e perfettissima, sta portando in realtà ad un appiattimento della creatività, perché sappiamo che un bravo fotografo è in grado di realizzare belle immagini anche da negativi 24x36 o inferiori. E la fotografia su pellicola, non è solo la pur affascinante diapositiva. ********** ********** Non direi Enzo. L'appiattimento della creatività altro non è se non la conseguenza diretta della cosiddetta "democratizzazione della fotografia" creata, ma forse sarebbe meglio dire imposta, dalla rivoluzione digitale la quale, rendendo più facile tutto il processo fotografico, ha finito per bloccare l'evoluzione del... non so come definirlo... Homo Fotograficus forse? La diapositiva infine era residuale all'epoca della pellicola... ora è di fatto estinta! |
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