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8 bit vs. 16 bit.... a voi la scelta!


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avatarsenior
inviato il 20 Settembre 2017 ore 18:51

Anche se non rientra direttamente nella casistica discussa, vi propongo questo articolo:

www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=1151602&show=1

Che illustra uno dei motivi per cui usare gli 8bit in Photoshop è sconsigliabile. Non vietato ovviamente... basta sapere cosa si guadagna e cosa si perde.

avatarsenior
inviato il 20 Settembre 2017 ore 19:39

Marameo quel tipo di prova colore serve in macchina da stampa, si chiama prova contrattuale appunto perché con quella lo stampatore dovrà arrivare a quel risultato, se non ci arriva sono azz i suoi e con quella prova gli puoi dire che sta sbagliando lui e non te, ma si parla di stampa offset.

Perbo, boh io parto dal presupposto che vedo subito di cosa ho bisogno per quel tipo di scatto e post, quindi se x quella foto non mi servono i 16 bit non li uso. Usarli a prescindere nn si sbaglia mai, però ripeto, per far uscire differenze bisogna distruggerla una foto...

avatarsenior
inviato il 20 Settembre 2017 ore 22:50

Vi riporto la mia esperienza come fotografo, addetto alla prestampa e stampatore fine art.

Le mie foto le elaboro con LR e DPP. Uso LR per tutto, tranne che per le foto in studio, dove uso DPP. Comunque, indipendentemente dal programma, l'elaborazione viene fatta sfruttando al massimo le informazioni dei file. A questo punto i file prendono due strade. Le foto in studio nel 99% dei casi vengono esportate per essere elaborate e successivamente stampate in CMYK offset/roto, pubblicate su Internet e stampate su manifesti pubblicitari, riviste (CMYK) o stampe digitali commerciali. Qui subentra il lavoro di elaborazione e prestampa che viene svolto, nella maggior parte dei casi, all'interno del mio studio. Le foto in questione vengono convertite dal RAW converter in AdobeRGB 8 bit, prima di essere PESANTEMENTE postprodotte. Quando dico PESANTEMENTE, intendo cambiare completamente i colori, creare parti di prodotto che non esistono o creare immagini creative attingendo dalle sorgenti più disparate (3D, foto in studio, illustrazioni, banche immagini, ecc...) In 20 anni di attività non abbiamo mai avuto un problema, in quanto il limite è dettato dalla destinazione. Un file CMYK, la stampa digitale commerciale e un file PDF in pratica piallano le fantasie cromatiche dei più, pur sfruttando le ultime tecnologie di stampa, retini stocastici, ecc... Però tengo sempre il RAW ed ogni passaggio di elaborazione viene fatto in PS utilizzando i livelli, in modo di poter riprodurre il tutto ripartendo dal file RAW. In 20 anni, ad oggi, non mi è mai successo di dover riprendere i RAW, per dirla tutta...
Per tutte le altre tipologie di foto mi fermo all'elaborazione in LR. Questo perché le foto finiscono in rete sui vari social, ma anche in stampe fine art. In questo caso converto in Prophoto 16 bit, perché non trovo un motivo valido per non inviare il massimo delle informazioni alla stampante. Ma a questo punto entra in gioco la realtà e la mia esperienza in qualità di stampatore fine art.
Come centro stampa consigliamo di ricevere le immagini in formato TIF, 16 bit, ProPhoto. Ovviamente le foto mi arrivano in tutti i modi e mai, dico mai, ho avuto problemi a stampare in modo più che soddisfacente anche immagini sRGB a 8 bit e magari con risoluzioni bassissime. Però se la stampa da 8 a 16 bit in fase di stampa fine art non apporta praticamente nessun vantaggio tangibile nel 99% dei casi, utilizzare uno spazio di lavoro più ampio di sRGB e AdobeRGB può portare vantaggi sensibili quando le immagini arrivano ai bordi del gamut di periferica+carta. Che non sempre succede, per inciso.

Quindi la morale? La morale è che avete ragione tutti, o quasi.

