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"la foto di copertina è pazzesca, indimenticabile per quanto mi riguarda" Condivido. Non conoscevo però il fotografo prima di questa segnalazione di Matteo (che sembra avere una predilezione per la fotografia giapponese).
A livello contemporaneo Cina Giappone e corea del sud stanno sfornando ottimi autori hosoe é però un autore storico che ha avuto una grande influenza su tutte le generazioni successive di fotografia. Alcune sue foto sono iconiche e era tanto che volevo regalarmi un suo libro
spinto da una scontistica maggiore di quella attuale (ma era un edizione in lingua tedesca) avevo preso da artbooksonline, Chewing Gum and Chocolate del suo coetaneo Shomei Tomatsu dopo aver preso la sua monografia...
Novebis un enciclopedia Mi sembra che non siano stati citati nessuno dei due. Come concetto di base sono simili, ma in ambienti e con stili differenti.
"....pensavo alle centinaia di foto del Golden Gate Bridge che avevo visto, e a come fossero sempre simili. Mi sono reso conto di non aver mai visto foto di persone dal marciapiede..."
Jake ricker - Strange paradise
Durante un periodo di quattro anni, il fotografo andaluso è uscito di notte per fotografare auto ferme ai semafori della città di Madrid, aspettando sul ciglio della strada o dai cavalcavia
Si, sia per il lavoro complessivo che per questa che a prima vista può sembrare una carcassa di un'animale La foto originale che sappia è acquisita e esposta al MoMa
Ma infatti va guardata nel suo contesto insieme alle altre. Solo che questa spicca per la sua ambiguità. Pare trascendere la dimensione di fotografia. Non appare come una semplice bottiglia. A me sembrava persino un avanzo di torso umano totalmente dilaniato e deformato.
“ Se non sai che cosa e' e cosa l'ha ridotta in quel modo, la foto perde tutta la sua potenza.” Ai miei occhi non saperlo cambia il modo di vederla, questo si, ma non necessariamente in peggio. Quelle forme ritorte e contratte quasi in uno spasmo, che davvero paiono la muscolatura del corpo di un animale, onestamente mi risuonano comunque parecchio anche se decontestualizzate. Ma sicuramente è una questione di attitudine soggettiva
“ Non voglio togliere nulla al lavoro che, preso nella sua globalita', e' anche rivoluzionario ed innovativo. Questa fotografia pero', presa singolarmente e senza il supporto del lavoro completo, a mio avviso racconta poco. Se non sai che cosa e' e cosa l'ha ridotta in quel modo, la foto perde tutta la sua potenza. Indubbiamente tutto cio' e' molto giapponese. Ma per me, occidentale e rozzo, e' cosi „
Poco tempo fa mi hanno nominato un fotografo e filosofo che si chiama Allan Sekula. Allan Sekula ha adottato un approccio critico nei confronti della fotografia documentaria, secondo lui le immagini non sono semplicemente oggetti inerti ma piuttosto costruzioni complesse che riflettono e influenzano le dinamiche sociali, politiche ed economiche. Per Sekula, la fotografia non poteva essere separata dal contesto in cui è stata creata e visualizzata. Egli credeva che per comprendere appieno il significato di un'immagine, fosse necessario esaminare il suo contesto storico, sociale e politico.
Ecco credo che parlando di un'immagine come questa il suo ragionamento sia molto centrato
in attesa del suo ultimo libro "Failing", appena acquistato e che spero mi arrivi presto, segnalo:
A Period of Juvenile Prosperity di Mike Brodie
"Mike Brodie (nato nel 1985), conosciuto anche come “Polaroid Kid” o “Polaroid Kidd”, è un fotografo americano di Pensacola, Florida.
Nel 2003, all'età di 18 anni, Brodie lasciò la sua città per girare gli Stati Uniti saltando su treni merci. Un amico gli diede una fotocamera e in seguito lui trascorse tre anni fotografando la gente che incontrava, prevalentemente persone che come lui saltavano sui treni, vagabondi, squatter e senzatetto. Brodie ha prodotto due lavori in questo periodo, Tones of Dirt and Bone e A Period of Juvenile Prosperity, che sono stati esposti in gallerie e sono diventati libri." tratto da saramunari.blog/mike-brodie/
qui un video del libro:
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