| inviato il 13 Marzo 2018 ore 14:44
Io ho la "monografia" targata Moma e curata da Galassi. Probabilmente ci sarà anche qualche foto di Family. Le foto "personali" di famiglia infatti mi intrigavano. Ho da anni in lista "Family in the Picture, 1958-2013" ma inizio ad avere problemi di spazio... Ritornando parzialmente in topic... Friedlander mi mette un po' in difficoltà. Si tratta di un artista? Non credo che appartenga direttamente a qualche corrente artistica e il suo obiettivo è anche "documentativo". Tuttavia è di sicuro un fotografo molto intelligente e con una sua visione personale innovativa e coerente. Inoltre come dicevo è stato esposto al MOMA e il suo lavoro ha aiutato a sdoganare la fotografia come forma d'arte. Perciò direi di si, si potrebbe definire un artista senza troppi problemi. Da notare che potenzialmente anche una foto di famiglia, un nudo, una Street assumono forma d'arte in quanto concorrono appunto a illustrare una sua personale visione "artistica". Mentre prendendo una foto singolarmente... questa potrebbe apparire "solo" come una buonissima Street. Non a caso le sue più famose sono quelle che funzionano bene anche "stand alone". Mentre capirlo appieno non è affatto semplice. Anche con monografia a portata. Un fotografo molto ostico... |
user148740 | inviato il 13 Marzo 2018 ore 15:04
per me non ci sono dubbi che lo sia. per salgado dicevo: “ Entrambi hanno una estetica predominante, ben definita e personale (e ovviamente ipercopiata). Al di là delle tematiche ovviamente molto più crude di salgado, penso che lui in quello vada proprio a fondo, al cuore delle cose senza sovrastrutture avvicinandosi di più a quello che dicevo di essere dello scatto. Ma quello che l'ha reso secondo me indiscutibilmente artista è il suo ultimo lavoro Genesi. Qua è il sunto di lui ed è evidente il progetto (e qua mi riallaccio forse un po' anche a Mauro) e si capisce che nulla nel suo lavoro è casuale. E chissà che sforzo c'è voluto per realizzarlo, è veramente enciclopedico. C'è tutto. „ Penso che si possa trasporre tralasciando il libro (ma che magari si può trasporre proprio nella sua monografia che non ho) Quando riesci a arrivare a essere in ogni tuo scatto, tutto quello che fai guardato a posteriori assume il corpo del tuo sguardo che offri agli altri. |
user148740 | inviato il 13 Marzo 2018 ore 15:23
e aggiungo che magari un po'criptico lo sono anche io. Per me la mancanza della ricerca estetica è di per sé una scelta estetica, che l'ha reso famoso, ma è artista per altri motivi. |
| inviato il 13 Marzo 2018 ore 15:41
Mah... Salgado senza sovrastrutture...sinceramente non saprei. A me sembra che enfatizzi molto (non che questo sia un bene o male a prescindere). Un Walker Evans o un Robert Adams, per dire, sono molto più "neutri" (nell'accezione della relatività del termine visto che anche essere neutri è uno stile). Salgado mi sembra più ascrivibile al fotogiornalismo alla documentazione. Certo interpretata con sensibilità e in maniera autoriale di alto livello. Ma per come la intendo io non lo vedo molto affine al mondo dell'arte. Né credo abbia esposto in qualche galleria suggerendo che le foto fossero più di un (superbo) reportage. Ma potrei benissimo sbagliarmi. Forse è un po'borderline in effetti. Ho visto una mostra a Genova ma fa un tipo di fotografia che non ho mai avuto interesse ad approfondire per cui non lo seguo molto. Ovviamente, ripetiamolo fino allo sfinimento, l'inclusione o meno nel campo artistico non inficia il suo valore consolidato che ha nel mondo della fotografia. |
user148740 | inviato il 13 Marzo 2018 ore 15:59
Non pretendo assolutamente di avere ragione, io semplicemente espongo il mio pensiero. Ovvio che l'estetica è la prima cosa che colpisce in Salgado, ma sotto c'è tanto altro e anche per lui è evidente se allarghi lo sguardo a tutti i suoi lavori. C'è una coerenza non solo estetica che raggiungi solo se metti tutto te stesso in quello che fai. Per me dire che salgado è un fotogiornalista è come dire che Friedlander fa Street. |
