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Liberatoria alternativa e quando serve?


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avatarsenior
inviato il 20 Agosto 2023 ore 10:04

Fotografare nella "privata dimora" è in effetti una rara fattispecie in cui è vietato lo scatto prima ancora della diffusione.

avatarsenior
inviato il 20 Agosto 2023 ore 12:16

Il concetto di fondo che è da capire bene è che prima ancora di arrivare a valutare o meno se ci sia stato un danno da risarcire esiste un REATO non difficile da dimostrare perchè è sufficiente che a fronte di una pubblicazione di un volto riconoscibile vi sia l'assenza della relativa liberatoria.

Questa condizione pone chi volesse rompere le scatole in posizione di netta ed indiscutibile supremazia ergo, giusto o non giusto, il fare leva sull'evitare una giusta causa porta il pubblicante ad un duplice costo... il primo è la consulenza legale ed il secondo è l'essere costretti ad accettare (magari transando) le richieste di chi ancora non è "querelante" ma potrebbe potenzialmente diventarlo.

Non c'entra un piffero se l'immagine lede o meno chi è strato ritratto perchè chi è stato ritratto OGGI è tutelato dalla legge e gli basta una giustissima querela per metterti nelle grane dal punto di vista legale.

Meglio diffidare dal credere che queste questioni si risolvono in tribunale con sentenze pubbliche perchè la maggior parte, se non la quasi totalità vengono risolte in via extra giudiziale con costi a carico del pubblicante che si trova in posizione "ricattabile".

E non c'entra se si tratta di professionisti o amatori... il reato esiste in entrambi i casi, quello che muta sono solo le eventuali conseguenze risarcitorie.

Che poi sarebbe sufficiente che il legislatore aggiungesse un'eccezione riguardante i fini culturali, oltre che quelli relativi al diritto di informazione.

Ma probabilmente sarebbe chiedere troppo a questa classe politica.

avatarsenior
inviato il 20 Agosto 2023 ore 12:58

Ho praticato DH per un bel po' anche se non ero interessato alle gare. Chi fa DH che sia amatore o professionista conosce perfettamente i rischi che corre per cui se decide di praticarla si assume le sue responsabilità cercando sempre le traiettorie più sicure con l'esperienza per evitare spiacevoli incidenti. Fotografare in strada il concetto è simile, in DH si rischiano danni fisici ma anche economici considerando i costi di una bici/pezzi di ricambio oltre alle spese mediche, in fotografia mal che vada in avvocati, la differenza sta nel fatto che chi ti porterà in causa non è che possa ricavarci chi sá che cifra se tutto gli và bene, il gioco vale davvero la candela?... probabilmente questo potrebbe essere una delle motivazioni per cui è raro che ciò possa accadere. La cosa importante è che in ogni caso bisogna essere consapevoli dei rischi è se lo so fa' meglio pubblicare delle buone foto anziché quelle inutili da cestinare a priori.

avatarsenior
inviato il 20 Agosto 2023 ore 14:51

Per gli amatori i gruppi privati FB o i profili privati Instagram a cosa equivalgono?

avatarsenior
inviato il 20 Agosto 2023 ore 15:16

Non cosa intendi per cosa equivalgono ma essendo profili privati per vedere i contenuti già hai commesso un reato.

avatarjunior
inviato il 20 Agosto 2023 ore 18:23

ringrazio gli intervenuti (Tonyrigo-Alberto-Istoria) perchè mi hanno chiarito un dubbio che ho da tempo.

In un evento che coinvolgeva bimbi/e (con abiti forniti da un famoro Brand di abbigliamento per bambini circa 100) alla cui partecipazione si aderiva con €, quindi non aperto al pubblico non pagante - (parte in beneficenza e con diritto di ricevere foto e video) con firma di liberatoria che portava, tra l'altro, anche il nome del fotografo e del videomaker incaricati alla riprese. Gli stessi sono stati poi presentati in modo che tutte le persone presenti sapessero che erano.

A un certo punto dell'evento vedo una persona che comincia ad aggirarsi intorno alla passerella fotografando i bimbi/e che sfilavano, una mamma ha chiesto chi fosse e perchè stava fotografando, per chi, e chi l'aveva autorizzata.

La risposta è stata "sono una professionista e quindi posso fotografare quello che voglio" -

Come ci comporta in questi casi? perchè probabile che l'evento si ripeta.. grazie. Sergio

avatarjunior
inviato il 20 Agosto 2023 ore 18:48

@AI404,
i gruppi FB o Istagram privati corrispondono comunque a una divulgazione, non autorizzata nel caso non ci sia liberatoria. La legge europea parla di utilizzo "personale o domestico" per esentarti da liberatoria. Tutto è riferito a quella definizione che corrisponde a nuclei di condivisione molto limitati.

