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esperienze e consigli carte fine art soprattuto per stampa b/n


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avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2020 ore 14:11

Grazie Fabio;-)

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2020 ore 14:12

"…o le foto di chi partecipa a queste discussioni magari facendo capire sul campo, con un esempio pratico, quali foto gli hanno permesso e per quali motivi una stampa esaltante…”

Ovviamente, parlando di stampe, andrebbero viste, e sono tutte stampate in A3, disponibili a casa mia, a Lucca.

Qui riporto alcune immagini, che sono nelle mie gallerie qui, con alcune note sulla loro stampa.


RAW




Finita




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Il soggetto, che non ha praticamente colore ed è abbastanza piatto come illuminazione, si presta di più per un B&N, ma il problema è di renderlo stampato con effetto presenza, tridimensionale in stampa, non piatto, ed è un problema da risolvere perché nell'originale non c'è il nero, la distribuzione dei toni intermedi è abbastanza ridotta, c'è poco contrasto e mancano le alte luci.

In stampa, i grigi scuri sono stati selezionati e riportati al nero strumentale, assoluto, tutti i toni intermedi sono stati selezionati ed estesi molto come gamma tonale, ed il bianco è stato limitato allo stampabile, non ci sono zone bruciate.

La parte più importante dell'immagine, il braccio in primo piano, il naso e la fronte sono stati schiariti rispetto al resto dell'immagine.

Con tutti questi interventi, la foto acquista effetto presenza.


Questa è in tono alto



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La stampa deve rispettare la resa naturale dei tanti toni di grigio chiari della neve, se ci viene una patacca bianca anche piccola, la foto è rovinata, quei toni chiari vanno resi pastosi, dunque tanto lavoro di controllo livelli di grigio coi campionatori colore, e carta lucida (Canson Infinity Photogloss 270 RC) per avere la massima gamma tonale nei toni alti: anche qui ci sono lievissime tracce di nero strumentale, che esaltano il resto della fotografia in tono alto.

Questa



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è una sfida per una stampa fatta bene: in fotoritocco, ma soprattutto in stampa va resa la massima scala tonale, dunque sto basso col contrasto generale, mentre il contrasto va tenuto alto sui toni alti, selezionati con campionatore colore e lavorati diversamente, per renderli pastosi, le ombre devono sempre e comuqnue essere leggibili, e sempre imposizione di nero strumentale sui toni molto scuri per averli neri e limitazione dei toni chiari

Questa



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per quanto sembri strano, è difficile da stampare bene, ossia rendendo bene le sottilissime tonalità di grigio in quel cielo così blu, cielo che tende a saturare troppo.

La curvatura del suolo, è reale, non è curvatura da deformazione ottica.

E' difficile perché il blu che la mia stampante stampa è più intenso di quello che vedo io a monitor con il mio vecchio LaCie 324.

E questo accade perché il gamut di stampa della stampante Epson 3880 con la Epson Premium Semigloss Photo Paper, su stampe in ProPhotoRGB (io mando in stampa con quello spazio colore) sui verdi e sui blu è più ampio di quello del mio monitor, dunque stampo in parte al buio, e questa foto si stampa bene solo conoscendo molto bene la stampante con la carta che si usa: nonostante questo fatto noto, la prima l'ho cannata, il cielo era troppo saturo, era una patacca.


Questa



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in stampa è molto difficile da realizzare bene, perchè c'è di tutto, gamma tonale e gamma cromatica molto estese, e toni delicati da vendere, e sono il rendere bene quei toni delicati e colorati che pongono delle difficoltà, se contrasti troppo, li perdi, se contrasti poco fai una stampa piatta, idem se troppo scura anche di poco.

E' in foto come queste che il monitor tarato bene, come luminosità, colori e contrasto, assume una importanza vitale.

Rendere la pastosità della nebbia non è affatto facile: si fa, al solito, tenendo basso il contrasto generale, ed esaltando il contrasto di una fascia di toni luminosi, e la selezione si fa coi campionatori colore, imponendo il nero ( un capellino di nero in stampa ci sta praticamente sempre bene) in area molto limitata, e limitando i toni chiari per evitare patacche.


