| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 10:16
Io l'ultima immortale cell'ho Z6 ,...made in JAPAN. |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 10:20
Ma veramente tra il topic di prima e questo siamo intorno alle 30 pagine per dire che Nikon sta fallendo perché delocalizza? Ma veramente non vi siete accorti che sono almeno 4 decenni che tutti delocalizzano come non ci fosse un domani e che la qualità del prodotto finale non ha nulla a che vedere con il luogo di produzione ma solo con lo standard qualitativo che l'azienda ha deciso di garantire? |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 10:21
per curiosità sono andato a ripescare la discussione in merito alla D600. E' andata avanti per 4 anni... Giusto per dire. |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 10:21
“ Fra un po' l'unico modo per avere una macchina fotografica, per chi aborrisce su produzioni de localizzate, sarà costruirsela da soli „ Torniamo ai tempi di nuova elettronica, io inizio a ordinare un saldatore su Amazon va. |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 10:22
Balza,... tranquillo,...lo sanno che non cambia nulla,...questi 3d mi sembrano più dei passatempo che altro. |
user187800 | inviato il 23 Dicembre 2020 ore 10:23
“La Thailandia tra tutti i paesi dove potevano logicamente delocalizzare è la meno peggio perché più "testata" in quanto è la prima nazione dove nikon ha delocalizzato storicamente quindi là ha già avuto modo di formare un buon numero di lavoratori con esperienza sulle spalle.” Si si ma il problema non e' l'esperienza pluriennale delle persone, non fissatevi troppo con queste cose ;). Mi ripeto, se questi domani dovessero decidere di spostate tutto dalla Tailandia in Burkina il prodotto sarebbe esattamente lo stesso. Non sono fessi questi ;). |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 10:23
Allora? Ve lo richiedo...nessuno che vuole parlare di Sony e Thailand? E di Canon ed il Brazil? Nessuno nessuno? E come mai? Finita già la caccia al bersaglio Nikon? |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 10:25
Delocalizzano fuori dal Giappone semplicemente perchè il mercato fotografico è al palo, l'industria fotografica giapponese è vicina al collasso, parole riferite da un esperto giapponese di finanza. Avere una fabbrica in giappone significa andare in perdita, quindi i giapponesi useranno le loro fabbriche in patria x produrre qualcosa di più produttivo ed adeguato ai tempi che corrono, e la fotografia, intesa come prodotto consumer, NON rende più... |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 10:30
Per definizione, quasi sempre, delocalizzare in paesi in via di sviluppo, la produzione, fa pagare spesse volte pegno ai prodotti finali. I perchè sono molti, tanti, non tutti possiedono la sensibilità in questo ambito e lo capisco, non molti hanno avuto la possibilità di girare, farsi un'idea di quello che sono le produzioni delocalizzate in altri paesi, con i propri occhi, perchè appunto, hanno lavorato e vissuto sempre nello stesso ambito (Paese). Condivido comunque quanto sostenuto da Alessandro, Io stesso sono uno che gira molto per lavoro, abbiamo fornitori in India, Cina, Medio Oriente, ma il forgiato (main element) che viene prodotto in Europa, è ancora il migliore sul mercato, e le Company, vogliono quello! Detto questo, produrre in altri paesi, non è che sia deleterio per il fruitore finale, in questo ambito, sono pur sempre pezzi di pastica e vetro, innocui, non reattori nucleari, ma và detto anche, che molti di questi paesi, non hanno bene a occhio cosa sia una supply chain sviluppata, un reparto QC con i controrazzi (essenziale, e occhio che lì oggi TUTTI tagliano) , se non quanto importato a volte in fretta e furia dai developer che vengono spediti con le loro famiglie laggiù, appunto per "sviluppare" le menti dei nuovi operatori di quel settore. Ma il know how applicato, ma soprattutto radicato, nelle possibilità capacitive