| inviato il 15 Maggio 2025 ore 16:13
“ Si parte sempre da un 100-500 (cifra, oggetto fisico), se lo uso su FF rimane quello che è, se lo uso su aps-c ho un angolo di campo equivalente di un 160-800, con la PDC di un 100-500. Quando lo uso sulla R5 ha una determinata PDC, se sulla R5 croppo ad 1.6 (stessa macchina, stesso sensore ma croppato SW aps-c), ha la stessa PDC del sensore FF, ma una PDC maggiore di uno stop circa, rispetto ad un 160-800 usato su FF. „ Mi sembra che la confusione regni sovrana. Consiglierei la lettura di questo (in particolare pp. 7-9): lenspire.zeiss.com/photo/app/uploads/2018/04/Article-Bokeh-2010-EN.pdf Vale sempre anche il suggerimento di mettere preliminarmente alla prova le proprie convinzioni inserendo i dati in un calcolatore e verificando se i risultati corrispondono. |
| inviato il 15 Maggio 2025 ore 18:20
@Ironluke su R5 ho montato un 50mm f1.05 e un 35 mm f0.95, stessa distanza di maf per entrambe le lenti. Nell' immagine sotto il confronto fra le due focali a TA. L'immagine di sinistra è il 50mm @f1.05, l' immagine di destra è il 35mm con crop in camera a 1.6 (aps-c Canon, 50mm equivalenti) @f0.95, stesso angolo di campo ma PDC diversa, maggiore per il 35 croppato.
 in pratica è quello che succede con i sensori più piccoli che per avere lo stesso angolo di campo del FF usano lenti a focale più corta a parità di distanza dal soggetto e a parità di apertura, mostrano una PDC maggiore. in questo confronto il 35mm è croppato (in camera), a sinistra e non croppato a destra.
 Per conferma le immagini precedenti entrambe croppate su un particolare che mostrano la stessa PDC
 La maggiore PDC del m4/3, a parità di distanza e di apertura diaframma, non è dettata dalle ridotte dimensioni del sensore, ma dal fatto che per avere lo stesso angolo di campo del FF, necessità di focali piu CORTE che per natura hanno una PDC più elevata. |
| inviato il 15 Maggio 2025 ore 18:47
“ La maggiore PDC del m4/3, a parità di distanza e di apertura diaframma, non è dettata dalle ridotte dimensioni del sensore, ma dal fatto che per avere lo stesso angolo di campo del FF, necessità di focali piu CORTE che per natura hanno una PDC più elevata. „ Su questo spero che nessuno abbia dubbi! Il problema ricorrente delle discussioni è che nella maggior parte degli esempi non si precisano tutte le variabili in gioco, così magari chi scrive dà totalmente per scontate certe condizioni, mentre chi legge di solito fa altrettanto con quelle diverse che ha in mente lui, e inevitabilmente non ci si capisce... |
| inviato il 15 Maggio 2025 ore 18:50
Però pensandoci...se croppi l'immagine del 50mm a 1.6 la PDC non può cambiare ,cambia solo l'angolo di inquadratura .... Ma le varie App variando il CoC per i sensori più piccoli variano il risultato della PDC...... E qui comincio a perdermi.....non che ci sia niente di strano |
| inviato il 15 Maggio 2025 ore 19:06
“ Però pensandoci...se croppi l'immagine del 50mm a 1.6 la PDC non può cambiare ,cambia solo l'angolo di inquadratura .... Ma le varie App variando il CoC per i sensori più piccoli variano il risultato della PDC...... E qui comincio a perdermi.....non che ci sia niente di stranoMrGreen „ È la questione di prima riguardo all'ingrandimento: il fatto che i calcolatori varino il CoC in proporzione al formato significa semplicemente, in termini pratici, che come condizione predefinita stanno considerando di osservare una fotografia di determinate dimensioni da una certa distanza. Naturalmente, per ottenere le stesse dimensioni finali, un formato più piccolo dovrà essere ingrandito di più di uno più grande, quindi il criterio per determinare cosa considerare sufficientemente nitido e cosa no (il CoC, che si riferisce all'immagine nel formato originale) dovrà essere più restrittivo nel primo caso rispetto al secondo. Va da sé che quella di dimensioni e distanza prefissate è una condizione molto ragionevole, ma pur sempre arbitraria. Chi pensasse invece di guardare le foto da una certa distanza ma a parità di ingrandimento (quindi con dimensioni diverse a seconda del formato), per esempio, dovrà scegliere lo stesso valore invece di quelli predefiniti, in base alle proprie esigenze. |
