| inviato il 09 Febbraio 2016 ore 23:36
Concordo sia con Caterina, Daniele e Antonio ... E certamente le sue composizioni fotografiche non vanno in direzione del documentarismo, anzi ...l'opposto. Solo che la mia domanda è "posto che il suo scopo non è riprodurre un reale più o meno oggettivo ma bensì inserirsi nel mondo dell'arte, come possiamo dire (come succede in molti casi) che doppie esposizioni, fusioni di più scatti in macchina o in post sono o meno giustificabili rispetto al suo modo di operare ? In fondo se non si fa fotografia per documentare si ricade tutti nella fotografia con finalità artistica ed emozionale" Giusto per mettere un po di carne al fuoco questa sera sul profilo di Ted Gore (che i paesaggisti sicuramente conoscono) è uscito un bel post dove ted cita una delle ultime foto di adamus in cui egli dichiara di aver fatto una composizione di foto cambiando montagne e cielo. Qui sotto la risposta di un altro grande autore “ Hougaard Malan I'm certainly not ready to condone it or respect someone who calls them self a photographer when their whole body of work is dependent on compositing. I obviously can't say that my opinion won't change, but I don't see it changing in the foreseeable future. He's an amazingly talented landscape photographer turned digital artist. I do greatly respect how adventurous he is and how much time he spends to get the foregrounds and skies, but they should be captured together in order to call yourself a photographer. The next step will be people buying the ingredients of a composite, putting it together and calling it their 'photo'. If people don't take a stand and say that it's wrong, the degradation of our collective pursuit will happen more quickly and aggressively. My say in the matter, although small and probably irrelevant, is that frequent compositing and calling yourself a photographer is wrong and dishonest. „ Opionione che non apprezzando Adamus condivido in pieno ma mettendomi dalla parte del fruitore come posso dire che un filone è più o meno degno di un altro ? A tal proposito riporto una risposta di Erin Babnik (brava fotografa che ho scoperto da poco) “ This may sound ironic coming from me, someone who is for sure on the conservative side of things relatively with processing, but...I fully support artists and creativity and imagination and the celebration of nature. The camera is a black box with a hole in the front and some buttons. What is more interesting is the person holding it. „ |
| inviato il 10 Febbraio 2016 ore 0:19
Ho seguito anche io vagamente il post, e son d'accordo con ciò che ha scritto Hougaard, mentre invece non riesco davvero a capire chi giustifica la manipolazione digitale sol perchè l' ha fatta Adamus. Oramai non si distingue più cosa sia reale o meno, cosa sia artworks o fotografia, il tutto perchè si spacciano per fotografie dei veri e propri lavori di grafica. E non parlo di post produzione, ognuno ha un suo mood, ma non concepisco il fatto di aggiungere lementi inesistenti, modificare le montagne, inserire luce artificiale ecc. ps. questo era lo scatto originale photo.net/photodb/photo?photo_id=6256965 |
| inviato il 10 Febbraio 2016 ore 2:11
Eh no , allora no non ci siamo. Era un po che non osservavo le immagini di Adamus e non l'avevo comunque mai osservate con attenzione e soprattutto con "malafede " però se le cose stanno così come hai dimostrato anche tu Antonio con il tuo esempio rivedo un po il mio pensiero su di lui. A questo punto si può dire con tranquillità che si tratta di un buon fotografo, dotato di spirito avventuriero e di buon occhio che in nome del mero motivo di prendere più like possibili e quindi di farsi conoscere per poter vendere di più, ha sposato in primis uno stile aggressivo fino alla finzione per quanto riguarda la post e poi si è spinto fino alla grafica ed ai fotomontaggi. Quindi per me non è un fotografo naturalista ma a questo punto un creatore di immagini , bravo quanto vuoi ma nulla di più |
| inviato il 10 Febbraio 2016 ore 7:24
“ posto che il suo scopo non è riprodurre un reale più o meno oggettivo ma bensì inserirsi nel mondo dell'arte, come possiamo dire (come succede in molti casi) che doppie esposizioni, fusioni di più scatti in macchina o in post sono o meno giustificabili rispetto al suo modo di operare „ Le tecniche che usa in post tolgono valore a livello documentaristico ma sono ininfluenti a livello artistico, li decisivo è proprio il suo approccio alla fotografia di stile pittorico e come tale lasciata fuori dall'ambito artistico fin dalla sua nascita, torniamo a quanto già detto, per poter essere arte i suoi lavori non devono essere considerati fotografie. |
| inviato il 10 Febbraio 2016 ore 7:26
Su questo ultimo punto sono d'accordo o meglio sono d'accordo con la critica di Hougaard. Ho seguito sporadicamente quello che ha prodotto Adamus durante gli ultimi anni ma ricordavo che lui faceva un lungo lavoro di PP partendo da un cospicuo numero di scatti che poi fondeva con tecniche di exposure blending. Questo lo posso accettare in quanto in linea di principio segue quanto fu tracciato da Adams con il metodo zonale. Se poi ha iniziato a fondere scatti ottenuti in diversi momenti della giornata o ad aggiungere elementi estranei al luogo di ripresa allora iniziò un po' a storcere il naso. O almeno io non arriverei a tal punto in quanto non si parla più di sviluppo digitale ma si entra decisamente nel settore che si chiamava ai tempi della pellicola "fotomontaggio". |
