user20639 | inviato il 15 Marzo 2015 ore 11:04
Di cosa stiamo parlando Filiberto....... se noi non diamo da mangiare ai vermi, cosa mangeranno i vermi? (terra arida?) Noi abbiamo più bisogno dei vermi, non delle macchine, questa è la vera natura delle cose. Un cordiale saluto |
user46920 | inviato il 15 Marzo 2015 ore 11:33
Interessante metafora, Wild Buon appetito, Leo E' vero Filiberto, è proprio un grande P.Daverio ... buona domenica a tutti ! |
| inviato il 16 Marzo 2015 ore 8:48
Ho trovato la domanda Tra i Bic, è meglio l'accendino bianco o quello nero? Prima di insultarmi, provate a rispondere, sempre se ne avete voglia Grazie Cigno, buona settimana! Leo, “ In realtà la bellezza è la bruttezza viaggino a manina, il nostro vero nemico è l'indifferenza. Leopardi, il più grande poeta della natura, ancora oggi, diceva: che la bellezza è un inganno, offusca la verità e la nasconde, la natura delle cose è la verità. Che dire, parliamo ancora di queste cose? o ci mettiamo a ragionare di quello che accade adesso, naturalmente, con il bagaglio di acquisizioni ricevute dal passato. „ Pienamente d'accordo con te. Pensiero che andrebbe tenuto in caldo e soppesato con attenzione. In merito all'urgenza del presente, che leggo spesso nei tuoi commenti, secondo me potresti aprire un post a parte dove si discute questa tematica.. parteciperei volentieri |
user46920 | inviato il 16 Marzo 2015 ore 10:17
“ Tra i Bic, è meglio l'accendino bianco o quello nero? „ ... anche se non ha molta attinenza con il tema (credo), decido comunque di risponderti, e direi quello bianco. |
user20639 | inviato il 16 Marzo 2015 ore 11:44
Wildvideo, mi sento molto in sintonia sull'urgenza del presente (si vede che hai praticato il cammino... ). Per l'urgenza del presente e per onorare l'autenticità (arte e la cultura, è il primo gradino), ci sarebbero molte altre cose da dire, importanti, che non sono state dette, però, non mi sembra interessi molto continuare con l'analisi dell'uomo davanti allo specchio. Comunque, appena finita questa discussione, proverò ad aprirlo. Sarò contento di scambiare con te e tutti, questo argomento. |
| inviato il 16 Marzo 2015 ore 16:57
Grazie Cigno , potresti darmi una spiegazione per la scelta? Lo so, sembra una cosa stupida, è un esperimento per ragionare insieme sull'importanza della cultura nelle scelte fotografiche, partendo da una realtà semplice, di cui tutti possiamo avere esperienza, ma sulla quale non abbiamo una base culturale che ci permetta di valutarne l'esito. La sfida è: l'arte può trascendere la cultura e persino la mente? |
user55929 | inviato il 16 Marzo 2015 ore 18:33
E' una domanda impegnativa. Lo è perché qualsiasi risposta potrebbe essere corretta ma non risponderebbe alla domanda stessa. E' necessario avere cultura per produrre dei capolavori che attraversino indenni il tempo e le mode? Probabilmente no. Questo la storia insegna. Forse oggi la cultura è, invece, necessaria per fornirci gli strumenti minimi per comprendere il passato ed il presente e per poter immaginare il futuro. Il nostro presente è fatto di conoscenze che noi riteniamo simili alla cultura, ma, in realtà non è nulla di tutto questo. Conosciamo il nostro passato? Riusciamo a capire il nostro presente? Le nostre conoscenze sono in grado di ipotizzare, almeno a grandi linee (non siamo divini) un futuro anche prossimo? Quindi se la domanda è quella posta nel titolo del topic, allora la risposta è sì (oggi noi viviamo dentro una grande vuoto, emotivo, comunicativo, etc...pur avendo a disposizione conoscenze e strumenti che sembravano impossibili solo pochi anni fa) perché la cultura, non la sola conoscenza, ci obbliga a porci delle domande e a darci delle risposte...direi, meglio, ci impone di avere dei dubbi e ci riporta all'antica funzione della filosofia, alla ricerca della verità. Invece, se la domanda sottintesa del topic era