| inviato il 15 Maggio 2025 ore 19:31
A proposito del Circolo di confusione ne approfitto perché mi sfugge una cosa: perché il CoC cambia per full-frame e aps-c? Riprendendo il test di Iw7bzn supponiamo come esempio una full frame da 45mp e una aps-c 1,5x da 20mp, stesso mount. Sensore con la stessa densità, la dimensione del pixel è identica. Su entrambe monto lo stesso obiettivo, un 35mm full-frame. Perché il calcolatore online dovrebbe usare un CoC diverso? È tutto uguale, dimensione del pixel, obiettivo e quindi risolvenza della lente. Per caso un 35mm aps-c specifico per aps-c produce una profondità di campo diversa da quello di un 35mm specifico per full-frame? |
| inviato il 15 Maggio 2025 ore 19:41
Supponi di guardare una stampa formato A4 da una trentina di centimetri di distanza. È più o meno quello che fanno i calcolatori (con i loro valori predefiniti). Diciamo che da quella distanza sei potenzialmente in grado di distinguere particolari grandi almeno 0.2 mm. Il CoC però si riferisce al formato originale, quindi per un'immagine da FF che sia stata ingrandita circa 8 volte quel valore corrisponde a 0.2/8 = 0.025 mm, mentre l'APS-C deve essere ingrandito di più, circa 12 volte, quindi CoC = 0.016 mm. Comunque, in generale, si tratta di un modello molto semplificato, e va sottolineato quanto scritto nell'articolo indicato sopra: “ The usual tables and calculators therefore provide some useful clues for practice, but they should not be taken too seriously. „ |
| inviato il 15 Maggio 2025 ore 20:41
Si IRON ma tornando hai soliti mie dubbi..... ingrandire (stampare) un crop apsc di 24 mpix o un FF della stessa risoluzione a un 20x30 ad esempio perche incide sul CoC , hai sempre la stessa densita' di stampa- Con l'analogico mi pare subito ovvio che tirando di piu' il fotogramma piu piccolo il punto sfoca prima. |
| inviato il 15 Maggio 2025 ore 22:02
“ Si IRON ma tornando hai soliti mie dubbi..... ingrandire (stampare) un crop apsc di 24 mpix o un FF della stessa risoluzione a un 20x30 ad esempio perche incide sul CoC , hai sempre la stessa densita' di stampa- Con l'analogico mi pare subito ovvio che tirando di piu' il fotogramma piu piccolo il punto sfoca prima. „ Ai pixel può essere in qualche modo legato un limite inferiore del CoC (perché in nessun caso avrebbe senso sceglierlo più piccolo del più piccolo dettaglio che il sistema sia in grado di registrare, sarebbe come dire che si considera sempre tutto non sufficientemente nitido), ma l'ingrandimento è proprio intrinsenco al fatto che da un'immagine con certe dimensioni si arriva a una con dimensioni maggiori, che sia su un supporto fisico o meno. Spero magari nell'intervento di qualcun altro che riesca a rendere il concetto più chiaro. Posso provare invece a confondere le idee... Per esempio: perché dici che con l'analogico ti pare ovvio? Se il fotogramma di formato più piccolo avesse una grana più fine di quello più grande, non sarebbe un po' come nel caso dei sensori? |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 7:18
Si Iron...e vera anche la storia della grana....forse regge meglio una 25/50 35mm che una 400 6x4,5 Ma e vero anche che se stampi un 40x60 e meglio 24 mpix su apsc che 10 su FF. Se invece consideriamo la risoluzione di un sensore apsc che è crop di un FF ,quindi di pari densità, la differenza delle dimensioni del CoC mi dà più significato... Poi boh |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 10:28
