| inviato il 28 Dicembre 2024 ore 10:40
“ Vi ricordate quanto lo avete pagato? „ Me lo portò dagli USA una amica come ringraziamento per il lavoro di elaborazione delle foto per la presentazione che andò a fare a NY, ma costava un botto anche là, mi pare 271 Euro al cambio, ma allora una CF da 1GB costava a Bologna 662 Euro (di questa ricordo bene il prezzo). |
| inviato il 28 Dicembre 2024 ore 11:01
“ Preferisco di gran lunga avere paura dei backup casalinghi che delle memorie in camera. „ Personalmente compro solo memorie di grande capacità (cosa da non fare), microSD per risparmiare (errore da evitare assolutamente) e quando sono piene le ripongo - alla rinfusa, debbo dire - ma così ho tutte le immagini anche di dischi andati da lungo tempo. A trovarle!!! |
| inviato il 28 Dicembre 2024 ore 22:05
Le sd (come tutte le altre memorie flash semplici) sono diverse da un ssd. Mentre gli ssd (sia esterni che interni) hanno un controller con il suo firmware dedicato che ha funzioni e processi dedicati per la gestione dei cicli di scrittura e riscrittura delle celle che evita vengano scritte sempre le stesse e "da un giro" a tutte (wear leveling, garbage collection, etc.), le memorie flash (pendrive, sd, microsd, cf, xqd etc) non hanno un controller a bordo e vengono scritte in maniera più o meno sequenziale dal primo "buco" libero che trovano (per farla molto semplice che tutti capiscano). Se per esempio avete una sd da 16 giga e ad ogni uscita partite con la scheda vuota e fate, sempre per fare un esempio, 2 giga di foto, tornate, le scaricate nel pc, le cancellate dalla scheda e via così, insistete sempre sui primi 2 giga della scheda, lasciando sempre intonsi i successivi. Non è da escludere che chi fotografa molto raggiunga il limite per qualche cella e renda illeggibile la scheda. Io personalmente ho questo approccio: ad ogni uscita/sessione non trasferisco ma copio le nuove foto fatte nel pc lasciando nella scheda quello che c'è per cui la uso a riempimento. Ne ho sempre altre dietro, quando quella corrente si riempie cambio e inserisco la successiva, che è vuota, quando torno come al solito copio le nuove foto ed eventualmente svuoto la scheda piena che torna pronta all'ultimo posto per quando si riempiono le altre. In questo modo do il giro a tutte le celle e schede di memoria in modo che si "consumino" in modo più omogeneo |
| inviato il 28 Dicembre 2024 ore 22:32
Fuzy la tua è davvero un'ottima idea, parlando da ignorante almeno. |
| inviato il 28 Dicembre 2024 ore 22:38
Fuzy grazie per questo metodo. Domanda: quando cancelli formatti o fai solo la cancellazione? |
| inviato il 28 Dicembre 2024 ore 22:51
“ Io personalmente ho questo approccio: ad ogni uscita/sessione non trasferisco ma copio le nuove foto fatte nel pc lasciando nella scheda quello che c'è per cui la uso a riempimento „ serve a poco, se davvero le SD non hanno wear leveling i settori critici sono quelli della FAT e delle directory, vengono scritti ad ogni file salvato sulla SD indipendentemente dalla loro posizione nella scheda Comunque non sono sicuro che davvero non abbiano wear leveling, ho un Raspberry che usa SD come disco principale funziona 24/7 e scrive dei file ogni 5 minuti, la prima SD è andata avanti per 8 anni, adesso ho messo su una microSD e anche questa sono 3 anni che funziona. Entrambe Sandisk Ultra con logo A1. Nel frattempo ho già bruciato 3 pen drive USB su cui effettua un backup ogni giorno, la prima una Kingston è durata qualche anno, l'ultima 9 mesi. |
| inviato il 28 Dicembre 2024 ore 23:10
Che poi questa cosa, ammesso che funzioni, va bene solo se sei un amatore. Voglio vedervi a tenere nella scheda tutte le foto di 4/5 eventi insieme, quando dovete selezionarle sul campo... |
| inviato il 28 Dicembre 2024 ore 23:19
Fotografo digitale con SD/CF da circa 20 anni (dalla Coolpix 880). Un paio di schede sono morte durante l'uso bloccando la macchina o erano illeggibili una volta al PC. Ma chi lavora potrebbe benissimo fare in un anno solo i miei scatti di 20 anni... E quindi avere due schede rotte all'anno... Avere due eventi/servizi/clienti bruciati all'anno se non hai il secondo slot a salvarti non è simpatico. |
| inviato il 28 Dicembre 2024 ore 23:32
