| inviato il 29 Gennaio 2025 ore 2:41
“ Vedo che il catalogo nulla aggiunge rispetto alla edizione Einaudi di cinquant'anni or sono .... (mera trasposizione...). „ Certo. Il testo nel catalogo è stato preso pié pari dal lbro del '73; ed è anche stato riportato, spezzato in più parti, in vari carteli didascalici alla mostra. Però nel catalogo ci sono 18 foto di Milano (la somma di quelle a Palazzo Reale e Palazzo Citterio); mentre ne "La fotografia" ne conto 8. In compenso in quest'ultimo ci sono tre foto assenti nel catalogo e nella mostra: Questa che hai già allegato in un precedente post:
 E queste due al Jamaica:

 Già che ci sono rimetto la foto di Piero Manzoni, che quella del mio post precedente, presa dal catalogo, era venuta male. Qui mi sembra che il risultato sia meno peggio:
 “ E cosí quel che continua a lasciarmi perplesso è quella presenza umana che pur ricorre negli scenari di periferia ..., a dispetto d'una volontà di ricerca sulla "nuda" struttura urbana ... „ C'è da dire che quella, di voler eliminare la presenza umana, era una dichiarazione d'intenti risalente probabilmente ai tardi '60 (infatti la foto del dormitorio pubblico è del 1969); mentre le foto della periferia milanese risalgono alla prima metà degli anni '50. “ Comunque io tutte le volte che "approdo" nella New York italiana, un cocktail al bar Jamaica me lo bevo „ Ci sono passato davanti un'ora fa. Chiudono sempre tardi e ho notato che c'era ancora qualche avventore. |
| inviato il 29 Gennaio 2025 ore 17:34
@Ben-G “ RobBot ... è comunque un testo essenziale ... lo prenda. „ visto che mi ha dato del Lei , essendo io un "diversamente giovane" non posso che confermare che appena torno a casa e so che non mi muovo per una settimana lo ordino. grazie ancora a tutti Rob |
| inviato il 29 Gennaio 2025 ore 20:56
Ah, allora ... Rob, in ossequio alla stessa "logica" , d'ora innanzi, essendo io stesso "ultra-diversissimamente giovane", ... "Le" daró del Tu (!) Ben |
| inviato il 29 Gennaio 2025 ore 21:37
Siamo tutti over 60? Io ne compio 61 |
| inviato il 29 Gennaio 2025 ore 21:58
Sono più di là che di qua |
| inviato il 29 Gennaio 2025 ore 23:15
@Biagiolini, Sono le malattie (le perdite ... e la tristezza ) a farci sentire "più di lá che di qua" ... si che a vent'anni, ed in egual misura a novant'anni, si avverta una particolar stanchezza, di Vita ... ancorché fisica od ancora, per contro, un fervore d'animo ... intriso di continua speranza ... |
| inviato il 30 Gennaio 2025 ore 0:01
“ Siamo tutti over 60? „ Fra 20 anni sì |
| inviato il 30 Gennaio 2025 ore 1:19
Rombro è pischello. |
| inviato il 30 Gennaio 2025 ore 2:05
Tra il 1964 e il '65 Ugo Mulas soggiornò a New York, dove conobbe e fotografò artisti celebri quali Marcel Duchamp, Jasper Johns, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Charles Oldenburg, Roy Lichtenstein, Barnett Newman e altri. Alexander Calder l'aveva già conosciuto in Francia nel '61 e lo reincontrò nella sua casa nel Massachusset in quel periodo. Con gran parte di loro stabilì un rapporto di stretta amicizia. Durante questo soggiorno scattò diverse fotografie di paesaggio urbano a New York, alcune delle quali erano visibili alla mostra a Palazzo Reale e quindi nel catalogo. Queste le vedrei come foto newyorkesi "classiche", alla Andreas Feininger per intenderici:



 Queste altre invece le collocherei, rischiando una forzatura, nel filone "New Topographics":

 Ho parlato di forzatura perché la definizione "New Topographics" risale alla mostra a Rochester del 1975; a cui parteciparono, tra gli altri, Robert Adams, Stephen Shore, Lewis Baltz e i coniugi Becher. Però già nel 1958 Robert Frank, nel suo "The Americans", aveva pubblicato diverse foto dei cosddetti "non luoghi" (se mi passate questa definizione inflazionata); ed Edward Ruscha, con il suo "Twentysix Gasoline Stations" del '63, si era mosso entro quel filone. Queste due mi sono particolarmente piaciute:

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| inviato il 30 Gennaio 2025 ore 6:20
La cosa che mi incanta di Mulas è la prospettiva: mi sembra sia sempre nel lato giusto, all'altezza giusta e scelga sempre la focale giusta e il formato verticale od orizzontale giusto. Poi il passare con disinvoltura dal ritratto mai banale, a queste foto “street” sempre con un punto di vista originale inserendo elementi che fanno pensare : un auto e il suo conducente, una riga di mezzeria stradale, un cartellone che simboleggia un modo di vivere. Ho sempre faticato a collocarlo solo come fotografo : mi è sempre sembrato uno che “ scavasse” dentro l'immagine, quasi come Giacometti che “scavava “ nelle sue sculture. Ps: bella segnalazione Mirk.o : come fotografare gli animali in modo mai banale con focali rischiose ma usate con grande maestria. |
| inviato il 30 Gennaio 2025 ore 7:16
molto interessante Dimpy Bhalotia anche se trovo molta ripetizione nei suoi scatti (spesso stessi soggetti) e forse il linguaggio adottato prevale sul contenuto con l' espediente del "tutto a fuoco" utilizza il soggetto in primo piano da quinta per lo sfondo... comunque questa foto è notevole, non riesco a smettere di pensarci, fa competizione nel mio immaginario tra il cane di Koudelka, quello di Scianna e quello di Moriyama |
| inviato il 30 Gennaio 2025 ore 11:06
“ molto interessante Dimpy Bhalotia anche se trovo molta ripetizione nei suoi scatti (spesso stessi soggetti) e forse il linguaggio adottato prevale sul contenuto con l' espediente del "tutto a fuoco" utilizza il soggetto in primo piano da quinta per lo sfondo... „ Da qualche parte ne avevamo parlato, non ricordo se in questi topic e se Matteo Groppi (mi pare) ne avesse aperto uno sui fotografi indiani. Quella foto è stata vincitrice di in concorso street internazionale qualche anno fa. Venne scelta come copertina di un libro che raccoglieva le immagini del concorso www.urbanphotoawards.com/it/urban-unveils-the-city-and-its-secrets-vol Dentro è presente anche una mia foto.. (perdonatemi non ho resistito) La composizione del taglio dell'animale in entrata ed uscita è un classico ben eseguito ed impreziosita dalla mancanza della testa del cane a sinistra. Un'altra particolare che mi piace è questa www.flickr.com/photos/144655819@N04/33188500311/in/faves-107055202@N02 |
| inviato il 30 Gennaio 2025 ore 11:36
Però, anche se è ripetitivo, di sicuro non fa le solite foto banali di animali. Ci mette del suo, condito da quel dark che a me piace molto. |
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