Oltre che al normale sharpening di ripresa tecnica delle perdite di nitidezza del complessivo fotocamera + ottica (Capture sharpening, fatto in conversione di RAW) ed al normale sharpening artistico, fatto in Photoshop, tutte le stampe devono essere sottoposte allo sharpening di stampa, che recupera la nitidezza persa per diffusione dell'inchiostro sulla carta: si dà a tappeto e dipende dal tipo di inchiostri, dal tipo di carta e dalla risoluzione in PPI del file immagine da stampare

La stampa fatta bene è difficile, ed io la stampa la vedo come una sfida a me stesso: nelle sfide mi ci sono sempre ficcato, e mi piace dunque stampare, mi piace trovare i miei limiti, e mi sforzo per superarli.

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2020 ore 14:15

Comunque non pensavo di suggerirti i Piezoghraphy, ma solo di farti sostituire il canale PK da quello MK in modo da consentirti di stampare il BW su carte lucide, semigloss e Baritate. Si tratterebbe di riempire una cartuccia spongless con ink PK, inserirla al posto del MK, e stampare da Quadtone Rip.

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2020 ore 14:23

Alessandro, dammi un po' di tempo per replicare; devo andare a lavorare. Stasera scrivo

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2020 ore 14:30

"…o le foto di chi partecipa a queste discussioni magari facendo capire sul campo, con un esempio pratico, quali foto gli hanno permesso e per quali motivi una stampa esaltante…”

Non ce la fai proprio non è colpa tua...MrGreen
inutile potresti anche errere il Newton moderno ma con questo modo di fare!
La stampa esaltante che tanto ti dà fastidio è per me riportare su carta quello che vedo a monitor. stop!
Come detto bisognerebbe vedere quello che dal monitor passa sulla carta vedere un file e scrivere il processo è interessante e sinceramente tutte questi campionamenti ecc io non li faccio!
Magari col tempo imparerò se mi serve ma già così mi appagano le mie poche stampe!
Un ultimo consiglio:
Usi spesso la parola "devono" "deve" aggiungi ogni tanto per me ti farebbe essere meno saccente e più amichevole in un forum dove si discute di fotografia!;-)

Comunque non pensavo di suggerirti i Piezoghraphy, ma solo di farti sostituire il canale PK da quello MK in modo da consentirti di stampare il BW su carte lucide, semigloss e Baritate. Si tratterebbe di riempire una cartuccia spongless con ink PK, inserirla al posto del MK, e stampare da Quadtone Rip.
ah non sapevo di questo metodo...ma come detto mi piacerebbe avere la possibilità di usare anche le semilucide,grazie cmq Fabio!

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2020 ore 14:53

Alessandro Pollastrin ... i miei complimenti ...

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2020 ore 15:24



questa è un raw dal drone P4pro non gli ho fatto praticamente nienteoltre allo sviluppo raw e un pò di recupero sulle luci e una volta stampata su epson matte paper si riesce a distinguere i fili della vigna...per me già così va benissimo quello a cui punto io è ritrovare questo in stampa!;-)

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2020 ore 18:31

Blve, grazie.

Dopo decenni di stampa chimica con pellicola, sempre con attrezzatura professionale, nel 2008 passai al digitale, comprai in blocco un corredo importante Nikon FF, il monitor da grafica, un PC adatto ed la Epson 3880.

Vidi subito, immediatamente, che c'era qualcosa di serio, di grave che non andava nelle mie stampe (........... e che è esattamente quello che vedo ancora oggi in moltissime stampe altrui!), stampavo bene a pellicola, mentre in digitale stampavo di schifo, in digitale ero diventato un produttore di pattume.

Smoccolando ed imbestiato per aver abbandonato la pellicola, decisi immediatamente di correre ai ripari frequentando un corso di stampa tenuto da personale molto ben preparato, corso che ha dato veramente i suoi frutti, oggi sono molto contento delle mie stampe.

