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Quesito analogico, macchina 35mm


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avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2022 ore 19:40

In molte occasioni è necessario misurare sulle zone chiare.
tipo? Con che gestisci le ombre in sviluppo?

Anche perchè esistono sviluppatori che compensano le luci ma le ombre mai sentito e in sviluppo si controllano solo le prime.

L'unica eccezione foto cittadine di notte che si può esporre per le luci e sovraesporre di 5/6 stop ma a quel punto dei sviluppare per un tempo molto corto e con quanto scritto sopra.

Tipo: da un guru del processo analogico:



avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2022 ore 19:48

O forse sono soltanto invecchiato
si certo si può scattare anche con la regola del 16, tra le altre cose citato pure da Anselmo nel libro "Il negativo", ma oggi con poco puoi avere foto migliori in quanto la tecnica é più diffusa e non solo appannaggio di pochi. Solo in USA la fotografia é materia universitaria e infatti AA insegnava in una di queste.

Comunque fatti un giro sul sito di analogica dove troverai molti consigli, una volta c'erano anche in questo forum gente capace sia in digitale che analogico, ma stante la strada che ha preso sono andati via.

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2022 ore 21:10

Mah ti dirò, a parte gli scherzi, la regola del 16 avendola in mente e confrontandola con quanto dice l'esposimetro, dopo un po' ci si azzecca pure. Utile per i vagabondaggi fotografici urbani.

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2022 ore 23:11

Proprio in quel video del notturno, ma anche se fotografi sulla neve devi stare spesso più attento alle luci che alle ombre.
In generale: se vuoi applicare il sistema zonale devi stare attento SIA alle ombre SIA alle luci, stabilire la separazione che c'è è tutto il resto. Dire che basta esporre per le ombre è, semplicemente, non averci capito nulla ma pretendere di insegnarlo anche a chi non l'ha chiesto, come da ottima tradizione dell'internet.

avatarsenior
inviato il 11 Febbraio 2022 ore 23:26

"" Se vuoi però il meglio della resa tonale dovrai fare almeno 3 sviluppi differenziati per scene di alto, medio e basso contrasto (più raro). Quando il contrasto della scena cambia molto puoi tranquillamente cambiare rullo anche se non lo hai finito . È una piccola scomodità di qualche secondo che ti consente di risparmiare molto tempo e denaro dopo quando stamperai.

Dovrai fare un sacco di prove. Ma ti SCONSIGLIO di approfondire per il momento.

Acquisisci PRIMA sicurezza in camera oscura, senza quella le prove saranno vane, e sarà tanta fatica sprecata.

Io mi dedicherei per ALMENO UN ANNO a quella fase li.
Magari esponendo per le ombre e regolando un po' lo sviluppo.

Poi acquisita dimestichezza e sicurezza in camera oscura potrai approfondire il SZ. Ti ci vorrà almeno UN ALTRO ANNO... ""

(A. Calabresi ... oggi 11-02-2022)

Tutta roba da consigliare d un neofita alla sua prima uscita insomma ... Eeeek!!!


avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2022 ore 7:46

É quello che faccio da anni....
Anche perché dubito che finirà mai la mia condizione di neofita MrGreen

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2022 ore 8:56

Molto bello il video dedicato alla fotografia notturna.
Eccellenti, ovviamente, i risultati che si possono ottenere, indiscutibile però anche il fatto che l'attinenza della stampa, finita, con la realtà lasci alquanto a desiderare, visto e considerato che sulla stampa sono ben visibili, anzi MOLTO BEN visibili, dei particolari che risultavano indistinguibili a occhio nudo.
Uno splendido esercizio di stile, che per certi versi ricorda quanto ottenibile, con molto meno tempo e fatica, in digitale ma che, ripeto, alla fine mi lascia comunque la stessa sensazione non dico di finto, visto che la stampa non mi ridà la sensazione di essere fatta di plastica che mi darebbe la stampa digitale, ma una forte sensazione di artificioso questa si... certamente.

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2022 ore 13:20

@Tykos, allora le luci le gestisci solo in sviluppo, anche nella foto notturna prendi la misurazione delle luci, sovraesponi per cogliere le zone in ombra e tagli, dico tagli, il tempo di sviluppo anche al 50% (per diminuire l'intensità della luce) e possibilmente usi un rivelatore che compensa le luci ie. D-76.

L'esposizione va fatte sempre per le ombre, che non regoli con lo sviluppo, quindi il principio unico é sempre "esposizione per le ombre e sviluppo per le luci". Questa é la regola. Diversamente una lettura di un libro di sensitometria aiuta.

Infatti i grafici, di pellicole e carte, hanno sull'asse X i valori di esposizione e sull'asse Y la densità.

Quello che ho detto, senza voler insegnare niente a nessuno e la regola base della fotografia/sviluppo della pellicola in BN analogico. Anzi supportato da AA dai libri di sensitometria e altri che conoscono il procedimento meglio di me.

e vuoi applicare il sistema zonale devi stare attento SIA alle ombre SIA alle luci,
premesso che quello che dico da 10 post, prendere le due luci serve per vedere se il tutto può essere compreso nella gamma dinamica, che solitamente se vuoi dettagli in ambo le zone devi stare tra la zone III e VII.

Qui ti lascio a chi ne sa più di me:

www.analogica.it/rivelatore-tri-x-400-lezioni-di-fotografia-t3018.html

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2022 ore 16:08

Ok, ho capito che hai appena imparato qualcosa e me lo vuoi insegnare a tutti i costi anche se lo so già, ma ti ripeto il consiglio che ti hanno dato di là: leggi per bene quello che la gente ti scrive e cerca di capire cosa intendono prima di scrivere paginate di testo.

