| inviato il 07 Settembre 2023 ore 14:31
Giuseppe, secondo me, hai messo il dito nella piaga, anzi nel piagONE!!! Il problema è proprio quello: il digitale addormenta il cervello! Impigrisce! Evita la NECESSITA' di imparare (e di capire!)! In TUTTI i campi ahimè! La colpa, naturalmente, non è del digitale in sè, ma di chi ne usufruisce (la rivoltella non è pericolosa! Pericoloso è chi aziona il grilletto!)! GL |
| inviato il 07 Settembre 2023 ore 14:56
Sbagliare l'esposizione su pellicola, non so proprio come si faccia se uno sa usare l'esposimetro e sa come trattare i rulli nella tank. Poi posso capire che uno valuti pregne di significato solo alcuni fotogrammi. |
| inviato il 07 Settembre 2023 ore 15:42
Poi sono sempre di corsa, non ho tanto tempo da dedicare alla fotografia ****************************************** Ed è solo questo il problema Giuseppe, quando ti ritagli un po' di tempo da dedicare alla fotografia cerca di non pensare ad altro. |
| inviato il 07 Settembre 2023 ore 16:37
Bergart, non si tratta di "sbagliare" l'esposizione totalmente, ma con un po' più di attenzione la foto poteva venire" più meglio" è riuscire a stampare con meno magheggi. Giovanni, quando sento qualcuno che scatta a membro di segugio tanto poi c'è fotoscioopp capisco che è inutile spiegare certe piccole cose, infatti poi si vedono le foto di "plastica" recuperate per come sono state scattate.... A membro di segugio. La foto per me deve essere buona al 90% già in macchina, poi si fanno i "piccoli" ritocchi. Naturalmente c'è chi è un mago con la PP e non ti fa capire quanto è rimaneggiata la foto.... Ma sono pochi veramente capaci, io rientro nella categoria schiappa... |
| inviato il 07 Settembre 2023 ore 22:03
@Giuseppe. I fully agree!!! GL |
| inviato il 07 Settembre 2023 ore 22:37
Non sono d'accordo. Le foto quelli mediamente bravi le fanno sempre nello stesso modo: facendo attenzione in ripresa e poi processando la foto con abilità, esattamente come una volta la ripresa in bianconero era solo il primo momento della foto. Poi si decideva che sviluppo più adeguato utilizzare tempi agitazione ( prima parte della postproduzione). Poi si decideva il tipo di carta, la gradazione o si usavano filtri col multigrade, poi il ritaglio, poi mascherature e bruciature, infine, a volte anche piccoli ritocchi con inchiostri ( seconda parte della postproduzione). Bisognava allora saperlo fare e oggi bisogna saper fare la post digitale. E non succedeva, secondo me, che una foto era già buona al 90%: Adams, Weston non lavoravano a lungo e con abilità in camera oscura?La differenza è che ieri eravamo 10 a fare postproduzione in camera oscura e ci si perdeva tempo, si studiava e 2/3 non erano malaccio, 7/8 non sapevano fare granché Oggi a fare post digitale sono 10.000 e 10 non sono malaccio, gli altri 9990 non sono granché. Se si scatta a casaccio sperando di modificare tutto in post non va per niente bene e dubito che un fotografo appena decente possa pensare di lavorare cosi. Certo, esiste una maggiore possibilità di interventi: a volte piccoli ritocchi, spesso qualcosa fatta con attenzione.Ma la postproduzione bisogna saperla fare. |
| inviato il 07 Settembre 2023 ore 22:42
Qualcuno ha provato i chimici della Bellini? Chiedo per un amico. |
| inviato il 07 Settembre 2023 ore 22:52
Uso il Bellini HYDROFEN sviluppo, mi trovo molto bene. Va molto bene con Foma e Rolei. |
| inviato il 07 Settembre 2023 ore 23:34
Io ho messo a punto nel mio processo il Bellini Hydrofen con due pellicole Agfa un po' particolari: retro 80s e 400s. Non ho mai incontrato nessun altro che utilizzasse queste pellicole, su base pet, oltre a Gerardo Bonomo. Il rivelatore è molto energico e lo uso in una diluizione di 1+32 e 1+39. Prova ad usare i tempi del ARS imago Fd; è lo stesso prodotto. I test per quel rivelatore li ha fatti Andrea Calabresi che è un'autorità in questo campo. Dovresti riuscire a scaricarli dal loro sito. Non riesco a fornirti altri dettagli se non per quelle sue pellicole che ho messo a punto. |
| inviato il 08 Settembre 2023 ore 6:51
@claudio con il BN l'approccio e come dici tu,ma io che non sono Adams o Weston faccio errori che poi pago con lunghi tempi di lavorazione in C. O.... Che non sempre vanno a buon fine. ********************************************* Non preoccuparti caro Giuseppe, al contrario della vulgata comune infatti Adams e Weston, pur essendo degli ottimi stampatori, Adams certamente... Weston non ne sono altrettanto certo, per il proprio lavoro in Camera Oscura preferivano affidarsi, soprattutto se si trattava di trascorrerci intere giornate in CO, a degli stampatori di provata fiducia e assoluta capacità |
| inviato il 08 Settembre 2023 ore 7:41