Personalmente trovo logico lavorare il più possibile con il RAW converter, per utilizzare tutte le informazioni disponibili. Poi se l'immagine è destinata ad un'ulteriore elaborazione o stampa fine art, consiglio un'esportazione dal RAW in TIF a 16 bit, in uno spazio colore ampio, per lo stesso motivo di utilizzare il massimo delle informazioni. Anche perché non potete sapere se un domani questi bit verranno utilizzati in modo più profondo e se la stampante su cui stamperete potrà sfruttare in modo sensibile questi bit in più. Tutto questo a meno che non siate pienamente consapevoli dei limiti del vostro processo produttivo e dell'utilizzo futuro dei vostri file. Aggiungo che fare un upgrade, esempio da 8 a 16 bit, non porta nessun vantaggio, anzi.

avatarsenior
inviato il 20 Settembre 2017 ore 23:18

Io non ho tutta la vostra esperienza in questo ambito. So solo che a 8 bit alcune mie foto (diverse foto) erano inguardabili dopo la PP : aloni banding etc.E qui sul forum, qualcuno (purtroppo non ricordo chi altrimenti lo ringrazierei di nuovo) mi ha
consigliato di passare a 16 Bit : tutto magicamente risolto.
A me basta questo.

avatarsenior
inviato il 21 Settembre 2017 ore 0:32

Insomma in una stampa da 8 a 16 bit si vedono differenze con le attuali stampanti/carta/inchiostri?

avatarsenior
inviato il 21 Settembre 2017 ore 8:07

MrGreen

avatarjunior
inviato il 21 Settembre 2017 ore 8:16

Per la tecnologia inkjet attuale non si vedono differenze nella stampa a 16 o 8 bit. Questo non vuol dire che nello sviluppo non serva usare i 16 bit!

avatarsenior
inviato il 21 Settembre 2017 ore 8:21

Il mio riscontro è come detto da Iacopini
Il 16 serve per la PP
Se pastrugni un jpeg 8 bit compresso non possono che uscire schifezze.
Quindi 16 bit 16bit 16bit Hurra'

avatarsenior
inviato il 21 Settembre 2017 ore 10:14

@Valgrassi

Hai fatto l'esperimento che ti ho suggerito?

Poi l'autore del post si è eclissato e abbiamo divagato; però mi piacerebbe sapere cosa ne pensa dell'uso di ProPhoto perché mi sembrava alquanto inorridito Sorriso.

avatarsenior
inviato il 21 Settembre 2017 ore 12:43

In sintesi, per la postproduzione meglio i 16 bit. Per la stampa commerciale seguite le indicazione dello stampatore. Per la stampa fine art meglio adottare il metodo precauzionale dei 16 bit, anche se ad oggi non ho mai notato differenze. Però le cose cambiano, cambia l'hardware, i firmware, gli inchiostri e tutto è migliorabile. Quindi, come ho detto nel messaggio precedente, meglio adottare sempre i 16 bit a meno che non siate pienamente consapevoli dei limiti del vostro processo produttivo e dell'utilizzo futuro dei vostri file.

avatarsenior
inviato il 21 Settembre 2017 ore 12:49

Si è eclissato forse perché non e uno che si e informa troppo sull'argomento
E va per sentito dire.

Non ce da vergognarsi,
Molti giornali anche noti prendono le bufale per vere e le spacciano per tali.

avatarjunior
inviato il 21 Settembre 2017 ore 12:52

Ciao a tutti, ho letto tutta la discussione e devo dire che ho fatto tesoro di tante informazioni che non sapevo, dunque grazie mille
Lasciando stare la stampa fine art che mi appoggio dal mio fotografo di fiducia, per quanto riguarda le stampe online, chi è che accetta tiff? O almeno jpg in Adobe rgb..... Quelli più conosciuti accettano solo jpg srgb...... Voi ne conoscete?

user81826
avatar
inviato il 21 Settembre 2017 ore 12:58

Mago:

Non sono un esperto ma ci sono molti stampatori "Fine-Art" che accettano tiff Adobe RGB.
Tra i grandi stampatori ci sarebbe anche questo:
www.saal-digital.it/support/article/srgb-adobe-rgb-1998-e-prophoto-rgb
ma sui bit per la stampa credo che non facciano alcun riferimento (8 e via).

avatarsenior
inviato il 21 Settembre 2017 ore 14:24

Whitewall accetta anche TIff

avatarsenior
inviato il 21 Settembre 2017 ore 18:16

Dunque, volendo riassumere brutalmente, la risposta alla domanda
perchè non dovrei lavorare a 16 bit?
sarebbe:
Perché alcuni filtri di PS lavorano solo ad 8bpc; perché si risparmia spazio di archiviazione.

Considerando tutti i pareri tecnici e di uso pratico emersi qui e nell'altro topic trattato da Raamiel, mi sembra che altri buoni motivi per cui valga la pena evitare a monte di lavorare a 16bpc non ce ne siano.

Corretto?


p.s.:
Si è eclissato forse perché non e uno che si e informa troppo sull'argomento
E va per sentito dire.

O forse l'interesse primario non era discuterne, ma un altro...

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