| inviato il 13 Marzo 2018 ore 16:16
Si capisco benissimo il tuo discorso Lo condivido anche in parte. Mi viene solo qualche dubbio per il poco che ho potuto capire, o meglio intuire, sul mondo dell'arte. Ma sono intervenuto nel topic solo per dare qualche spunto/punti di vista. Lungi da me sputare sentenze su cose che conosco appena. Già ci acchiappo poco in ambito fotografico figuriamoci in ambito "artistico" |
user148740 | inviato il 13 Marzo 2018 ore 16:35
beh io sono il primo ad affrontare argomenti più grandi di me ma se dovessi scegliere un messaggio che resti a qualcuno in questa discussione sceglierei questo “ Forse si ma trovo un crimine immenso per l'umanità perdersi anche un solo van gogh (poi per fortuna riscoperto) che incensare 1000 nullità, per questo motivo esorto a pensare con la propria testa. Non tanto per essere gli “scopritori” ma per non soffocare. Il processo creativo è magnifico ma anche estremamente fragile „ ovviamente mi riferivo a non soffocare il processo creativo degli altri. ogni volta che qualcuno dice che l'arte non esiste muore una fatina... (sto pure diventando autoreferenziale, cazzerola è vero che non bisogna parlare di arte...) |
| inviato il 13 Marzo 2018 ore 22:04
Per me arte e bellezza sono collegati, e un artista è colui che , a prescindere dal successo che può avere tra i posteri ed i suoi contemporanei , crea un "oggetto d'arte " , fine a se stesso , senza una qualche utilità , se non quella di farsi apprezzare per la sua natura intrinseca . per fare questo l'artista utilizza il suo mezzo espressivo , di cui può avere maggiore o minore padronanza ... la grande padronanza del mezzo artistico unitamente alla capacità di far connettere il pubblico con il suo oggetto d'arte , differenzia il grande artista dall'artista mediocre ... per cui sì , siamo tutti artisti , in tutti quei momenti in cui proviamo a creare qualcosa di diverso , anche solo per noi e per il gusto di farlo.. in quei momenti in cui ci dedichiamo all'oggetto della nostra arte, ed in essa esprimiamo noi stessi, provando piacere nel fare qualcosa di "inutile ma bello". Ammetto fin d'ora che la mia definizione sia senz'altro discutibile , ma è quella che rappresenta meglio il mio sentire. Diverso il discorso se ci interroghiamo su " Quale arte sia fruibile " , quale meritevole di attenzione ... Si entra in un ginepraio , che mi vede in disaccordo netto con i critici moderni , e mi interrogo su quale sia la padronanza del mezzo espressivo , quale la capacità empatica degli "oggetti d' arte" che spesso si trovano in mostre come la quadriennale di Roma , mostre totalmente autoreferenziali, in cui sia i critici che gli stessi artisti se la cantano e se la suonano da soli. Si accomodino pure , intortino pure il pubblico con dovizia e perizia , mai + avranno il mio tempo e denaro per vedere le loro opere e sentire i loro pomposi discorsi. Mille volte meglio una passeggiata che preveda la visita da qualche gallerista , sarò di gusti poco sofisticati , ma se delle ragnatele messe li' alla pisello di segugio mi rappresentano lo "stato dell'arte " attuale , sono contento del mio essere "basic" . |
| inviato il 13 Marzo 2018 ore 22:20
Dimenticavo : non vi è dubbio alcuno che le foto dei grandi maestri della fotografia siano degli "oggetti d'arte" che niente hanno a che vedere con la mediocrità : a mio avviso la bambina di Mc Curry e la ragazza con l'orecchino di perla di Vermeer pari sono : differente tecniche , ma stessa capacità di connessione tra il soggetto ed il suo fruitore ... non mi si dica che per Mc curry è stato facile perchè non aveva il pennello in mano , è un'altra bravura , magari meno manuale .. ma la capacità di " essere lì " , è parte dell'avere padronanza di quel mezzo espressivo chiamato fotografia ... |
user148740 | inviato il 13 Marzo 2018 ore 22:39