di chi ci lavora poi sul pezzo, non lo sviluppi in 6 mesi, ci vogliono anni. Anni in cui i Brand, fanno pagare a noialtri, lo scotto di prodotti venduti a prezzi sostenuti, ma che non rispettano tante volte quanto promettono. Ma intanto i Brand incamerano danaro vendendo roba che hanno pagato pochissimo (in mano d'opera) a prezzi altissimi. Sono convinto che almeno la linea pro, di un marchio, vada mantenuta con la prioduzione nel paese di nascita di quel prodotto, nella fattispecie, prendiamo una D6, un 400/600mm F2,8/4, marchiato Made in Thailand, fa specie. Parecchio, roba che paghi 10/12K, pretendi che sia fatta come dio comanda, con un controllo QC, appunto adeguato e coerente a se stesso (parlo di laboratori accreditati ISO e co.. che facciano il loro dovere). PS. Paragonare la D850 alla D6 qualitativamene e costruttivamente fa sorridere. In quanto, a livello costruttivo, vivono su due pianeti diversi. Molto distanti. |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 10:32
Io dico solo una cosa. Stiamo parlando del nulla cosmico perché, fino a prova contraria, non è ancora giunto un comunicato ufficiale da parte dell'azienda. Se Nikon stessa dovesse poi confermare la notizia non ci sarebbe nulla di scandaloso visto che, come dice PietroCv, è un problema che sta interessando l'intero settore fotografico (non solo quello) e l'attuale pandemia ha acuito ancor più le ripercussioni sul mercato di diversi prodotti. Probabilmente, dopo Nikon, seguiranno a ruota diversi altri brand che si vedranno costretti ad intraprendere questa strada per ovvie ragioni e il motivo è solo uno: se lo fanno è perché sanno che per rimanere a galla non c'è altra via. Il fallimento aziendale si verificherebbe se le aziende non dovessero tener conto di questa unica alternativa. |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 10:34
? avatarZanzibar79 23 Dicembre 2020 ore 10:23 Allora? Ve lo richiedo...nessuno che vuole parlare di Sony e Thailand? E di Canon ed il Brazil? Nessuno nessuno? E come mai? Finita già la caccia al bersaglio Nikon? Cool Zanzibar,... l'ho già detto a Balza,... tranquillo è un 3d passatempo,...lo sanno tutti dove sono costruite le loro macchine,....giusto che il Made in Japan è sempre stato un sinonimo di qualità,...ma non credo che gli altri siano più fessi nel costruire tecnologie quali fotocamere e ottiche,...ma oggi come oggi gli standard qualitativi richiesti dalle case madre da parte di altre aziende è ben rispettato,...e lo sanno bene,... perché se fanno ca@@ate perdono le commesse e perdere le commesse equivale a perdere lavoro,...r oggi come oggi non se lo può permettere nessuno di restare a casa senza stipendio. |
user187800 | inviato il 23 Dicembre 2020 ore 10:36
Si sono d'accordo Marco, ma questo puo' valere di piu' per alcuni prodotti molto meno per altri. In alcuni stabilaminti ad elevaya automazione le persone contano come il due di bastoni quando la briscola e' a denari! Pensare che ancora il capitale umano sulle linee di produzione sua realmente strategico (perlomeno in alcuni settori indutriali) e' completamente anacronistico ragazzi ;) Poi nella vita non e' tutto bianco o tutto nero, per cui in parte come ho gia' detto, il discorso di Alessandro e Marco hanno comunque un senso. Ma al giorno d'oggi CREDO valgano pochino, almeno nell'industria fotografica |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 10:38
No, è roba da barboni |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 10:41
Tupa66 più che 1 thread passatempo io vedo solo 1 continuo attacco al marchio. Nulla di più e nulla di meno |
| inviato il 23 Dicembre 2020 ore 10:41
Ragazzi hanno delocalizzato brand automobilistici di un certo rilievo e lo hanno fatto nei posti più disparati, oltre all'est Europa anche in Cina e Messico. Eppure, qualitativamente, un'Audi assemblata in Messico nel 2020 non risulta inferiore ad un modello costruito nel 2000 in Europa. |
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