se la cultura serve (per produrre opere d'arte come la fotografia) risponderei, ed è una personalissima opinione, no, non necessariamente. Ti porto un esempio banale. Il primo giorno che sono entrato nella scuola di volo che ho frequentato per intraprendere la carriera di pilota di elicottero professionista, gli insegnanti hanno radunato tutti noi e ci hanno portato in un hangar dove c'era il disegno enorme di un calabrone sorridente, disegnato a mo' di personaggio da cartoni animati per bambini. Sotto, la didascalia riportava le seguenti parole: "Secondo la fisica e la meccanica del volo, il calabrone, in rapporto al suo peso e alla sua superficie alare non potrebbe volare. Ma, il calabrone non lo sa e continua a volare". Analogamente molti artisti famosi non avevano uno straccio di cultura eppure hanno prodotto cose mirabili. Certo alcune caratteristiche particolari o le hai oppure no (intelligenza, talento, istinto, etc.), ma, per tornare a noi e al nostro mondo, la fotografia, direi che possiamo tranquillamente fottercene e cercare di impressionare al meglio i nostri sensori/pellicole...con quello che noi abbiamo dentro che, è sempre una piccola opera d'arte. Il confronto con gli altri, come la condivisione delle foto in questo blog, è già un'azione che arricchisce culturalmente...questi argomenti ne sono la riprova. Cari saluti a tutti |
user46920 | inviato il 16 Marzo 2015 ore 20:09
Ciao Wild, sapevo che poi volevi anche una spiegazione , ma speravo di vincere qualcosa subito incondizionatamente ... L'unico motivo che mi porterebbe a questa scelta, è che (per esperienza) con l'accendino bianco è possibile valutare in ogni momento il livello della carica di gas, mettendolo in controluce. Ho vinto quacccheccoosa ??? |
user46920 | inviato il 16 Marzo 2015 ore 21:29
Aspetto, eh ... non lasciarmi nel vuoto .. che sono curioso circa la teoria (non ho ben capito perché e cosa ti ho distrutto ...) un saluto |
| inviato il 16 Marzo 2015 ore 22:23
Considerazioni ottime, su più fronti, caro Palberg. Credo, condivisibili in toto. Voglio però anche tornare su una cosa: in questo topic è balzata prepotentemente alla ribalta la parola Arte. Visto lo sviluppo della discussione, giustamente direi. Ma il quesito, perlomeno nelle mie intenzioni, si fermava prima.... Scinderei il presupposto che fotografare sia una pratica di ordine artistico, dal fatto che una fotografia debba necessariamente essere prodotto artistico. Sia per intenzione, sia per risultato in se. Personalmente fotografo, da sempre mi verrebbe da dire, ma assolutamente non credo di aver mai creato arte in vita mia. E quindi, l'idea, non è di un qualche bagaglio culturale che costituisca la base su cui costruire un'opera d'arte. Ma piuttosto di un'insieme di tasselli, variamente incastonati nel nostro vissuto sensibile, che quando portiamo l'occhio al mirino, ci faranno scegliere un momento piuttosto che un taglio, un'inquadratura o un insieme cromatico, che proprio per quel nostro particolare vissuto, diventano più o meno univocamente nostri. In contrapposizione, se vogliamo, a un certo "vuoto" in quell'area sensibile, che viceversa rischi di portarci a un'adesione inconscia al luogo comune, all'immagine "così come si fa", acriticamente, quasi per moda.... |
user20639 | inviato il 17 Marzo 2015 ore 0:27
Scusa Francesco, per capire l'ultima parafrasi ho dovuto riscriverla e sintetizzarla. Ti chiedo se può essere corretta nel suo senso. L'ho fatto per comprenderla. "L'idea base per costruire un opera d'arte, è un insieme di tasselli del nostro vissuto. In contrapposizione a un vuoto che rischia di portarci inconsciamente ad un luogo comune, di un'immagine, come conseguentemente viene realizzata quasi per costume e moda". Ho capito bene? Devo invece dire, che nel leggere Palborgg, in tutto il suo brano, c'è semplicità e scorrevolezza. Vorrei dire, anche io, cado in frasi astruse e complicate. Meglio correggerci. Ciao |