@paolo: nah, la perfetta attinenza alla scena non ha granché significato. Intanto tra il video con il suo editing e la visione a occhio nudo ci passa il mondo, poi quale occhio? Il mio? Quello di nonna con la cataratta? Già solo usando due pellicole diverse hai due scene diverse. Sottoesponi un po'? Sovraesponi? E come proietti/stampi? Ogni riproduzione passa per parecchi mezzi intermedi e non sarà, quindi, perfettamente aderente alla realtà.
A parte questo pippone, comunque, non è detto che la ricerca dell' aderenza alla realtà sia il fine ultimo da ricercare.

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2022 ore 16:55

Hai ragione Tykos, soprattutto quando affermi che innanzitutto bisogna capire qual'è l'occhio che osserva la scena, tanto è vero che anche questo è uno dei motivi che confermano la non esistenza della Profondità di Campo.

Ciò premesso posso essere anche d'accordo col principio secondo il quale un fotografo può anche non voler ricercare a tutti i costi una attinenza con la realtà... ma dovresti essere un pittore, che come tale può riportare su tela un sogno, e quindi può anche fare a meno di un soggetto, ma un fotografo NO, egli non può fotografare un sogno ma deve, al contrario, avere davanti un soggetto, un soggetto che tralaltro esiste anche a prescindere dal fotografo che la riprende... ecco allora che una attinenza con la realtà, non dico totale ma QUASI, quella fotografia DEVE averla!

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2022 ore 17:12

ovviamente applicare il SZ "alla lettera" ed in maniera più ortodossa possibile non è così come l'ha messa giù Mickey.

1) Il SZ serve per imparare a pre-visualizzare quelle che si vuole che alla fine vada su carta negativa. E' solo uno strumento (di precisione) nella cassetta degli attrezzi del fotografo evoluto e l'esposizione ne è SOLO una parte seppur imortante del sistema ... così come le luminanze etc etc.

2) Scrivere che serve chiudere di due stop la lettura sulle ombre e ridurre lo sviluppo del 20-30-40% è estremamente fuorviante. Può essere benissimo, ed è normale che capiti, che la pellicola X, per un utente che applica il SZ va esposta a 200 ISO e per un altro a 320 proprio perchè una o più variabili che troviamo al prossimo punto è diversa.

3) Questo perchè serve testare tutta la ns filiera per : quella carta, quell'ingranditore (luce condensata o diffusa?) quel rivelatore/diluizione, per quella pellicola, per quel contrasto. Ogni volta che SOLO una di queste variabili cambia, si devono rifare tutti i test !!!

4) il SZ necessita di un'esposimetro spot, tre corpi macchina per il 135 (tre dorsi per il 120) per le 3 condizioni di contrasto che incontreremo durante la/le giornate/sessioni fotografiche, se si vuole seguire il metodo alla lettera. Chiaramente con il grande formato (pellicola in fogli singoli) tutto questo non serve.

5) per un fotografo amatoriale alle prime armi, si possono ottenere più o meno gli stessi medesimi risultati, utilizzando i classici sistemi di esposizione (riflessa per il grigio medio 18%, incidente...) ed usando lo IE (indice di esposizione dichiarato dai produttori delle pellicole); con un po' di esperienza, agendo cun grano salis e qualche buona lettura. Facendo meno test e meno elucubrazioni matematiche.

Continuare ad insistere sulla bontà del SZ per un NEOFITA analogico al suo PRIMO rullino, è drammaticamente errato (ovviamente per me) ... potrebbe essere eventualmente un punto di arrivo dopo anni di pratica, qual ora nn si fosse soddisfatti dei propri risultati raggiunti.

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2022 ore 17:46

@Thikos, sono oltre 40 anni che fotografo, avevo lasciato l'analogico per il digitale che convivono ora assieme, quindi forse sei tu che ne devi fare di strada, tu confondi il modo di esporre anche nel video che ho postato dove dice che espone per rilevare le zone scure altrimenti non avrebbe sovraesposto per 6/7 stop.

Su studiate un pochetto e prima di darmi da dilettante pensaci bene.;-)

The way beyond the monochrome
The zone system
Beyond the zone system

Poi magari parliamo.

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2022 ore 19:28

ecco allora che una attinenza con la realtà


"...qualcosa che è anche nell'effigie ancora reale e che non potrà mai risolversi totalmente in arte"

Vero. Ma c'è dell'altro, che prescinde dalla realtà.

avatarsenior
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 8:21

ecco allora che una attinenza con la realtà, non dico totale ma QUASI, quella fotografia DEVE averla!


mh, no, non ne vedo il motivo.
Chi ha in mano lo strumento (pennello, macchina da presa, fotocamera, registratore audio, campionatore, ecc) può benissimo scegliere se fare cose attinenti alla realtà o meno, e ciò prescinde dal mezzo.
Una fotografia può anche essere totalmente astratta, d'altronde il nome è solo riferito alla cattura di una immagine ferma nel tempo, non ci dice nulla del realismo.

avatarsenior
inviato il 14 Febbraio 2022 ore 8:26

Un punto di vista alquanto discutibile, oltre che chiaramente antropocentrico.
Mi sembra il classico atteggiamento della stragrande maggioranza di chi se ne va in giro con l'auto elettrica per capirci...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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