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Nelle risposte non si è detto Naturali si o dopate no,ma immediatamente si è scivolati nell vizio della domanda,eppure si incontra raramente un regolamento,morale che non consente l'alterazione degli in fotografia,quando è richiesto che l'immagine abbia un riferimento fedele con la realta'. Si ricama sulle parole "nell'autentica bugia",ma c'è un sussurro di vero da qualche parte e quel filo sottile che lega l'immagine cosi' riprodotta alla realta,è dimenticato troppe volte. E invece no si è svuotata la libreria ,delle vecchie foto,a peliccola,e se fossero in qualche modo piu' naturali e meno elaborate rispetto al digitale,se non altro per la natura del supporto sensibile?Giammai... Il doping è un corridore da 10,2" che corre in 9,64",oppure carneadi che vincono gare per poi svanire,ma il pioniere che crea l'idea per primo ,senza punti di riferimento,si ispira alla natura oppure ad una alterazione artificiosa e necessaria per adeguarsi ad uno standard?
E se fossero più reali quelle al collodio? Perché pellicola è supporto migliore? Con pellicola si possono fare più alterazioni rispetto al collodio. In effetti conosco alcuni che fan bei lavori con collodio
A proposito dei concetti di "autenticità" e "naturalezza" in fotografia, scrive Andreas Feiniger ne "L'occhio del fotografo" (Milano, Garzanti, 1976 - Op. orig: "Photographic seeing", 1973) a pp. 22-23:
Bella citazione. Per gli appassionati di paesaggio, e per discutere con qualcosa di concreto davanti, aggiungo questo brevissimo video sulla "Tempesta sulla Cascata di Bridalveil", un capolavoro che Alan Ross realizzò quando aveva appena iniziato a lavorare come assistente di Ansel Adams.
Per chi sa poco l'inglese, può bastare la doppia immagine mostrata a metà video (minuto 1:01).
Questo riferimento ad Ansel Adams arriva come il cacio sui maccheroni!
Io Andreas Feininger e Ansel Adams li vedo come complementari e rappresentano per me i due paesaggisti supremi: il primo nel paesaggio urbano e il secondo in quello naturale.
Entrambi ravanavano parecchio in camera oscura e hanno scritto pagine e pagine su come trarne il meglio.
Però non usavano PS che dopa le foto Anzi la loro abilità era di sviluppatori in camera oscura che completa il fotografo, oggi se usi PS sei un informatico e non un fotografo.
Raga, le domande sono state poste in buona fede e, in buona fede, sono state date delle risposte, poi, come si suol dire, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Mi sono segnato il link di alcuni commenti particolarmente costruttivi da proporre a Juza nel regolamento, da leggere quando ci si iscrive!
che strano......all'inizio avevo commentato richiamando il Maestro.....
“ ......e probabilmente non conosci Ansel Adams........e il resto del mondo fotografico „
e nessuno l'ha considerato addesso con un video....sembra più convincente.
ecco loro dicono "Realtà della lente" e "Realtà del fotografo" non parlano di moralità o eccessi di postproduzione e quant'altro..ma loro erano già avanti 70 anni fa...noi siamo ancora qui a smenarci arrivando a definire una pp addirittura doping...e ci domandiamo perchè siamo ancora gli ultimi..... e pretendiamo di parlare di fotografia.
sarebbe costruttivo per coloro che ancora se lo domandano di iniziare ad usare non più post produzione ma "Realtà del fotografo"
L'ho cancellato per errore facendo una correzione (non è la prima volta che mi capita - non so se ho sbagliato io o è il server). Siccome, per precauzione, avevo fatto Ctrl C, lo rimetto in quattro e quattro otto:
“ Però non usavano PS che dopa le foto :-P Anzi la loro abilità era di sviluppatori in camera oscura che completa il fotografo, oggi se usi PS sei un informatico e non un fotografo. „
Oltretutto concettualmente le operazioni che si effettuano con PS sono le stesse che si facevano in camera oscura: variando i tempi di esposizione dell'ingranditore si ottenevano immagini più chiare o più scure; a seconda della carta si poteva variare il contrasto; inclinando il negativo o la carta da stampare si correggevano le linee cadenti nelle foto di architettura; usando maschere ritagliate su misura si potevano schiarire in maniera differenziata varie zone e così via...
Alla fine le prime PP le hanno realizzate Louis Daguerre con i suoi primi dagherrotipi nel 1839 e William Fox Talbot, qualche mese dopo, con i suoi primi calotipi.
se poi vai dicendo che la fotografia va studiata e che ci sono delle regole ben stabilite allora sei un blasfemo.....
user46920
inviato il 16 Gennaio 2016 ore 17:54
Perbo:
“ con il BN stai esplicitamente dicendo all'osservatore: questa foto è diversa da come è la realtà. Nessuno ti dirà mai "fico, ma era davvero così??" Con una foto di un tramonto ipersaturo, o di un paesaggio supercolorato, non stai facendo lo stesso. Stai ingannando chi guarda. E questo forum è pieno di foto parecchio ritoccate per far apparire delle scene più belle di quanto non fossero in realtà... lo sa bene chi è stato negli stessi posti ritratti da altre persone. „
concordo pienamente !!! ... la differenza è sostanziale !!!
mi son perso qualcosa ??? .. peccato siamo già a pag 14 ... ma si è parlato di Luce almeno ??? o di ... "ma si è sempre fatto" .. quella è la più bella , oppure .. "questa non è una Pipa !" ... anche questa è forte
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