mauri a uno che ha tal immagine come profilo non posso che dar ragione su tutta la linea e ahi ragione è ora di una bella scrollata dal basso. mi piacerebbe provare per puro divertimento a replicare fra di noi il mondo dell'arte. tanto quello "ufficiale" è composto da poche migliaia di persone. mettiamo i nostri artisti i galleristi i critici d'arte un bel mercatino con tanto di compratori i giornalisti che con qualche trafiletto spiegano questo mondo al resto del mondo. secondo me ne viene fuori qualcosa di interessante, potremmo addirittura fare meglio dell'"ufficiale" e il gioco stesso diviene opera d'arte. |
| inviato il 14 Marzo 2018 ore 8:18
L'arte non è un fenomeno naturale, ma una categoria del pensiero umano; logico quindi che prenda sfumature e valori differenti in base al diverso grado di frammentazione sociale, acculturazione ecc. I momenti storici in cui l'arte era "universale" sono legati generalmente, e non a caso, a quelle fasi in cui alcuni elementi culturali (solitamente la religione) riuscivano a dettare regole e valori etici e morali comuni. Per il resto, ciò che nei vari periodi storici viene riconosciuta come Arte (con l'A maiuscola) è, come gia accennato da altri in vari topic su questo tema, espressione unicamente della classe dominante in quel periodo; paradossalmente, ciò che corrisponde al gusto e ai valori delle altre classi sociali viene etichettato come "kitsch" (ovvero di pessimo gusto), ma spesso le altre classi sociali etichettano nel medesimo modo proprio l'Arte. In un sistema in cui almeno il livello culturale medio non sia molto dissimile tra classe e classe, diventa difficile capire chi ha ragione (e se esista "una" e unica ragione); non a caso parecchi artisti moderni rivalutano, più o meno in modo provocatorio, proprio il kitsch. |
| inviato il 14 Marzo 2018 ore 9:36
Comunque ragazzi... ognuno ha in testa una definizione diversa. Ma questo non cambia l'incasellamento ("giusto" o "sbagliato", vedere il discorso di Daniele...) in cui vengono posti, nella storia della fotografia, i vari autori. Se su Wikipedia cercate McCurry trovate "fotoreporter". Se cercate Andreas Gursky trovate: "uno dei maggiori artisti al mondo". Lungi da me credere che Wiki sia la "Bibbia". Ma le definizioni date hanno un riscontro "oggettivo" di come sono percepiti i due fotografi. E, ripeto fino alla nausea, questo c'entra poco e niente su chi sia il più bravo come "fotografo". |
user90373 | inviato il 14 Marzo 2018 ore 9:55
@ Opisso “ Ma questo non cambia l' incasellamento ("giusto" o "sbagliato", vedere il discorso di Daniele...) in cui vengono posti, nella storia della fotografia, i vari autori. Se su Wikipedia cercate McCurry trovate "fotoreporter". Se cercate Andreas Gursky trovate: "uno dei maggiori artisti al mondo". Lungi da me credere che Wiki sia la "Bibbia". Ma le definizioni date hanno un riscontro " oggettivo " di come sono percepiti i due fotografi. „ Credevo che l'artista, per sua natura, dovesse sfuggire da ogni definizione, incasellamento ed oggettività, nel momento in cui rientrasse nella nomeklatura terminerebbe la funzione artistica per rivestirne altre. |
user148740 | inviato il 14 Marzo 2018 ore 10:20
Ettore come sei poetico oggi |
user148740 | inviato il 14 Marzo 2018 ore 10:26
Comunque si so che è un idea balzana ma sarebbe bello riprodurre un mondo virtuale con imusei più importanti al mondo, identificare le persone nei vari luoghi, direttore museo, artista, critico, giornalista e anche gallerie cche vendono e si intersecano. I direttori scelgono gli artisti e la gente può fare una visita virtuale nel nostro moma, leggere articoli e interviste sulle pubblicazioni che triva nelle edicole virtuali e se viole comprare può comprare nelle gallerie. Cosa c' È oggi nel moma virtuale? Hai visto quell artista apparso su quella rivista o eaposto da quel galleriata? Secondo me sarebbe veramente interessante come esperimento sociologico |
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