| inviato il 10 Febbraio 2016 ore 15:14
Però se non erro Alex Nail non è stato molto pro Adamus o sbaglio? |
| inviato il 10 Febbraio 2016 ore 15:22
Non sono d'accordo con l'affermazione di Caterina Bruzzone a proposito dell'arte che "rifugga il più possibile dal pittorialismo" ... La fotografia contemporanea che strizza più l'occhio al mondo dell'arte (inteso come sistema commerciale che lega collezionisti-critici-galleristi-autori) è proprio quella legata alla manipolazioni, al neo pittorialismo, alla rappresentazione iperreale. Senza voler offendere nessuno, inquadrerei Adamus come il Lachapelle del paesaggio. Un interprete eccellente del contemporaneo, in una società dove realtà e finzione ormai si scambiano i ruoli con estrema facilità. Una società dove non abbiamo più la certezza dell'autentico (in tutti i campi, non solo nella fotografia) ed è considerato realtà ciò che viene costruito e a cui si è disposti a credere sulla base delle nostre esperienze. Artisticamente parlando, basterebbe che una mattina si svegliasse un Gagosian ed esclamasse: "Adamus è un genio !", che in un batter d'occhio si riempirebbero le gallerie di tutto il mondo dei suoi iperrealistici landscape. Con buona pace dei verdi fuori gamut e dell'approccio artistico alla post. |
| inviato il 10 Febbraio 2016 ore 15:39
“ My ONLY image of flowers on a beach in 2008 has been published by Nat Geo, among many others „ NG lo ha pubblicato, NG ha allentato la distanza dei paletti che citava Caterina Bruzzone, già da un po di tempo. E lo ho notato anche in altre foto pubblicate. Segno dei tempi? Non voglio dire che sia giusto o sbagliato, sempre i posteri daranno l'ardua sentenza. Comunque, a mio modestissimo e personalissimo parere: sfruttare la capacità degli attuali sensori che riescono a leggere pure nelle zone nere, va per me bene, fare anche 100 esposizioni fra bracketing e focus stacking può anche andare bene (anche se io continuo a utilizzare uno scatto e mi porto dietro i Lee, e ne monto pure tre se mi servono non sono assolutamente bravo in PP) pero appiccicare cieli di uno scatto sul primo piano di un'altro...mah...comunque le sue foto sono sexy e molto probabilmente ne vende molte, immagino soprattutto in USA, gli americani sono molto sensibili al "wow factor". Non capisco l'ostinazione di Adamus di dire che tutto quello che lui espone sia il 95-100% di quello che a visto, se cosi riesce a vendere e le sue foto piacciono, come si dice il risultato giustifica i mezzi. Non è bello ciò che bello ma bello ciò che piace. Che gliene frega di stare ogni volta a raccontarci questa storia? |
| inviato il 10 Febbraio 2016 ore 15:44
Mi sembra che in fotografia troppo spesso si cada nell'errore di valutare i lavori degli altri in base ai propri "paletti" (che con ogni probabilita sono anche i confini entro i quali ci muoviamo come fotografi) con l'errore di scadere dell'integralismo. Beckerwin che giudica il lavoro di Adamus oltre certi limiti, se sottoponesse i suoi lavori all'ineffabile Berengo Gardin e il suo timbro a secco "Fotografia Autentica" ne uscirebbe con le ossa rotte. |
| inviato il 10 Febbraio 2016 ore 15:47
@Bauman Il tuo intervento è veramente di gran livello, i miei complimenti, hai fatto un quadro perfetto della realtà che viviamo oggi. “ Artisticamente parlando, basterebbe che una mattina si svegliasse un Gagosian ed esclamasse: "Adamus è un genio !", che in un batter d'occhio si riempirebbero le gallerie di tutto il mondo dei suoi iperrealistici landscape. Con buona pace dei verdi fuori gamut e dell'approccio artistico alla post. „ Spesso il caso determina il successo di una persona |
| inviato il 10 Febbraio 2016 ore 15:52
“ Senza voler offendere nessuno, inquadrerei Adamus come il Lachapelle del paesaggio „ Domani vado a fotografare un gabbiano alla discarica più vicina, cambio il fondo e saturo a bestia i colori. Così divento il LaChapelle del birdwatching. Affare fatto :) Lo comunichi tu alla critica? |
| inviato il 10 Febbraio 2016 ore 16:24
@Beckerwins Fortunato non devi però dimenticare che Adamus con la vendita delle sue foto, con i suoi workshop in campo e di PP, ci porta i soldi a casa, quindi se ha trovato una formula che funziona per farlo sopravvivere, beh fa bene a battere il ferro finchè è caldo. Non sarà per molti un'artista ma se ne può altamente fregare dei giudizi dei suoi concorrenti, degli amatori e pure della critica. Quando non funzionerà più dovrà inventarsi altro, non credo che stia diventando milionario in un mercato dove è già difficile sopravvivere. Se si pratica la fotografia per hobby, allora si può avere ben altra libertà di espressione, perchè fondamentalmente si fotografa per se stessi. Almeno io lo faccio per curare la mia anima. P.S. mentre scrivevo hai cancellato il tuo intervento |
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