E non tornerei mai alla stampa a pellicola, i risultati col digitale sono troppo, infinitamente migliori.

Venendo dalla pellicola, la stampa digitale non è una grande impresa, i fondamenti sono esattamente gli stessi, ma stampare bene in digitale è un'altra cosa, non è facile.

La gestione ottimale del segnale utile, ossia del file immagine dedicato alla stampa, e soprattutto l'armonizzazione del complessivo Monitor, Stampante, Fotocamera (sì, anche quella in fase di scatto!) e segnale utile (file immagine), armonizzazione assolutamente necessaria per stampare bene, io non la ritengo affatto materia semplice.

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2020 ore 20:10

ALESSANDRO: sono tornato e vorrei parlare delle tue foto. La prima (sembra una scultura di RABARAMA) c'è un gran lavoro di postproduzione oltre che di stampa ed effettivamente un effetto tridimensionale , grazie, anche al nuofo fondo nero e all'aumento di contrasto si vede che c'è stato. Sinceramente per la stampa la vedo più difficile sulla seconda, dove pure hai lavorato di post, ma che,a mio avviso, stampandola si correva ilr ischio di renderla troppo piatta e di bruciare qualche bianco. In quegli albei sulla neve vedo un notevole lavoro in fase di stampa. Io avrei utilizzato una serie di provini per vedere man mano come andava con la neve. Penso (non so bene come hai fatto tu) che io avrei sprecato un bel po di carta alla ricerca del tono preciso della neve e della sua luminosità esatta.
La terza foto, d'interni, ha la sua difficoltà nella resa di neri profondi e di luci non bruciate. Capisco il tuo metodo per non rendere illeggibili le prime e bruciate le seconde. In stampa con ingranditore si procedeva con carte morbide (gradazioni basse) e mascherature.
Terza foto con bellissima nuvola e cielo blu: capisco bene le tue difficoltà. Tra l'altro in stampa bisogna stare attenti, tanti cieli basta poco perchè sembrino...finti! Complimenti
Ultima foto: la nebbia e le tinte tenui, delicate, sfumate sono sempre una sfida, sono d'accordo con te e facile non rendere in stampa quanto lo scatto prometteva. Oltretutto facile cadere nel finto o nel "fantasy". Mi sembra che tu l'abbia resa bene in post e , da quanto scrivi, deve esserci stato un bel lavoro di stampa. A proposito di sharpening da applicare, tu come ti comporti? Lo dai, quello definitivo per ultimo come in genere si consiglia per non rovinare l'immagine? Lo dai solo dopo aver dimensionato l'immagine? Penso che sia più corretto così.E lo dai in misura maggiore se la stampa viene rimpicciolita? Infine utilizzi in Photoshop la maschera di contrasto? Suppongo selettivamente solo dove vuoi e che parametri utilizzi per la stampa come fattore, raggio e soglia? Lo chiedo anche agli altri sapendo bene che non si può generalizzare.
Complimenti Alessandro

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2020 ore 20:16

Biberon: una bella foto la tua per composizione e soggetto. Purtroppo a monitor (oltretutto sto usando lo schermo del pc) non si vede la nitidezza dei filari che tu riferisci e che penso in stampa sia stata determinante in contrapposizione alla indeterminatezza del controluce e della nebbiolina del fondo. Anche qui la difficoltà della stampa (correggetemi se sbaglio) è stata quella di no rendere troppo piatto lo scatto e , nel contempo, mantenere, i toni delicati e la indeterminatezza dell'atmosfera che è il principale pregio. Se l'avessi stampata io mi sarei tenuto alla larga da una carta matte, ma evidentemente il risultato ha poi dato ragione a te. Avrei avuto paura di trasformarla in un disegno o un finto dipinto su una carta come quella scelta da te. Ma è da vedere