Le minchiate penso che le facciamo tutti, continuamente. Persino Adams, commentando alcuni dei suoi scatti, ha detto cose tipo: avrei dato un secondo di esposizione in più. Naturalmente un soggetto del genere deve stare ragionevolmente fermo: anche io sono del partito che meglio si scatta il fotogramma fin dall'inizio più margine di intervento si ha dopo, ma in situazioni dinamiche, veloci, non si ha il tempo di valutare tutto; bisogna essere abituati al proprio mezzo per fare regolazioni al volo senza guardarlo, alcune cose (come un'impostazione di massima della compensazione dell'esposizione) devono essere pre tarate prima di uscire di casa, per altre cose bisogna affidarsi agli automatismi e bisogna essere abituati a come lavorano per avere una minima capacità di intuire come si comporteranno. |
| inviato il 08 Settembre 2023 ore 10:49
Ma certo che siamo tra noi e nessuno è uno stampatore professionista, per cui di fesserie ne facciamo tutti.. E se anche i maestri di ieri ogni tanto si affidavano a stampatori professionisti ( come giustamente dice @Paolo) significa che ieri come oggi le capacità in postproduzione dovevano e devono essere elevate. Quindi, si lavorava tanto in camera oscura. Un negativo perfetto e già pronto ( a parte il fatto che la postproduzione analogica già era cominciata con i vari tipi e le tecniche di sviluppo del negativo) era ed è una chimera: c'è sempre qualcosa da migliorare e, come sottintende @Paolo, più si è bravi e più si lavora in camera oscura come in camera chiara: se anche Adans si affidava a qualcuno più bravo di lui.... |
| inviato il 08 Settembre 2023 ore 10:58
“ Qualcuno ha provato i chimici della Bellini? Chiedo per un amico. MrGreen „ Ciao, dì al tuo amico che sto provando in questi giorni il NUCLEOL BF 200 della Bellini, un prodotto comodo da usare formato da liquidi concentrati da diluire al momento e dal costo contenuto: con una confezione si arriva a fare anche 15 rullini. Come tutti i rivelatori ha pregi e difetti che, per essere svelati, necessiterebbero di prove e test accurati, che non ho tempo (né tanta voglia...) di fare. Pertanto prendi con le pinze quanto segue: sono parzialmente soddisfatto con pellicole ad 'alta' sensibilità cioé 400ISO (HP5+, Delta 400 e Kentmere 400), meno su quelle più sensibili (FP4 e KEntmere 100), e mi convince di più sul medio formato che sul 135. Non sono riuscito ad ottenere i toni chiari come vorrei e la grana delle 400ISO non me l'ha 'ridotta' come speravo. Comunque è utilizzabile anche per un neofita Rimango dell'idea che il polverone ID11/D76 rimanga sempre più indicato. Con questo brodo viene bene un po' tutto. Preparare la soluzione stock non è cosa difficile (mi stupisco molto di quelli che apportano questa motivazione come deterrente), ti procuri un contenitore in plastica della capacità giusta, ci metti dentro acqua calda e rimesti la polvere....poi metti in bottigliette d'acqua di plastica dal 500cc, strizzi fino a far uscire tutta l'aria e chiudi. Conservi tutto possibilmente in luogo buio. |
| inviato il 08 Settembre 2023 ore 16:52
“ Ciao, sicuro, sicuro? La Olympus Pen F è bellissima come oggetto di design, secondo me. Come molte altre Olympus del resto. Resto perplesso con il mezzo formato: già per tirare fuori una buona qualità dal 135 ci si deve impegnare, figuriamoci dal mezzo formato. Per qualità intendo STAMPA. Altro 'incubo' è quello di avere 72 pose da impressionare....non finiscono mai! Visto che mi preparo i rullini con la bobinatrice non avrei questo problema, tuttavia..... pensaci bene. Piuttosto (e ora faccio finire di incazzare Paolo :-) ) è il salto al formato più grande che dovrebbe stuzzicarti.....” Buon giorno a tutti ! Ieri ho fatto ascesa a machu pichu e waynapichu (Accompagnato solo da iPhone per non rovinarmi il giorno con fotocamere) Esperienza che raccomando a tutti! Tornando alle pellicole capisco il ragionamento di Paolo che per me corrisponde al parallelo di chi usa i jpeg sul digitale. Non ha nessun senso, tanto vale usare L iPhone appunto. (A parte che il mio scatta in raw). Detto questo d'altro canto non sono un talebano e per me tra nero e bianco c'è tutta la gamma di grigi. Chissà quanti capolavori sono stati scattati con attrezzature ridicole o non seguendo la linea della massima qualità . Quindi perché no processi ibridi o jpeg ?? Alla fine conta solo il risultato cioè la foto. Teo io scatto molto e per me è sarebbe un sogno avere rullini da 70 o 100 foto. Non mi interessa la risoluzione. O diciamo che mi accontento di stampare a4. Con L iphone nuovo quasi sempre ci riesco quindi mi basta. Ho pubblicato una miriade di foto su riviste nazionali del mio settore scattate con iPhone. E la qualità era sempre per me più che buona. (PER ME) Il medio formato non mi interessa proprio. Io sono totalmente della corrente opposta: leggero robusto ed economico. Meglio una foto in più che una in meno anche a scapito della qualità. Uso m43 e vorrei la mezzo formato. Da mettere nello zaino e buttarla sotto la pioggia per 3 gironi. Asciugarla al sole. E metterla nella terra. E se si rompe ne prendo un altra. E sono del parere che il digitale ci ha “donato” la post produzione e vari altri miracoli che permettono di “migliorare/trasformare” le foto inclusa la stampa digitale (schiacci un tasto e hai la foto) e facccio pieno uso di queste tecnologie per semplificarmi la vita Saluti dal Perù ! |
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