@Serall47,
io ti dico come mi comporterei io. Segnalerei il fatto increscioso all'organizzazione, facendo presente anche l'atteggiamento arrogante. Loro hanno tutto il diritto di metterlo alla porta. In qualsiasi evento e/o luogo privato l'organizzazione ha il diritto di allontanare chi vuole. Se non lo facessero mi farei qualche domanda sulla serietà dell'organizzatore.

avatarjunior
inviato il 20 Agosto 2023 ore 19:02

@Tonyrigo: segnalo che il primo punto del tuo elenco collide con quanto recentemente dettomi da un tuo collega specializzato.

Premessa:
- sono un professionista e considero essenziale essere informato e aggiornato circa le normative specifiche che regolamentano la mia professione, ciò non di meno il mio ambito di lavoro e studio è la comunicazione visuale, non il Diritto;
- allo scopo di prepararmi adeguatamente a 2 progetti di lungo termine che dovrebbero partire in autunno/inverno, ho ritenuto utile avvalermi della consulenza di un tuo collega specializzato in diritto d'autore, dell'immagine e della comunicazione, che tra l'altro è anche docente universitario della materia specifica oltre che consulente di diverse istituzioni del settore.

Durante l'approfondimento si è parlato anche di ritratti, ed è venuto fuori che, quando si vuole realizzare un ritratto, è necessario il consenso preventivo del soggetto, ovvero non solo non si possono pubblicare le immagini senza consenso ma, se si tratta di ritratto, non si possono nemmeno scattare (se non nelle poche deroghe previste).
A differenza del consenso alla pubblicazione, che come tu ci insegni deve essere sempre esplicito, quello allo scatto può essere implicito (es. il soggetto si mette in posa), ma il classico “ritratto rubato”, di fatto è vietato.

Mi ha stupito molto perché sono argomenti che, come accennavo in premessa, ho sempre seguito, e le informazioni sino ad allora in mio possesso, coincidevano grossomodo con quanto tu hai sintetizzato per punti.

Onestamente non ho approfondito più di tanto, perché a me il “ritratto rubato” non interessa, perlomeno non al di fuori di contesti definiti dove è consentito e anche richiesto (eventi con partecipanti consapevoli e consensi firmati), ma sono sicuro di aver compreso molto bene: secondo l'attuale orientamento non si possono ritrarre fotograficamente le persone senza il loro preventivo consenso.

Non cito qui il tuo collega e il suo studio per non coinvolgerlo in discussioni pubbliche alle quali potrebbe non essere interessato, ma in privato, se di interesse, non ho nessun problema a fornirti il contatto.

avatarjunior
inviato il 20 Agosto 2023 ore 20:43

@MarcoRoatta, mi permetto di intervenire, in aggiunta a @Tonyrigo, che darà la sua interpretazione sulla questione da te posta.

Credo che l'avvocato che hai interpellato, a cui hai sicuramente spiegato meglio i termini dei tuoi progetti, si riferisse al reato di molestie (art 660 CP), integrabile anche nel caso di foto in luogo pubblico a soggetto non consenziente.
Ci sono un paio di sentenze della Cassazione a tal proposito 6064/2018, 6908/2012 e 17308/2008. Ma perché si configuri il reato di molestie occorre che il fotografo pedini il soggetto o comunque gli metta pressione o lo faccia sentire a disagio. Ovvero si configuri la petulanza: "arrogante invadenza e di intromissione continua ed inopportuna nell'altrui sfera di libertà”.

In altri termini se i tuoi progetti hanno un fine sociale, ovvero prevedi di seguire determinate persone per immortalare come si muovono nel loro lavoro/attività,direi che il rischio di una querela per molestie c'è senza preventivo accordo.
Se invece il progetto è foto di varia umanità al Colosseo, allora si prevede che non pedini nessuno ma scatti a una pluralità di soggetti, venendo meno le premesse per il reato di molestie.
In ambito giornalistico è lecito anche pedinare delle persone ma solo per farti che abbiano una rilevanza pubblica, di notizia. Ovvero per personaggi pubblici ripresi non in contesti intimi o familiari.

Ovviamente, come detto nei post precedenti, per la pubblicazione di una foto di una persona riconoscibile serve comunque la liberatoria/privacy.

avatarsenior
inviato il 20 Agosto 2023 ore 21:38

@Marco Roatta.

Il mio collega Ti ha consigliato correttamente, ma perché sei un professionista (mi pare di aver fatto un cenno alla differenza tra amatore e professionista nel mio precedente intervento, anche se certamente non ho approfondito sul punto).

L'amatore può fotografare praticamente tutto, ma non pubblicare.

Il professionista, poiché sottoposto alle normative sulla privacy, non può neppure scattare: violerebbe la regolamentazione sulla detenzione non autorizzata di dati sensibili (come è il riconoscimento facciale).
O meglio: può scattare, ma senza schedina in macchina o senza rullino. E' la detenzione dei dati sensibili il problema.

E non è poco come limite per chi svolge la Tua professione.