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2020 ore 20:24

Comunque un piacere discutere di casi specifici e vedere belle foto

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2020 ore 20:25

Claudio grazie per il commento questo è il file digitale però non è la stampa è,vorrei fosse chiaro;-) non vorrei far passare una cosa x un altra...è stata l'ultima stampa.prima di morte della stampanteTriste
Ora potrei metterla e domani ci provo a fotografare la stampa davanti la finestra...era solo un esempio per dire e bisognerebbe vederla dal vero,che tutto quello di cui si parla e ci si scervella è solo x rendere il più possibile su carta quello che vediamo sul monitor!
Riguardo la carta l'ho stampata sulla epson matte paper da 190gr rimane molto morbida un po' meno che sul file e forse un pelo troppo scura nel tono del cielo che risulta un po' troppo saturo nella stampa ,ma la morbidezza del tramonto nebbioso e lo scintillio del filo dei filari si vede...il colore delle foglie rimane, e a me tanto basta...;-)
Per me la fotografia è quello che vuole trasmettere...se ci riesco è ok... nitidezza grana ecc sono solo un contorno!
certo se viene anche bene meglio!
sicuramente, visto che in Photoshop più che ridimensionare a 360 dpi, alle dimensioni della carta in mantieni dettagli 2.0,il profilo fatto bene e con strumenti buoni aiuta sicuro come detto dalla softproof non cambia una virgola,ma se non si vuole ottenere risultati finti basta maltrattare poco il file...è pur vero che non è una foto critica cmq è!

avatarjunior
inviato il 03 Dicembre 2020 ore 21:03




avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2020 ore 21:04

l'hai stampata Miguel? com'è venuta?

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2020 ore 21:08

FABIO, ho letto per bene quello che hai scritto e ho capito il senso del tuo discorso. E sono d'accordo con te che i risultati non si ottengono per caso. Tutti abbiamo studiato almeno un minimo per avere certi risultati. Il tuo percorso è sicuramente importante e ti darà senz'altro ottimi frutti. Io mi ero un po' allarmato per la deriva presa dalla discussione in cui sembrava quasi che non si potesse guardare una propria foto se non sotto una determinata luce; anzi, direi di più, che non ci si poteva permettere di far guardare le proprie foto ad un amico se non portandosi dietro la luce specifica. O che la prossima mostra che andrò a vedere dovrei informarmi prima di che luce è stata utilizzata? Tutti hanno la loro ragione e non vorrei nemmeno passare per uno che scatta come va, usa il primo programma che trova sotto mano per ottenere una cosa qualsiasi senza avere minimamente idea di cosa sta facendo per poi di stampare come viene. Penso che possa essere importantissimo studiare ma che si possano ottenere buone foto anche senza avere presente al momento dello scatto lo schema ottico preciso del proprio obiettivo. Chi lo sa quanti grandi fotografi lo sanno? Così come discutibile il piacere di sfornare tutte le proprie conoscenze (anche quelle un po' inutili) per mera dimostrazione ( e dai che succede!!!) e sbatterle in faccia agli altri. Insomma, se possibile, vorrei che la fotografia non sia una roba solo da elite. Come per certe discussioni di fotografi paesaggisti: prova con qualcuno di questi ultimi a fare un commento o chiedere qualcosa e vedi che qualcuno nemmeno ti risponde! Risposte sono dovute solo all'interno di una certa ristretta cerchia, una specie di "cerchio magico". E la cosa fa sorridere. Solo questo dico, di non esagerare. Poi rispetto sicuramente chi ne sa più di me e chi ha il piacere di informarsi sempre.
Mi faceva piacere, perciò, spostare un minimo il discorso su esempi pratici e mi ha fatto veramente piacere vedere le foto di Alessandro Pollastrini e di Biberon che hanno espresso le problematiche affrontate in stampa anche se tutto questo può essere solo descritto e non visibile a monitor. Avrai notato quante volte certe affermazioni siano espresse , in tantissimi blog, da persone che non hanno nemmeno uno straccio di foto e tu non sai minimamente a cosa ci si possano riferire.
Un saluto



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