| inviato il 21 Giugno 2023 ore 11:17
Grazie di cuore signori! “ Uly, Li ho guardati su di uno schermo buono. Quella non calibrata sembra veramente la velvia, con il contrasto a palla e tutti gli spostamenti cromatici che la facevano amare o odiare. Il bilanciamento del bianco nelle dia era un'utopia. Non è che si avevano 1000 filtri in resina dietro per compensare (e quanto flarravano). Si accettava la luce per quello che era. Inoltre il punto di bianco della lampada non era molto stabile, si raffreddava quando scaldava e ingialliva con l,'invecchiamento della lampada. È un ottimo lavoro. Complimenti. Il processo misto (dia, scansione, stampa getto di inchiostro) lo provai verso la fine degli anni 90, con fuji 6x9 o 4x5", provia 100F o astia, scanner piano agfa, diapositive IT 8.7... Ci passai un tempo folle, la lampada dello scanner non aveva mai la stessa luce, la luce di origine non erano ne i 6500k del film ne i d50 della calibrazione. E non cerano i raw converter, per modificare i colori era photoshop 4 con tutti i suoi limiti. Ma ci tirai fuori delle stampe molto belle. La 5d semplificò tutto, e la dia rimase solo da proiettare. Nota, la foto del paesaggio montano che hai scelto, con quella luce e quelle nuvole, rende bene quando era il momento di mettere una velvia 50 in camera. „ onorato! “ Ecco qui entriamo in un mondo, anche interessante devo dire, ma sostanzialmente alieno alla pellicola la quale ha ragione d'essere, per assurdo, proprio per quelli che sono i suoi limiti... uno dei quali, forse il maggiore, è proprio quello di essere calibrata su un'unica Temperatura Colore. Il Daylight (5500° K) nello specifico è la Temperatura della Luce di Mezzogiorno anche se, vista la minima differenza, per estensione è considerata come tale la Temperatura Colore che si ritrova DA due ore dopo l'alba FINO A due ore prima del tramonto... con tutti i limiti del caso a cominciare, per esempio, dalla nauseabonda dominante blu che si ritrova in una fotografia col soggetto in ombra scoperta... come la Mercedes di cui sopra e che, con la Velvia, quella vera, sarebbe risultato un fotogramma da gettare. In altre parole: io non avrei sprecato un € per quella fotografia MrGreenMrGreenMrGreen „ questo e' esattamente un limite sconosciuto per chiunque abbia macinato solo digitale, esattamente come per chi ha solo l'analogico fra le mani, risulta quasi diabolico il numero di possibilita' offerte da un raw. Ripeto.. unici limiti del digitale oggi? Non poter proiettare in quella qualita' e... troppe foto. |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 11:54
Toglimi una curiosità Ulysseita: ti è mai capitato di assistere a una proiezione di diapositive un poco "seria"? E laddove per proiezione "un poco seria" si intende qualcosa che vada un poco oltre il solito "spettacolo" incentrato sulle fotografie riprese al mare in Agosto - tutte immagini riprese rigorosamente nelle ore centrali della giornata - cui di norma si assisteva al ritorno dalle ferie estive? |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 12:10
Kodachrome |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 12:19
Più mito che realtà. |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 12:23
Un po' come certe proiezioni... |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 12:30
Il mondo della fotografia oramai è dominato dal digitale. La cosa interessante è partire dal film, scattato e sviluppato a regola d'arte, scansionato garantendo la catena del colore, per poi trasferire queste impronte cromatiche sui vari modelli di fotocamere digitali, aumentando le potenzialità tramite la calibrazione che puoi fare sul RAW converter. E' il classico esempio di come la commistione analogico/digitale, sfruttando le potenzialità di entrambe le tecnologie, riesce a produrre potenzialità superiori alla singola tecnologia. Questo per i supporti di visualizzazione oggi in commercio (monitor o stampa). La diaproiezione personalmente l'ho terminata alla fine degli anni 90, credo che in italia ci saranno una manciata di nostalgici che la utilizzano ancora, nulla da dire sulla qualità e sull'impatto visivo, ma totalmente avulsa dal percorso che oggi sta facendo la tecnologia digitale. PS Sul discorso Kodachrome, sarebbe eclatante riuscire a resuscitare quelle cromie trasportate sul digitale, sarebbe come dare una seconda vita a quell'impronta cromatica che ha fatto la storia della fotografia |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 14:01
Un po' come certe proiezioni...MrGreen **************************************** Vero! Per questo dico sempre che bisognerebbe sempre vedere qualcosa di buono prima di parlare. |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 14:08