Che poi, di fatto, di tutto quanto sopra (e di tutto in generale) se ne infischino tutti (scusate il gioco di parole) è un'altra questione …
A Milano, Roma, Napoli, ecc. vedo che tutti parcheggiano in divieto di sosta, che - mi permetto di ricordare - è vietato…

Ma così è nel nostro paese.

avatarjunior
inviato il 20 Agosto 2023 ore 21:58

@alberto74H no, i miei progetti non c'entrano, l'argomento è uscito quasi casualmente, per una qualche attinenza mentre faceva qualche esempio. I miei progetti sociali non erano in oggetto, e infatti come dicevo, non ho approfondito perché sinceramente non mi interessa se non come sapere professionale.
Mi ha però colpito perché avevo sempre sentito che i limiti e divieti erano relativi alla pubblicazione, non alla scatto.
Sì, il discorso, per come l'ho capito e ricordo è legato alle molestie, ma non volevo entrare nel tecnico perché appunto non è il mio settore.

@Tonyrigo: no, la Privacy non c'entra nelle specifiche considerazioni del tuo collega, nessuna distinzione tra amatore e professionista, di questo sono sicuro, anche perché sull'argomento (Privacy) ho seguito diversi corsi. Il discorso era legato al diritto all'immagine e alle molestie, se ho ben capito. E, sempre con il beneficio del profano, limitato al ritratto, non alla persona casualmente inserita a margine e riconoscibile, sulla quale abbiamo invece fatto un discorso a parte.

avatarsenior
inviato il 20 Agosto 2023 ore 22:14

Non credo sia così, a mio parere.

Il problema è sorto abbastanza di recente con il DPGR sulla privacy che fa la differenza che ho evidenziato tra professionisti e no.
Se arriviamo anche alle molestie sui ritratti, beh, allora abbiamo oramai perso il lume della ragione in questo momento storico del “pensiero unico” …

Mandami per cortesia in MP i riferimenti del Tuo avvocato, sentirò volentieri il collega.
La curiosità non ha mai fine.

avatarjunior
inviato il 20 Agosto 2023 ore 22:35

@Tonyrigo: come dicevo conosco la questione GDPR, e per quanto possibile sono certo che non era quello il tema.

Riferimenti inviati.

P.S.
Non mi ha consigliato su quello ma su altro. Temi differenti sui quali al momento non ci sono nemmeno sentenze, anche e soprattutto per questo la sua vasta esperienza extragiudiziale specifica è stata preziosissima.

avatarjunior
inviato il 21 Agosto 2023 ore 8:04

@Marco Roatta,
la questione molestie in ambito fotografico è recentissima. Portata alla mia attenzione non più di un anno fa.
Io mi riferivo al tuo progetto poiché certuni per caratteristiche prevedono proprio seguire e "importunare" il fotografato. Il tema sta appunto nell'importunarlo a tal punto da fare scattare i presupposti per il reato di molestie.
Tanto per farti capire, in una delle sentenze citate, il fotografo ha iniziato a scattare foto al soggetto, una giovane donna, fuori da un centro commerciale,poi seguendola all'interno, su una sedia a rotelle, pur essendo normodotato, e continuando a fotografarla. Ebbene sì, ci sono tizi così in giro.

Per quanto riguarda il GDPR in linea di principio ha ragione @Tonyrigo. Nella pratica l'escamotage è addurre che la foto rubata al soggetto (attenzione possono essere un paio di scatti, non una sequenza) sono stati fatti a livello amatoriale,come svago in una pausa di lavoro, e che le foto in questione saranno conservate in hard disk separati da quello di lavoro,quindi personali. Ovviamente non si potranno pubblicare. E se il soggetto ne chiede la rimozione dopo lo scatto bisogna ottemperare.
Fatta la legge, trovato l'inganno... Fino a un certo punto.

avatarjunior
inviato il 21 Agosto 2023 ore 11:23

@Alberto74H: per quanto. come dicevo, il mio topic non non fosse questo e il tempo non fosse infinito, dato che le sue affermazioni contraddicevano alla base le mie convinzioni, tra l'altro maturate attingendo negli anno da fonti estremamente attendibili, un paio di domande le ho fatte. Al netto di miei eventuali buchi di comprensione, lui è stato piuttosto perentorio: non si possono ritrarre persone senza preventivo consenso, anche implicito, è imprescindibile.
Nessuna deroga derivante dalle modalità di scatto (da lontano, solo 1 scatto, ecc.): non si può, punto.
I fondamenti normativi erano il diritto all'immagine e in parallelo le molestie, però nel tecnico non entro perché non ho le basi generali e non ho studiato la fattispecie specifica.
Le deroghe sono le solite, e sono essenzialmente cronaca e persone note.

Per le elusioni, nella mia esperienza, siamo sempre molto disinvolti nell'immaginarle, un po' meno nel viverle nell'eventualità di controlli, perché di solito i controllori, in divisa o meno, possono essere molte cose, ma non degli ingenui, perlomeno non nel loro ambito specifico. Imho

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