| inviato il 17 Marzo 2015 ore 7:28
Giusto Leoconte! Se ho un orto ben curato e con tante, varie, ricche verdure, faccio un minestrone saporito. Sennò vado al discount. Spero di essere stato meno astruso Ciao |
| inviato il 17 Marzo 2015 ore 8:46
Cigno, “ non ho ben capito perché e cosa ti ho distrutto „ Ho messo la faccina triste, ma in realtà stavo ridendo . Hai beccato la risposta al primo colpo, quando invece si poteva arrivare alla conclusione attraverso complessi ragionamenti, segno, forse, che per fare fotografia bisogna scattare E' però anche vero che se l'accendino bianco ti permette di non rimanere senza fuoco, perché sai sempre quando devi comprarne uno nuovo, quello nero ti costringe a chiedere "hai d'accendere?" segno, forse, che per quanto le nostre basi e preparazione sono solide, abbiamo bisogno degli altri per progredire. A questo punto la teoria dell'accendino non ha più ragion d'essere, perché includeva l'analisi del processo artistico che fa interagire arte-cultura-società e che è stata esclusa dal boss sopra Il punto a cui volevo arrivare è stato sintetizzato da Francesco “ E quindi, l'idea, non è di un qualche bagaglio culturale che costituisca la base su cui costruire un'opera d'arte. Ma piuttosto di un'insieme di tasselli, variamente incastonati nel nostro vissuto sensibile, che quando portiamo l'occhio al mirino, ci faranno scegliere un momento piuttosto che un taglio, un'inquadratura o un insieme cromatico, che proprio per quel nostro particolare vissuto, diventano più o meno univocamente nostri. In contrapposizione, se vogliamo, a un certo "vuoto" in quell'area sensibile, che viceversa rischi di portarci a un'adesione inconscia al luogo comune, all'immagine "così come si fa", acriticamente, quasi per moda „ Cioè, la vera difficoltà che noi tutti incontriamo quando usciamo a fare foto, è il vuoto che si apre di fronte alle infinite scelte. Preso atto che non è possibile stabilire se sia meglio l'accendino bianco o quello nero, dobbiamo scegliere. Che ruolo gioca la cultura in questa scelta? Cosa entra in quel vuoto se non abbiamo un bagaglio culturale? Verrebbe anche da chiedersi "perché ci hai tritato i cojoni con sta storia dell'accendino?!" In primo luogo perché sto cercando di smettere di fumare Ma soprattutto perché volevo capire una cosa. La cultura può creare una barriera tra noi e il mondo reale? Secondo me sì, quando ci allontana dalla semplice contemplazione di ciò che ci circonda. Considerando che sul forum sono state spese migliaia di pagine su quale sia la migliore fotocamera, la migliore ottica, e su quali siano le migliori regolazioni, mi chiedo: Come si regola la macchina uomo? Titolo molto brutto per un nuovo tema, ma sono certo che Leo ne troverebbe uno migliore... Leo, coraggio! Abbiamo fatto 900km a piedi , vuoi che non si riesca a parlare dell'"uomo allo specchio"? Ciao |
| inviato il 17 Marzo 2015 ore 9:14
@Wildvideo “ La cultura può creare una barriera tra noi e il mondo reale? Secondo me sì, quando ci allontana dalla semplice contemplazione di ciò che ci circonda. „ Io invece la penso in modo opposto. La cultura è conoscenza e ci permette di vedere il mondo avendo più informazioni e quindi riusciamo a vedere più aspetti, più sfumature della stessa cosa. Per rimanere al tuo esempio, tra i tanti accendini esposti molti potrebbere scegliere quello che il produttore ha colorato con colori complementari o riportando i motivi di un famoso quadro astratto ( credo sia stato fatto con una confezione di gel per capelli), sapendolo ti rendi conto del perchè della scelta. Secondo me la cultura ci fa meglio comprendere il mondo, non crea nessuna barriera. Contemplare quello che ci circonda avendo più informazioni ce lo fa apprezzare/disprezzare in modo più cosciente. Ciao |
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