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Jacopo, io credo che questa “caratteristica di faccia da c..o” sia o innata in una persona o sia necessario farsela venire (in caso non sia innata). Detto questo, secondo voi il fatto di riuscire ad esporsi in questo modo nei confronti di uno sconosciuto non potrebbe essere comunque un parametro del quale tenere conto nella valutazione di uno scatto? Sento sempre parlare di composizione, bilanciamento dei bianchi, nitidezza “tagliente”, panning, ecc.. ecc... Perché non considerare anche altri aspetti di una foto come per esempio la capacità di esporsi in qualche modo? Riprendo inoltre l'affermazione “È difficile trovare qualcuno che reagisca male se fotografato....” che ho letto più e più volte praticamente ovunque (e questo mi fa fortemente pensare a dei banali copia/incolla)... ma siete sicuri che sia davvero così? Voglio dire, avete provato? Io ho dedicato del tempo per riuscire a portare a casa degli scatti “consenzienti”, e non mi è sembrato che fossero poi tutti così d'accordo. Mi viene inoltre da chiede, se mi dicono “no grazie” alla richiesta di permesso, come reagirebbero se scoprissero che li sto fotografando “di nascosto”? Per carità, non escludo che magari l'inesperienza mi abbia portato a sbagliare approccio (sono sempre stato educatissimo sia con chi risponde SI, ma soprattutto con chi mi dice NO), ma non mi sembra che sia così facile portarsi a casa dei SI.
Dipende molto dalle zone nelle grandi città. Soprattutto al nord, in Italia c'è molta meno reticenza a farsi immortalare, ad esempio, nelle zone centrali. Più si va verso i quartieri periferici, più il fotografo viene guardato con sospetto...
“ Io in situazioni "a rischio" uso due tecniche: la prima è far finta, prima e dopo lo scatto, di star inquadrando altro rispetto invece al soggetto che mi interessa e che probabilmente mi sta notando o mi può notare (e qui le varianti che si possono mettere in atto sono molte, non te le sto ad elencare), la seconda è scattare dal petto o dal fianco alla cieca, magari impostando lo scatto "silenzioso"...va affinata nel tempo e con la pratica per centrare l'inquadratura ed evitare il mosso, ma dà belle soddisfazioni.
Quando ti immergi all'interno delle scene il mio consiglio è inoltre di farti notare il meno possibile, quindi lavora sull'atteggiamento ma anche via il paraluce e usa possibilmente un obiettivo di piccole dimensioni. „
Fotografare in strada è lecito non c'è bisogno di chiedere permesso a nessuno. Con la pubblicazione è un po' diverso. Anche lì ci sono pareri diversi e la legge proprio molto chiara non è. Non voglio entrare in merito ma informarsi per avere idee chiare su cosa sia possibile pubblicare e cosa no e sul come fare per essere in regola non è cosa difficile ( poi ognuno fa come crede).
Ciao Walter, grazie per i consigli, sì, queste “tecniche” le uso anche io e funzionano. Ciò che sto cercando di fare io è lavorare molto sull'aspetto caratteriale mio personale per raggiungere una certa sicurezza al fine di saper gestire eventuali situazioni di “imbarazzo” alle quali potrei andare incontro. Saluti
“ saper gestire eventuali situazioni di “imbarazzo” alle quali potrei andare incontro. „
Come in ogni ambito, anche nella fotografia ci vuole una dose di sfacciataggine... bisogna innanzitutto non essere invadenti e capire la situazione ed il momento, ecco perché ottiche lunghe a volte ti tolgono dall'impaccio; ma va anche detto che allo stesso tempo, vanno a togliere il pathos di una scena ripresa da vicino. Poi ovviamente, se si ha a disposizione un ottica corta, ma il momento è giusto, per non lasciarsi sfuggire di mano l'attimo, vale la pena rischiare qualcosa.
Ho degli scatti "oramai di qualche anno fa" che ancora non ho pubblicato qui sul sito, ma che presto farò... alla quale sono particolarmente affezionato. Ricordo Teresa, una donna che dormiva all'interno del cimitero del Verano di Roma, alla quale chiesi di farmi un sorriso, mi rispose che si sentiva brutta, perché quel giorno alla Caritas, qualcuno le aveva rubato una busta con dentro le sue cose, tra le quali la sua dentiera... aveva un sorriso splendido... Li ho conosciuto anche Michele, un altro ragazzo simpaticissimo che dormiva sempre li dentro. Un'altra volta, mentre scattavo delle foto sotto un ponte del Tevere, ho conosciuto Lawrence, lui dormiva li insieme ad un altro ragazzo, che in quel momento si era allontanato per drogarsi... per farti capire, che in determinate situazioni non faccio unicamente lo scatto che mi occorre e poi scappo, usando solo il soggetto, ma ci parlo anche, cercando di instaurare un rapporto umano; ovviamente in quei casi, oltre a fargli vedere le foto, gli lascio anche qualcosa... che spero usino per mangiare.
Il lato umano è importantissimo, penso che questo tipo di approccio in determinate situazioni sia doveroso. Hai fatto benissimo ad approcciarti in quel modo!
Per chi é interessato qui un video sul diritto nella street photoraphy (diritto in UK) che non é all'allineato all'interpretazione fornita ad inizio discussione
Dipende poi dalle legge di ciascun paese.
In Francia per esempio si ha sempre il diritto di scattare in un luogo pubblico perché rappresenta un diritto di espressione artistica personale.
La foto non deve essere denigrativa e sarebbe meglio non pubblicarla à fini economici/commerciali, altrimenti sarebbe sempre meglio ci fosse un permesso scritto o un compenso.
Esatto Mattiastefano, proprio così. Sottolineo il fatto che il concetto fondamentale sul quale si basa la legge italiana a proposito di pubblicazioni di foto di persone sconosciute é molto semplice : il diritto di conoscere, informarsi e ampliare la cultura da parte della collettività, prevale sul singolo. Restano sempre fermi i tre punti cardine naturalmente: non deve essere lesiva nei confronti della persona ritratta, devono essere scattate in luoghi pubblici e non essere a scopo di lucro.
No Daniele! No! Se non hai la liberatoria non hai il diritto di pubblicare i ritratti delle persone, poi lo puoi anche fare ma assumendotene tutte le responsabilità. La legge su questo è chiara e te l'ho citata se tu invece sei a conoscenza di nuove norme citale ma se non le conosci, perché non ci sono, allora non fare disinformazione. Se poi interpreti l'articolo 97 della legge citata fai ben attenzione perché non tutto è "Fini culturali" ad esempio questo forum, per quanto piacevole e interessante, non lo è. Per capirci un esempio per una mostra in un museo nazionale, per una ricerca con la facoltà di Psicologia di Roma Tre ho chiesto le liberatorie e prima di iniziare sono state controllate da più avvocati e la pubblicazione era senza fini di lucro ma di ricerca scientifica... quindi andiamoci cauti con queste affermazioni! Tieni anche presente che l'autorizzazione a pubblicare può anche essere ritirata dal soggetto ripreso.
Esatto Mario. Esempio, se si pubblica una foto di una persona in un contesto (il Colosseo con diverse persone riconoscibili es.) non dovrebbero esserci problemi. Un ritratto canonico (col teleobiettivo e lo sfondo sfocato in primo piano es.), non sarebbe pubblicabile senza consenso.
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