Il circolo di confusione lo trascurerei, non lo ritengo un fattore determinante nella "formazione" della PDC in quanto tale. Ritengo il CoC importante nella determinazione della nitidezza percepita ma non della PDC effettivamente visibile. Ritornando in tema, con la 5D4 mi procurerei un Dxo e punto, oppure se l' opener usa Lrc userei la sezione di riduzione del rumore con l' AI. Per migliorare la situazione AF il consiglio è di usare ottiche native, sia Sigma, che Tamron, spesso necessitano di taratura del F/B focus e non è detto che si risolva con la dockin station. |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 14:11
Sono d'accordo con Iw7, qui sopra, considerando anche che: 1) il circolo di confusione è una grandezza arbitraria, una "convenzione". Non è scolpita nelle Tavole della Legge di Mosè. E', di conseguenza, "opinabile". 2) La dimensione dei circoli di confusione, in relazione ai diversi formati, apparve quando la tecnologia era di un altro pianeta rispetto ad oggi (fotografia analogica, immagini stampate, ottiche -e relative prestazioni- progettate ... "diversamente", ecc.). 3) Il circolo di confusione per il medio formato (una "convenzione" comunque opinabile, ripeto!) fu calcolato per un formato "normalmente" inteso come 6 X 6 o 6 X 7 ("eventualmente" 4,5 X 6, o 6 X 9). Oggi si spaccia per medio formato un sensore che NON c'entra niente nè con il 6 X 6, nè con il 6 X 7. Tant'è che, persino la Casa maggiormente impegnata nella produzione di quel tipo di fotocamere NON lo definisce MF, MA FF+! GL |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 15:53
“ Il circolo di confusione lo trascurerei, non lo ritengo un fattore determinante nella "formazione" della PDC in quanto tale. Ritengo il CoC importante nella determinazione della nitidezza percepita ma non della PDC effettivamente visibile. „ Giusto per essere chiari, il circolo di confusione è alla base di quel modello della profondità di campo; in altri termini, trascurarlo significa far sparire i calcolatori, le tabelle, le scale sugli obiettivi, e adottare invece (del tutto legittimamente, basta esserne consapevoli!) un approccio puramente empirico, senza alcuna indicazione "teorica" preliminare ottenuta da quegli strumenti. |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 16:07
La 5D IV è una fotocamera professionale apprezzata a livello planetario. Forse dovresti pensare a come usarla al meglio tu, non a sostituirla perchè a 12800 iso si vede il rumore digitale. E ci mancherebbe... Mi associo a chi prima ha scritto "“ Invece che in fotocamere, che vanno praticamente tutte uguali oggi, investi in software con AI per togliere il rumore, spendi estremamente meno ed ottieni miglior resa, ottieni di più. „ " Buona luce |
| inviato il 16 Maggio 2025 ore 16:59
“ Giusto per essere chiari, il circolo di confusione è alla base di quel modello della profondità di campo; in altri termini, trascurarlo significa far sparire i calcolatori, le tabelle, le scale sugli obiettivi, e adottare invece (del tutto legittimamente, basta esserne consapevoli!) un approccio puramente empirico, senza alcuna indicazione "teorica" preliminare ottenuta da quegli strumenti. „ Quoto, per questo ho parlato di trascurare.......... I numeri, le tabelle, i grafici, le scale sugli obiettivi, servono per capire e conoscere a fondo il fenomeno. L' empirico è un metodo che si basa sull'osservazione diretta o indiretta dei fatti e spesso è palesemente "visibile" e ritengo consenta ai meno "indottrinati" una comprensione maggiore. |
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