“ se davvero le SD non hanno wear leveling „ La maggior parte non ce l'ha, ma alcune ce l'hanno, per esempio le sd della Western Digital serie Purple, ma sono dedicate alla videosorveglianza (telecamere, che scrivono in continuazione). Non sono prodotti che hanno alte prestazioni in velocità però. In ogni caso è difficile avere certi dati di targa, come al solito i datasheet sono ricchi di informazini spesso banali e vengono omesse quelle veramente importanti per la scelta. “ ho un Raspberry che usa SD come disco principale funziona 24/7 e scrive dei file ogni 5 minuti, la prima SD è andata avanti per 8 anni „ Anch'io ho dei raspberry, quello per per monitoraggio ambientale dove ci sono collegati dei sensori usa la microsd in continuo e ogni anno e mezzo più o meno mi si guasta la microsd, ormai lo so e ne tengo sempre un paio di scorta. Non prendo roba costosa, tanto lo storico dei dati è esportato fuori, restoro l'ultima immagine che ho con dd e ho una manciata di file di configurazione che ripristino con uno scriptino. Non sarebbe male però l'idea di prendere una zimaboard e metterci un ssd... Penso che con sd Sandisk e altri marchi di fascia alta il problema di arrivare a fine vita per un amatore non si ponga e che siano quelle più economiche a soffrire di queste morti premature, ma io uso il mio metodo anche per abitudine. “ Che poi questa cosa, ammesso che funzioni, va bene solo se sei un amatore. Voglio vedervi a tenere nella scheda tutte le foto di 4/5 eventi insieme, quando dovete selezionarle sul campo... „ Be si, se fossi un professionista non credo sia molto efficiente come workflow.. |
| inviato il 29 Dicembre 2024 ore 0:42
Anch'io uso il Raspberry per monitoraggio e di file ne scrive continuamente sulla SD ma in 11 anni l'ho cambiata solo perché sono passato da SD a microSD Io penso che tutte abbiano una qualche forma di wear leveling, alcune migliori di altre. Senza wear leveling con l'amplificazione delle scrittura sulle celle della FAT si avrebbe una moria di card, le celle delle flash TLC hanno solo 3k cicli di cancellazione/scrittura. Dubito che vadano ad usare SLC da 100k cicli per sd da quattro soldi, più probabile usino QLC Comunque sono dati che nessuno fornisce, né che tipo di flash sono usate né la durata come quantità di dati scritti |
| inviato il 29 Dicembre 2024 ore 6:30
“ Penso che con sd Sandisk e altri marchi di fascia alta il problema di arrivare a fine vita per un amatore non si ponga e che siano quelle più economiche a soffrire di queste morti premature, ma io uso il mio metodo anche per abitudine. „ A me è morta una Sandisk e una Lexar (quando era ancora Micron-Crucial e non cinesate). Se usassi sottomarche ne avrei uccise ancora di più. |
| inviato il 29 Dicembre 2024 ore 10:02
“ Non è da escludere che chi fotografa molto raggiunga il limite per qualche cella e renda illeggibile la scheda „ Il tuo ragionamento può starci ma parliamo di limiti di scrittura su SD elevati, sugli ordini di 100.000 scritture difficilmente raggiungibile. Poi sono limiti teorici e sicuramente sono inferiori nella realtà ma, se non fallata, una sd dura anni e anni. |
| inviato il 29 Dicembre 2024 ore 12:35
Ho sette/otto corpi, ciascuno con due batterie e due schede di memoria (che non uso mai in contemporanea, come del resto le batterie), quasi tutte Lexar (fornite all'acquisto con Nikon, in genere), alcune CF, alcune SD, taglio massimo da 32, ma sulle D700/200 uso ancora tranquillamente quelle da 4 (ci stanno un 180 RAW, e mi costringo ad usarle per evitare scatti inutili, pensare di piu). Dopo gli scatti, estraggo la scheda, infilo nel lettore, scarico, formatto la scheda, la rimetto in macchina, ed è pronta per nuove avventure. Uso il digitale dal 2008, e non ho mai avuto problemi di memoria (tranne la mia). Ma se sbaglio qualcosa (sono un eterno principiante), ditemelo! |
| inviato il 29 Dicembre 2024 ore 13:03
32? che te ne fai di 32GB? Alla sola partita di pallavolo di mia figlia ho scattato 190GB... |
| inviato il 29 Dicembre 2024 ore 13:08
Non ti invidio. Immagino che spasso, poi, a selezionare... Altra cosa collegata: mai usata la raffica in vita mia. Sarebbe come andare a caccia, perdonate il paragone venatorio (naturalmente detesto la caccia), con la mitragliatrice. Che poi ci sta benissimo con la "ragione strumentale" a cui accennavo l'altro giorno: non ci si chiede il fine (perché fotografo), ma ci si concentra sul mezzo (ottenere il massimo risultato possibile). Una riflessione di Galimberti: Perché la tecnica che cosa fa? Innanzitutto garantisce le cose che ci sono. Quando poi queste cose vengono consumate e ricondotte al nulla, vengono riprodotte. Per cui la tecnica, a parere di Heidegger, è la forma più alta, l'estrema, la più garantita e la più garante, soprattutto, della salvaguardia delle cose del mondo. Ora, noi oggi viviamo nell'età della tecnica, e a questo proposito Heidegger ha le idee chiarissime. In un'intervista che ha rilasciato al direttore di Der Spiegel nel 1966 scrive una frase che vi leggo: “Tutto funziona”, dice Heidegger. “E questo è appunto l'inquietante, che tutto funziona, e che funzionare respinge sempre verso un ulteriore funzionare. E che la tecnica strappa e sradica l'uomo sempre più dalla terra. Non so se lei è spaventato,” chiede Heidegger al suo intervistatore, “io in ogni caso lo sono stato appena ho visto le fotografie della terra scattate dalla luna. Non c'è bisogno della bomba atomica, lo sradicamento dell'uomo è già fatto. Tutto ciò che resta è una situazione puramente tecnica. Non è più la terra quella su cui oggi l'uomo vive.” |
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