La diaproiezione personalmente l'ho terminata alla fine degli anni 90 (...) nulla da dire sulla qualità e sull'impatto visivo, ma totalmente avulsa dal percorso che oggi sta facendo la tecnologia digitale. ************************************************ Tecnologia digitale che però, e chissà perché, sente sempre più forte il bisogno di rifarsi a qualcosa di morto, di estinto... anzi di sepolto nell'oblio del tempo. Quanto è strana però questa modernità... |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 14:15
Io sul discorso di Paco sono parzialmente d'accordo. E sono i accordo con Paolo. È chiaro che Ulysseita abbia studiato per bene il percorso e va bene che possa offrire una possibilità a chi vuole giocare a riprodurre cromie del passato. Se esiste un mercato, seppur di nicchia, fa bene a fare questa operazione, anche commerciale, e la fa con la consueta competenza. Sul fatto che la scansione possa sfruttare le potenzialità di entrambe le tecnologie dando quel qualcosa di più, sinceramente io non me ne sono accorto, tanto da, dopo un paio di anni, averla abbandonata cercando di concentrarmi sul digitale; finivo comunque per sviluppare il file secondo i miei gusti ( diciamo digitali) del momento e, in stampa, della pellicola non restava praticamente nulla. E anche oggi nessun fotografo al quale mostro le foto riesce a distinguere ( a parte un po' di perdita di nitidezza) se il file è nato digitale. Questo nemmeno su Juza, in cui per perfida curiosità ( e chiedo scusa) ho scambiato qualche fotografia spacciandola per una scansione. E nessuno l'ha capito Nel bianconero con grana, quest'ultima viene invece spesso esaltata e potrebbe creare una discriminante ( sempre che piaccia la grana). Riguardo al fatto di riprodurre una Kodachrome, mi chiedo perché; perché, vista l'enorme potenzialità del digitale, non mixare caratteristica di una pellicola con un!'altra o meglio, crearsi uno stile, colori propri, fondere metodiche e possibilità diverse, anche su piccoli frammenti del fotogramma? Le possibilità del digitale sono cosi tante che dovrebbe venir fuori quello che desideriamo in quel momento ( bello brutto, come si vuole ma nostro) senza dover scimmiottare qualcosa del passato. Piu saturazione, più nitidezza, una piccola dominante locale, tutto si può fare. Senza, giuro, alcuna polemica, che senso ha? Io non lo capisco. Un gioco per un giorno? Una prova? Una curiosità? Una operazione nostalgica? Il "nostro" digitale finale sarà sempre un'altra cosa... |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 14:22
Io per nostalgia non scatto in pellicola, ma colleziono reflex anni '60/'70/'80. Se ho nostalgia a volte, ce l'ho per il tramite, la parte artigianale lo sviluppo la stampa in camera oscura in cui ho passato giorni e giorni, non per il risultato finale, cioè la fotografia....specie per quella proveniente dalla Kodacolor Gold ( perdonami Luca)! Il problema è quello di essere davvero bravi nella post |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 14:27
“ Sul fatto che la scansione possa sfruttare le potenzialità di entrambe le tecnologie dando quel qualcosa di più, sinceramente io non me ne sono accorto, tanto da, dopo un paio di anni, averla abbandonata cercando di concentrarmi sul digitale „ Ma di fatti, Claudio, non è un obbligo, anche io mi concentro sul digitale. Però, avere a disposizione una lastra o un 6x9 con tutto quello che porta dietro a livello di caratteristiche una foto su un supporto così grande, è un'opportunità che possiamo sfruttare andandola a migliorare in termini di colori o di eliminazioni di dominanti/elementi di disturbo che ci può permettere la moderna tecnologia digitale. In questo senso intendo che la tecnologia mista può avere il suo jolly. Per quanto riguarda i colori, oramai siamo assuefatti dai moderni profili digitali, alcuni molto neutri. Ma per me... e per tutti quelli nati con la pellicola, poter rifarci a cromie di un tempo, lo vedo solo un vantaggio. Se potessi scattare con le mie attuali fotocamere e avere a disposizione di click il fatto di poterle virare con queste cromie.... per me sarebbe un grande plus
 Perchè la mia memoria fotografica mi riporta a certe epoche e mi emoziona. Inoltre, l'imperfezione di queste dominanti la trovo così affascinante. Ecco perchè mi piacerebbe tantissimo, riuscire a "resuscitare" la Kodachrome tramite il digitale. |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 14:28
sul fatto fosse una pellicola da poveri non ci piove Claudio, ma comprala oggi tu 10€ se ti va bene (24 pose) |
| inviato il 21 Giugno 2023 ore 14:32
Costare non vuol dire essere di buona qualità o produrre buone foto, purtroppo |
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